Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Serpentina    15/04/2012    3 recensioni
Faith Irving è una giovane londinese non tanto normale dalla vita monotona con una grande passione per la musica e amici stravaganti. Tutto cambia quando conosce i fratelli Cartridge ed entra a far parte di una scalmanata band che movimenterà la sua vita più di quanto avrebbe potuto mai immaginare.
Dal capitolo 4:
"- Come sempre la tua sfiducia è commovente!- sospirò Brian, più divertito che offeso o preoccupato- E se invece portassi buone nuove?
- Tsk! Impossibile!- soffiò Faith, con le palpebre quasi completamente chiuse che davano al suo volto un che di serpentesco- Da quando ti ho conosciuto hai sempre fatto parte di eventi della mia vita che vanno dall’imbarazzante al deprimente, quindi…
- Dovresti essere meno diffidente, sai? Avere fiducia nel prossimo allunga la vita- asserì Brian inzuppando un biscotto nella cioccolata di Faith, che lo lasciò fare, limitandosi a fissarlo accigliata, per poi ribattere, perfida - Non se il prossimo sei tu!"
dal capitolo 7:
"Bramosa di vendetta ringhiò tra i denti e sibilò – Quale parte di “non toccare Puffy” non ti è chiara?
Brian, per niente intimidito dall'atteggiamento aggressivo della ragazza, sorrise e rispose tranquillamente – Ci annoiavamo! Tu eri di là con Abigail, ci avevi abbandonati ed... E' successo! Mi è praticamente saltato addosso, F, non ho potuto resistere! Mica è colpa mia se hai pupazzi maniaci omosessuali!
Faith, rossa dalla rabbia, gonfiò le guance e sbraitò – Puffy non è... E' una femmina, idiota!
Oh- esclamò Brian, palesemente divertito dall'ira della brunetta – Questo spiega molte cose- dopodichè, vedendo che Faith non smetteva di fissarlo con espressione truce prese il peluche e lo posò sul comodino, infine asserì serio – Puffy, sono stato bene con te, ma tra noi non può funzionare. Conserva il ricordo dei nostri momenti felici e... Addio-"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'United Kingdom of Faith'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bentornati all'appuntamento con Faith&Co dopo la pausa pasquale... Spero che la vostra Pasqua sia stata più cioccolatosa e meno studiosa della mia (maledettissimi esami -.-).
Come sempre grazie a chi ha letto e recensito (alias Arianna XD... By the way, thanks, sis).
Questo capitolo, come tutti, del resto, è dedicato a lei, la mia "ota.. Qualche cosa" preferita (per dirlo alla Brian) XD
 
Capitolo 4: Born to sing... With the Aluminia
Dato che aveva passato ore a rigirarsi nel letto senza riuscire ad addromentarsi Faith non si stupì di quanto fossero profonde le sue occhiaie: aveva avuto una nottataccia, costellata di incubi aventi per protagonisti Brian, Ben, Abigail, e, ciliegina sulla torta, sua madre, che le ripeteva quanto fosse delusa da lei, che la riteneva un fallimento, incapace com'era di farsi accettare in una stupida banda di scalmanati e di tenersi stretta la sua migliore amica, che le aveva preferito un damerino che la chiamava profana.
Cercando di lavare via i brutti pensieri insieme al sudore si lavò con energia, indossò la divisa con gli stivali neri alti, belli, ma terribilmente scomodi, presa da un raptus autolesionista, afferrò la borsa che aveva preparato la sera prima e scappò a scuola.
Intanto, a molti chilometri di distanza, Brian Cartridge stava lottando contro se stesso per trovare la forza di alzarsi dal letto: quello era il giorno X, il giorno in cui sarebbe dovuto andare dalla liceale maggiorata per supplicarla di passare sopra la sua incapacità di pensare con altro che non fosse il "cervello inferiore" affinchè la band potesse contare sulla sua ugola d'oro. Vedendo che non si alzava Axel pensò bene di irrompere nella stanza e spalancare le tende, abbagliando il povero Brian, che si rintanò sotto le coperte, ma non per molto, perchè Axel si avvicinò al letto e le sollevò di botto, sorridendo sadicamente divertito ai mormorii irati di un infreddolito Brian, che, sbuffando, andò a fare colazione; ingollato il latte con i cereali ( con un salutista come Axel per coinquilino uova e bacon erano fuori discussione), corse a lavarsi e vestirsi, azione questa che richiese parecchi minuti, perchè il giovane Cartridge era vanitoso a livelli patologici, e non avrebbe messo il naso fuori casa senza essere sicuro al 1000% di corrispondere ai suoi canoni estetici. Completata la vestitizione Brian tornò in cucina, dove trovò Brand Sparrow, al secolo Brandon, e Jack- O- Lantern intenti ad ingozzarsi di biscotti mentre Axel sbocconcellava una mela leggendo il giornale, lanciando di tanto in tanto un'occhiata di disapprovazione agli altri due, i quali, non appena si accorsero della presenza di Brian, esclamarono, a bocca piena- Buongiorno, Guitar Hero! Pronto per la grande impresa? E' oggi pomeriggio, no?
- Fottetevi- rispose Brian, per poi sedersi vicino ad Axel, e aggiungere- Comunque si, è oggi pomeriggio
- I ragazzi hanno ragione, Brian, non sarà facile persuadere Faith a mettere da parte il risentimento nei tuoi confronti per cantare con noi. Hai preso le ginocchiere?- domandò Axel sorridendo da dietro il giornale, quindi aggiunse, alla vista dell'espressione perplessa di Brian- Non vorrai strisciare da lei con le ginocchia scoperte! In qualità di futuro medico mi sento deontologicamente in dovere di preservarti
- Parla come mangi, Ax! E non osare mai più riferirti a me come se parlassi di un panda. Non sono un esemplare in via d'estinzione, non vado preservato, e, soprattutto, non striscio, non mi inginocchio, non supplico,  non imploro,  non prego. Sono Brian Cartridge, l'uomo che non deve chiedere mai, è chiaro?- ribattè Brian, offeso- E' già tanto se mi sono preso la briga di spendere un pò del mio tempo prezioso per andare da quella liceale maggiorata a concederle una seconda occasione. Non mi comporterò da donnicciola isterica, le chiederò civilmente se vuole essere ragionevole ed entrare nella band, e, se dovesse rifiutare, non strepiterò come un moccioso che non ha avuto il giocattolo che voleva, la lascerò al suo destino, punto
- Bravo, questo è comportarsi da vero uomo- asserì Jack- O- Lantern
- Siete dei cretini. Tutti e due. Un vero uomo capisce sempre quando è il momento di fare un passo indietro... Qualche chilometro, nel tuo caso- obiettò Brandon, indicando Brian con un cenno del capo - Non capisco perchè Faith ti sta antipatica, nè mi interessa, a patto che non ti impedisca di usare il cervello superiore, o, più esattamente, quel che ne è rimasto, e fare ciò che è meglio per la band, perchè altrimenti sappi che te la farò pagare-
Era il più lungo e serio discorso che avessero mai sentito pronunciare da Brandon, perciò gli altri tre lo fissarono a bocca aperta, sconcertati; Brandon, però, non fece una piega, si pulì la bocca con il tovagliolo, si alzò, disse- Bene. Grazie della colazione. Vado, i corsi mi aspettano... Come aspettano anche voi, lavativi! In bocca al lupo, Guitar Hero- e, afferrato un ultimo biscotto, se ne andò, lasciando i suoi amici ancora più allibiti.
Quando Faith arrivò davanti al cancello vide che le sue amiche erano già tutte lì, ma, prima di andare da loro, marciò con passo deciso verso Claude, che si era regalata una settimana di vacanza aggiuntiva per riprendersi dai bagordi delle vacanze di Natale vere e proprie, e la salutò con due baci sulla guancia che sapevano di vittoria seguiti da un trionfante    - Claude! Ciao! Come sono andate le vacanze? Non sai quanto mi è dispiaciuto non vederti alla festa di capodanno di Ben e Brian, è stato assolutamente strepitoso, peccato TU non sia stata invitata! .
Gongolante si diresse verso l’angolino dove le sue amiche stavano parlottando, le salutò e chiese loro come era andato il week-end, pregando che le risposte non comprendessero melense attività di coppia... Preghiera non esaudita!
- Bene, sono stata dall’Amore mio, abbiamo cucinato messicano!-disse Bridget  con la sua solita aria sognante
- Anche io sono stata con il mio ragazzo, siamo andati al lago!- disse Ashley
- Ben mi ha portata al Madame Tussaud!- esclamò Abigail con gli occhi a cuoricino, battendo le mani per la felicità
- Bello. Siete andati nel padiglione dell’orrore?- chiese Faith fingendo interesse
- No, però abbiamo visitato abbracciati la nuova sezione “Amanti Famosi”!- rispose Abigail sospirando, senza notare, per fortuna, Faith che fingeva di vomitare alle sue spalle
- Affascinante… Per caso vi proibivano di tenere il cellulare acceso?- ringhiò Faith in tono aggressivo
- No, perché?
- Perché una certa persona si è data alla macchia, e ogni volta che ho provato a chiamarla aveva il cellulare spento!
- Scusa, F, ma… Sai com’è…- pigolò Abigail, sentendosi inspiegabilmente a disagio
- No, non lo so!- sbraitò Faith, fuori di sè, e stava per aggiungere qualcosa quando suonò la campanella. Entrò quasi di corsa, evitando come la peste per tutta la mattina quella che avrebbe dovuto essere la sua migliore amica.
Era talmente arrabbiata che quando arrivò l’intervallo mattutino si precipitò in bagno senza parlare con nessuno, si chiuse in un cubicolo e lì rimase finchè non sentì bussare.
"Probabilmente è qualcuno che deve andare in bagno. Beh, aspetterà, i tormenti di una adolescente incazzata hanno la precedenza" pensò, ignorando bellamente i colpi alla porta, che si facevano sempre più forti e insistenti, e continuò a giocare col cellulare. All'improvviso sentì la voce di Abigail - Apri, F, so che sei lì dentro-
- No, non ci sono- rispose Faith senza riflettere
- Divertente!- ribattè l'altra- Esci immediatamente di lì, così parliamo da persone civili!
- Lascia un messaggio sulla mia segreteria, ti richiamerò appena possibile, cioè… Mai- replicò Faith, affatto intenzionata a lasciare il suo cubicolo di pace e tranquillità
- Esci di lì e affrontami!- abbaiò Abigail, spazientita
- Non parlare come un wrestler, ti prego- replicò stancamente Faith
- Allora esci, o butterò giù la porta!- la minacciò Abigail, sortendo almeno un effetto positivo: l'amica scoppiò a ridere senza ritegno, quindi esclamò - Questa sì che è bella! E va bene, esco, ma soltanto perché mi scoccerebbe accompagnarti all’ospedale a farti riparare una spalla!
- Le mie spalle sono a posto- obiettò Abigail
- Non lo sarebbero se ti fossi cimentata davvero a sfondare la porta del bagno! Senza offesa, ma con quelle spallucce dove ti avvii?- le fece notare Faith con il consueto tatto
- Adesso si che ti riconosco, F- esalò Abigail, sollevata, perchè se Faith aveva riacquistato il suo humor voleva dire soltanto una cosa: la stava perdonando. Curiosa di apprendere la ragione alla base dell'astio dell'amica nei suoi confronti le chiese- Posso capire cosa ti ho fatto?
- Niente, è questo il problema!- abbaiò Faith, sfogandosi- Capisco che ora hai Ben, ma non puoi mollarmi come una scarpa vecchia, credevo che lui fosse un'aggiunta alla tua vita, non che ti avrebbe sottratta alla mia!
- Non l’ha fatto, infatti!
- Ne sei convinta? Ti dimostro quanto ti sbagli: passi Capodanno, ma nei giorni successivi volevo uscire, e tu non c’eri... Ovviamente l’idea di avvisarmi che uscivi con Ben non ti ha nemmeno sfiorata, come del resto l'idea di combinarmi qualcosa con un suo amico e uscire tutti insieme... Volevo sfogarmi perchè avevo litigato con i miei, e tu indovina dov'eri? Con Ben. Volevo chiederti qualche consiglio su come prepararmi al “provino” per entrare nella band di Brian…
- Si, Ben me l’aveva accennato..
- E tu indovina dov'eri? Con Ben, e non ti sei nemmeno sprecata a mandarmi un sms per augurarmi buona fortuna. Per tua informazione Brian ha preso la versione rossa di Claude al posto mio soltanto perchè gliela desse;  non hai idea di quanto ci sia stata male, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, e tu, indovina un po’ dov'eri?… Sempre con Ben! Ti basta o devo continuare?
- Mi dispiace, F, credevo ce l'avresti fatta, mi sarebbe piaciuto sentirti cantare… Hai ragione, non sono stata granchè presente in questi ultimi giorni, però rinfacciarmelo come fosse un crimine... Lasciatelo dire, è da vera egoista!!- confessò Abigail
- Egoista?- ruggì Faith, scoprendo istintivamente i canini
- Si!! Tu sei la mia migliore amica, dovresti appoggiarmi e incoraggiarmi… Ben mi piace, e sono felice che stiamo insieme, non puoi rinfacciarmi di trascurarti! Se davvero mi volessi bene come a una sorella capiresti che ho bisogno di passare tutto il tempo libero che ho a disposizione col mio ragazzo! Noi ci vediamo a scuola, lui posso vederlo solo il pomeriggio, sempre che non abbiamo altri impegni… Proprio non riesci a capirlo?- pigolò Abigail rivolgendo all'amica uno sguardo da cucciolo tanto cuccioloso da arrivare dritto al centro tenero del cuore di Faith, che non potè non sentirsi una merda, ed esalare - No, io.. Lo capisco… Ti devo delle scuse…
- Scuse accettate, se accetterai le mie, non sarei dovuta sparire in quel modo, ma, credimi, quando stai con la persona che ami...
- Ami? State insieme da neanche 2 settimane e già parli d’amore? Altro che cotta, sei fritta!- esclamò Faith, turbata dall'espressione entusiasta dell'amica
Abigail si schiarì la voce e, titubante, chiese- Non per rovinare l’idillio di questo momento di riappacificazione ma… Da quanto è finito l’intervallo?
Faith diede un'occhiata distratta all'orologio, convinta che mancassero secoli alla ripresa delle lezioni, invece, con suo sommo rammarico, scoprì che erano già cominciate; con gli occhi che minacciavano di uscire dalle orbite esclamò - Merda, dovremmo essere in classe!! Presto!- le due corsero fino all’aula della Salib, che le accolse con una predica storica.
Un po’ meno depressa Faith decise che, al termine delle lezioni sarebbe andata al parco, sfidando il freddo di gennaio: non era freddolosa, anzi, tollerava ottimamente anche temperature sotto lo zero, a patto che ci fosse il sole. Intenta a meditare sull'insensatezza o meno del suo piano non si accorse che qualcuno le aveva sbarrato la strada finchè non andò a sbattere contro la braciola, ehm, il braccio di  Elizabeth, che sorrise sorniona e le domandò – Ciao, Faith, dove stai andando?
- A cambiarmi, c'è Educazione Motoria adesso, non posso certo fare gli esercizi in gonna- rispose Faith, sperando che l'interrogatorio finisse sul nascere
- Si, giusto… Come mai sei arrivata tardi a Storia?
- Avevo questioni urgenti da sbrigare…- rispose Faith, preferendo rimanere sul vago, non voleva certo che tutta la scuola sapesse i cazzi suoi
- Così urgenti da non poterle rimandare a dopo le lezioni?
- Nella vita non c’è solo lo studio, Liz- replicò con sussiego Faith
- A chi lo dici!- convenne Elizabeth, annuendo, si schiarì la voce e palesò il reale obiettivo di quella conversazione- Senti…- esordì, segno che doveva chiedere qualche favore enorme o comunicare una brutta notizia
- Dimmi, Liz- rispose Faith indifferente
- Beh, ecco, io... Ho saputo da Claude… Mi dispiace…- Faith le rivolse un'occhiata di educata perplessità, cui Elizabeth rispose con uno sbuffo esasperato e un secco- Dai, ormai lo sanno tutti, è inutile fare la riservata!
- Sanno cosa?
- Della band!- esclamò Elizabeth- Claude ha saputo dalla sorella che hai provato a entrare nel gruppo di quello sciroccato di Cartridge, il fratello del ragazzo di Abby, senza però riuscirci.. Mi dispiace.... Voglio dire, essere scartata per una cornacchia con la parrucca rossa che non usa la bocca soltanto per cantare non deve essere una bella esperienza, soprattutto per te, che non sei abituata a perdere. Accetta un consiglio da amica: lascia perdere Cartridge e i suoi amici svitati, se proprio ti interessa cantare entra nella mia band, garantisco io per te
"Grazie dell'offerta, ma ho la mia voce a garantire per me senza che tu ti metta in mezzo come al solito!" pensò Faith, che, però, sorrise e rispose - Pensavo aveste già un cantante… Voglio dire, Rudy è davvero bravo, va anche a scuola di canto…
- Infatti ti sto proponendo di entrare come corista!! Io, te e Bridget saremmo meravigliose insieme!- squittì Elizabeth
Faith la guardò come se la vedesse per la prima volta, e in un certo senso era così, e replicò              - Pensavo volessi gente di talento a cantare con te… Sai, gente che, per citare le tue stesse parole, “valorizzi adeguatamente la tua voce”… Che te ne fai di una come me?
- Faith, cara, magari non avrai una gran voce, come me…- “Sapevo che non avrebbe perso occasione per autocelebrarsi" pensò Faith – Però forse hai del potenziale…- “Le stesse parole dette da Brian prima della pugnalata… Chissà perché, dette da lui facevano tutto un altro effetto...” si ritrovò a pensare Faith, sbuffando - Hai solo bisogno di qualcuno che ti aiuti a tirarlo fuori…e chi meglio delle tue amiche?
- Perdona la mia diffidenza Liz- ribattè Faith, ben decisa a non cedere- Ma dicesti la stessa cosa di Bridget quando lei- ribattè Faith, sottolineando accuratamente il lei- Ti chiese di entrare nella band che si era ricotituita con un nome e una formazione diversi… E questo potenziale non l’ho ancora visto… E' pur vero che sono miope…
- Che c’entra? Bridget serve per la… Presenza scenica, la voce ce la metto io!!- replicò Elizabeth, arretrando di qualche passo, colta in fallo
- Allora io a cosa ti servo?
- Semplice: tutte le coriste diventate famose facevano parte di un trio… Nonostante il mio peso, però, io e Bridget siamo in due…
"Oh. My. God. Ancor più delle maniere da primadonna non sopporto l'autoironia sul lardo, è patetica!" pensò Faith, respirò profondamente per calmarsi e rispose  - Non è che per caso, invece, l’hai già chiesto ad Ashley e lei ti ha detto di no?- fissò la faccia sconvolta di Liz con evidente soddisfazione: era stufa di fare la brava bambina - Anche io parlo con Claude, cara!
- Ma… Ma… Se anche fosse? Quel che conta è che ora lo sto chiedendo a te!!- esclamò Elizabeth, sudando freddo: la discussione stava decisamente prendendo una piega che non le piaceva, doveva fare qualcosa... Lo stress avrebbe potuto rovinarle il make-up!
- Oh, si, certo....- replicò Faith, pregando che l'altra scomparisse all'istante- Perchè me l'avresti chiesto ugualmente se Ash avesse accettato, no? E’bello vedere che hai subito pensato a me come rimpiazzo! Sappi che non sono la sostituta di nessuno!
- Ma no, che dici? E poi nella band c’è posto per tutti!- esclamò Elizabeth, arretrando di qualche passo
- Ma se appena la settimana scorsa hai dichiarato che una band deve avere al massimo sette componenti altrimenti diventa una band.. A di paese!- obiettò Faith
- Beh.. E- ecco…
- Ci penserò e ti farò sapere…-  le rispose Faith senza nemmeno voltarsi, e si avviò imitando la camminata sculettante di Claude.
Al termine della giornata scolastica Faith scappò al parco di fronte alla scuola. Siccome era una bella giornata, nonostante il freddo pungente, si sedette su una panchina finchè le sue natiche congelate non gridarono vendetta, allora andò a rifugiarsi nel piccolo bar, dove ordinò una cioccolata calda, fregandosene, per una volta, delle calorie. Stava osservando  un gruppetto di vivaci anatroccoli quando qualcuno le si piazzò davanti; desiderosa di un pretesto per sfogare la frustrazione risvegliata  dalla discussione avuta con Elizabeth, Faith reagì in malo modo, sbraitando – Levati, che mi togli la luce!
- Avanti, Faith, anche se non mi sopporti non puoi negare che sono una vista decisamente migliore di una manciata di brutti anatroccoli- rispose lui, Faith alzò la testa  e non poté credere ai propri occhi: in piedi davanti a lei stava Brian Cartridge, avvolto dalla luce del sole, con un sorriso a 50 denti.
Abbagliata dall'innegabile bellezza di Brian Faith deglutì, ammettendo mentalmente che, in effetti, era una visione miliardi di volte migliore dei volatili del laghetto, poi, riconquistato un minimo di autocontrollo, fece un respiro profondo e rispose- Può darsi, ma al momento preferisco uccelli di altro genere. Che ci fai qui?
- Quello che mi riesce meglio: romperti le scatole!- ribattè lui sedendosi di fronte a lei senza invito
- Il bar è quasi vuoto, non potresti accomodarti lontano da me?- chiese Faith, decisa a non lasciarsi irritare da „Lord Stronzo“ Cartridge
- Sai quante vorrebbero essere al tuo posto?- le fece notare Brian
- Glielo cedo volentieri- ribattè Faith, sopprimendo una fastidiosa vocina interiore che le faceva notare quanto quelle che avrebbero voluto essere al suo posto ne avessero ben ragione
- Non dirai sul serio!- esclamò Brian, scandalizzato, nonchè ferito nel suo smisurato orgoglio
- Ho la faccia di una che scherza?- replicò Faith, così tesa da emanare elettricità- Ho avuto una giornata di quelle che mi viene voglia di annegarmi nel lago in mezzo alle papere, e tu puoi soltanto peggiorare la situazione!
- Come sempre la tua sfiducia è commovente- sospirò Brian, più divertito che offeso o preoccupato- E se invece portassi buone nuove?
- Tsk! Impossibile!- soffiò Faith, con le palpebre quasi completamente chiuse che davano al suo volto un che di serpentesco- Da quando ti ho conosciuto hai sempre fatto parte di eventi della mia vita che vanno dall’imbarazzante al deprimente, quindi…
- Dovresti essere meno diffidente, sai? Avere fiducia nel prossimo allunga la vita- asserì Brian inzuppando un biscotto nella cioccolata di Faith, che lo lasciò fare, limitandosi a fissarlo accigliata, per poi ribattere, perfida - Non se il prossimo sei tu!
- Touchè! Ora che ti sei tolta la soddisfazione di insultarmi  posso avere la tua attenzione?
- Devo proprio?- domandò Faith, per niente desiderosa di ascoltare Brian dare fiato alla bocca
-Entra nella band! Dai!- la pregò lui, convinto che quelle semplici parole sarebbero bastate a persuaderla, ma si sbagliava: Faith, incrociando le braccia, si appoggiò allo schienale della sedia, fissandolo dritto negli occhi, soppesando attentamente i pro e i contro di qualsiasi risposta avrebbe potuto dargli. Dopo un'agonia che a Brian parve durare secoli Faith incurvò gli angoli della bocca in una buona imitazione di un sorriso, giocherellò con le frange della sciarpa e disse:
- E così, come avevo previsto, hai scaricato la rossa, e, adesso che avete bisogno di un rimpiazzo, hai pensato a me... Che pensiero carino... Ma non sarò la sua sostituta, IO NON SONO LA SOSTITUTA DI NESSUNO!- sbraitò Faith, riversando sulpovero  malcapitato la rabbia accumulata in quei giorni
- Ma… Ma.. Perchè? Ami cantare, e ti sto offrendo l’occasione per poterlo fare semi-seriamente, non hai motivo di rifutare la mia offerta!- esclamò Brian,  il quale, riverito e viziato fin dal primo vagito, non era abituato a ricevere rifiuti
- TU sei un motivo più che valido. In ogni caso non getterò nel cesso la mia dignità solamente per cantare nella tua band- asserì Faith voltandosi a braccia incrociate
- Dai F, metti da parte l’orgoglio per una volta!
- No
- Ti prego, abbiamo troppo bisogno di te!- la implorò Brian
- No- ripetè Faith, che stava facendogliela pagare ed appagando il suo lato sadico, curiosa di vedere fin dove si sarebbe spinto pur di ottenere quello che voleva
- Faith, cazzo, per quanto ancora vuoi farmi penare? Hai idea di quanto mi costi essere qui a supplicarti? Non sono il tipo che prega, io!- ammise Brian, arrossendo, evento anche questo più unico che raro
- E non sono il tipo che cede, IO! I tuoi patetici tentatvi di indurmi a compassione non funzionano- ribattè lei, impassibile, facendo sbuffare esasperato Brian, che capì perchè Axel lo avesse obbligato ad andare lui da Faith: voleva dargli una bella lezione di umiltà, fargli abbassare la cresta.... E ci stava riuscendo alla grande; Brian in Faith aveva trovato pane per i suoi denti, un pane dannatamente più duro di quanto si sarebbe mai aspettato.
Deciso a non mollare la presa Brian capì che era giunto il momento di giocare la carta della psicologia inversa. Sospirò per darsi coraggio, e disse - Ok, capisco quando è il momento di fare un passo indietro. Mi arrendo. Perdonami per averti disturbato e rotto le scatole, non accadrà più. Sarà meglio che vada, adesso, devo avvertire i ragazzi che dobbiamo indire dei nuovi provini... Peccato, a Brandon e Axel stavi simpatica, e sono convinto che anche Jack, col tempo, ti avrebbe apprezzata...
L'astuto piano di Brian andò a buon fine: Faith, che, in fondo, cullava ancora il sogno di cantare, persino con quei quattro scalmanati, avvertì una spiacevole sensazione di peso all'altezza del torace, e, associatala alle parole di Brian, rispose- Ti... Arrendi? Così? Senza lottare?
Brian puntò i suoi occhi azzurri in quelli di Faith, verde scuro, screziati di marrone, e vi lesse un cocente desiderio di fargli espiare i commenti infelici del provino misto a quello, più maturo, di appianare le loro divergenze per realizzare qualcosa di costruttivo; desistette dal suo proposito di farla soffrire e disse- Non so che idea ti sei fatta di me, ma non sono un tipo battagliero, di solito ottengo tutto ancora prima di volerlo, e, forse, proprio per questo motivo aggredisco chi mi tiene testa...- dopodichè si portò una mano alla nuca, dando fondo a tutte le sue forze per non arrossire, non l'avrebbe sopportato, non davanti a una come Faith, che rimase a bocca aperta, mentre il suo cervello lavorava frenetico: "non posso crederci... Brian Cartridge si sta mettendo a nudo con me.. Oh, merda, che espressione infelice, adesso il mio cervello inferiore comincerà a fare strani pensieri.. No, buono, cervello inferiore, niente fantasie su Brian nudo, sono tabù!".
Riacquistato il controllo del suo cervello inferiore Faith ascoltò la prosecuzione della frase di Brian - Quello che voglio dire è: nessuno di noi due è un santarellino- "Soprattutto io"- Ma questo non dovrebbe impedirci di avere un rapporto sufficientemente civile da permetterci di lavorare gomito a gomito, ti pare? Insomma, siamo persone adulte, vaccinate, mature- "Io non tanto"- E spero che, una volta che ci saremo scusati a vicenda per... Beh, per tutto, potrai riconsiderare la tua posizione- concluse schiarendosi la voce, palesemente sul punto di scappare via per la vergogna.
Faith soppresse la vocina interiore che si era rifatta viva per chiederle a quale posizione alludesse Brian, aggrottò le sopracciglia, quindi, emesso un sospiro di determinazione (si, esistono), asserì- Tu sei un bastardo apparentemente senza cuore, io una stronza apparentemente senza cuore... Direi che può funzionare!... Cioè, n-noi c-che suoniamo insieme, eh, niente.. Extra!- aggiunse in via preventiva, perchè con Brian Cartridge non si poteva mai dire.
Brian, sollevato, sorrise e le diede ufficiosamente il benvenuto nella band, comunicandole che l'aspettava alle prove, previste per quel sabato, e Faith, fuori di sé dalla felicità, soprattutto per il fatto che Brian, per festeggiare, si era offerto di pagare il conto, lo abbracciò, strillando di gioia, per poi tornare a sedersi composta e domandare , dopo essersi mordicchiata ripetutamente le labbra       - Non che non mi abbia fatto piacere, visto il risultato, ma… Come hai fatto a trovarmi?
- Semplice: mi sono appostato davanti alla tua scuola e, quando non ti ho vista tra la marmaglia di teengers sfigati che usciva ho arpionato Abby e le ho chiesto dove ti eri cacciata- rispose Brian, che ridacchiò di fronte all’espressione sconvolta di Faith, che impiegò un paio di minuti a digerire la notizia
-Oh... Ok... Ehm... Bene- balbettò Faith, incredula- Allora a sabato. Ancora non posso credere di essere anche io una... Che scema! Canto con voi e manco so come si chiama la band!
- La band? The Aluminia- rispose Brian con noncuranza mentre rispondeva a un sms
Faith ripetè mentalmente il nome diverse volte, tentando di comprendere se il suono le piacesse o meno; dopo una lunga riflessione optò per il si, quindi dichiarò- E'.. Strano. Però mi piace. Ma che lingua è? Non è inglese!
- Credo sia... Latino, o perlomeno dà quell'impressione lì- rispose Brian- Lo sorteggiammo tra una ventina di possibilità quando fondammo la band... Fu un parto della mente malata di Nick, il nostro primo vocalist... Mitico Nick, era grasso come un elefante che ha mangiato un tricheco, ma che voce che aveva... Gli somigli un pò, sai? Soprattutto a livello toracico- aggiunse scherzoso, indicando divertito il seno di Faith, la quale, incazzata nera, gli tirò un pugno alle costole
- DIO. CHE. DOLORE! Sei impazzita?!?- sbraitò Brian, massaggiandosi il costato
Faith sbuffò, irritata da quella sceneggiata, e rispose sprezzante- Te lo sei meritato! Sei stato così spoetizzante…
- Ero solo realista- obiettò Brian rivolgendole un'occhiata risentita
- No, eri solo stronzo!- ribattè Faith- Mai pensato di metterti con Claude Sheridan? Sareste una coppia perfetta!
- E tu hai mai pensato che a furia di trattare tutti dall’alto in basso resterai sola come un cane?- ringhiò Brian in risposta, pentendosene immediatamente
Faith, ferita e delusa, si alzò, pigolò- Mi hai offesa a sufficienza. Me ne vado- si alzò e se andò.
Una voce nella testa di Brian gli disse che avrebbe fatto meglio a correrle dietro, ma era troppo pigro e orgoglioso, quindi rimase seduto a osservare gli anatroccoli che sguazzavano felici nell'acqua stagnante del laghetto. Quando si destò dallo stato catalettico nel quale era caduto si alzò, prese il cellulare e digitò un sms: ”Ok. Ho sbagliato. Scusa”, dopo qualche attimo di esitazione premette INVIO e lo spedì.
Faith era appena uscita dalla metropolitana quando sentì vibrare la borsa; prese il cellulare e lesse l’sms, per poi cancellarlo subito dopo, pervasa da pura gioia sadica… Due anime gemelle quei due, non c’è che dire!
Tornata a casa, Faith studiò il minimo indispensabile per il compito di Scienze del giorno dopo, fece qualche simulazione dell’esame di ammissione al college e guardò la tv. Nel bel mezzo di una puntata dei Simpson le squillò il cellulare: era Abigail. Lievemente seccata per l'interruzione rispose e sentì all’altro capo - Osa riattaccare e ti…
- Mi cosa?- replicò Faith- Per telefono puoi farmi ben poco, Brian!
- So dove abiti- le fece notare lui
- Anche io- ribattè lei
- Voglio essere positivo e credere che non hai risposto al mio sms perché eri a secco- asserì Brian
- E io voglio disilluderti: ho cancellato l’sms subito dopo averlo letto- rispose Faith, solitamente piuttosto timida nei rapporti interpersonali, eccezion fatta per Brian, che riusciva inspiegabilmente a tirar fuori il suo lato combattivo e perfido, per cui gli parlava da pari a pari senza peli sulla lingua
- Brutta… Ci vediamo sabato mattina e pomeriggio per provare, stesso posto dove si sono tenuti i…
- Quella farsa che ti ostini a chiamare provini, ok, recepito. Ci sarò. Ah, tanto perchè tu lo sappia ritengo patetico che abbia fregato soldi ad Abby solamente per parlarmi
- Più che patetico direi scorretto, e poi lei non ha chiamate gratis verso il tuo numero?- disse Brian
- Lei!!!- ribatté Faith, e riattaccò.
Il giorno dopo, appena vide il compito, Faith si rese conto di aver studiato inutilmente: era troppo facile per essere vero! Si voltò verso Abigail e Bridget, rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra: entrambe ricambiarono il suo sorriso soddisfatto… In fondo avere una media eccellente per l'università  non era poi così difficile!
Finite le lezioni Bridget se ne andò col buzzurro a fare chissà cosa chissà dove, Ashley agli allenamenti, irrinunciabili, in vista di una gara importante, e Abigail, con somma delusione di Faith, rifiutò l'invito a cenare insieme e poi guardare un programma sugli sport estremi a casa Irving per andare al cinema con Ben a vedere non si sa cosa, lasciando Faith da sola a domandarsi a come passare il tempo una volta finiti i compiti.
All'improvviso Elizabeth le si avvicinò di soppiatto, facendole rischiare la morte per infarto, e le chiese nuovamente di entrare a far parte della sua band. Faith avrebbe voluto dirle ”sei arrivata tardi”, ma si limitò a chiedere altro tempo per pensarci, infine aggiunse- Se avete così disperatamente bisogno di una terza corista perché non mettete l’annuncio in bacheca e fate delle audizioni?
- Ti prego!- rispose Elizabeth storcendo il naso disgustata- Che cosa patetica! Non siamo mica "Fame"!
- Mi sembra giusto invece!- obiettò Faith- Così si sceglie in base al reale talento della persona, invece che sempre i soliti amici e amici dei conoscenti di..-
Liz sbuffò e se ne andò, Faith, invece, si appoggiò al muro... Non vedeva l’ora che fosse sabato!!
Dopo una settimana stressante passata quasi esclusivamente sui libri Faith agognava di provare con la band.
Quando arrivò al garage gi altri erano già tutti lì; non appena la videro la salutarono e Brand Sparrow, il più espansivo, la abbracciò, per poi esclamare- Sai, non mi sono presentato l’altra volta, questi deficienti non me ne hanno dato il tempo!.. Piacere, Brandon
- Faith, piacere mio- rispose lei, e si diedero una calorosa stretta di mano.
Il pelato, forse ancora offeso, sbottò- Jack, e non do la mano
- E chi la vuole?- replicò Faith, sorprendendo Jack, che, stranamente, annuì in segno di approvazione: stavano simpatizzando!
- Noi già ci conosciamo… Purtroppo- soffiò Brian, che non si degnò neppure di alzare gli occhi dalla chitarra che stava accordando
- Anche noi… In un certo senso… Ti va una birra?- chiese Axel sorridente
- No, grazie, non bevo di prima mattina- rispose Faith, arrossendo: ecco, ora l'avrebbero considerata una santarellina con tanto di aureola!
- Fai bene! Sentito?- esclamò, rivolgendosi agli altri- Non si beve di prima mattina!
- Fottiti, Padre Axel!- disse Jack, che stava giusto finendo la sua birra
Faith pensò fosse meglio cambiare argomento, perciò chiese, manifestando un interesse maggiore di quello che realmente provava- Allora… Cosa suonate?
- Rock!- rispose Brandon
- Scusa, mi sono espressa male, intendevo dire cosa suonate voi… Che strumenti- spiegò Faith
- Ah! Io suono il basso... Fa tanto povero nerd sfigato, eh?- rispose Brandon abbassando lo sguardo
- Non poi tanto- abbozzò Faith per non ferire i suoi sentimenti
- Io la tastiera- disse Jack
- Mi hai visto l'altra volta... Io sono il batterista- disse Axel, lanciando in aria le bacchette come un giocoliere
Faith si girò verso Brian- No, non dirmelo, già lo so. Devo dire che il ruolo di chitarrista ti calza a pennello: sei esibizionista, egoista ed egocentrico, sempre pronto a mettere in mostra la tua bravura per ricevere complimenti e ovazioni... Senza contare, immagino, le groupies!
- Cavolo, Brian , ti ha descritto alla perfezione - esclamò Brandon
- Potremmo iniziare a provare, per favore?- glissò lui, irato, e gli altri, ridacchiando, obbedirono: meglio non contraddire Brian quando era arrabbiato, o si sarebbe imbufalito.
Man mano che andavano avanti con le prove Brian dovette ammettere, sebbene gli stesse antipatica, che Faith aveva talento e si era inserita alla perfezione nel gruppo, sembrava davvero a suo agio; dopo appena 4 ore di prove già li trattava da pari a pari.
Smisero di provare che era ormai buio, perché Faith aveva detto ai suoi genitori che era uscita con Bridget, che aveva l’abitudine di fare le ore piccole.
Assetata per il tanto cantare Faith esalò - Adesso sì che ci vorrebbe una birra-
- Arriva subito!- rispose Axel, andando al frigo
- Grazie, addetto-birre Axel- disse, mentre le porgeva la bottiglia
- Vado a fumare- sbottò Brian, insinuandosi tra Faith e Axel per uscire dal garage
- Fumare fa male, amico- gli fece notare Axel- Perché non provi a smettere?
- Perchè non mi va, dottore!- sputò Brian, per qualche oscura ragione infastidito dall'amico
- Dottore?- chiese Faith, stupita: proprio non riusciva ad immaginare Axel in ospedale, credeva giocasse a basket, alto com'era
- Si, mister niente nicotina e niente birra la mattina studia Medicina- sibilò Brian lanciando un'occhiata di fuoco ad Axel, che ricambiò con una perplessa
- Fa anche rima! Bravo, Brian, non ti facevo così intelligente!- disse Faith, guadagandosi un'occhiata assassina da parte di un imbronciato Brian – Ragazzi… A domani! Addetto-birre mantieniti in allenamento, mi raccomando!
- Agli ordini, Capitan F!!- rispose Axel con tanto di saluto militare, Faith rise di cuore e, buttata la bottiglia vuota in un cestino, andò a prendere il treno.
Nei lunghi minuti che la separavano da Londra ebbe modo di fare un bilancio della giornata, un bilancio positivissimo: a parte Brian, che si era comportato in modo strano tutto il giorno, erano simpatici... Persino Jack, a modo suo… Anche se Faith dovette ammettere, rabbrividendo, che quando attaccava a parlare di Allison, la sua ragazza, somigliava tremendamente a Bridget che parlava dell’Amore suo… A parte questo, però, era accettabile, e un mago della tastiera.
Nel frattempo, al garage, uno sbuffante Brian, per gli amici Guitar Hero, - Capitan F? Siamo già ai nomignoli? E’ patetico!
- Scusa ma proprio non ti capisco: prima vai fino a Londra solo per chiederle di entrare nella band,  e poi passi tutta la prima giornata di prove a tenerle il muso e trattarla male?
- Lei è…Odiosa, capisci? Mi sta sulle palle!- soffiò Brian
- Allora perché l’hai fatta entrare nella band?- gli domandò Axel
- Perché è brava, pezzo di cretino!- abbaiò Brian- Questo, però, non ti autorizza a trasformarti nel suo cagnolino al guinzaglio!
- Prenderle una birra è essere gentili,  non sono il cagnolino di nessuno, chiaro?- esclamò Axel, che si smentì quando ricevette un sms dalla sua miss nessuno, con scritto: " Tesorino, ho voglia di coccole. Vieni a casa mia prima di subito"; lettolo, si schiarì la voce, balbettò - I- io, ehm, d- devo... Ciao, eh- e corse via come un fulmine.
Brandon e Brian, guardandolo andar via, scossero la testa, scettici, quindi Brandon chiese a Jack      - Secondo te perchè Brian e Ax sono ai ferri corti?
- Mi sembra ovvio, Brand Sparrow- disse Jack  - Brian è geloso. Ha paura che le nuove amichette di Padre Axel, in particolare Faith, che gli sta sulle palle, possano sostituirlo nel suo cuore, che lui ha occupato fin dall’asilo… Voglio dire, la loro è una storia seria, sono stati sempre appiccicati e adesso convivono in vista delle nozze...
- Segati la lingua, Jack- ribattè Brian, guardandolo in cagnesco… Un gruppo affiatato, non c’è che dire!
I giorni passarono in fretta, tra prove, compiti e le continue e pressanti richieste di Elizabeth di entrare nella sua band, tanto che Faith a malapena realizzò che era trascorso un mese da quando era entrata a far parte degli Aluminia… E nessuno l’aveva ancora scoperto! L’unica cosa che le mancava erano le sue amiche, ognuna a rincorrere i suoi guai, cioè, il suo buzzurro, ehm, ragazzo, ma Faith la prese con filosofia, consolandosi pensando che non si poteva avere tutto dalla vita.
Un sabato Brian, di solito molto critico con tutti loro, in particolare Faith e Axel, dichiarò solennemente di essere pienamente soddisfatto di come avevano suonato, e che al concerto avrebbero fatto furore.
- Concerto? Quale concerto?- chiese in coro il resto della band.
Brian li tenne a lungo sulle spine prima di decidersi ad appagare la curiosità degli altri Aluminia      - Abbiamo un ingaggio! E anche niente male! Venerdì prossimo, al "Mìchiko", o qualcosa del genere, non sono bravo con i nomi stranieri, mi sembrano tutti uguali, se volete cercatelo su internet, è un locale in stile manga, che, per chi non lo sapesse, sono i fumetti giapponesi, non so se li avete presenti.. Ad ogni modo aprirà questo buco a South Kensington… La proprietaria, Kono, è, una mia, ehm, intima amica...
- Si, come no! Puoi dirlo che ci sei andato a letto, non ci scandalizziamo! Vero, ragazzi?- esclamò Faith, sorridendo maliziosamente, gli altri annuirono, ridacchiando di gusto, e Brian, scoccata loro un'occhiata assassina, si rifiutò di fornire maggiori dettagli finchè Faith non gli chiese scusa.
- Prima dell'interruzione stavo dicendo che vuole che suoniamo all'inaugurazione, e ha detto che possiamo far mettere in lista tutti i nostri amici, così pagheranno meno l'ingresso! Grandioso, no?
- Però, si è sprecata! Neanche gratis, solo un misero sconto sull'ingresso! Non posso crederci!- sbraitò contrariato Brandon
- Effettivamente... - convenne Faith, dopodichè aggiunse allegra, per sollevare il morale generale- Però, che figata! Pensa come sarà contenta Allison, Jack- O- Lantern!-
- Puoi dirlo forte, Capitan F!
- La piantate di chiamarla così? E' ridicolo!- sbottò Brian con rabbia
- Perché? A me piace! Sempre meglio di "liceale maggiorata"- rispose Faith
- Si, è carino- asserì Brandon annuendo in segno di approvazione- Azzeccato, anzi, visto che in un mese Faith ci ha messi tutti in riga! Jack non beve più la mattina e tu fumi soltanto prima e dopo le prove, invece di fare le tue solite pausette...
- Grazie, Brand Sparrow- rispose Faith, pensando a chi mettere, o non mettere, in lista per il concerto.
Prima di avviarsi verso la stazione si avvicinò a Brian e gli chiese - Posso parlarti un attimo?
- Si, ma in fretta, per piacere, il mio tempo è prezioso
- Arrivo subito al dunque, non preoccuparti: potresti per favore chiedere a Ben di non spifferare ad Abby che la cantante del gruppo sono io? Sarebbe meglio se non lo venisse a sapere nessuno prima del concerto, ok?- rispose lei in tono spiccio
- Va bene.  Niente altro?- replicò seccamente lui
- Beh, in effetti una cosa ci sarebbe, ma non è una richiesta, bensì una proposta: che ne diresti se stampassimo dei manifesti per fare un po’ di pubblicità?
- Per quale motivo?- domandò Brian perplesso
- Come spiegartelo… Punto primo: più gente sa del concerto, più gente verrà al locale, che sarà gremito di gente, e, forse, se la tua amichetta vedrà arrivare moltissimi clienti magari ci darà qualcosina in più. Punto secondo: più gente sa del concerto, più è probabile che vengano in molti a sentirci, così, con un po’ di fortuna, troveremo in fretta un altro ingaggio. Ti sembrano ragioni abbastanza valide?
Brian ammise che si, era un'ottima idea, e suggerì di lasciare che se ne occupasse Brandon, un mostro di bravura con la computer grafica, quindi domandò a Faith se non avesse altri suggerimenti o lamentele da fare, e si sentì rispondere – Solamente un’ultima cosa..
- Ancora? Mai pensato di entrare nell’FBI?- sospirò Brian, rassegnato ad un lungo interrogatorio
- Simpatico… Mai pensato di intraprendere una carriera da comico? No, seriamente... Hai già pensato alla scaletta?- chiese
- Ehm, ecco, a dire il vero... Ehm.. No. Sai, confesso di non avere idea di cosa suonare in un locale manga style- rispose lui, leggermente in imbarazzo, per poi aggiungere, con fare aggressivo- Non sono mica un ota... Qualche cosa come il mio fratellino ipodotato in tutti i sensi!
"Ota- qualche cosa.... Se lo sentisse Abby!" pensò Faith ridacchiando, quindi domandò - Quanto tempo abbiamo?
- Ha detto 3 pezzi, non ha parlato di tempo
- Ok- asserì Faith, lo sguardo illumnato da una strana aura di determinazione- Dammi un paio di giorni per pensarci e quando avrò qualcosa in mente ti manderò un sms
- No, Faith, non posso mollarti questo peso sulle spalle- obiettò Brian, scuotendo la testa per rafforzare la sua affermazione- Sceglieremo la scaletta insieme, non dovrebbe essere poi tanto difficile.... Se soltanto sapessi dove cercare ispirazione...
- Beh... I cd che vidi in camera tua mi sembrano un buon inizio- gli suggerì Faith, Brian annuì, incoraggiato, si udì un verso di stupore misto al rumore di tre mandibole che cascavano, e Faith e Brian si ricordarono che il resto della band era ancora lì.
Il primo a riprendersi fu Jack, il quale, sebbene ancora sotto shock, trovò la forza di chiedere            - E’stata in camera tua? Brian, avevi detto che…
- Non è come pensi, Jack!!
- Sicuro! Come no! E gli asini volano!- ribattè Jack con l'aria di chi la sapeva lunga- Ti conosco da troppo tempo per crederti
- Possibile che… Lasciamo perdere!- esclamò Brian, sbuffando: convincere Jack sarebbe stato inutile e faticoso, e lui non aveva energie da buttare
- Ero ubriaca- disse Faith, cercando di aiutare Brian: vederlo tanto imbarazzato l'aveva sorpresa e intenerita, e il suo istinto protettivo si era risvegliato... Peccato che, nonostante le buone intenzioni, riuscì a peggiorare la situazione
- Brian, era pure ubriaca! Non hai dignità!- esclamò Jack, scandalizzato
- Intendevo che ero così ubriaca che mi sono addormentata!- chiarì Faith, per poi mordersi nervosamente un labbro non appena si rese conto che la sua era stata un'uscita infelice, che peggiorò ulteriormente la situazione
- Ti sei approfittato di una ragazza ubriaca mentre dormiva? Brian, fai schifo!- disse Jack
- Non me ne sono approfittato, idiota, faccio sesso solo con gente cosciente... E consenziente, ovvio- replicò Brian, che sembrava sul punto di picchiarlo
Axel fiutò puzza di rissa e decise di intervenire- Adesso basta!- esclamò- I deficienti fateli da un'altra parte! Jack, chiedi scusa a Brian, e tu, Brian, datti una calmata, porca miseria!- Jack e Brian, da bravi bambini, si strinsero la mano, Faith, salutati tutti frettolosamente, scappò a prendere il treno.
Durante il viaggio verso casa Faith si chiese perché Brian avesse reagito in quel modo alle provocazioni di Jack, dato che normalmente se ne strafregava, ma, soprattutto, si chiese perché le importasse tanto di lui. Vedere Brian a disagio le aveva procurato una sensazione di tenerezza mai provata prima, e si domandò perchè.... Perché si era dispiaciuta di vedere Jack maltrattare Brian, se lei non faceva altro? Decise, dopo parecchi, infruttuosi minuti, di non pensarci, non le andava di psicanalizzarsi.
Il lunedì era il giorno più brutto della settimana, eppure Faith arrivò a scuola con un sorriso a 70 denti: la certezza che venerdì avrebbe debuttato con la band, come un talismano, neutralizzava ogni  negatività e bruttura di un ordinario giorno di scuola. Aveva deciso di tenere all'oscuro della faccenda le sue amiche, un po’ per far loro una sorpresa e un po’ per… Altre valide ragioni.
- Ciao, ragazze!- esclamò gioviale, sconvolgendo le altre quattro, le quali, non appena videro Faith, smisero all'istante di parlare e risposero al saluto con un cenno del capo.
- F, hai pensato a..tu sai cosa?- le chiese Liz con un'eloquente alzata di sopracciglia
- Certo, anzi, ti comunicherò la mia decisione venerdì, inaugurano un locale a South Kensington, il Mìchiko, e, grazie a Brian, siamo tutte in lista- rispose Faith con un sorriso persino più largo che in precedenza, se possibile, quindi, accortasi che Bridget stava per parlare, la zittì con la mano e aggiunse- Ho fatto mettere in lista anche i vostri fidanzati, non preoccupatevi
- Oh, bene!!- trillarono Abigail, Ashley e Bridget contemporaneamente
- Cosa credete? Quando faccio qualcosa la faccio per bene- asserì Faith, la quale, al suono della campanella, disse alle altre di avviarsi in classe, perchè le avrebbe raggiunte dopo, Brian le aveva chiesto il favore di affiggere in giro i volantini pubblicitari del locale, e, come concluse sospirando,  con un'abilità recitativa da fare invidia a un premio Oscar, - A Brian non riesco proprio a dire di no.
Mentre lottava contro la sua goffaggine per affiggere i volantini nelle bacheche venne raggiunta da Claude, la cui voce stridula spaventò Faith, che lasciò cadere l'intero blocco di fogli. Ripresasi dallo shock, rispose con un filo di voce – C-ciao, Claude. Passato un bel week-end?
- Non posso lamentarmi, sono andata con alcuni amici di mia sorella in una beauty farm- squittì la bionda giocherellando con la collana
- Bella esperienza?- chiese Faith,china a raccogliere i volantini, più per buona educazione che per reale interesse
- A quanto pare sono l’ultima moda!- rispose Claude con un risolino querulo che ebbe sull'ipersensibile udito dell'altra lo stesso effetto di un martello pneumatico. Trattenendosi a stento dal coprirsi le orecchie con le mani Faith sorrise a fatica, sperando che la bionda le risparmiasse una cronaca dettagliata.
Inizialmente l'astio verso Claude l'aveva fatta sentire in colpa, perchè non sapeva spiegarne la ragione: ossessione per il rosa e la moda a parte, la biondina pareva normale; col tempo, però, conoscendo meglio Claude, aveva compreso ed accettato che, per quanti sforzi facesse, non sarebbe mai riuscita a sopportarla, se non a piccole dosi, perchè avevano gusti, priorità ed obiettivi troppo diversi per andare d'accordo: Claude viveva per la mondanità, che Faith rifuggiva, Claude nutriva un’insana passione per le frivolezze femminili, che Faith detestava, Claude non diceva mai di qualcosa “mi piace” o “è bello”, ma “è l’ultima moda”, Faith esprimeva sempre con convinzione quello che pensava, e non tollerava le amebe prive di personalità, cioè chi non era capace di formarsi ed esprimere un'opinione personale.
Ricacciò le parole che avrebbe voluto tanto urlarle e disse - Sembra carino… Magari una volta di queste andrò a dare un'occhiata..
- Dimmi quando, così andiamo insieme!- squittì Claude, al settimo cielo, convinta di essere riuscita a convertire Faith al meraviglioso mondo della femminilità (povera illusa!)
“Col cazzo!!”- Ma certo!- rispose Faith- Oh, a proposito, per una volta sono io a fare da maestra a te sugli eventi mondani del week-end. Tieni- le porse un volantino, che Claude si degnò di guardare solamente perchè il titolo era scritto in rosa- Venerdì ci sarà inaugurazione di un nuovo locale in stile giapponese a South Kensington, il Mìchiko. Se vuoi esserci faresti bene ad affrettarti a prenotarti sulla lista degli invitati, o non ci sarà più posto!
- Uhm... Sembra interessante... Tu ti sei già messa in lista?
-  Naturale!- esclamò Faith, tentando di gettarsi alle spalle i capelli in una perfetta imitazione delle uscite ad effetto di Claude, con un risultato, nel suo caso, ridicolo, dato che li portava corti- Anche le altre… Tutte e quattro con accompagnatori!- e schizzò in classe lasciando Claude esterrefatta.
Faith, intanto, iniziò a preoccuparsi di una questione basilare per il concerto: cosa accidenti avrebbe indossato? Aveva deciso di andare a Portobello in esplorazione quando qualcosa vibrò nella sua tasca; era il suo cellulare, e la causa della vibrazione un sms: ”Se ricordi ancora dove abito raggiungimi. Brian".
- Cambiamento di programma!- disse, richiudendo il cellulare, e si avviò nella tana del lupo, altrimenti nota come casa Cartridge.
Non aveva nemmeno finito di trillare il campanello che un raggiante Brian le aprì la porta; Faith, stupita da tanta cordialità, si mise sulla difensiva, e il suo "ciao" fu decisamente più freddo dell'altro.
Brian, seccato da quell'atteggiamento sospettoso e diffidente sbuffò e sbottò - Non preoccuparti, non siamo soli in casa, se è questo che temi. Ti ho invitata qui per discutere della scaletta del concerto. Mi credi o vuoi le prove?
- T- Ti c- credo...- balbettò Faith, arrossendo, sentendosi una merda per aver dubitato di Brian(a sua discolpa c'è da dire che ne aveva motivo, conoscendolo)
- Ho pensato che, visto che nessuno di noi, e con noi intendo la band, sa un cavolo di nulla di quella  gran cazzata che per me sono manga e spiriti...
- Anime- lo corresse Faith
- Sinonimi- replicò Brian, strappando un sorriso a Faith- Se hai finito con le obiezioni inutili finirei la frase: dato che non siamo ota... Cosi ho ritenuto fosse meglio chiedere a mio fratello di darci una mano, soltanto che adesso dove va lui va anche il suo cane, ehm, Abigail, perciò c’è anche lei…
- Cosa? Sei impazzito? Perchè diavolo mi hai fatta venire qui, allora? Sai benissimo che non voglio che Abby e le altre sappiano che canto con voi per godermi le loro facce quando lo scopriranno! Non hai pensato neanche per un nanosecondo che se Abigail mi vedrà mangerà la foglia, e addio sorpresa?- sbraitò, furente: perchè Brian rovinava sempre tutto, persino quando aveva le migliori intenzioni?
Ah, già... Giusto...- esalò lui, portandosi una mano dietro la testa e sorridendole con aria colpevole- Beh, ormai il danno è fatto, quindi accomodati, ti garantisco che Abigail non mangerà foglie di alcun genere. Ti fidi di me, no?
- No... Ma credo di non avere alternative migliori- rispose Faith, entrò e si diresse nel salone, dove si era tenuta la festa di Capodanno. Vide Ben e Abigail avvinghiati sul divano, incollati per le labbra, e, rossa in viso per l'imbarazzo, tornò nel corridoio.
Brian la raggiunse poco dopo e, vedendola nel corridoio, le domandò – Che ci fai qui? Entra, avanti
- V- veramente… I- Io.. N- non vorrei disturbare..- balbettò Faith, arrossendo sempre più ad ogni parola, fino a diventare violacea
- Disturbare cosa?- chiese lui
Faith sbuffò e rispose - Vuoi che ti faccia un disegnino?- fulminando Brian con lo sguardo, convinta che stesse facendo il finto tonto con il preciso scopo di metterla a disagio
- Oh!... Sul serio? No.. Davvero?… Aspetta!- esclamò Brian, andò nel salone e buttò giù dal divano in malo modo la coppietta, esclamando - Raffreddate i bollenti spiriti, colombelle sbaciucchiose, abbiamo ospiti!- mise la testa nel corridoio e disse- Adesso puoi entrare, Faith!
- Brian, non si fa! Poverini!- lo redarguì Faith, la quale, però, gli sorrise con fare complice
- Poverini un corno. Nostra madre ci ha educati a trattare gli ospiti con il massimo riguardo, e non mi pare che farsi beccare a pomiciare rientri nella definizione di "riguardo"- rispose lui , ignorando i borbottii contrariati di Abigail, che mormorò anche qualcosa su fratelli dementi e battute di cattivo gusto, quindi aggiunse- Vero, fratellino?-  e diede uno scappellotto sulla nuca a Ben, che non gradì
- Ohi! Mi hai fatto male, imbecille!- latrò, tastandosi la nuca come se temesse che suo fratello gli avesse procurato lesioni irreversibili al collo
- Quante storie! Non ti sapevo così delicato- rispose Brian, agitando la mano con noncuranza, facendo emettere un impercettibile sibilo a Faith, che per poco non si strozzò nel tentativo di ricacciare in gola le risate che minacciavano prepotentemente di uscire
- Ti fa davvero male, Benny?- chiese Abigail tutta premurosa, suscitando l'ilarità di Brian e Faith, che si guardarono, trattenendo a stento le risate, alzando le sopracciglia contemporaneamente, in sintonia come non mai. Godutosi la divertente scenetta di Abigail versione crocerossina Brian asserì, con tanto di allusiva strizzata d'occhio - Vi lasciamo alle vostre romantiche effusioni, piccioncini, io e Faith andiamo di sopra
- Di sopra... In camera tua?- domandò Ben, esterrefatto: Brian non aveva mai, e sottolineo, MAI, portato una ragazza in camera sua, perciò, se ci portava Faith, doveva significare che aveva qualcosa di speciale, tale da farle meritare un simile onore; scosse la testa, sempre più sconvolto: tra tutte le sue conoscenze femminili Faith gli era sembrata quella con più cervello e meno propensa a darla a suo fratello... Con cosa l'aveva drogata Brian?
- Si, di sopra in camera mia, fratellino- rispose Brian- Perchè, qualche problema? Ah, spero che la... Ehm.. Attrezzatura che ti ho chiesto sia già sulla mia scrivania, altrimenti come potremo, uhm, divertirci io e la qui presente liceale maggiorata?- aggiunse, guadagnandosi un doloroso pizzico da Faith, che lo fulminò con lo sguardo.
Sconcertata da quanto stava accadendo davanti ai suoi occhi Abigail, incapace di credere che la sua amica avesse veramente intenzione di rimanere da sola con Brian, sospirò, si schiarì la voce e chiese- Faith.. Da, ehm, da quando siete così.. In, ehm, buoni rapporti, voi due?
Faith avrebbe voluto urlarle in faccia la verità, ma non potè, perchè Brian la precedette, le cinse la vita con braccio per attirarla a sè e baciarle i capelli, un gesto affettuoso decisamente non da lui che sorprese sia Ben, che Abigail, che Faith. Quest'ultima stava giusto pensando che, forse, in fondo, molto in fondo, Brian non era poi così male, quando lui si riconfermò Lord Stronzo a tutti gli effetti: strinse la presa sulla sua vita,  rivolse ad Abigail il più malizioso dei suoi sorrisi e disse- Vedi, Abby, il colpo di fulmine non è solamente quell'avvenimento romantico per cui due persone che si incontrano per la prima volta si guardano negli occhi e capiscono che non vogliono altro se non passeggiare mano nella mano e scambiarsi la saliva... A volte due persone si guardano negli occhi,  scoprono di possedere i medesimi istinti animali, e decidono di.. Come dire... Soddisfarli insieme
- S- Soddisfarli?- esalò Abigail, divenuta pericolosamente porpora, cercando di reprimere lo sconcerto e il disgusto per le immagini mentali di Faith e Brian che... Soddisfavano i propri istinti animali.
Brian ridacchiò, divertito dall'imbarazzo di Abigail, quindi, facendo scorrere una mano lungo le curve di Faith, asserì - Già... Non immagini quanti stuzzicanti giochini di possano fare con tutto questo ben di Di... OH! CRISTO!- ululò, mettendosi a saltellare stringendosi un piede, che Faith aveva pestato con tutta la forza di cui disponeva
- Non. Osare. Mai. Più. Toccarmi. Pezzo di merda!- sbraitò Faith, fuori di sè: non tollerava di essere considerata un succulento pezzo di carne; ok, Madre Natura l'aveva premiata, o punita, a seconda dei punti di vista, donandole due tette da competizione, e allora? Lei era molto altro, e, sebbene conscia che Brian stesse scherzando, non ci aveva visto più dalla rabbia.
Brian, cessato il dolore, si vendicò: afferrò Faith per un braccio e la attirò nuovamente verso di sè, sorridendo a Ben e Abigail, che li fissavano piuttosto perplessi, esclamò, accarezzandole la pancia   - Scusatela, l'intensità dell'attrazione che prova per me la spaventa!- poi, prima che Faith potesse replicare... La baciò, trascinandola al piano superiore nonostante i suoi versi di protesta e i ripetuti tentativi di divincolarsi.
Rimasti finalmente da soli Ben e Abigail si guardarono, allibiti, quindi Ben, il primo a riprendersi dallo shock, esalò- Alleluia, e ne sono andati. Su, presto, torniamo a baciarci
- Come puoi essere tanto insensibile? Ti pare che possa riprendere a baciarti così, come niente fosse, dopo quello che ho scoperto? Non pensi che, in quanto teenager di sesso femminile, e quindi naturalmente predisposta alle seghe mentali, non sono capace di lasciarmi andare e semplicemente esplorare la bocca del mio ragazzo, infischiandomene della scioccante rivelazione di poco fa? Ti rendi conto che Faith, la mia migliore amica, una brava ragazza, che credevo di conoscere, se la fa con tuo fratello? TUO... FRATELLO! Quello che tu stesso hai definito un.. Beh, meglio che non lo ripeta, non è un'espressione adatta al linguaggio di una ragazza perbene- sbraitò Abigail, mettendosi a percorrere la stanza a grandi falcate- A proposito di perbene: come le è saltato in mente di darla via così, come non fosse sua? Non sa che la reputazione di una ragazza è qualcosa di bellissimo e fragile, che anche una folata di vento può danneggiare irreparabilmente? Non ha pensato che... Quella cosa là è come la stima di quel tizio letterario che ammira tanto: una volta persa, è persa per sempre?
Ben la osservò andare avanti e indietro per un pò, dopodichè la invitò a smetterla, perchè gli stava facendo venire mal di testa, ed asserì- Senti, non posso negare di essere rimasto sconvolto anche io, ma non dobbiamo immischiarci, ok? Non ci riguarda! Faith è maggiorenne e vaccinata, e mio fratello... Beh, forse.. Insomma, lui... Beh, non ha mai... Portato una ragazza in camera sua, e ne ha avute a bizzeffe, per cui..
Il sottinteso riempì il cuore di Abigail di speranza, e i suoi occhi di una terrificante luce, la scintillante luce della combina- matrimoni; pervasa dalla più totale gioia battè le mani, soddisfatta, facendosi mille film mentali su una auspicabile quanto poco probabile love story tra Faith e Brian, tutte che si concludevano con loro due che diventavano cognate.
Ben, divertito dalla visione di Abigail che sognava ad occhi aperti, sbuffò una risata, riportando alla realtà la sua ragazza, cui chiese- Stavi pensando a quanto sarebbe bello se tu sposassi me e Faith Brian?
- Si- ammise Abigail abbassando lo sguardo
Ben rise di cuore, e rispose- E' proprio vero che le donne possiedono una fantasia assai spigliata: passa dall'ammirazione all'amore, e dall'amore al matrimonio come niente fosse- passò un braccio intorno alle spalle di Abigail- Ora basta pensare a quei due animali in amore, riprendiamo da dove eravamo stati interrotti
- Oh, Ben, mi dispiace, non posso- rispose Abigail alzandosi dal divano- Devo accompagnare mio fratello alla festa di un suo amico... Non guardarmi così, non è colpa mia se mia madre non si fida a lasciarlo andare da solo!
Ben, maledicendo in cuor suo Mrs.Venter, salutò Abigail, la guardò andare via con espressione mesta, quindi, rimasto solo, esclamò- Ok.... Dove sono i miei hentai?
Mentre Ben si consolava con i fumetti a luci rosse Brian dovette sorbirsi la sfuriata di Faith, la quale, non appena ebbe mollato la presa, gli tirò una sberla da ematoma sbraitando- Sei impazzito? Capisco il non volere che Abby mangiasse la foglia, ma questo? Hai veramente superato ogni limite!... Baciarmi! Come ti è saltato in testa?
Brian, sedutosi alla scrivania, occhieggiò Faith con aria divertita, giocherellando con una matita, quindi, per nulla intimidito dall'atteggiamento aggressivo della ragazza, replicò- Non lamentarti sempre, brontolona. Non volevi che la tua amica mangiasse la foglia e non l'ha mangiata... E poi.... Avrei potuto fare di peggio
- Peggio che dare a intendere che vengo a letto con te e baciarmi?- sibilò Faith, scoprendo i canini, come sua abitudine quando era incazzata nera
- Si- rispose Brian, quasi divertito- Avrei potuto usare la lingua
- Oh, cielo, sto per vomitare- esalò Faith, nauseata, sopprimendo la solita, fastidiosa vocina che le faceva notare quanto più piacevole sarebbe stato se l'avesse baciata con la lingua
- Se proprio devi fallo adesso, una volta iniziata un'attività non mi fermo finchè non l'ho portata a compimento, il che vale anche per ciò che ci apprestiamo a fare- Faith sollevò un sopracciglio, fingendosi scandalizzata- La scelta della scaletta! Cazzo, Faith, sei veramente malpensante!- disse Brian in tono spiccio, Faith scrollò le spalle, si sedette sul letto e ascoltò tutti i cd generosamente prestati da Ben alla ricerca di pezzi fattibili e non troppo giappo- incomprensibili.
Terminata l'operazione Faith, sbadigliò e disse- Bene. Direi che posso tornarmene a casa!
- Vuoi un passaggio? Sono completamente sobrio- si offrì Brian
- Va bene- rispose Faith, prendendolo in contropiede: era certo che avrebbe rifiutato
- Bene, ehm.. Prendo le chiavi della macchina
- Fai con comodo, ti aspetto nell’ingresso- rispose Faith; Brian prese chiavi e giubbotto, Faith lo raggiunse e uscirono.
Nella BMW di Brian l’atmosfera era gelida: silenzio assoluto, lui fissava la strada, Faith guardava fuori dal finestrino. Il silenzio era talmente opprimente che Faith iniziò a sentirsi soffocare, di conseguenza decise di romperlo.
- Che.. Che ne pensi dei pezzi che abbiamo scelto?- domandò, titubante
- Il meglio possibile- rispose lui, per poi chiederle, cogliendola di sorpresa- Che ne pensi di Axel?
- Axel? Cosa... Perchè diavolo hai tirato fuori Axel adesso?- boccheggiò Faith, avvampando tanto intensamente che Brian avvertì il calore emanato dalle sue guance rosse
- Rispondi e basta. E, per piacere, non mentirmi, si vede lontano mille miglia che gli muori dietro
- IO NON GLI MUOIO DIETRO!- strillò Faith, punta sul vivo- Ok, può darsi, forse, che mi... Piacicchi, e allora? Non vedo cosa ci sia di male: è bello, alto, il che non guasta, simpatico, spiritoso... Non colleziona le donne come francobolli, a differenza di un'altra persona di mia conoscenza...
Brian, scioccato da quella risposta, nonchè ferito dall'opinione che Faith aveva di lui, serrò la presa sul volante e frenò di colpo, storcendo il naso allo stridore delle ruote che inchiodavano sull'asfalto, infine asserì - Non fa per te
- Non mi interessa il tuo parere
- Dovrebbe, invece. Conosco Axel come le mie tasche, viviamo in simbiosi dall'asilo, è il mio migliore amico, gli voglio forse più bene che a mio fratello... Non che Ben non mi faciliti la cosa, col caratteraccio che si ritrova... Il punto è: se ti dico che non fa per te, c'è un motivo
- Sarebbe?- chiese Faith, scettica, per poi assumere l'espressione di una che ha avuto un'illuminazione, ed esclamare - Ho capito: sei geloso!
- COSA?- "Si"- NO!- protestò Brian, ignorando gli insulti della vecchietta che per poco non aveva investito
- Ma si, è certamente così: sei Brian Cartridge, ti cadono tutte ai piedi, e non sopporti che, nonostante tutto, preferisca il tuo amico! Ci ho preso?
"Alla perfezione, maledetta liceale maggiorata"- No, non ci hai preso
- Oh... Ok. Se non è una specie di gelosia infantile allora cos'è?- chiese Faith, ottenendo, stavolta, una risposta- Axel è, diciamo.. Semi- impegnato. Non so se è una cosa seria, quel che certo è che lei è fidanzata e lo tratta come uno zerbino, ma lui non si lamenta, il che, conoscendo Ax come lo conosco io, può voler dire soltanto una cosa: è davvero preso da questa "miss nessuno"
- Miss nessuno?- pigolò Faith, delusa: scoprire che Axel era già occupato le aveva portato il morale sotto terra, apprendere che era privo di spina dorsale, per non parlare di altri organi, al punto da accettare di venire maltrattato da una donnicciola fedifraga, poi, gli aveva fatto raggiungere l'altro emisfero.
- Già. Il mio amichetto è così gentiluomo da non aver rivelato il nome della sua nuova fiamma nemmeno a ME, per rispetto della sua privacy- asserì Brian
- Secondo me, invece, Ax non te l'ha detto perchè ha paura di scoprire che la sua miss nessuno è una tua ex... Poverino, deve essere dura esserti amico- mormorò Faith, tornando a guardare fuori dal finestrino.
Quella stessa sera Brian rifletteva sugli avvenimenti della giornata bevendo tè con Axel e Brandon (Jack, come al solito, era fuori con la sua ragazza); dopo un lungo silenzio Axel si decise ad aprir bocca - Brian? Ti hanno lobotomizzato?
- No, perché?
- Era una battuta! Che hai?
- Uh? Niente…- rispose lui, dopodichè calò nuovamente il silenzio, rotto poco dopo, nuovamente da Brian - Ecco, avrei pensato... Però non so.. Mi servirebbe il vostro consiglio... Che ne direste di fare un regalo a Faith?
.- A Faith? Per quale ragione?- domandò Axel
- Beh... Ecco... Come... Segno di, ehm, benvenuto- rispose Brian, per poi aggiungere, in tono più sicuro- Voglio dire, al provino non ci siamo certo comportati da gentiluomini con lei, però adesso è una di noi, secondo me sarebbe carino dimostrarle non soltanto a parole che è la nostra liceale maggiorata del cuore. Allora? E' una buona idea?
Axel e Brandon lo fissarono preoccupati come se gli fosse spuntatata una seconda testa, Brian sbuffò, irritato, e sbottò- Per l'amor del cielo, smettetela di fissarmi, non sono un caso clinico! Aiutatemi, piuttosto, non ho la minima idea di cosa prenderle, Faith è un tipo particolare..
- Uhm... Vediamo...- disse Axel- Non so cosa possa piacere a Faith, non è una ragazza normale... Nel senso che, come hai detto tu prima, ha dei gusti, beh... Non propriamente normali... Uhm..Punta su un evergreen di sicuro effetto: mio padre quando litiga con mia madre se ne esce sbattendo la porta, per poi tornare con fiori e cioccolatini.. Gioielli, se è incazzata nera... Funziona sempre!.. Infatti finisco a trascorrere la notte sul pianerottolo!
- Hai capito i signori Hawthorne? Si danno da fare!- esclamò Brandon, Axel sbuffò, Brandon gli fece una pernacchia e aggiunse- Non ho molta esperienza, mi dispiace, di solito mi affido a mia sorella quando devo fare un regalo a una ragazza... A proposito di mia sorella: vi avevo detto che il suo fidanzato, per farsi perdonare di averla tradita, le ha regalato 2 settimane alle Bahamas?
- Si, Brand, almeno un milione di volte- rispose Axel scocciato
- Lo ha perdonato, alla fine?- chiese Brian con interesse
- Non proprio... Ha conosciuto mio cognato! Un vero colpo di fulmine: tempo due giorni si sono sposati... E tra qualche mese sarò zio!- rispose saltellando
Brian lo guardò sconvolto, poi la buttò sul ridere- Ax, annota, dato che ti sei trovato uno straccio di donna: niente viaggi alle Bahamas!
- Decisamente! Comunque, tornando a Faith, credo che le piacerebbe ricevere qualcosa di utile
- Tipo una batteria di pentole?- domandò Brian (Brandon, non visto, si colpì la fronte con la mano)
- Spero vivamente tu stia scherzando, o ti ritroverai una batteria di pentole su per il culo- sbottò Axel, giunto al limite di sopportazione
Brian gli lanciò un'occhiata mortificata, poi, a furia di pensarci e ripensarci, ebbe un'idea, una buona, per una volta: sprizzante felicità da tutti i pori mise le braccia sulle spalle dei suoi amici ed esclamò- Ragazzi, non ci crederete ma ho appena avuto la folgorazione che stavo aspettando. Ho capito cosa regalare a Faith! Domani stesso andrò a comprarlo, oh si!
- B-Brian- balbettò Axel, terrorizzato dalla frenesia dell'amico, di solito flemmatico e strafottente- S-Sei.. Sicuro di quello che fai?
- Mai stato tanto sicuro in vita mia- rispose Brian- Escluso forse quella volta in cui, ubriaco fradicio, promisi a tua cugina che l'avrei sposata... Senza offesa, Ax, non è proprio cosa, Venus sarà pure la dea della bellezza, ma è insopportabile! Allora è deciso: domani stesso andrò a prendere un regalo a Faith da parte della band... Non vi rivelo cos'è, lo scoprirete a tempo debito! E ora... Sigaretta extra per festeggiare!- e, detto questo, sparì giù per le scale, lasciando Axel e Brandon a scambiarsi occhiate preoccupate.
Nel frattempo, a casa Irving, quella santa ragazza di nome Faith stava rovistando nella sua cabina-armadio alla ricerca di qualcosa da mettersi per il concerto, mentre contemporaneamenteascoltava  la cronaca dettagliata di Abigail sull’abilità di Ben come baciatore.
- E' così dolce, capisci? Non del genere che ti prende la testa in una morsa e cerca di soffocarti con la lingua, capisci?- sospirò lei, sognante
- Decisamente..- “Vomitevole” - Grandioso,  Abby, non puoi capire…- “Quanto mi stia nauseando questa conversazione” - Quanto sia felice che tu abbia finalmente trovato una persona che ti fa stare bene!- esalò Faith, incerta se sarebbe sopravvissuta alla telefonata. Per precauzione prese carta e penna e scrisse su un foglio: "Testamento di Faith Beatrix Irving", e stava giusto pensando se e cosa lasciare alla fedele amica del liceo Abigail Venter quando questa parlò di nuovo - Grazie, F- sospirò- sapevo che avresti capito… Tu come stai?- chiese
- Io? In pigiama, perché?- rispose Faith, domandandosi il perchè di quella domanda
- Intendevo emotivamente- chiarì Abigail
- Oh… Come mai questa domanda?- chiese Faith di rimando, stupita
- Niente… E' solo che, ecco... Tu e Brian... Insieme..- rispose Abigail in tono cauto
- Sconvolgente, eh? Specialmente se pensi che non ha dovuto ipnotizzarmi, drogarmi o lobotomizzarmi! Ma che vuoi farci?- sospirò Faith in tono fintamente languido- Non si può lottare contro una passione così travolgente!
- Ah, ehm, o-ok... S-se lo d-dici tu... Com'è andata oggi, con lui?- domandò Abigail
- Alla grande- rispose Faith, che stava trovando quantomai divertente mentire alla sua amica; traendo ispirazione dal libro che stava leggendo, aggiunse- Mi ha sbattuta come un battiscopa come piace a me, non poteva andare meglio!
Abigail emise un mugolio disgustato, e pose fine alla conversazione dicendo- Oh.. Beh... S-sono felice per te... S-Siete proprio una bella coppia. Meglio che stacchi, tra poco chiamerà Ben per la buonanotte!
- Ok. Salutamelo... E chiedigli di salutarmi Brian- Stallone- Cartridge! Ah, e digli di ricordare a Brian di fare rifornimento di profilattici al cioccolato, sono i miei preferiti! Buonanotte!- trillò Faith, sadicamente soddisfatta, mentre Abigail, sempre meno convinta dell'auspicabilità di una eventuale futura parentela con la Irving, emise un gemito nervoso e riattaccò.
 Terminata la telefonata Faith si rivolse nuovamente all’armadio alla ricerca della mise perfetta per il suo debutto colla band… Niente! Non le andava bene niente!!
- Il locale è in stile manga, quindi è da lì che devo trarre ispirazione…- diede un’occhiata veloce ad un manga che le aveva prestato Abby (e che non aveva mai aperto prima), e cominciò a commentare, percorrendo camera sua in lungo e in largo - No, il kimono no, sembra terribilmente scomodo, e poi costano troppo, ai miei verrebbe un colpo se all'improvviso sparisse qualche centinaio di sterline dalla loro carta di credito!... Nemmeno il look gotico- sexy fa al caso mio, lacci e corsetti mal si adattano al mio corpo burroso, per non parlare delle "gemelle"… Uhm, forse ho trovato… Chissà se le 10:30 p.m. sono troppo tardi per chiamare…. Oh beh, chissene, leviamoci il pensiero!- . Animata da nuova energia afferrò il telefono, si stese sul letto, compose il numero e rimase in attesa.
- Pronto?- rispose una voce apparentemente maschile
- Wow, Bridge, ti viene bene la voce da transessuale brasiliano!- esclamò Faith, per poi scoppiare a ridere senza ritegno, tanto che rotolò giù dal letto
- Bridget è in bagno… Aspetta… La chiamo… Resta in linea-
"Oh. My. God. Era il buzzurro! Che figura!" pensò Faith, desiderando che il pavimento la inghiottisse per l'eternità
- Faith?- rispose Bridget, lievemente irritata- Hai detto all’Amore mio che ha la voce da trans?
- Brasiliano, però!- replicò Faith in tono accattivante, sperando che l'amica non se la fosse presa, ma Bridget non se la prendeva mai, e ancora una volta sbollì in fretta la rabbia – Senti, conservi ancora la tua vecchia divisa nera?
- Si, ma non ancora per molto, mia mamma vuole mandarla al macero
- No! Fermala! Quella divisa mi serve! Posso pagarti! Quanto vuoi?- esclamò lei tutto d'un fiato
- Per quella vecchia cosa polverosa? Stai fuori? Te la porto domani a scuola… Gratis!- la rassicurò Bridget, che, quando non assumeva strane sostanze, era piuttosto generosa
- Grazie, davvero… A domani allora. Buonanotte- Anche a te. Ciao- “E anche questa è fatta!” pensò “E ora… A nanna!”
Il giorno dopo Bridget portò a Faith la sua vecchia divisa nera. “Meno male” pensò “Ero convinta che si sarebbe dimenticata!!”.
Nell’intervallo avvisò Abigail che avrebbe saltato Educazione Motoria, e le chiese di coprirla; Abigail accettò senza fare domande, un pò perchè si fidava di Faith, un pò perchè la capiva, e, se non avesse avuto una fottuta paura di incorrere nelle ire dell'insegnanate, l'avrebbe imitata, perchè non esisteva, secondo lei, essere più osceno della professoressa Cherrylip: media statura, grassa, capelli neri corvini tinti piastrati e pieni di doppie punte, due labbrone che d’estate venivano usate come canotti da Baywatch, due cocomeri al silicone, gomma da masticare sempre in bocca, si conciava come se avesse vent’anni e pesasse 40 chili, strizzando la sua ciccia in abitini, magliettine e pantaloni attillatissimi tutt’altro che sportivi, per non parlare degli stivali da battona che indossava, rigorosamente a punta e con tacchi a spillo!
Faith e le sue amiche saltavano le sue lezioni ad ogni occasione, ma, purtroppo, era l’ultimo anno, e dovevano stare attente a mantenere una media eccellente per il college, di conseguenza almeno una settimana al mese eranoobbligate  a  sorbirsi l'irritante ticchettio dei tacchi e le labbrone botulinate, da cui non usciva altro se non commenti su quanto tutte loro fossero obese(LORO!)... Una sorte che non avrebbero augurato al loro peggiore nemico!!!
Faith scappò prima che quei pettegoli dei suoi compagni si accorgessero che stava perfettamente in salute (aveva recitato la parte della malatina febbricitante per tutta la mattina per essere credibile) e andò gironzolando per negozi alla ricerca di qualcosa: non usciva mai con obiettivi precisi, vagabondava in attesa di qualcosa che le “parlasse”, persuadendola ad acquistarlo; non era particolarmente spendacciona, ma neppure tirchia, la si poteva definire moderatamente oculata. Delusa dal giro infruttuoso stava per prendere la metropolitana a Whitechapel quando scorse Brian Cartridge uscirne;  si nascose dietro l‘angolo, e, curiosa di scoprire come mai fosse lì, decise di seguirlo.  Dopo 10 minuti di pedinamento Brian entrò in un'armeria;  Faith, convinta che la sua meta fosse, invece, la gioielleria di fronte, non potè non restare a bocca aperta, pensando: ”Brian Cartridge in un'armeria? Strano, non sembra il tipo che ama sparare!... In effetti non sembra nemmeno il tipo che prende la metro… E' vero, però, che non so praticamente nulla di lui, a parte nome, cognome, indirizzo e che suona la chitarra… Non gliel’ho mai chiesto… Perché non mi interessa… Perché mi sto facendo tante seghe mentali?”.
Senza aspettare che Brian uscisse dal negozio Faith corse via, e, durante il vagabondaggio,  comprò 5 pacchi di spille varie, scegliendole molto colorate (un miracolo, dato che di solito prediligeva il nero anche per gli accessori).
Stava tornando in metropolitana quando li vide: perfetti, alti ma non esagerati, eleganti, ma non impegnativi, assolutamente non volgari, senza tacco a spillo, che sfioravano il ginocchio.. Gli stivali dei suoi sogni… A un prezzo da urlo!! Faith rabbrividì quando lesse il prezzo, ma si convinse che stivali come quelli erano un investimento per il futuro, e decise di entrare nel negozio, dal quale uscì con un’enorme busta contenente l’ennesimo paio di scarpe nuove.
Una volta a casa prese un paio di forbici, la vecchia divisa di Bridget, tagliuzzò l’orlo della gonna e il gilet, li mise in lavatrice, prese la busta degli stivali e li indossò: se doveva tenerli una serata intera urgeva un pò di pratica sui tacchi.
Accese lo stereo e finse di essere una modella, facendo avanti e indietro nella sua stanza, nella speranza che, prima o poi, magari prima, avrebbe imparato a camminare sui trampoli, ehm, tacchi.
- Cristo!- urlò quando cadde la prima volta, - Cazzo!- quando cadde la seconda, - Porca puttana!-quando cadde la terza, e, per fortuna, ultima, volta; decise di dedicare un’oretta di pratica al giorno alla missione-tacchi, sicura che entro venerdì sarebbe stata perfetta… Quantomeno ad urlare imprecazioni.
Quando la divisa si fu asciugata (l’aveva messa nell’asciugatrice per fare in fretta) la stirò, provocandosi una piccola ustione, e appuntò sul gilet i quintali di spille che aveva comprato. Come tocco finale, al posto della squallida camicia bianca della divisa avrebbe messo la t-shirt viola che le aveva regalato Abigail per il suo diciassettesimo compleanno (probabilmente dopo essere stata drogata da Bridget, altrimenti non si spiega come mai, in barba alla crociata per la “abigailizzazione“ di Faith, l'avesse scelta viola, con un teschio di strass davanti).
Provò l’insieme davanti allo specchio  e, sorridendo ammiccante, esclamò  - Da quando in qua sono così carina?... Forse dovrei conciarmi così tutti i giorni!- .
Sentì la porta aprirsi, segno che i suoi genitori erano tornati, per cui nascose la divisa e il resto nell’armadio, e finse di studiare.
Venerdì sera alle 9:30p.m. Bridget, con appresso il suo buzzurro, Elizabeth, Ashley e il suo ragazzo stavano ibernandosi Abigail e Faith all’entrata del Mìchiko in attesa di Faith e Abigail, stranamente in ritardo. All'improvviso videro Abigail correre verso di loro, avvolta nel suo cappottino bianco(sotto aveva un vestitino a kimono rosa che le era valso innumerevoli commenti derisori da parte di Faith).
- Ciao!- esclamò con entusiasmo- Ben sta pagando il taxi, da vero gentiluomo, ci raggiunge subito… Faith?- chiese, guardandosi intorno
- Boh, aveva detto di trovarci alle 9:30p.m. all’entrata del locale- disse Ashley
- Vabbè… Che ne dite di entrare e aspettarla dentro? Non credo ci ammazzerà per questo!- propose Abigail, strofinandosi le mani guantate
- Che ne sai?- scherzò Ashley, ma entrarono comunque nel locale.
Dall’ingresso, attraverso una porticina laterale, si accedeva al guardaroba, della grandezza di un loculo, mentre un’arcata chiusa da una tenda di perline costituiva l‘ingresso alla saletta principale, dipinta a colori vivaci e piena zeppa di decorazioni e tavolini, che terminava con un piccolo palco, dove si sarebbe esibita la band. L’insieme, commentò Abigail, era carino, sebbene leggermente opprimente: c’era a malapena lo spazio per muoversi!
Il ciarliero gruppetto, capitanato da Abigail, lottò strenuamente per accaparrarsi un tavolo in posizione strategica, per godere di un’ottima visuale della band, e vinse; Elizabeth, una volta sedutasi, per prima cosa si lagnò degli spazi angusti e della scomodità dei pouf, e Bridget ordinò del sake.
Dopo un po’ arrivò Claude con la sorella e alcuni sconosciuti dall’aria molto poco raccomandabile... Intanto il tempo passava…
- Sono quasi le 10p.m. dove diavolo è finita Faith?- disse Ashley
- Magari ha trovato traffico..- disse Bridget
- Viene in metropolitana- sbottò Abigail
- Oh..- disse Bridget pensosa, per poi aggiungere subito, molto più vivacemente- Chi vuole del sake?
 Abigail e Ben non risposero, erano troppo impegnati a cercare di tradurre gli ideogrammi alle pareti per accorgersi di ciò che avveniva intorno a loro, Elizabeth, invece, gnaulò nervosamente- Perché non arriva? Voglio dire..  Mi fa venire l’ansia, e quando sono in ansia iperventilo, e se iperventilo mi si rovina il rossetto!- si schiarì la voce e aggiunse- Avrei voluto dirvelo con Faith presente ma non posso più aspettare: Faith ha accettato di entrare nella mia band come corista!
- E’meraviglioso- disse Abigail poco entusiasta: era convinta che Ben avesse barato per vincere la gara a chi traduceva più ideogrammi in un minuto e non avrebbe prestato attenzione ad altro finchè la questione non fosse stata risolta
- Che bello!!- esclamò Ashley, sinceramente entusiasta, mentre Bridget non disse nulla, era troppo impegnata a baciare il suo buzzurro.
Si spensero le luci, e una voce maschile annunciò il grupp: salirono sul palco 4 ragazzi
- Manca il vocalist- disse Ben, guardando attentamente il palco- Chissà dov’è..-
- LA vocalist- lo corresse Abigail, dato che dal cono d'ombra del palco proveniva una voce femminile - Strano, tuo fratello aveva detto che avevano preso un ragazzo- Ben scrollò le spalle e bevve del sake
- Ha una bella voce no?- commentò Elizabeth con aria saputa, quindi chiese - Quasi quasi dopo le chiedo di unirsi anche lei alla band come corista… Che ne dici, Bridget?
- Massì- rispose lei, mezza ubriaca, agitando il bicchiere dell'acqua, finendo con l’inondare la povera Ashley - Tanto nella nostra band ci vengono cani e porci
- Soprattutto porci, se c’è anche quello- bisbigliò Ben, riferendosi al buzzurro, Abigail ridacchiò e lo zittì con un bacio
- Ommioddio! La vocalist... E'... FAITH!- urlò Ashley, indicando il palco dove era appena apparsa Faith, con addosso la divisa di Bridget, le spille e tutto il resto: era truccata, una vera rarità, e si era tagliata i capelli; al posto del caschetto da fungo, ehm, da brava bambina bon ton, esibiva un taglio asimmetrico con la frangia colorata di viola.
Elizabeth la fissò a bocca aperta, così come Ashley, Bridget, che si era persino staccata dal buzzurro per non perdersi la scena, Claude e gli altri loro compagni di scuola, Abigail, invece, si alzò in piedi battendo le mani, gridò - GRANDE FAAAAAAAAAAAITH! WOO- HOO!! Però… Avresti potuto metterti qualcosa di più decente! – prese la macchina fotografica(che usava per documentare tutti i suoi appuntamenti con Ben)e si mise a scattare foto all’impazzata.
Dopo essersi sgolata e dimenata Faith scese dal palco sudatissima e assetata, dirigendosi al tavolo delle sue amiche; guardò Elizabeth dritto negli occhi e disse- Immagino che abbia capito cosa ho scelto, Liz
- Quello che hai fatto è scorretto! Claude aveva detto che non ti avevano presa!- protestò Elizabeth
- Vatti a fidare di Claude.. E poi omettere non è mentire, non ho fatto nulla di scorretto.. Credo- replicò laconicamente Faith
- Avresti dovuto avvertirmi che ti avevano presa!- ribattè Elizabeth, per poi dare una controllatina allo stato del suo make- up
- Volevo farvi una sorpresa- si giustificò Faith
- E ci sei riuscita alla grande, F! Però la prossima volta niente school-punk ok?- disse Abigail scrutandola torva
- Ok, mammina, ma non c'era bisogno che mi ripetessi quanto adori il mio look, ti avevo sentita già prima! Quanto a te, Liz, se pensi che mi sia comportata scorrettamente puoi anche andartene!
- Stanne certa! Bridget, andiamo!- sbraitò, strattonando Bridget, la quale, con la collaborazione del buzzurro, stava finendo la quinta brocca di sake
- Aspetta, ho sete!!- gnaulò lei, aggrappandosi alla brocca
Bridget, ho detto: andiamo!- ripetè Elizabeth strattonandola una seconda volta
- Ma io voglio bere!!- protestò Bridget, opponendo resistenza, obbligando, quindi, Elizabeth a risedersi, sbuffando contrariata.
- Sei stata davvero brava- disse Ashley
- Grazie… Adesso però passatemi del sake, sto morendo di sete!
- A proposito di sake- disse una voce alle sue spalle, cingendole la vita- Non credi che gli Aluminia debbano festeggiare degnamente il loro debutto?
- Assolutamente!- risposero tutti in coro, eccezion fatta per Abigail, che era astemia
- E allora… Sake a volontà!!- esclamò Brian, gli altri componenti della band unirono tre tavoli e rimasero al locale per un bel pezzo a bere e ridere.
Ad un certo punto Brian sparì misteriosamente, Abigail per poco non svenne, scioccata dalla scottante rivelazione che Faith e Brian non stavano nè erano mai stati insieme, la loro era stata tutta una messinscena per non farle capire che Faith era la voce degli Aluminia, bacio appassionato incluso, infine Bridget, completamente ubriaca, afferrò Axel per la maglietta, poggiò la testa sulla sua spalla, e, in quello che secondo lei era un tono seducente, disse- Sai che io e lui- indicò il buzzurro - Siamo una coppia aperta? In pratica lui è il mio ragazzo, ma posso vedere anche altri.. Magari possiamo vederci da qualche parte dopo, così giochiamo un pò…- gli fece l’occhiolino, sconvolgendo Axel, il quale, però, divertito quanto sconcertato, se la scrollò di dosso e rispose- Grazie, ma le ragazze le preferisco con l'alito che non sa di alcool- guardò Faith allibito, e le chiese- E’amica tua?!?
- Jack è amico tuo!- ribattè lei senza il minimo imbarazzo
- C’è differenza!- replicò Axel con sussiego, per poi ritrattare, vedendo Jack che si baciava con Allison, seduta sulle sue gambe- Ok, no, non c’è!
- Appunto
Axel avrebbe voluto replicare, ma Brian, misteriosamente ricomparso, glielò impedì:  picchiettò una bacchetta contro il bicchiere per calamitare l’attenzione generale su di lui e, schiaritosi la voce con fare solenne, disse - Membri degli Aluminia e amici di Faith, è giunto il momento che tutti voi stavate  aspettando a vostra insaputa. Come sapete, o forse no, abbiamo cercato a lungo prima di trovare qualcuno degno di entrare a far parte della band, ma i nostri sforzi sono stati ripagati da una ricompensa oserei dire maggiorata… Mi riferisco a Faith, naturalmente- applausi generali e qualche fischio che fecero arrossire l’interessata- E‘ una di noi da poco più di un mese, ma già le vogliamo bene – Jack sbuffò in segno di dissenso -  E abbiamo deciso… O, meglio, io ho deciso e gli altri si sono dichiarati d’accordo con me, di dimostrarle non soltanto a parole che per noi è mitica- Jack sbuffò una seconda volta, Brian lo ignorò , aggiunse- Ho pensato parecchio al modo migliore… Qualcosa che non ci facesse passare per idioti, visto che già ci ritiene delle emerite teste di cazzo… In particolare me… Spero ti piaccia..-  e rivelò alla vista ciò che aveva tenuto accuratamente nascosto dietro la schiena fino a quel momento, ossia il regalo della band per Faith, vale a dire… Un tirapugni!
Faith lo prese e lo fece rigirare tra le mani, fissandolo accigliata: era un oggetto utile, senza dubbio, però… Che razza di regalo era? Non che avesse chissà quali apettative, in fondo meglio un tirapugni di una trousse di trucchi o un profumo, che sarebbero finiti a far compagnia ai loro polverosi amichetti in uno scatolone nell’armadio, però avrebbero potuto dimostrarle, oltre all’affetto, che la consideravano una ragazza, cazzo!!!
Per non ferire i suoi amici si finse contenta e sorrise a Brian, che annuì incoraggiante ed asserì- Ho pensato ti possa essere utile dopo le prove.. Sai, tornare a piedi alla stazione da sola… Magari sul tardi...  Così sia tu che noi staremo più tranquilli! Nessun malintenzionato potrà sopravvivere ai tuoi micidiali pugni! Contenta?
- Non immagini quanto - rispose Faith con voce inespressiva, emise un sospiro mesto e chiese, senza pensare alle conseguenze- Aggeggio utile, non c’è che dire… L’hai preso all’armeria?
- Armeria? Si, l’ho preso lì, ma tu che… Ah-ah, ti ho beccata, Capitan F! Mi hai pedinato!- esclamò Brian puntando il dito contro Faith, che boccheggiò – I- Io… E- Ecco… I- Io… - per poi rispondere, senza balbettamenti di sorta- Non avevo niente di meglio da fare e avevi un’aria troppo sospetta per resistere, ok?  E comunque, se proprio vuoi saperlo, appena sei entrato nell’armeria me ne sono andata… Credevo saresti entrato nella gioielleria!
- Ah, si? E perchè mai avrei dovuto? Credevi forse  dovessi comprarmi dei nuovi orecchini?- ribattè Brian, suscitando l’ilarità generale, quindi sorrise sadico di fronte all’evidente imbarazzo di Faith, la quale, sentendosi molto stupida, tracannò quel che restava della brocca di sake prima di rispondere- Ho sbagliato… Uffa. A mia discolpa posso dire che non è poi così sballato il mio ragionamento… Voglio dire: avresti potuto benissimo entrare lì e comprare un gioiello per… Boh, una delle tue amiche, che ne so..
- Hai ragione, avrei potuto farlo…- ammise Brian- E l’ho fatto!- uscì dal locale senza aggiungere altro per ritornare pochi minuti dopo con in mano un pacchettino, che porse a una scioccata Faith dicendole- Cosa credevi, che ti avremmo veramente regalato soltanto quel coso? Tsk! Bell’opinione hai di noi! Se non fosse che siamo di buon cuore potremmo offenderci, sai?
- M-Ma… M-Ma… Non capisco… Vendono gioielli in armeria?- domandò Faith
- Faith, per favore, non costringermi a pensare che hai perso il cervello in uno die bicchieri di sake che ha tracannato la tua amica spugna. Lo sapevo. Sapevo che mi stavi seguendo, e, essendo un mago del depistaggio, come la tua amica Venter ha avuto modo di sperimentare…- Abigail arrossì furiosamente e si strinse a Ben- Ti ho mandata fuori strada. Dai, aprilo, sono sicuro che ti piacerà  più di quel tirapugni
Faith, che, ancor più che il regalo in sè, adorava scartare, non se lo fece ripetere due volte: lacerò la carta che ricopriva lo scatolino con bramosia, lo aprì e… Rimase a bocca aperta, stavolta per la gioia, rimirando il ciondolo che scintillava alla luce bluastra.
Mentre gli altri si passavano il ciondolo di mano in mano per ammirarlo e desprimere i propri commenti Faith ringraziò Brian, che la stritolò affettuosamente, e Axel, ricevuto un sms dalla sua miss nessuno, si dileguò.
Stavano ancora festeggiando quando Kono, la proprietaria del locale, venne ad avvertirli che era ora di chiusura, per cui dovevano sloggiare, e in fretta. Prima che se ne andassero fermò Faith e Brian e trillò - Siete stati fantastici, davvero! Che ne direste di pagarmi le consumazioni, che vi assicuro hanno raggiunto una cifra a tre zeri, suonando di nuovo qui?
- Oh, ehm, beh..- balbettò Brian
- Dipende dalla data. Quando?- chiese Faith con fare pratico
- Dunque- Kono cacciò fuori l’agenda e controllò la prima data libera- Il 14 è ok per voi?
- Il 14… Febbraio?- domandò Brian
Faith e Kono emisero all’unisono uno sbuffo di sufficienza e la prima, incurante dell’espressione men che lieta che si dipinse sul volto di Brian, rispose- Ok. Segna pure, Kono… Gli Aluminia saliranno sul palco a San Valentino… Tenetevi forte, coppiette in amore!
Sulla strada per l’automobile di Brian questi sbuffò ripetutamente finchè Faith, esasperata, non gli chiese- Che cazzarola c’è?
- C’è da chiederlo? – sbraitò Brian- Forse tu hai appuntamento con una scatola di cioccolatini, ma IO avevo ben altri programmi per San Valentino, che TU hai mandato all’aria, stronza! Bel modo di ripagarmi per la collana, grazie!
- Primo: un regalo si fa per la gioia di donare, non perchè ci si aspetta qualcosa in cambio. Secondo: ti basterà spostare i tuoi programmi dalla sera al pomeriggio, non mi pare tanto complicato. Terzo: con chi passerò San Valentino non è affar tuo- ribattè Faith
- Ho capito: sarà un menage a trois tra te, una scatola di cioccolatini e un film mieloso su una sfigatona che trova il princpie azzurro- replicò Brian, facendo diventare Faith di una preoccupante tonalità di viola- Quanto al mio, di San Valentino, lasciati dire che, dietro l’aria da dura cinica e disillusa, sei di una ingenuità disarmante, mi tocca spiegarti tutto!.. O quasi: sai almeno come si fanno i bambini?- Faith inaugurò il tirapugni colpendo violentemente Brian allo stomaco, e lui, dopo aver ululato di dolore, sospirò e aggiunse - Sei troppo brutale, F, se vuoi potrei parlare del tuo problema ad Allison, la ragazza di Jack: è una strizzacervelli, ti aiuter… AH! SEI IMPAZZITA? LE MIE PALLE SONO SACRE, C’E‘ DNA CARTRIDGE DENTRO!-  urlò, dopo aver evitato per un pelo un altrimenti dolorosissimo calcio ai testicoli
- Volevo soltanto punirti come meriti- replicò freddamente Faith
Brian sbffò, e pose fine alla conversazione dicendo- Prima che senta il bisogno di calciarmi in altre parti del corpo ti avverto, non ti piacerà quel che ti dirò, piccola, innocente verginella, ma è necessario che tu conosca la verità: il mio programma, prima che rovinassi tutto con la tua linguaccia chilometrica, prevedeva della “ piacevole attività fisica“ SIA il pomeriggio SIA la sera con… Ehm… Due persone diverse, le quali non devono assolutamente incontrarsi. Ora, se ho appagato la tua curiosità, fammi un favore: sali in macchina e non fiatare fino a casa tua, ok?
Faith non rispose, si limitò a scrollare le spalle,chiedendosi quale fosse la causa della sensazione di delusione mista a fastidio che aveva provato nel sentire le parole di Brian, il quale, pentitosi delle sue azioni, tentò di tirarle fuori di bocca qualche parola, ma invano.
Soltanto quando Brian si fermò sotto casa Irving Faith parlò- Perchè mi hai detto di Axel e miss nessuno se non sei geloso?
- Perchè…- „Un pò gelosino lo sono“- Mi andava. Non sai che sadica soddisfazione mi ha regalato vedere la faccia che hai fatto quando ti ho informata della tresca di Axel… Ho visto tante volte quell’espressione, però sul viso delle tizie che ho mollato- rispose Brian
- Ah… Capisco… Beh, non preoccuparti per me, non sono il tipo incline all’amore, le cotte mi passano in fretta- replicò Faith, scese dall’auto e, a mò di buonanotte, disse- Ah, Cartridge: baci bene anche senza lingua! Sogni d’oro!- lasciando Brian esterrefatto, e, in fondo, anche piuttosto compiaciuto.
 
 
Fine… Del capitolo, naturalmente, la storia è appena agli inizi!
A chi è arrivato fin qui senza saltare un rigo… Avete la mia stima, davvero, perchè sono la prima ad ammettere che avrei potuto accorciare, e parecchio, ma non ci sono riuscita… Questo capitolo DOVEVA essere così: ogni punto, virgola, punto e virgola, due punti… Eventuali „orrori“ grammaticali, per i quali chiedo perdono a priori… Nonostante sia consapevole che avrei potuto in qualche modo migliorarlo, non riesco a immaginarlo diverso!
So di aver aggiornato presto, ma è soltanto perchè ho modificato poco l’originale dei tempi del liceo, mentre nei prossimi capitoli dovrò rimaneggiare di più e ci vorrà più tempo ( quanto, non so dirlo).
Chiudo con una nota: nel monologo di Abigail a casa Cartridge, e nel commento di Ben sul suo sogno di diventare cognata di Faith ho tirato in ballo uno dei miei romanzi preferiti, „Orgoglio e Pregiudizio“(Jane, ti sono debitrice).
Fine del poema, ehm, volevo dire, della nota autrice. Hasta la vista, amigos/as!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Serpentina