Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: TheGhostOfYou    15/04/2012    1 recensioni
Albus Silente ha un solo, ultimo desiderio prima di morire: rivedere Grindelwald, il suo vecchio amore. La notte in cui Severus Piton ha il compito di ucciderlo si reca così a Nurmengard, con la speranza di poter parlare con Gellert un'ultima volta. Il ricordo di una notte di luna piena li avvolgerà entrambi, portandoli alla consapevolezza di essersi sempre amati, nonostante tutto.
La one shot si è classificata seconda al contest "Di carta e d'inchiostro" di May_Z vincendo anche il premio Giuria
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'One shot <3'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardare il riquadro azzurro sottostante e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.
Pacchetto e combinazioni scelte: Pacchetto I Passi Dell’Amore. Ho scelto la coppia Albus/Gellert ed ho inserito entrambe le frasi ed il prompt.
Personaggi: Albus Silente/Gellert Grindelwald. Sporadici riferimenti ad Ariana Silente e Severus Piton.
Rating: Verde
Genere: Malinconico, sentimentale.
Avvertimenti: One Shot, Slash

Introduzione: E’ la notte della morte di Albus Silente; il suo ultimo desiderio è quello di rivedere Gellert Grindelwald, il suo grande amore, anche solo per un istante. Arriverà fino a Nurmegard per poter parlare con lui, scoprendo che i sentimenti soffocati anni prima non sono mai cambiati.
Nda (facoltative): /
 
 

Ricordi di erba e luna piena

 
Albus Silente guardò il cielo stellato, cercando di perdersi nella bellezza delle costellazioni che riposavano tranquille .
Era stata una giornata difficile quella, ed altrettanto sarebbe stata quella notte. Ad ovest il sole era quasi del tutto tramontato, ed Albus godette per un attimo dei meravigliosi colori che il tramonto gli offriva.
 
Sarebbe stato il suo ultimo tramonto.
 
Quella notte, il Preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, il mago più potente del mondo, l’unico di cui Colui Che Non Deve Essere Nominato avesse mai avuto paura, si sarebbe lasciato uccidere dal suo più fidato amico – perché Severus Piton era un amico, nel bene e nel male – ed il suo ultimo desiderio era semplicemente rivederlo.
Prima che Harry Potter lo raggiungesse per la loro missione, Albus si era recato sulla torre di Astronomia e si era materializzato su quella scogliera a picco sul mare del Nord.
Voleva vederlo per l’ultima volta, parlare con lui, spiegarsi ed anche scusarsi per aver lasciato che diventasse così assetato di potere.
Albus Silente si trovava a Nurmengard, la prigione per maghi oscuri, ed era li per rivedere Gellert Grindelwald, l’amore della sua vita.
Sebbene non ne avesse mai parlato, portava i ricordi dell’estate passata con Gellert nel cuore, e li custodiva come se fossero la cosa più preziosa del mondo. Nessun Pensatoio avrebbe mai raccolto quei ricordi, perché Albus li avrebbe portati per sempre con se.
Avanzò lentamente sulla pietra dura e tagliente, cercando di non perdere l’equilibrio; mentre si aggiustava l’abito scuro, lo sguardo cadde sulla mano carbonizzata. Non avrebbe mai creduto di cadere a causa di un’infezione ad una mano, eppure quella era la realtà: lui era solo un povero vecchio che stava per abbracciare il suo destino, e niente di quello che avrebbe fatto avrebbe cambiato la sua sorte.
Le alte torri della prigione si stagliavano contro il cielo, che ormai era completamente scuro e trapunto di stelle, mentre l’uomo si avvicinava lentamente all’ingresso. Non c’era nessuno in quel luogo dimenticato dal mondo, solamente due guardie che sorvegliavano l’unico prigioniero della prigione: Gellert. Le guardie guardarono Albus salire la scogliera e chinarono il capo in segno di rispetto; conoscevano quell’uomo e tutto quello che aveva fatto per la comunità magica e nutrivano profondo rispetto per lui.
- Sono qui per vedere Grindelwald.- disse Albus, pacatamente.
- Ha bisogno di qualcuno che l’accompagni?- chiese la guardia alla sua destra, quella più corpulenta.
- No, grazie. Credo di essere in grado di gestirlo.- rispose l’uomo. Subito dopo, le guardie si spostarono e mormorarono un contro incantesimo; in quel modo permisero a Silente di oltrepassare i molti incantesimi difensivi senza farsi alcun male, mantenendo comunque la sicurezza della prigione.
Il luogo era oscuro ed umido, tanto che Albus si strinse nel mantello; parecchi spifferi provenivano dall’alto e gli mossero i lunghi capelli bianchi e la barba. Lentamente, l’uomo salì le scale spingendosi fino alla torre più alta, dove un’unica, semplice cella affacciava su un corridoio spoglio e grigio. La guardia davanti alla cella di Grindelwald chinò il capo come le due dell’ingresso.
- Posso conferire con lui privatamente?- chiese Silente. La sua richiesta fu subito esaudita, e la porta della prigione fu aperta in modo che lui potesse entrare.
Gellert era chinato su un fianco, ed osservava la luna che spiccava alta nel cielo; era una visione molto romantica ed Albus non potè fare  a meno di ricordare la sera in cui lui si era dichiarato.
*****
 
Era una sera di Luglio, ed erano appena rientrati a casa per le vacanze estive; era stato un anno impegnativo ad Hogwarts, ma Albus si era impegnato ed aveva lavorato anche al loro progetto segreto. Sentiva crescere un affetto per Gellert che nulla aveva a che fare con una semplice amicizia. Non era stato facile accettare la sua condizione, eppure quando si perdeva negli occhi scuri del mago, Albus si sentiva orgoglioso di quello che era.
La notte era calda, ed i due ragazzi si erano ritrovati nel giardino di Albus; il ragazzo camminava a piedi nudi. Adorava il contatto con l’erba fresca, ed avrebbe passato tutta l’estate su quel prato verde.
Gellert era arrivato poco dopo, sorridendo felice. Portava con se un lungo rotolo di pergamena ed era anche lui scalzo. Senza dire una parola, si sedette accanto ad Albus e sorrise.
- Ero impaziente di vederti!- aveva detto, abbracciandolo.
Albus aveva sentito il cuore accelerare, ma si era limitato a sorridere soffermandosi sulla mano destra, che avrebbe tanto voluto stringere.
- Ben tornato, Gellert.- aveva detto pacatamente.
Avevano passato quasi tutta la serata a discutere animatamente sul loro progetto di conquista del mondo, mentre Ariana aveva fatto capolino un paio di volte solo per sorridere a Gellert o portare loro dei biscotti.
Il contatto con l’erba fresca aveva reso Albus tranquillo e pacato, nonostante il cuore battesse furioso ogni volta che i suoi occhi incrociavano quelli di Gellert. Dopo che il ragazzo aveva finito di esporre i suoi piani, Albus gli aveva preso la mano. Grindelwald non aveva reagito, si era limitato a sorridere alla luna, quella luna che era stata loro compagna nelle calde serate estive degli ultimi tre anni.
 
La luna era un po’ loro amica, come quell’erba fresca e profumata.
 
- Gellert devo dirti una cosa. Non posso più tacere.- Albus si sentì arrossire e si vergognò tantissimo; la sua immagine non era quella di uno sciocco ragazzino che si intimidiva davanti ad un’altra persona, ma di un giovane uomo sicuro di se e pronto a conquistare il mondo. Tuttavia, aveva deciso di dichiararsi.
- Dimmi, Albus.-
Il tono gentile del suo amico l’aveva spinto a continuare.
- Credo… credo di essermi innamorato di te.- le mani stringevano i fili d’erba fresca, e ne avevano strappati un po’.
Gellert aveva sorriso per poi stringere la mano del ragazzo più forte; eppure, non aveva risposto e si era limitato ad avvicinarsi.
L’odore di erba fresca era più forte che mai e la luna accompagnò quel bacio timido e delicato.
 
****
 
- Cosa ci fai qui Albus?- chiese Grindelwald, alzandosi dalla sua postazione; era più magro di quanto Albus ricordasse ed era invecchiato; nonostante tutto, conservava ancora un qualcosa di affascinante e Albus scoprì di non essere del tutto indifferente a lui.
- In certi momenti vorrei tornare indietro nel tempo per spazzare via tutta la tristezza, ma ho la sensazione che, se lo facessi, se ne andrebbe anche la gioia. – rispose Albus, sedendosi accanto a lui. L’averlo imprigionato, tanti anni prima, lasciando che il suo cuore tacesse per dare ascolto al suo cervello, per fare la cosa giusta, gli era costato fatica e dolore.
- Che diavolo succede?-
- Stanotte morirò.- rispose l’uomo, nascondendo le lacrime che affioravano agli occhi chiari. – Una maledizione mi ha colpito quasi un anno fa; stanotte mi farò uccidere, perché non sono riuscito a svelare al mondo questa mia debolezza.-
Gellert non si mosse, limitandosi a sospirare.
- Hai proprio paura di farti vedere debole eh?-
- Come tanti anni fa.- rispose con una nota di malinconia Silente.
Per un attimo, il silenzio si impadronì di loro, avvolgendoli in ricordi malinconici, fatti di lune piene e fili d’erba freschi, di baci fugaci e parole sussurrate.
 
Tutto quello che era successo non aveva cancellato il bene che si volevano.
 
- Perché sei venuto qui?- chiese nuovamente Gellert.
- Non si nega un ultimo desiderio ad un condannato a morte. Il mio ultimo desiderio era rivederti, Gellert.-
Grindelwald allora si alzò, avvicinandosi ad Albus e prendendogli una mano. Con la coda dell’occhio guardò la luna, ed allora ad entrambi sembrò di essere tornati indietro nel tempo.
- Non è giusto quello che ci è successo.- sussurrò Albus, stringendo la mano di Gellert.
- Ho imparato che la vita non è mai giusta. Se c'è una cosa che dovrebbero insegnare a scuola è proprio questa. – rispose il mago oscuro. – Tu non  meritavi di morire così.-
In quel momento, Albus desiderò di essere ancora quel ragazzino di diciotto anni con tanti piani in testa e la voglia di amare più forte di qualsiasi piano di conquista. Desiderava baciare un’ultima volta Gellert, ma si trattenne.
- Temo sia arrivata la mia ora. Mi fa piacere averti rivisto, Gellert.-
Gli lasciò la mano, ed in quel momento sentì che la morte si faceva più vicina. Grindelwald però non la lasciò andare, anzi si avvicinò, poggiando le sue labbra su quelle secche e screpolate di Albus.
- Qualunque cosa sia successa, Albus, è te che ho sempre amato.-
Silente non disse nulla, limitandosi a guardare gli occhi scuri del mago che aveva amato per tutto quel tempo per l’ultima volta. Si voltò, lasciando il cuore in quella prigione.
 
*****
 
Il vento fischiava potente sulla torre di Astronomia; Severus si stava avvicinando minaccioso con la bacchetta puntata verso il suo petto.
- Avada Kedavra.-
La vita di Albus non gli passò davanti agli occhi. Vide solo un’unica immagine, fissa davanti a se.
Luna piena ed erba fresca.
 
Era pronto ad accogliere la morte come una vecchia amica.
 
******

La one shot è arrivata seconda al contest di May_Z "Di carta e di inchiostro"; qui il giudizio della giudiciA. Ah, si è anche aggiudicata il premio Giuria. Sono molto felice del risultato, visto che è la mia prima Grindeldore *___* spero vi piaccia!
Vi ricordo la mia pagina facebook qui.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TheGhostOfYou