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Autore: adrienne riordan    15/04/2012    2 recensioni
Un giorno Norvegia si sveglia e scopre che Danimarca è scomparso. Nessuno sembra ricordarsi della Nazione danese, persino i libri di storia sembrano negare la sua esistenza. Toccherà a Norvegia capire cosa è successo e dimostrare a tutti - e a se stesso - di non essere pazzo...
Attenzione: questa è la traduzione di una fanfiction inglese, ed è stata pubblicata col consenso dell'autrice.
[DenNor, presente anche OC!Groenlandia]
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scomparsa di Danimarca capitolo 9

Capitolo 9: Freden i Kiel

Niels alzò lo sguardo per studiare meglio l’aspetto del norvegese. Nonostante il suo aspetto giovane, gli occhi di Norge avevano una profondità che andava ben oltre la ventina d’anni che dimostrava ma erano quasi completamente nascosti dai lunghi capelli biondi disordinati. Le sue mani erano sorprendentemente ruvide e callose - proprio come erano state quelle di Niels alla sua età. Niels stava notando il modo in cui la punta del naso di Norge si piegava verso le sue labbra quando vide che Norge lo stava fissando. Danimarca, con il rossore che stava minacciando le guance, disse seccamente: "Hai i sex hair".
"Sì, è probabile", rispose, senza sorpresa. Sembrava che non avesse nemmeno tentato di lavarsi i capelli questa mattina.
"Beh", disse Niels mentre allontanava una ciocca di capelli dal viso di Norge. "Sembrano hot."
"Grazie," rispose Norge distrattamente mentre socchiudeva gli occhi su Niels.
Un silenzio tranquillo cadde su di loro. Non si mossero né sentirono il bisogno di farlo. Niels si sentiva a suo agio con Norge, molto più di quanto non avesse mai provato con qualcuno altro appena conosciuto. Era quasi come se ...
"Ti ho già incontrato prima?" domandò Niels tranquillamente.
Norge aprì la bocca, ma venne interrotto da una serie di colpi bussati alla porta. Niels istintivamente girò la testa a causa del rumore, ma una stretta sulla sua mano gli impedì di alzarsi. Norge aveva gli occhi fissi sulla porta, col viso che impallidiva a ogni secondo che passava. Una seconda serie di colpi batterono sulla porta, e malgrado le emozioni che si agitavano nel suo stomaco, Niels andò ad aprire la porta. Raggiunse il pomello con la mano destra, ma si bloccò prima di afferrarlo davvero. Poteva ancora percepire il tocco persistente della mano di Norge sulla sua.
Niels aprì la porta con la mano sinistra. Fuori dalla porta c'erano due uomini.
Uno era addirittura più alto di lui e aveva un'espressione molto intimidatoria sotto un paio di occhiali. Pensava forse di nascondere la faccia così o qualcosa del genere?
L'altro era più piccolo e aveva un viso più rotondo. Niels aspettò un momento per consentire loro di dire qualcosa, ma l'uomo più piccolo iniziò solo a sbirciare in giro dietro le spalle di Niels. Proprio quando Niels stava per chiedere loro chi fossero, l'uomo più piccolo gridò: "Ah! Áskell!" e spinse Niels di lato per passare.
Niels  inarcò il sopracciglio e si voltò a parlare con il ragazzo bassetto, "Hei -!"
Ma si sentì una grande mano sulla sua spalla. L'uomo con gli occhiali lo fissò e gli disse burbero, "Sc’salo".
"Oh, Áskell, eravamo così preoccupati per te!" esclamò l'uomo dalla faccia rotonda, afferrando una mano di Norge. "Non puoi scappare di casa così quando sei così malato!"
Norge guardò i due uomini con espressione inorridita. Si umettò le labbra e deglutì prima di dire con tono tranquillo: "Come avete fatto a trovarmi così in fretta?"
"Gilbert mi ha chiamato e ha detto che ti eri cacciato in qualche guaio!" l'uomo strinse la presa sulla mano Norge.
"Allora è lui il colpevole ..." mormorò Norge, guardando verso il muro.
Niels tirò via la mano dell'uomo alto dalla sua spalla.
"Cosa sta succedendo qui? Chi siete?" chiese. Era casa sua, accidenti, e che stava per mostrare loro chi fosse il capo.
L'uomo a fianco di Norge si voltò verso Niels e lo fissò come se lo vedesse per la prima volta.
"Oh, mi dispiace, è stato davvero maleducato da parte mia, eh?" lasciò la mano di Norge e si avvicinò a scuotere quella di Niels. "Mi chiamo Tino, e lui è Berwald". indicò l'uomo che sembrava piuttosto costipato. "Siamo parenti di Áskell, così…"

"Lascia perdere, Finlandia," disse Norge alzatosi in piedi. "Lui sa già che Norge è mio nome."
Tino allentò la ferma presa alla mano di Niels, e il colore cominciò a scivolare via dalle sue guance rosee.
"Se vuoi dare la colpa a qualcuno, dalla a Preussen," Norge spinse indietro la metà della sua frangetta, che però gli ricadde sulla faccia. "È lui che ha gridato al mondo il mio nome di Nazione."
"Cos’altro sa?" chiese Tino con un tono che era poco più di un sussurro. Pensava davvero che Niels non avesse intenzione di ascoltarlo quando era ancora a un braccio di distanza da lui?
"Niente" rispose Norge.
"Che cosa sta succedendo?" gli occhi di Niels scrutarono i volti dei tre uomini nella stanza, ma tutto quello che riusciva a cogliere era che si trattava di una brutta situazione. Il viso di Norge esprimeva  passività aggressiva, la bocca di Tino era premuta a labbra strette e l'espressione di Berwald sembrava triste.
"Sono qui per trascinarmi a casa," rispose Norge incrociando le braccia e guardando il pavimento. "Sono fuggito per cercare qualcuno in questo Paese".
Aspetta, cosa? Perché non Norge non glielo aveva detto prima? Niels lo avrebbe aiutato…
"Una persona che non esiste!" Tino implorò
Norge. "So che sei confuso, Norja, ma non puoi continuare a fare cose come questa! Stai mettendo te stesso e tutti noi in pericolo!"
Niels guardò Norge in tempo per veder muovere la bocca mentre rispondeva “Lui esiste."
Tino si rivolse a Niels ancora una volta, "Mi dispiace per i problemi che ti ha causato. Si è comportato in maniera così strana ultimamente ..."
"Non mi ha dato alcun problema" Niels incrociò le braccia, e gettò uno sguardo sospettoso a Tino e Berwald. I suoi occhi indugiarono su Berwald, però. Non capiva la ragione, ma non gli piaceva quel tipo.
"Ah, è così," rispose Tino con una risata nervosa. "Beh, questo è un bene ... ma ora portiamo a casa Norja".
"Io non vengo" disse Norge con fermezza.
"Cosa?" Tino si voltò di nuovo verso Norge con gli occhi spalancati per lo stupore.
"Io non vengo" Norge guardò Tino con gli occhi socchiusi, "Sono arrivato troppo vicino per rinunciare adesso".
"Ma non si tratta solo di te!" Tino piangeva disperatamente. "Islanti è crollato mentre stava tornando a casa!"
La postura di Norge si irrigidì. Per un breve secondo il silenzio era tale che si sarebbe potuto sentir cadere uno spillo. Gli occhi di Norge si fissarono su un nodo del pavimento in legno. "Cosa è successo?"
Le spalle di Tino si allentarono rilasciando così la tensione "È crollato per strada mentre stava andando dal suo capo."
Niels guardò i tre ancora una volta solo per scoprire che Berwald lo stava fissando. Gli occhi socchiusi di Niels fissavano Berwald. Una sensazione un odio reciproco, come Niels non aveva mai provato prima stava lentamente ribollendo sotto la superficie. Il bagliore durò per diversi secondi, interrotto solo quando Niels sentì Norge tornare a sedersi sul divano. Teneva una mano sulla fronte e una battaglia sembrava infuriare nella sua mente.
"Chi è Islanti?" chiese Niels a Tino.
"Islanda" corresse Norvegia, ruotando leggermente la testa per guardare Danimarca con la coda dell'occhio. "è mio fratello".
Aveva un fratello di nome Islanda? E ha chiamato l’altro tizio Finlandia ... Niels si chiese per un momento che razza di genitori devono aver avuto, ma scacciò in fretta quel pensiero dalla sua mente quando si rese conto della gravità della situazione.
Il fratello di Norge era crollato.
La mente di Niels tornò di nuovo ad un tempo, molto tempo fa, durante sua infanzia. Era piccolo ma si ricordava molto bene. Aveva salutato un gruppo di persone che stavano salpando con una nave di grandi dimensioni. Erano i suoi cugini – stavano partendo per la Groenlandia. Erano eccitati, e se ne andarono con entusiasmo.
Ma le loro famiglie persero i contatti per oltre cinque anni.
Niels aveva viaggiato con i suoi genitori quando aveva dieci anni a far loro visita. Era così felice di essere su una barca e di vedere finalmente i suoi cugini che non avevano mai risposto a nessuna delle sue lettere. Aveva avuto intenzione di assicurarsi che avrebbero risposto a tutte le sue curiosità.
Ma quando raggiunsero la Groenlandia scoprirono che i loro parenti erano morti.
"Dovresti andare" disse Niels, mettendosi le mani in tasca "se questi ragazzi sono davvero la tua famiglia e tuo fratello è veramente crollato".
Norge sgranò gli occhi e fissò direttamente quelli di Niels. Niels incontrò il suo sguardo e cercò di trasmettergli l'importanza di essere vicino alla famiglia, perché si può perdere la propria famiglia ben più velocemente di quanto la gente possa pensare…

Norge si morse il labbro e guardò di nuovo il pavimento. Passarono alcuni secondi prima che il mormorio "Va bene " giungesse dalla sua direzione.
Tino si lasciò subito sfuggire un sospiro di sollievo e praticamente saltò verso Norge per tirarlo in piedi. Norge lo assecondò ma un’espressione vuota comparve sul suo volto, come se si stesse allontanando dalla situazione.
"Islanti sarà così felice!" dichiarò Tino tirando Norge verso l'uscita. "Si era molto preoccupato quando ha scoperto che eri scappato ..."
Gli occhi di Norge si incontrarono quelli di Niels quando gli passò accanto, e a Niels parve di vedere uno sguardo di triste nostalgia negli occhi del norvegese. Norge aprì appena la bocca, come se volesse dire qualcosa, ma venne trascinato fuori dalla porta prima di poter parlare.
Berwald stava per seguire la coppia, ma Niels lo afferrò per un braccio.
"Assicurati che non si faccia del male" chiese Niels, fissandolo negli occhi.
Berwald ebbe difficoltà a restituire lo sguardo e si lasciò sfuggire un grugnito e un cenno del capo. Si liberò dalla stretta di Niels e chiuse la porta.
La mano di Niels si chiuse ermeticamente in un pugno e lo sbatté contro il muro.

-

 

Note di Aseies:

 

A proposito del titolo Freden i Kiel, ossia il trattato di Kiel, è il trattato che sanciva la cessione della Norvegia al re di Svezia al termine delle guerre napoleoniche.
Áskell Ødregard è il nome umano scelto dall’Autrice Aseies per Norvegia.
I cugini di Niels sono un riferimento ai nordici che lasciarono la Danimarca per fondare la Groenlandia, ma morirono tutti dopo aver perso i contatti con l'Europa durante l’era della Piccola Glaciazione. Quando venne ripristinato il contatto si scoprì che i villaggi dei vichinghi insediati si erano estinti.

 

Note mie:

all’inizio ho lasciato sex hair e hot in inglese perché credo rendano di più di qualunque traduzione. Quel collapsed riferito a Islanda invece mi ha fatto dannare. Il dizionario mi dava solo la voce crollare, cadere. Ad ogni modo l’ho collegato a una malattia tipo influenza o simili perché, se ricordate i primi capitoli, in alcuni punti si accennava a uno stato di salute piuttosto precario, tipo la tosse persistente…

E chissà se ci sono altri significati di costipated riferito a Svezia…

 

Comunque… ho ottenuto il titolo di master. Ora sono felicemente disoccupata…

  
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