PRIMO CAPITOLO
Three years later
Harry's p.o.v.
Ero
nella doccia e ancora una volta, dopo ormai tre anni, piangevo.
Piangevo per l'unica ragazza che nella mia vita era riuscita a
rendermi completo, a farmi sentire me stesso.
Da
quando tre anni fa mi dissero che April se n'era andata, non avevo
passato un giorno sperando di vederla tornare.
“Eleanor,
puoi vedere se April ti risponde?” chiesi alla ragazza. Lei provò
a chiamare ma niente. Scosse la testa.
“Beh,
magari non c'è campo. Più tardi passo a casa sua a vedere se sta
bene. Vieni con me?” dissi.
“Certo.
Però viene anche Louis. Dopo usciamo.” disse Eleanor. Io annuii.
Aspettammo
che Louis arrivasse e insieme ci dirigemmo a casa di April circondati
dai paparazzi.
Bussai
alla porta e mi venne ad aprire suo padre.
“Harry!”
disse. Suo padre aveva una faccia sconvolta.
"Tutto
ok, signor Hart?” chiesi.
“No,
non va bene niente. Entrate ragazzi.” disse facendomi spazio. Salii
le scale di corsa ed entrai in camera di April. Lei non c'era, i suoi
libri preferiti non c'erano, le
nostre foto non c'erano.
Scesi
di nuovo le scale e andai in cucina, dove trovai la madre di April
piangere.
“Che
succede? Dov'è April?!” chiesi quasi urlando. La signora alzò la
testa, tirò su col naso e mi porse un foglio. Era la sua
scrittura.
Lasciai
cadere la lettera per terra dopo averla letta e una lacrima scivolò
sulla mia guancia. Eleanor e Louis raccolsero la lettera e la lessero
anche loro. Eleanor mi abbracciò forte e cominciò a piangere anche
lei, Louis rimase scioccato e forse per la prima volta nella sua vita
era davvero senza parole.
Uscii
dalla doccia e asciugai le lacrime, mi avvolsi un asciugamano attorno
alla vita e mi diressi in camera mia. Mi vestii e come da routine mi
sedetti alla scrivania, presi la lettera dal suo posto e la rilessi
per la millesima volta.
“Ciao
amore mio. Come va? Spero tu stia alla grande. Ho bisogno di dirti
una cosa, però, che forse ti farà arrabbiare. Tu non sei il ragazzo
giusto per me, mi dispiace essermene accorta solo ora. Ho bisogno di
staccare un po' quindi me ne vado. Però voglio che tu sappia una
cosa. Io ti ho amato sin dal primo momento, ti amo ora e ti amerò
per sempre probabilmente. Non so quando e se ci rivedremo perciò ti
dico addio. Dai un bacio enorme ai ragazzi e digli che mi
mancheranno, salutami El e dille che è stata la mia forza nei
momenti peggiori e che le vorrò sempre un mondo di bene. Ti amo
amore mio. Ciao.”
Ancora
lacrime, lacrime e lacrime. In quel momento si aprì la porta. Zayn.
“Harry,
dobbiamo and...” si bloccò quando vide in che stato ero. Venne
vicino a me e mi mise una mano sulla spalla.
“Harry,
non tornerà, lo sai.” mi disse.
“Non
è vero. Io lo sento qui.” dissi battendo la mano sul cuore. “Lo
sento che tornerà, sento anche che mi ama. Quello che c'è scritto
qui sono tutte bugie. Mi lo ripeteva sempre che avrebbe desiderato
avere una famiglia con me.” Altre lacrime.
“Harry,
lascia perdere il passato. Pensa al presente. Al tuo presente.”
disse Zayn.
“Nel
mio presente vedo voi ragazzi e nessun altro.” singhiozzai.
“C'è
anche Caroline.”
“Oh,
per favore! Caroline è solo una distrazione lo sai. Tra me e lei
c'è solo sesso e basta.” dissi.
“Smettila
di pensare ad April lo stesso, non ti fa altro che male.”
“IO
LA AMO!” urlai scoppiando ancora una volta a piangere. Zayn mi
guardò e mi abbracciò forte per darmi del coraggio. Non disse
niente, d'altronde non c'era bisogno di parole.
“Andiamo
adesso.” mi sussurrò. Io mi asciugai le lacrime e scesi le scale.
April's
p.o.v.
“Ok,
ciao mamma. Ti voglio bene.” dissi chiudendo la chiamata. Stavo
sistemando la casa in vista della mia partenza.
Erano
tre anni che abitavo a Watford, un paesino appena fuori Londra. Mi
ero trovata una casa con l'aiuto dei miei e avevo anche un lavoro.
Facevo l'interprete per una piccola casa editrice. Era un lavoro che
amavo, poco faticoso e ti retribuivano bene.
Finii
di mettere i miei vestiti nella valigia e andai nella camera di
Harry, mio figlio.
“Harry,
hai deciso che giochi portare?” dissi sorridendogli.
“Mamma!”
disse correndomi in braccio. “Non so cosa decidere tra Mr. Potato o
Buzz Lightyear.” mi disse.
“Beh,
puoi portarli entrambi se ti va.” dissi ridendo. “Evviva!”
disse mentre lo lasciavo andare.
Questa
sua passione per Toy Story mi ricordava Liam e ogni volta che
lo vedevo con i suoi giochi in mano ridevo. Penso che si conoscessero
andrebbero d'accordo subito.
“Mamma,
mi spieghi ancora dove andiamo?” mi chiese.
“Andiamo
dai nonni.” dissi sedendomi sul suo letto.
“E
quanto stiamo via?”
“Un
po' di tempo”
“E
ci sarà anche il mio papà?” Curioso il ragazzo.
“No,
lui non ci sarà.” Bugia. “Beh, ora dormi, che domani ci dobbiamo
svegliare presto.”
“Mamma,
mamma, mamma!” urlò.
“Ssh!
Che c'è?” dissi ridendo.
“Ci
sarà la zia Eleanor?” mi chiese. Io gli sorrisi, gli avevo parlato
tanto di lei e gli avevo detto che per lui era come se fosse sua zia.
“Spero
proprio di sì.” dissi.
“Dormi
con me mamma?” mi disse ancora una volta.
“Certo!
Aspetta solamente un attimo, torno subito.”
Andai
nella mia camera, finii si sistemare le ultime cose, mi misi il
pigiama e andai in camera di Harry. Quando arrivai stava già
dormendo.
Lo
guardai. Aveva i capelli biondi come i miei, ma aveva i riccioli come
quelli di suo padre. I lineamenti erano gli stessi di Harry, si
riuscivano persino a vedere le fossette mentre dormiva e i suoi occhi
erano dello stesso verde. Era bellissimo, proprio come sua padre.
“Sei
il più bel errore della mia vita.” sussurrai sorridendo. Mi
sdraiai vicino a lui e lo strinsi a me e insieme al mio bambino mi
addormentai.
Ero
in sala da pranzo e stavo facendo colazione. Harry, con in mano Mr.
Potato, entrò in cucina sbadigliando.
“Ciao
amore.” dissi facendolo sedere sulle mie gambe. Lui si accoccolò
sul mio petto e chiuse gli occhi.
“Amore
fai colazione che partiamo. Poi potrai dormire.” gli dissi.
Si
sedette sulla sedia mentre mi alzavo a prendergli il biberon con
dentro il latte. Si mise a bere velocemente e dopo pochi secondi
aveva finito.
“Vai
in camera tua, arrivo tra poco.” ed Harry prese e ne andò.
Sparecchiai
e andai in bagno a sistemarmi. Poi mi diressi in camera di mio
figlio, dove lo trovai sul letto che dormiva. Lo svegliai
accarezzandolo dolcemente e lo vestii. Lo presi in braccio e in
quell'altra mano presi la borsa con i suoi giochi. Lo misi in
macchina nel seggiolino dove crollò appena lo depositai lì.
Tornai
in casa e presi le altre valigie. Chiusi a chiave la porta e andai in
macchina.
Partii
con la speranza di rincontrare Harry.
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Sono ancora qui, YO.
Cavolo, il prologo ha ricevuto ben TRE
recensioni, è seguita da due persone, ricordata da una e preferita da
una. Quindi posto già il primo capitolo.
Spero vi piaccia anche questo e
perchè non lasciate una piccola recensione? Baci.♥