Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: anteros    15/04/2012    2 recensioni
Il problema? Il mio cuore ancora batte per lei. Le mie labbra ancora cercano le sue. I miei occhi annegano nei suoi. Sono ancora innamorato di lei, come dieci anni fa.
'Sono Justin Bieber, ho milioni di ragazze ai miei piedi' Peccato che lei non fosse in quei milioni.
Ma per lei sarò sempre il suo chastin, e per me la mia pixel. Anche se quel bacio non lo scorderò mai.
«Ti voglio bene Justin.» Disse lei scoccandomi un sorriso.
«Ti voglio bene anch'io Pixie.» Dissi io, abbassando lo sguardo, perché incapace di mentire.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non appena arriva Savannah ci sediamo in cucina per studiare chimica, guarda un po' cosa devo fare per far felici le persone. 
«Quindi, Pix, la tavola degli elementi non è altro che lo schema con il quale vengono ordinati gli elementi sulla base del loro numero atomico Z.» Da quando Savannah Jenkins mi chiama Pix? E' già tanto se mi chiama per nome! Che strano il Mondo. 
Guardai con la coda dell'occhio l'orologio, segnava le 5.30 , ho una specie di potere io. 
«Savannah, che ne dici di uno spuntino?» Dissi io, alzandomi dal tavolo da pranzo. Mi recai in cucina e lei mi seguiva come un cagnolino da guardia. 
Cercavo negli stipiti qualcosa da mangiucchiare, quando la bionda m'interrompe:
«Pixie, che sta facendo quel ragazzo?» Mi chiede lei mentre indica un biondo per terra ed una chitarra qualche metro più lontano. Quant'è stupido. 
«Oh, è il mio vicino. Sarà caduto...» Apro la finestra e richiamo la sua attenzione. «Justin, che hai combinato?!» Urlai io, ridendo. Savannah strabuzzò gli occhi nel sentirmi pronunciare il nome "Justin". 
«Niente, ho inciampato.» Disse, scrollando le spalle come se fosse la cosa più normale del Mondo. Ma tanto, è cosa di routine che lui cadi. «Beh, non mi presenti la tua amica?» Disse lui, raggiungendo la finestra della cucina. Si passa una mano fra i capelli e la Jenkins per poco non sveniva. 
«Justin ti presento Savannah Jenkins.» Dissi indicando la bionda di fianco. Lei sgrana gli occhi e non batte ciglia per alcuni secondi. Poi balbetta cose incomprensibili forse anche per lei. 
«Oddio, che stupida! Mi son dimenticata di dirti che Justin Bieber è il mio vicino...» Esclamai io, schioccando la lingua contro il palato. 
«E'... è veramente lui?» Mi chiese incredula. 
«No, è Babbo Natale travestito da Justin Bieber. Savannah, è lui in carne ed ossa.» Le risposi io. 
Mi abbraccia. Mi sorride. Mi dice grazie. Mi dice che ho realizzato il suo sogno. Lei è felice grazie a me. 
Pix, sei grande. 
Passiamo tutto il pomeriggio insieme conoscendoci meglio, mangiando nutella (okay, forse ero solo io) e divertendoci come matti cercando di intonare canzoni. 
«Grazie mille, Spark. Alla fine non sei tanto male.» Dice la Jenkins prima di andarsene. Alla fine anche lei non è tanto male, anzi. 
Andò via con il motorino e rimaniamo solo io e Justin, che era steso sul mio divano intendo a guardare la TV. 
Sintonizza su MTV mentre lo raggiungo. 
"Ed ora un pezzo indimenticabile! Naive dei Kooks!"
 
I'm not saying that its your fault,
although you could done more.
You're so naive yet so. 
How could be this done, 
you're such a smiling sweetheart.
 
Andiamo, che canzone meravigliosa. Adoro questa canzone e a quanto pare anche al signorino qui presente. 
«Amo questa canzone! Alzaaa!!» Urlai io a Justin, che seguì subito i miei ordini alla lettera. 
Iniziai a saltare sulla penisola del divano imitando una rock star che suonava una chitarra elettrica e Justin usava il telecomando come microfono, siamo proprio un bel duetto.
Poi arriva il ritornello e lo cantiamo a squarciagola facendo un salto sul tappetto bordeaux lì davanti. 
 
I know, that she knows
that I'm not fond of asking.
True or false , it may be...
well, she's still out to get me.
 
Questa canzone dura sempre troppo poco, secondo una mia impressione. Due secondi fa è iniziata ed ora è già finita. 
Anche se ballare/fare la rock star/cantare per due minuti di seguito è veramente stancante, come fanno le vere rock star per quasi un'ora di seguito? Io morirei solo dopo la seconda canzone. Però c'è da dire che, Pixie Spark, è la diciassettenne più pigra al Mondo. 
Mi buttai sul divano col fiatone mentre Justin si siede per terra con ancora il telecomando stretto nella sua mano sinistra. 
«Diciassettenni fuori, bambini di tre anni dentro.» Enunciò una voce maschile. Alzai il capo dal cuscino e trovo mio padre appoggiato al muro, con uno scatolo di un ristorante italiano fra le mani, PIZZA!  «Justin, ceni con noi?» Continua papà con tono divertito. 
«Non so... mamma è sola a casa...» Accenna lui. Mio padre senza farselo ripetere due volte va a casa Bieber/Mallette ed invita la donna, e sembrava anche entusiasta. 
Beh, Pattie è proprio una bella donna. Ha un bel viso, incorniciato da capelli mori che le ricadono morbidi sulle spalle, occhi color del ghiaccio ed un sorriso mozzafiato. 
Miseriaccia se è bella. Non voglio immaginarmi Justin con gli occhi della mamma, sarebbe una visione troppo meravigliosa per esistere o addirittura immaginarla. 
Okay, torno sul Mondo reale anche perché Justin mi sta sventolando la mano davanti il viso. 
«Oh, allora sei viva!» Commentò lui, scoppiando a ridere. «Allora che ne pensi della mia idea?!» Continua lui, convinto che io lo stessi seguendo. Se non lo facevo due secondi fa cosa gli fa pensare che lo facevo cinque minuti fa?!? 
«Uhm, già. Sono proprio uno stupido a pensare che TU stavi ascoltando ME. Te lo ripeto: domani vuoi venire in spiaggia col qui presente ragazzo?» Continuò lui, quasi a rallentì ed indicandosi il viso con l'indice. 
«Certo,ti dispiace se porto anche April?» Gli chiesi accompagnandolo alla porta. Ormai era mezzanotte passata, ed io domani dovrei andare a scuola. Che cosa entusiasmante. 
«No, no. Va benissimo. Allora ci vediamo domani, non appena tornate da scuola chiamatemi e scendiamo in spiaggia, okay?» Dice lui, scoccandomi un sorriso. Io annuisco. 
«Buonanotte mio bel Pixel!» Continua Justin, abbracciandomi. Io mi coccolo fra la sue braccia, e solo dopo realizzo l'offesa. Ma detta da lui era... quasi divertente. 
«Buonanotte chastin.» Credete che non abbia mai visto l'intervista con la brasiliana? Mi sono sbellicata dalle risate guardando la faccia irritata di Justin perché quella non pronunciava correttamente il suo nome! 
«Ehi, almeno tu sei il mio Pixel!» Dice lui, facendomi il labbruccio. Esiste una cosa più tenera o bisogna inventarla? 
«E allora tu sei il mio chastin.» Esclamo io, prima di riabbracciarlo. Lui mi schiocca un rumoroso bacio sulla fronte e se ne va, scoccandomi l'ultimo sorriso della giornata.
 
NOW, LOOK AT ME.
Lol, mettendolo in grassetto e sottilneandolo sembra che vi debba dire qualcosa di importante. 
Non so, ma mi piace particolarmente questo capitolo. Forse per la parte finale *w*
Sono così teeeeeneri, ma potrebbero cambiare molte cose, chi può dirlo. 
Anyway, mes amis.
Se il capitolo vi è piaciuto, recesnsite.
Se non vi è piaciuto, recensite dicendo che vi è piaciuto. Fatemi sognare *-*
AHAHAHAH, lol. Lo so, non sono divertente, ma fate finta di sì.
Sì, forse è ora di smettere di dire stupidaggini.
Ciao belli!! :3 
  
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