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Autore: Stormtroopers in stilettos    15/04/2012    4 recensioni
In un mondo alternativo, in cui la guerra è finita nel 1981 e più o meno a fin di bene per parecchi, Sirius Black è un mago che vive sereno e a piede libero. Che potrebbe succedere però se incontrasse nuovamente una delle sue vecchie fiamme scolastiche, tale Cornelia Lethifold, con cui i rapporti erano finiti in maniera piuttosto burrascosa? Solamente un mare di guai…
ULTIMO CAPITOLO ONLINE!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sirius & Cornelia'
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Note: E siamo dunque giunte alla fine di questa nostra storia. Forse vi sembrerà che sia stata interrotta in un punto strano, ma sono ormai 58 capitoli che raccontiamo le crisi di questi due pazzi personaggi, e abbiamo pensato di chiudere qui la loro parentesi da innamorati e di creare una storia tutta nuova incentrata sul loro altrettanto folle matrimonio. In questo modo ci sentiremo più "leggere" e pronte con nuove, mirabolanti avventure. La nuova storia si intitola Sirius Black is getting married. Spero vogliate continuare a seguirci, perchè finora è stato un piacere avere la vostra compagnia. Grazie a tutte/i ^_____^


 Capitolo cinquantotto: … la fine?
 
- TU SEI UNA PERFIDA TRADITRICE! – soffiò Constance, irosa. Che crudeltà, che razza di sorella aveva! Mentire, ingannarla, farla pure soffrire!
- La prossima volta impara a non ficcanasare.
Da che pulpito, si trattenne dal dire Sirius ad alta voce. La curiosità era tara famigliare, era ormai chiaro.
- Ma le mie sono ficcanasaggini innocenti! – protestò Connie con tono accorato.
- Entrare nella proprietà privata altrui senza consenso non lo è. Ho perfino il sospetto che tu abbia messo il tuo nasino all’insù nei miei cassetti quando non ero a casa, non sarebbe nemmeno la prima volta, vero? – replicò acida Nel, con livore.
- Torbidi segreti di due sorelle adolescenti. – borbottò John in direzione di Sirius.
- Comincio a pentirmi della mia decisione… ma tu che convivi con una delle due ventiquattrore al giorno, lo saprai meglio di me.
- Come ben saprai, ci sono ottimi vantaggi. – sospirò John. – Ovviamente sono vantaggi che meriterebbero più attenzione di quella che gli ho riservato, ma si sopravvive, non temere.
- Con una pazza del genere? – domandò Sirius indicando la sua combattiva Quella lì con un cenno del mento.
- Guarda la mia, direi che non ci allontaniamo troppo. Come strilli e decibel siamo sicuramente alla pari. – sussurrò John. – In fondo Connie è bellissima anche quando sembra un’invasata.
Sirius sorrise: forse Nel non era propriamente bellissima, non in senso assoluto, almeno. Ma non riusciva a non trovarla splendida, mentre ruggiva come una tigre messa all’angolo.
- E tu, perché le hai dato corda? – tuonò poi Connie rivolta all’ultimo Black rimasto in circolazione. Una scarica elettrica attraversò Sirius da parte a parte. Anche Cornelia si era voltata a guardarlo come a voler vedere una dimostrazione da parte sua.
- Era una buona occasione per poter maltrattare Nel a parole e rimanere impunito. – sillabò con estrema soddisfazione. La cosa parve divertire molto entrambi i coniugi Barrowman, che ridacchiarono divertiti.
- Sei tremendo, Sirius. – cinguettò Connie, completamente ammansita da quella frase. – Avete già deciso poi la data? Come organizzare le nozze, dove, chi invitare eccetera?
Nel, ancora irritata dall’affermazione di Sirius, la guardò con gli occhi sbarrati come un cerbiatto che accecato dai fari di un’ auto che sopraggiunge nella sua direzione, non c’era altro modo di descriverla.
- Direi che è prematuro. – balbettò Sirius.
- Nessuno di noi ha fretta… - diede manforte Nel.
- Oh, sciocchezze, ci sono così tante cose da fare! Non sai quanto può impegnarti la scelta del vestito! – spiegò Constance, accalorata.
- Non ci dormo la notte. – rispose l’interessata con cinismo, facendo scappare una risatina agli uomini. – E poi Connie, senza offesa, ma io non ho intenzione di fare le cose in grande.
- D’accordo, ma non vuoi che ti aiuti?
Domanda tendenziosa, pensò Cornelia. Constance poteva darle una mano infiocchettandola dalla testa ai piedi, questo era certo. Non era di sicuro questo che cercava…
- Ti prego, Nellie cara, ti scongiuro! Dopo il brutto tiro mancino che mi hai tirato, poi!
La seconda fetta di dolce la fece cedere con facilità.
 
***
 
- E così ti sei venduta per un bis di dolce? Sei una donna incredibilmente facile. – commentò Sirius quando i due poi lasciarono finalmente casa Barrowman.
- Non me ne parlare, ti prego. – sospirò Nel coprendosi il viso con le mani. Una consistente nuvoletta di vapore l’avvolse per un attimo, prima di scomparire. – Quella megera mi condurrà sull’orlo di una crisi di nervi. Connie adora, ama i matrimoni, è malata per queste cerimonie.
- Conrad come si è salvato?
- Grazie al fatto che Constance non era ancora diciannovenne e con un secco “levati dai piedi”. E poi lei voleva il matrimonio faraonico per sé e non l’ha potuto avere perché ha dovuto affrettare i tempi. Scaricherà tutte le sue frustrazioni su di me, fantastico. – pigolò la strega, sconfitta.
- Ha approfittato dei tuoi sensi di colpa Colombella, pure tu hai un cuore… - rise Sirius. Il tremendo matrimonio lo spaventava, ma finchè sarebbe stata torturata Nel, lui avrebbe vissuto sereno.
- E’ mia sorella, le voglio bene, in fondo. Dovrò solo cercare di contenerla, tanto vorrà occuparsi anche di te. – malignò lei.
- Uniti nella disgrazia, un’ottima premessa. – convenne Black, sentendo il bisogno di abbracciare la sua abbacchiata Quella lì. – Vediamo di tornare a casa, se siamo fortunati non congeleremo.
Non congelarono, in effetti, ma giunsero di fronte all’appartamento di Cornelia tremanti e decisamente infreddoliti.
- Ti spiace se ti faccio compagnia? Non credo arriverei vivo a casa mia.
- Direi che ormai non hai più bisogno di un mio invito, no? – bisbigliò Cornelia, aprendo la porta.
Entrati in casa notarono la finestra del soggiorno vagamente… affollata. Almeno una decina di gufi attendevano di essere accolti all’interno delle calde mura. Nel corse subito ad aprire e lo stormo di volatili le invase in un attimo la stanza. Portavano tutti, indistintamente, lettere scarlatte.
- Strillettere? – si chiese Sirius ad alta voce. – Che hai combinato?
- Non ne ho idea. – balbettò Nel, sapendo che sarebbero esplose prima che lei riuscisse ad aprirle. – Stiamo per scoprirlo.
In un attimo, tutte le lettere si spalancarono e le urlarono in faccia, con la voce di parecchi suoi amici, l’amara verità. Sirius ebbe appena il tempo di lanciare un Muffliato per evitare che il palazzo intero si svegliasse.
- MALEDETTA TRADITRICE! SI AVVISA QUANDO UN’AMICA SI DEVE SPOSARE! – fu l’urlo, pur con qualche variante, da missiva a missiva. Spaventati dal frastuono, i gufi sparirono fuori dalla finestra velocemente, lasciandosi dietro solo qualche piuma e i resti delle Strillettere, ormai ridotte in cenere.
- Connie! – urlò Cornelia, correndo per raggiungere il telefono. Compose velocemente il numero e attese la risposta. Black si avvicinò alla ragazza, per poter sentire meglio. Quando la signora Barrowman si degnò finalmente di rispondere, i due erano praticamente guancia a guancia.
- Nel, quanto tempo! – trillò lei. – Non è un po’ tardi per chiamarmi?
- Lurida vigliacca, cos’è questa storia? – ringhiò Nel. Sirius la sentì letteralmente tremare dalla rabbia.
- Sai, il tuo elenco di avvisi effettuati, riguardante le nozze, mi pareva un po’ breve. Mi sembrava giusto avvisare i tuoi amici, no? Sei tu crudele, piuttosto, a voler fare tutto in segreto.
- Questa è solo una puerile ripicca per quello che ho fatto! – sbottò Nel, esasperata. - Questa me la paghi, sai?
- Nel, dovevi dirglielo, prima o poi, no? Che paura avevi, scusa? Credo si siano sentiti esclusi, poveracci, non dici loro mai niente, come a me, del resto. – insistette Constance, tranquilla.
La giovane strega si voltò a guardare Sirius con aria esasperata; lui, per risposta, le accarezzò la testa come avrebbe fatto ad un animaletto domestico.
“Molte grazie” sillabò Nel silenziosamente, sospirando.
- Nel, se non hai niente da dirmi ti auguro la buonanotte. Io e John abbiamo da fare. – e detto questo riagganciò senza attendere risposta.
Cornelia sbattè giù la cornetta irritata. – Mai una volta che riesca a fare le cose a modo mio. Ho delle amiche pettegole come e quanto lei, c’è un motivo se ho aspettato, volevo prenderle in branco per evitare che la notizia passasse da una all’altra con curiose modifiche.
Da parte sua Sirius si ritrovò quasi, e sottolineo quasi, ad invidiare James e Remus.
- Hai fatto serata. – disse solo, per consolarla.
- Vorrei essere morta…
- Non ti azzardare a lasciarmi questa matassa da sbrogliare tutta a me.
Borbottando qualcosa, Nel appoggiò la testa sulla spalla di Sirius, afflitta. – Avevo una valida ragione per supporre che non mi sarei mai e poi mai sposata. Il mio subconscio sapeva.
- Puoi sempre divertirti a mettere i bastoni fra le ruote a tua sorella, no? – suggerì Sirius.
Cornelia Lethifold alzò la testa per guardarlo, e dopo aver accennato un sorriso si lanciò a baciare il suo, Merlino, futuro sposo.
- Non dire che te l’ho suggerito io, però, finirebbe per odiarmi. – aggiunse poi il mago, provocando a Nel una lieve risatina trattenuta.
 
- Ho sentito delle urla, forse? – chiese John, affacciandosi dalla camera da letto.
- La furiosa Nellie ha appena trovato la sorpresa che le ho fatto pervenire a casa. Mi ha dato della lurida vigliacca, ci crederesti? – esclamò Connie, sorpresa.
- Be’, diciamo che te lo potevi aspettare, no? Non dovrei dirtelo io che carattere ha tua sorella.
- Comunque sia ben le sta. – insistette Constance andando a sedersi sul letto e cominciando a spazzolarsi i capelli. Le era sempre piaciuto da matti darsi certe arie da principessa. – Nascondermi il suo imminente matrimonio, a me! Me, dico! E a tutti i suoi amici, anche. Ma che razza di persona…
- Constance, non è grave, è solo fatta così.
- Oh, ma non credere, mi assicurerò che il suo sia un matrimonio indimenticabile. – disse con aria sognante. – Dopotutto ho un vero talento per queste cose, non credi?
- Per la gioia dei due sposini, indubbiamente. – fece notare John.
- Come? – replicò Connie spalancando i suoi occhi azzurri come un cerbiatto.
- Niente, davvero.
- No, avanti, parla. – chiese nuovamente lei, posando la spazzola e seguendo suo marito con lo sguardo, mentre si metteva a letto, accanto a lei.
- Non sembrano molto inclini al romanticismo.
- Oh, non temere, glielo inculcherò a forza. Ci scommetto. – disse lei, sorridendo.
- Avrai tempo, per quello. Non tutti apprezzano il romanticismo. – concluse il marito, baciandola e spegnendo la luce.
 
***
 
- Sirius?
- Che diavolo vuoi, è tardi. – e mi stai anche disintegrando una spalla con il dolce peso della tua testa.
- Ho la tremenda sensazione che qualcuno stia parlando di me, sai… mi fischiano le orecchie. – mugugnò con aria assonnata. – Non è un buon segno.
- Secondo me è una sensazione dovuta alle Strillettere. Mi hanno quasi spaccato i timpani. – maledette conversazioni notturne. Non era meglio quando era un single felice che poteva dormire o fare altro, la notte?
- Tremo all’idea di quello che potrà fare Connie. Per la prima volta nella mia vita ho veramente paura di lei.
- Di quello scricciolino? Non essere ridicola. Buonanotte Nel, dormi bene. – le diede un bacio sulla fronte e considerò chiusa la questione. Cornelia dal canto suo sospirò insoddisfatta, e si rassegnò a dormire. Prima di scivolare nelle dolci braccia di Morfeo, però, si concesse un’ultima riflessione, ripensando all’ultimo anno e mezzo. Per certi versi era stato un periodo molto felice e pieno, per altri una tortura dolorosa che aveva superato riuscendo a fare buon viso a cattivo gioco. L’anello che portava era una realtà troppo nuova perché non facesse paura, e Constance… be’, probabilmente l’avrebbe fatta morire. Tutto quello che poteva fare era cercare di non finire ad Azkaban per omicidio. Per quanto riguardava Sirius, già beatamente ronfante accanto a lei, invece, preferiva non darsi pensieri. L’ostacolo peggiore, ovvero il pessimo carattere di entrambi, era stato vagliato a sufficienza, avrebbe retto alla celebrazione di un matrimonio, forse. Quanto al resto se lo sarebbe chiesta poi. Li attendevano mesi tremendi, ma per ora, sordità da Strillettere a parte, tutto andava come doveva. E per una volta andava bene così.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


  
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