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Autore: Matt2291    16/04/2012    3 recensioni
Una storia in cui Naruto e Sasuke, ormai ultraventenni, decidono di prendere le redini della loro vita e andare a vivere per conto proprio; per meglio dire insieme, come coinquilini ^^
Scopriremo che la quotidianità da affrontare è più difficile di quanto si crede per due ragazzi alle prime armi con la loro vita autonoma!
Tra introspezioni di vita e risate a tutto spiano, scopriremo che convivere è davvero un'avventura!
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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***

 

- Guido io Sas’ke.

- Ma non se ne parla proprio.

- Perché?

- Perché con la tua andatura alla festa non ci arriviamo proprio dato finiamo in ospedale prima.

- Non è vero, e poi rispetto i limiti qualche volta.

- Tu dovresti guidare una macchina elettrica che sfrutta la luce solare in una giornata di pioggia, allora si che andresti alla velocità ideale. Queste cose lasciale fare a chi è capace.

 

Alla fine avevamo deciso di andare alla festa alla discoteca Konoha e chiaramente eravamo in ritardo. Il copione era il solito: tutti gli invitati già presenti e noi che arriviamo dopo con la faccia di quelli mortificati per il ritardo, ma pronti a fornire una validissima motivazione.

“Scusateci, abbiamo trovato un traffico assurdo!”

Ma dai! Possibile che ogni volta che avete un appuntamento trovate traffico? Non sarà mica un complotto organizzato dai servizi segreti? E se foste vittime di un miliardario annoiato che paga gli automobilisti per creare del traffico? Che sfiga! La verità è che cazzeggiate fino all’ultimo e poi, appena vi rendete conto del guaio, eccovi fuori casa con ancora i mano la cintura e il giaccone che tentate di salire in auto mentre squilla il telefono, cadono le chiavi e si piegano gli occhiali che avete in tasca.

Una che andava molto di moda è questa: “Guarda, un casino! Uno si è buttato sotto il treno”. Ma è possibile che ogni volta che noi si ha un impegno qualcuno decide di ammazzarsi? Perché nessuno decide di farla finita mentre stiamo andando a pagare l’affitto di casa o una multa, così avremmo una scusa valida per non farlo?

Come non citare poi la classica: “È morta la nonna!”. Va bene sempre e ritorna ciclicamente, un po’ come la moda; anche a scuola si usava, ci sono nonne morte ben 19 volte per colpa di un compito in classe o di una interrogazione in storia. E poi dicono che la scuola fa bene!

L’ultima, la preferita, è: “Sono venti minuti che giro qui intorno senza trovare parcheggio”: è la migliore perché lascia dei margini di credibilità, soprattutto in una città come Roma dove parcheggiare diventa una Mission Impossible.

Non puoi trovare un posto e infilarti, perché prima devi guardare il colore delle strisce. La gialla ti dice che possono parcheggiare solo i residenti di quella zona e la blu che ti serve il tagli andino; ce n’era anche una bianca ma il Comune ha pagato degli imbianchini per ricoprirla perché si intonava male con il colore dell’asfalto. Ma non si diceva che il bianco stava bene con tutto?

Oltre a conoscere i colori devi ricordarti di non parcheggiare:

1)    Sui passi carrabili.

2)   Sui marciapiedi.

3)   Negli spazi riservati agli handicappati.

4)   Nelle aree riservate al posteggio taxi.

5)   Nelle aree riservate ai bus.

6)   In prossimità di zone dove si fa il  mercato.

7)   Dove c’è la pulizia della strada*

8)   Negli spazi destinati al carico/scarico merci.

9)   Vicino alla Posta

10)Vicino i semafori.

Ma dove la metti la macchina allora? Potresti buttarla, oppure metterla in un economico box che ti costa quanto l’auto.

Anche se trovi il posto, poi devi essere munito del pass o del tagli andino che si acquista in tabaccheria o all’apposita macchinetta che se magari hai solo una moneta da 2€, tu la inserisci convinto di ricevere il resto, invece ti sputa fuori il bigliettino con su scritto “parcheggio valido per due ore, il resto te lo sogni”. Perciò, anche se magari avete parcheggiato per andare magari a ritirare la pensione della nonna, avete comunque tutto il tempo per spenderla comodamente. Tanto il parcheggio è pagato.

Volendo esagerare, nella convenzione potrebbe esserci un vaffanculo gratis al vigile, che starà pur facendo il suo dovere ma non sprigionerà mai simpatia; non si sopporta punto e basta.

Secondo me la colpa è anche di come lo vestono. Via la tuta aderente che segna e non slancia per niente e gli stivali fino al ginocchio; su uno basso l’impressione è quella di un busto appoggiato sul davanzale. Per non parlare del cappello, disegnato da uno stilista in preda a effetti collaterali da Tachipirina 1000 scaduta da tre anni; se lo giriamo è adatto per preparare la polenta.

E poi diamo delle razioni di zucchero alle vigilesse donne, sempre incazzatissime: cosa vogliono fare, concorrenza a Sgarbi? Una risata ogni tanto non farebbe male, magari una camomilla al posto del caffè la mattina non sarebbe male.

Capisco che il lavoro del vigile non sia bellissimo, ma va anche detto non è colpa nostra e loro non si sforzano affatto per risultare simpatici.

“Patente e libretto, prego.”

“Un attimo che li cerco. Ecco tenga.”

“Lei è passato con il rosso.”

“Guardi, non per contraddirla, ma io dovevo girare a destra e il semaforo direzionale era verde.”

“Vuole saperlo meglio di me? È il mio mestiere.”

“Capisco perfettamente, ma io le ripeto che sono passato con il verde. C’era la freccia verde.”

“L’avrà messa qualcuno a mia insaputa.”

“Certo! Sarà passato Toro Seduto a metterla, mi hanno detto che abita qui vicino.”

“Faccia poco lo spiritoso! Intanto…”

 

Ecco! Ha fatto la multa e non l’ha neppure motivata. Perché?

Se non ti sta bene puoi protestare o addirittura andare a contestarla al Comando dei vigili.

 

“Mi scusi, ieri un suo collega mi ha fatto la multa perché sostiene che sono passato con il rosso, ma non è così.”

“Va bene, mi dia il verbale, così guardiamo la firma e vediamo di che agente si tratta.”
“Se riesce a capirla. Per me il suo collega stava provando l’elettrostimolatore che gli ha regalato la moglie per Natale quando mi ha firmato la multa.

Non si capisce se sia opera di un umano o di un dinosauro con l’esaurimento nervoso.”

 

Parlavamo di traffico e di auto.

Prendi i mezzi e fai prima? Mi piacerebbe, ma un giorno scioperano i conducenti, un giorno gli operai della manutenzione, un giorno le macchinette, che si sentono prese per il culo perché la gente timbra il biglietto usato; solo i controllori non scioperano mai!

Si potrebbe usare la motocicletta oppure la bici. Proviamoci, ma nel primo caso quello che risparmi in posteggio lo spendi dal medico perché se porti un casco integrale sul braccio, ti curva la spina dorsale, mentre nel secondo ci vuole una memoria infinita per ricordare la combinazione del lucchetto che metti per non farti rubare la bici… e poi ti portano via tutto, palo compreso.

Va bene, si va a piedi!

Sui marciapiedi? Non penso, a meno che tu non sappia fare lo slalom gigante tra le cagate dei cani e i sacchi della spazzatura… Qualcuno ha delle ali da prestarci?

 

Sta di fatto che alla festa non ci siamo mai arrivati, neppure in ritardo!

 

- Perché la macchina non si accende?

- Non lo so, sei tu quello che se ne intende.

- Lo sapevo, siamo in riserva.

- Perché mi guardi?

- Toccava a te fare benzina. Perché non l’hai fatta?

- Perché non trovo nessuno che mi cambi 50.000 lire.

- Forse perché siamo passati all’euro.

- Da quando?

- Ma dove è che vivi?

- Stai calmo signor sapientino, e poi non è che posso essere informato su tutto.

- Ma scusa, e quando vai a fare la spesa come fai a pagare?

- Non lo so, ci vai sempre tu.

- E quando vai a prendere il giornale?

- Non lo so, ci vai tu.

- E se devi pagare le bollette?

- Di solito ci vai tu.

- Ma scusa, allora tu non fai veramente niente al quadrato!

- Io vivo. Ma hai idea di quanto sia difficile stare tutto il giorno a casa senza fare niente?

- E tu hai idea di quanto male ti potrei fare in questo istante se dovessi dare retta a quello che mi dice il mio istinto?

- Che cosa ti sta dicendo?

- Rompigli la faccia!

- Non mi è mai stato simpatico.

- Ma chi?

- Il tuo istinto.

- Ascolta, visto che non ho voglia di perdere fiato a spiegarti le cose e che la festa è saltata, che ne dici se ci prendiamo un film da Shino qui all’angolo?

- Mi sembra una grandissima idea. Non pensavo che una scatola cranica piccola come la tua potesse ospitare per più di qualche secondo intuizioni intelligenti, sai?

- Il fatto è che tu non conosci tutte le mie qualità perché io le so nascondere bene.

- Anch’io lo saprei fare se avessi un naso come il tuo! Lì ci sta un casino di roba.

- Ancora con questa storia del naso. Dai, scendi dalla macchina che andiamo da Shino a piedi, tanto è a due passi da casa.

- Ok. Cosa stai facendo?

- Mi rimetto le scarpe.

- Ecco cos’era questo odore allucinante in macchina!

- Ma quale odore!

- Mi sembrava ci fosse l’arble magique al gorgonzola.

- Vedi che non capisci! L’odore naturale del nostro corpo non va mascherato perché è il riflesso del nostro essere.

- Sarà, sta di fatto che se tu non ti levavi le scarpe non si appannavano i vetri.

- Ma se non te lo dicevo io tu non ti eri neanche accorto che me le ero tolte.

- Vero, ma ora ricordo che a un certo punto nella macchina una zanzara mi ha toccato contro la spalla e mi ha detto: “Se vuoi farti pungere esci perché io da qui me ne vado”.

- Se non ti sta bene facciamo che la macchina la si prende a turni, così non sarai costretto a sopportare il mio odore, povera stellina! Però mi sa che questa proposta non ti va bene dato che non sai guidare.

- Solo perché mi hanno bocciato allo scritto. Ho fatto cinque errori e per essere promosso se ne potevano fare quattro. Dimmi tu se questa non è sfiga?

- Sì, ma è la terza volta che lo rifai! Tenti la promozione per anzianità o pensi di farcela prima o poi?

- Al posto di sfottermi, perché non mi aiuti e mi fai lezioni di guida?

- Così finiamo a litigare come al solito. Ti ricordi domenica mattina, vero?

- Va be’, ma anche tu! Si può fare quella scenata perché non volevo mettermi la cintura?

- Naruto, la cintura di sicurezza puoi metterla o non metterla tanto è un problema tuo, ma è quella dei pantaloni che devi metterti, hai fatto tutto il viaggio con il culo di fuori!

- Sei veramente un teme! Non capisci che quando salgo in macchina mi sale addosso una tensione incredibile e non capisco più quel che va fatto?

- Me ne sono accorto da come scali! Non è che pensi che sia opportuno rallentare un attimo! Fai direttamente quarta-seconda, la macchina si punta e io con la fronte cambio sempre stazione alla radio. Dimmi tu se questa è vita?

- Al posto di concentrarti sulla mia guida, preoccupati piuttosto di dare un aspetto decente alla macchina che inizio a vergognarmi quando si va in giro!

- Cos’è questa novità adesso? Sentiamo, cosa c’è che non va nel mio modo di tenere l’auto?

- Anzitutto il cruscotto pieno di immagini di santi.

- È un’usanza del Meridione e, in quanto meridionale, mi sento di rispettarla.

- Mi sembra giusto! Ma perché ognuno di loro deve dire cose diverse tipo “vai piano”, “sii prudente”, “proteggimi”. Che si riuniscano in assemblea ordinaria e decidano per uno slogan comune del tipo: “tieniti mediamente sui 70km/h.”

- Hai ragione! Bisognerebbe avvisarli, ma non ho neanche il numero di telefono di un santo.

- Al massimo chiamiamo il servizio informazioni e ci facciamo dare l’indirizzo, così gli inviamo una raccomandata con ricevuta di ritorno.

- Esatto, tanto vivranno tutti insieme in una grande casa bianca tipo loft; due piani con la stanza di Dio al piano superiore.

- E cos’ha, un piano tutto per lui?

- In qualità di più anziano e di più saggio gli spetteranno di sicuro delle agevolazioni.

- Mi sembra giusto. Comunque spiegami a cosa ti servono questi santini in auto!

- Mi ricordano di andare piano.

- Ah, perché se sei a 160km/h te lo deve dire il santo che stai andando troppo forte? Magari esce per un attimo dall’immagine, si infoia e schiaccia lui pedale del freno!

- Ok! Poi cos’altro non ti piace, sentiamo.

- Trovo particolarmente inutili i dadi grossi quanto un pallone da football attaccati allo specchietto retrovisore, i tappetini muccati, le tendine di Gigi D’Alessio da cui escono i brani del suo ultimo album ogni volta che le si tira su, ma soprattutto l’antenna dello stereo.

- Quella è  un must e non voglio sentire storie.

- È alta un metro e mezzo e se sintonizzata con attenzione intercetta le conversazioni di Al Jazeera, senza contare che può essere scambiata per il  cavo di connessione collegato al flusso canalizzatore di Ritorno al Futuro.

- Se pensi di aver finito, io andrei ad affittare il film

- Va bene! Ma non ti va di litigare un altro po’?

- Muoviti!

- Sei noioso, ecco cosa sei!





*PULIZIA DELLA STRADA: Attività principalmente notturna svolta da aspirapolveri giganti su quattro ruote
                                                che non ti consentono di parcheggiare sotto casa e che passano proprio
                                                nell'istante in cui stavi per prendere sonno. Fanno tutto fuorché pulire!
  
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