Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: DiannaHananel    16/04/2012    2 recensioni
Una guerra che va avanti dalla notte dei tempi, forse sin dalla creazione della razza umana. Quando Dio e il suo braccio destro, l'angelo Lucifero, discussero, quest'ultimo decise di abbandonare il Regno dei Cieli e fondare un nuovo regno nei meandri della terra. Alcuni angeli decisero di seguirlo, sperando in una maggiore libertà ed indipendenza sulla terra. Quando però scesero sulla terra scoprirono che stavano cambiando: l'alone di luce che li avvolgeva costantemente si tramutò in oscurità, le loro grandi ali bianche vennero sostituite con delle ali nere e anche il loro carattere cambiò radicalmente, lasciando posto alla fame di potere. Inoltre scoprirono di essere costretti a nutrirsi di sangue umano per sopravvivere.
Gli angeli rimasti fedeli al regno Superiore combattono fin d'allora questi esseri, detti Demoni, e li combatteranno finché una delle due fazioni non si estingui completamente.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chiedo scusa per la lunghezza sproposita del capitolo e per eventuali orrori che sono dovuti principalmente alla mancanza di sonno, causa studio !
Vorrei ringraziare tanto tanto tanto le mie due recensitrici più accanite, jaybeautifldarkangel e MidnightSun_ , grazie veramente di tutti i consigli ! :))


Sentii il sole battermi sulla schiena nuda, riuscivo a sentire ogni centimetro della mia pelle calda tirarsi quando mi stiracchiai leggermente. Aprii gli occhi e mossi piano le mani sul petto di Samuel che giaceva sotto di me; iniziai a disegnare piccoli cerchi con la punta delle dita, sfiorando il fianco, l’addome muscoloso giocando distrattamente con l’orlo dei boxer e risalii piano verso il viso. Lo guardai con un sorriso compiaciuto, era bellissimo quando dormiva, così dolce, così calmo, così elegante. Gli passai un dito sulle labbra carnose e i suoi occhi si schiusero lasciando intravedere due occhi di un verde intenso. Sorrise leggermente.
- Buongiorno amore. -
- Buongiorno… sei bellissimo. – mormorai sorridendo. Spostai lentamente la gamba sulle sue e appoggiando il mento sul suo petto.
- Dovresti  vederti in questo momento… - sussurrò passandomi una mano sui capelli – il sole ti illumina di immenso, ti dona una luce dorata. –
Sorrisi e mi sporsi verso di lui posando lievemente le labbra sulle sue, baciandolo. Mi sentii cingere i fianchi dalle sue mani forti ma delicate nel frattempo e con un rapido movimento invertì la posizione, sdraiandomi delicatamente tra le lenzuola e posandosi con attenzione sul mio corpo. Mi accarezzò il corpo fino ai fianchi; mi baciò le labbra dolcemente e scese poi con piccoli baci sul mio collo, sulla mia spalla, il mio petto, i miei fianchi. Risi in estasi intrecciando le dita ai soffici capelli quando mi morse un lembo di pelle.
- Oh Gregori… -
Due occhi di ghiaccio mi guardarono lussuriosi.

Mi svegliai senza fiato, riuscendo a malapena a respirare.
Cosa diavolo mi stava succedendo? Mi alzai in fretta, avvolgendomi intorno al petto il lenzuolo e mi diressi verso il bagno dove aprii l’acqua fredda per immergere il viso. Si guardò allo specchio, i capelli biondi arruffati, il viso baganto sconvolto. Quasi non mi riconoscevo.
- Solo un sogno, era solo un sogno. – mi ripetei.
Sentii dei rumori improvvisi in corridoio, urla e passi agitati. Tirai leggermente fuori la testa e uscii di corsa legandomi a mo’ di vestito il lenzuolo e lo trascinai giù per le scale verso la folla che si ammassava.
Ero troppo piccola per vedere oltre le spalle ma sentivo ragazze urlare e gli angeli anziani impartire ordini.   
- Spostatevi, permesso. – gridai cercando di farmi spazio tra i corpi – per favore, fatemi passare! -
Riuscii ad arrivare allo spiazzo dove erano radunati tutti. Un corpo era adagiato in una pozza di sangue, rannicchiato in posizione fetale e con le mani strette all’addome. I ricci castani le ricadevano disordinatamente sul viso.
- Eva! – dissi chinandomi su di lei, scorgendo un pugnale che fuoriusciva dalla pancia. – Cosa hai fatto? –
-Imogean… ci hanno scoperto. Dio che dolore. –gemette contorcendosi per terra. 
- Stai tranquilla, andrà tutto bene. – dissi agitata – Portatela immediatamente da Evelyn, ora! -
Quattro ragazzoni presero delicatamente la ragazza che digrignò i denti dalla sofferenza.
- Eva… - iniziai avvicinandomi – so che non è il momento ma… -
- Credo sia nello studio di Daniel… - mi sorrise leggermente e ricambiai.
- Grazie! – non feci in tempo a finire la parola che già correvo su per le scale inciampando nel lenzuolo che cercavo di trattenere tra le mani. Arrivai al portone delle stanze di Daniel e lo aprii con forza.
Si girò sorpreso.
Il viso incorniciato dai capelli castano chiaro arruffati, gli occhi verdi che mandavano scintille, il sorriso che si allargava. Sorrisi anche io, iniziai a correre verso di lui e saltai al suo collo, soffocandolo in un abbraccio intenso. Racchiusi nelle braccia le sue spalle larghe, il torace ampio, sentii i piedi alzarsi da terra mentre lui mi stringeva a se. Ruotò una volta su se stesso e mi rimise giù non smettendo di guardarmi negli occhi, mi prese il viso e mi baciò. Fu un bacio dolce, nostalgico.  
- Ragazzi, non è il momento. – sussurrò con voce stizzita Daniel, rimasto li in piedi di fronte a noi. Sorrisi sulle labbra di Sam mentre le nostre bocche si allontanavano lentamente. Mi passò delicatamente la mano su un braccio nudo e avvolse le sue dita intorno alle mie, stringendole.
- Daniel, credo di averti detto tutto. – disse il ragazzo, ora nella sua voce oltre alla stanchezza e alla diligenza di dover riferire tutto al proprio capo si notava anche una nota di impazienza. Impazienza di stare con me. Sorrisi al pensiero.
- Ricomincia, ho la sensazione che qualcosa mi sfugge. – lo pregò Daniel, sedendosi con aria pensierosa.
Samuel mi guardò intensamente per qualche secondo prima di iniziare a parlare.
- Eravamo li da una settimana, nessuno ci aveva notati. Ethan non c’era ma aveva lasciato la protezione in mano ai suoi più fedeli guerrieri, gli stessi che stanotte ci hanno attaccato. Alla fine devono averlo scoperto. Comunque, è stato impossibile arrivare alle stanza di Ethan ma parlando con dei demoni è uscito che era in missione speciale, uno dei più vicini a lui ha detto che cercava informazioni su di te, Daniel. –
- Comprensibile, forse sono l’unico a tenergli testa. Non lo ha mai sopportato. -
- Si, eh beh. E’ tutto. – mormorò, non staccando gli occhi dai miei.
- Ma all’interno della base… - iniziò Daniel.
- Oh ti prego Daniel – esclamai pregandolo con gli occhi. – Ci puoi lasciare andare? Abbiamo bisogno di… beh, stare da soli! – conclusi, rossa di vergogna.
Sam scoppiò a ridere. – Daniel, mi renderò disponibile quando vuoi, ma ho bisogno di riposarmi e di stare con lei. –
- Oh, si. Certo, andate ragazzi. Ah, e Imogean. Sei pregata di indossare degli abiti più… consoni. – disse, girandosi per trattenere un sorriso.
Rossa dalla vergogna per la seconda volta in pochi minuti sussurrai delle scuse, raccolsi il lenzuolo coprendomi il più possibile e uscii seguendo Sam che apriva la porta ridendo.

Entrammo nella stanza dopo una breve visita ad Eva, avvinghiati. Avvolgevo le gambe ai suoi fianchi e le mie mani erano intrecciate dietro la sua nuca, il lenzuolo era già ai nostri piedi. Tenendomi per i fianchi, crollammo sul letto. Sentivo i suoi baci teneri su tutto il corpo mentre le sue mani delicate ma decise percorrevano la mia pelle, provocandomi un brivido. I sospiri si mischiavano nell’intreccio giocoso delle nostre bocche.
- Dio, quanto mi sei mancata. – mormorò al mio orecchio sorridendo.
Faticavo a rispondere, travolta dalle emozioni così com’ero e pensai che un bacio spassionato bastasse come risposta, e l’intento funzionò perché lui proruppe in una risata e stringendomi con le mani sulla schiena si tirò su a sedere, mettendomi a cavalcioni su di lui. Passai le mani tra i suoi capelli buttando indietro la testa mentre mi baciava sul collo scendendo verso il seno, stretto in un reggiseno di pizzo bianco. Alzò lo sguardo verso il mio viso e notai che gli occhi azzurrissimi avevano delle pagliuzze blu cielo, e i suoi capelli nero pece che ricadevano sul viso…
Urlai con tutta la forza che avevo.
 
Ero raggomitolata ad un angolo del letto stringendo il lenzuolo tra le mani, le ginocchia strette al petto.
- Mi spieghi che ti succede? – chiese debolmente Sam, seduto con le braccia abbandonate lungo i fianchi, mentre mi guardava preoccupato.
- Io… - la voce si ruppe dal senso di colpa. Non poteva fargli questo. Un conto era trovarselo nei propri sogni, ma immaginarsi Gregori mentre baciava Samuel, era una cattiveria.
- So che è un mese che non ci vediamo e forse hai paura che stando in quel posto sudicio che è il regno degli Inferi io sia cambiato, ma sono io, sono sempre lo stesso. –
- Ma non sei tu! Sono io, sto impazzendo forse… - dissi isterica mentre mi passavo nervosamente le mani tra i capelli.
- Piccola… - si avvicinò lentamente prendendomi le mani e tirandomi verso di se, per abbracciarmi. Scoppiai a piangere. Lui non poteva nemmeno immaginare per cosa l’aveva scostato.
Un altro ragazzo, un demone. In cinquecento anni nessuno aveva mai attirato la sua attenzione in quel senso, lei aveva Samuel.
Mi addormentai dopo un pianto liberatorio, tra le braccia di colui che mi aveva sempre protetto da tutto, colui che c’era sempre stato, colui che mi amava immensamente.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: DiannaHananel