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Autore: rossellina    16/04/2012    12 recensioni
Salve a tutte! Questa è la mia prima ff e ci provo ... speriamo! Bella e Edward si incontrano in un'aula di tribunale. Lui è sotto accusa, lei l'avvocato dell'accusa. Dal secondo capitolo:
-Obbiezione!- saltò dalla sua sedia Jasper -Non ho ancora capito dove vuole arrivare l'avvocato dell'accusa. E poi il signor Culler non era in sé in quel momento-
-Ed è proprio qui che voglio arrivare!- rispose Isabella rivolgendosi al giudice – Se mi permette di continuare su questa linea avrà fra poco chiaro del perchè-
Il giudice guardò prima Jasper e poi Isabella. -Respinta- sentenziò. -Prosegua avvocato ma arrivi al dunque velocemente-
-Grazie.- e poi rivolgendosi ad Edward – Signor Cullen, si ricorda di quando era al liceo?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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GRAZIE a chi mi ha recensito: gaccia, bedw, Alice_Nekkina_Pattison, Delena8790, maria50, Stella del Sud, gmarci, LaylaLaRed, sene, vampirellawolf, dafne46, Celin, mammaio, shannara, hermione851, fede710, kiish e _robsten_ (spero di non aver dimenticato nessuno).

GRAZIE alle 33 persone per cui la mia storia è tra le preferite.

GRAZIE alle 11 persone per cui la mia storia è tra le ricordate.

GRAZIE alle 133 persone per cui la mia storia è tra le seguite.

UN ENORME GRAZIE DI CUORE.

 

CAPITOLO 12

 

Edward non dormì granchéquella notte. E il giorno dopo, mercoledì, non si sentiva affatto stanco. Sperava con tutte le sue forze che fosse una buona giornata.

Dopo una colazione frugale, alle 7.30 fu fatto accomodare in una stanza dove poté cambiarsi. Il suo cellulare, con l’orologio e il portafogli, furono consegnati ad una guardia in una busta. Li avrebbero poi consegnati a chi lo avrebbe preso in carico, gli spiegarono.

Alle 8.00 si sedette sul bus, insieme ad altri, per essere accompagnato al tribunale.

Alle 9.30 scendeva dal bus e fu preso in carico da un agente e condotto in un’aula.

Si sedette al banco della difesa. In quel momento era solo con la guardia che stava di piantone.

 

Si accorse dell’arrivo di Jasper solo quando questi posò la sua valigetta sul tavolo.

-Ciao.- disse Edward.

-Ciao.- rispose Jasper e si sistemò a sedere.

-Perchè siamo qui?- chiese Edward.

-Il trasferimento di detenzione deve essere convalidato dal giudice che ti ha mandato in carcere. E' la prassi.- fece Jasper.

-Ma è tutto a posto?-

-I documenti presentati sono in ordine. Manca la firma del giudice.- gli spiegò Jasper.

Dopo pochi minuti entrò Isabella seguita a ruota da Jacob Black.

"Che ci fa quello qui?" pensò Edward guardando l'uomo.

Jasper si avvicinò ad Isabella e Jacob e parlottarono fittamente e a bassa voce. Lui non riusciva a sentire cosa si dicevano di preciso, ma percepì una nota di disappunto da parte di Jasper perchè era presente anche Black. Anche a lui dava fastidio la sua presenza.

Entrò una signora e si accomodò di fianco alla scrivania del giudice. Una persona bizzarra nell'abbigliamento. Cardigan verde pisello e gonna rosso mattone. Portava degli occhiali allungati e uno chignon tratteneva i capelli praticamente bianchi.

-Signori,- iniziò la donna con la voce stridula -accomodatevi ai vostri posti. Entra il giudice Noth.-

Tutti si spostarono ai loro posti e Jasper fece segno ad Edward di alzarsi.

Entrò il giudice e si accomodò a sedere. E tutti si rimisero a sedere.

-Buongiorno.- esordì il giudice -Siamo qui per decidere sul trasferimento di detenzione del signor Cullen.-

-Si signor giudice.- esordì Jasper alzandosi dal suo posto. -Come vede c'è una struttura disposta ad accettare il mio cliente e farsi carico del residuo della sua detenzione. Il signor Black, direttore della struttura, è qui per entrare nel ...-

-Ho capito signor Whitlock.- lo interruppe il giudice.

-Signorina Cope.- si rivolse il giudice all'assistente. -Prego non verbalizzi.-

La signorina Cope si ricompose al suo posto.

-Vediamo di capirci bene.- disse il giudice rivolto agli altri. -Ho letto le vostre richieste e ho visto che tutti i documenti sono in regola. Ma la mia domanda è un'altra. Cosa sta succedendo?-

-In che senso signor giudice?- chiese Jasper spiazzato.

-Isabella.- le si rivolse il giudice. -Ti conosco da quando andavi all'università ed eri una delle mie più brillanti studentesse. Hai sempre aberrato le ingiustizie e perseguitato persone proprio come Cullen. Adesso spiegami perchè hai cambiato idea.-

Jasper guardò Isabella esterefatto ed Edward guardò in basso.

 

-Signor giudice, posso parlare?- esordì Jake per interrompere il momento di silenzio che si era venuto a creare.

-Lei è il signor Black, giusto?- chiese il giudice.

-Sì.- rispose Jake.

-Bene, sentiamo lei per primo. Oggi non usciremo da quest’aula senza aver ascoltato tutti.- minacciò il giudice.

-Dirigo la clinica “Life & Nature” …- iniziò Jake.

-Salti le presentazioni. E’ tutto scritto qui.- lo interruppe il giudice mostrandogli il voluminoso fascicolo. -So di cosa stiamo parlando. Voglio sapere perché dovrei trasferire il signor Cullen e non un altro.-

-Ok. La mia motivazione per far venire Cullen alla clinica è di far capire quanto stronzo patentato è a tutti quanti.- disse Jake.

-Obiezione!- esordì Jasper. -Non si può permettere di insultare il mio assistito!-

-Stia zitto Whitlock.- lo ammonì il giudice. -Niente è a verbale fino a quando lo dico io. E questa è una conversazione pre-giudizio. Tutti voi potete esprimermi come volete in questo momento se questo mi servirà a capire le vostre motivazioni.-

Il giudice fece una pausa fino a quando Jasper non si rimise a sedere.

-Mi dica signor Black. Come ha intenzione di procedere per dimostrare la sua tesi?-

-Conosco Cullen da quando eravamo bambini. E’ sempre stato un arrogante pieno di sé. Il rispetto per le persone neanche sapeva cosa fosse e, essendo dentro per questo, direi che non è per nulla cambiato in questi anni che ho avuto il piacere di non averci a che fare. Ora mi è stato chiesto di assumerlo e lo voglio fare perché so che non resisterà molto da noi. Gli do massimo un mese prima di ritornare ad essere il bieco individuo che conoscevo. Sarà con mio immenso piacere venire poi da lei e dirle di risbatterlo dentro e buttare via la chiave.- disse Jake tutto soddisfatto.

-Isabella.- le disse il giudice. -Hai qualcosa da aggiungere?-

-No.- rispose lei.

-Signor Whitlock, ora può parlare.- disse il giudice.

-Grazie signor giudice.- e così Jasper si alzò. -Diversamente dal signor Black conosco Edward da meno tempo. Non posso e non voglio giudicare il suo passato. Ammetto di conoscerlo poco perché lo vedo solo in certe occasioni come le feste comandate, essendo io il marito di sua sorella. Non so molto di quello che era e di quello che è. Se è così “spregevole” come mi è stato dipinto, credo che comunque debba avere una possibilità di dimostrare di essere migliore. Forse la clinica “Life & Nature” non è proprio il posto ideale perché si occupa di un’altra tipologia di problemi. Ma penso che essere a contatto con persone disagiate, indipendentemente dal motivo del loro disagio, possa essere un punto di partenza per vedere se Edward è recuperabile o meno. Se non lo è, sarò il secondo dopo il signor Black a chiedere che venga reincarcerato. Se invece si dimostra anche solo un minimo migliore di ora, se farà dei progressi nei confronti di altre persone problematiche, sono convinto che con il tempo sarà una persona diversa.- Jasper stette in silenzio qualche secondo e poi si sedette.

-Isabella?- le disse il giudice dopo un paio di minuti di silenzio. -Hai qualcosa da aggiungere?-

-No.- rispose lei.

-Bene. Signor Cullen tocca a lei.- gli rivolse l’invito il giudice.

Edward si trovò spaesato a quella richiesta.

-Non ho nulla da dire.- gli disse lui.

-Le consiglio di dire il suo pensiero. Ora come ora la rimanderei dritto in carcere e tutto il lavoro fatto per farla uscire andrà sprecato.- obiettò il giudice.

Edward prese un bel respiro e si alzò.

-So meglio di chiunque altro in questa stanza che persona sono. Probabilmente sono peggio di quello che hanno detto. Posso cambiare come spera Jasper? Non lo so. Resterò la stessa persona o sarò peggio di come dice Black? Probabile. Perché dovrebbe farmi uscire? Non lo so. Ho capito di aver sbagliato e forse non è una giustificazione valida dire che ho sempre fatto così e non so fare diversamente. Però è l’unica che posso darle, perché non ne conosco altre.- e si sedette.

-Direi che lei è il meno confuso di tutti signor Cullen.- e si rivolse a Isabella -Resti solo tu Isabella. Cosa hai da dirmi?-

-Niente.-

Il giudice guardò un momento fuori dalla finestra dell’aula.

-Ok.- disse a Isabella. -Dimmi perché devo fare uscire Cullen.-

-Non lo deve far uscire.-

-E perché hai collaborato con il signor Whitlock allora?-

-Sono stata obiettiva. Ho messo da parte le mie idee su di lui e ho valutato i pro e i contro. Dopo una lista interminabile di contro, i pochi pro mi hanno indotta a fare tutto questo.-

-Quali sono i pro?- chiese il giudice.

-Non ce ne sono.- rispose sinceramente Isabella.

-In base a questo, dovrei rifiutare la vostra richiesta.- disse il giudice.

Il giudice Noth guardò tutte le persone che erano sedute.

-Sospendo l'udienza per mezz'ora.- e così dicendo si alzò e uscì dall'aula.

 

Nell'aula tutti rimasero immobili per un po'.

Jake fu il primo a rilassarsi; estrasse il suo cellulare per accenderlo e controllare se ci fossero dei messaggi. Ne trovò alcuni per delle questioni riguardo alla clinica.

Isabella si appoggiò allo schienale della sedia, chiuse gli occhi e si premette due dita all'apice del naso.

Jasper emulò Jake e controllò il suo cellulare. L'avevano cercato Alice ed Esme. Volevano sapere.

Edward guardava Isabella. Si stava chiedendo perchè aveva fatto tutto questo se poi pensava che doveva restare in carcere. E poi la guardò diversamente. Notò che le donava quel completo giacca e pantaloni scuro. La camicia rosa chiaro esaltava il suo incarnato. Era leggermente truccata. Il lucidalabbra aggiungeva un tocco in più alle sue labbra già piene. Improvvisamente gli venne voglia di baciarle. Chissà com'erano? E che tacchi indossava! Saranno stati almeno dieci centimetri! Edward realizzò che Isabella era diventata una donna, con una professione ben avviata, magari con un uomo accanto e forse dei figli.

Se l'avesse rivista fuori, in altre circostanze, forse ci avrebbe anche provato. Ci avrebbe provato anche se fosse stata sposata. Poi quel pensiero lo fece rabbrividire; non si trovava in un'aula di tribunale proprio perchè si comportava da idiota con le persone? Forse ogni tanto doveva pensare prima di agire. Sì, se fosse uscito da lì, avrebbe prima pensato e poi agito si ripromise.

-Jasper?- chiese Edward. -Quanto tempo è passato?-

-Circa venti minuti.- gli rispose Jasper sapendo già cosa voleva sapere. -Il giudice Noth è abbastanza puntuale. Se dice mezz'ora, sarà questione di cinque minuti in più al massimo.-

-Ma perchè ha chiesto del tempo?-

-Deve decidere se accettare o meno la nostra proposta.-

-Non capisco. All'inizio ha detto che aveva già tutti i documenti. Non aveva già deciso?-

-Probabilmente aveva già deciso. L'incontro era solo per convalidare o meno la decisione che aveva già preso.-

-Per te cosa deciderà?-

-Sarò sincero.- sospirò Jasper. -Non posso sapere cosa avesse già deciso il giudice. Di certo le sue parole e il suo modo di porsi non erano di buon auspicio. Quello che è stato detto qui, non credo che aiuterà molto.-

-Quindi ritornerò in carcere?- le speranze di Edward si fecero piccole piccole.

-Ascoltami Edward.- Jasper cercò di essere il più rassicurante possibile. -Da quando sei entrato in carcere mi sono subito messo al lavoro per cercare di tirarti fuori magari chiedendo una riduzione della pena. Oppure una revisione del processo. Mi stavo dando da fare insomma. Poi c'è stata questa opportunità. Se non dovesse andare, farò sicuramente qualcos'altro. Ok?-

-In piedi.- annunciò la signorina Cope sedendosi alla sua postazione; dietro di lei entrò il giudice.

-Prego signorina Cope.- disse il giudice e quest'ultima si preparò a verbalizzare. -Appoggio il trasferimento di detenzione. Il signor Cullen svolgerà un lavoro da definirsi presso la clinica "Life & Nature". La tipologia del lavoro verrà concordata con l'assistenza dell'avvocato Whitlock e sarà comunque confacente alle abilità del signor Cullen.-

Edward avrebbe voluto mettersi a ballare in quel momento da quanto era contento. Probabilmente anche Jasper dal colorito rossastro delle guance: stava trattenendo la contentezza perchè tutto stava andando per il meglio.

-Però ...- continuò il giudice. -Signor Cullen lei sarà sotto la custodia della signorina Swan.-

E tutti sgranarono gli occhi.

-Cosa?- chiese Isabella stupita.

-Avvocato Swan, lei farà da garante al signor Cullen. Nei giorni in cui lui dovrà lavorare alla clinica, lui alloggerà alla clinica e lei sarà libera di risiedere dove più le è comodo per il suo lavoro. Quando il signor Cullen non sarà al lavoro, lei se lo dovrà portare dietro.- spiegò il giudice.

-Dietro dove? In ufficio? A casa?- chiese un'Isabella sempre più sbalordita.

-Esatto. Dovrà trovarmi qualche pro per questo trasferimento, non trova? Entro la fine del mese voglio una relazione scritta da parte sua, da parte del signor Black e da parte di uno psicologo in cui mi spiegate il tipo di organizzazione che avete scelto, il tipo di lavoro, come si comporta il signor Cullen quando è alla clinica e quando non lo è, e come procede il suo recupero.-

Il giudice fece una pausa.

-Signor Cullen, questa è una grande opportunità per lei, spero se ne renda veramente conto. Comunque terrò un posto riservato in carcere per lei.-

-Grazie signor giudice.- disse Edward.

-Signorina Swan, può prendere in carico il signor Cullen.- e così dicendo, il giudice uscì dall'aula.


 

-Avvocato Swan.- la chiamò la signorina Cope. -Deve firmare questi documenti.- e le mise davanti una discreta pila di fogli.

-Signor Cullen.- disse la signorina Cope.- Anche lei deve firmare gli stessi documenti. Se si vuole avvicinare.-

A quella richiesta Edward si alzò per andare allo stesso tavolo di Isabella e si sedette nella sedia accanto.

-Signorina, lei firmi qui.- e così dicendo la signorina Cope le indicò dove firmare. Prese il primo documento firmato e lo passò ad Edward. -Signor Cullen, lei apponga la sua firma sotto quella dell'avvocato.-

In pochi minuti sbrigarono le pratiche.

-Signor Cullen.- iniziò la signorina Cope. -Ha degli effetti personali da ritirare dal carcere?-

-No.- rispose Edward. -Li ha la guardia che mi ha accompagnato in aula.-

E mentre diceva questo, la guardia in questione si avvicinò poggiando sul tavolo la busta con le poche cose di Edward.

-Perfetto. Potete andare.- la signorina Cope prese in mano i documenti e si avviò all'uscita.

Isabella raccolse i suoi documenti e li mise nella sua portadocumenti.

-Andiamo.- disse solo.

Entrambi si alzarono e si diressero all'uscita in religioso silenzio.

Appena fuori dall'aula, trovarono ad attenderli Jasper e Jake.

-Mi spiegate cos'è successo là dentro?- chiese Jake.

-Lo vorrei sapere anch'io Jake.- gli rispose Isabella.

-Propongo di pensarci e di trovarci nel pomeriggio nel mio studio.- intervenne Jasper. -Che ne dite?-

-Per me va bene.- disse Jake.

-Chiamo in ufficio e poi ti dico Jasper.- ed Isabella estrasse il suo cellulare e si avviò all'uscita del tribunale.

Jake si mosse subito dietro di lei.

-Cullen! Muoviti!- lo riprese Isabella.

Jasper mise una mano sulla spalla di Edward per invitarlo a seguire gli altri.

-E' andato tutto bene.- gli disse sorridendogli.

-Già.- rispose Edward sorridendo.


 

Il gruppetto si ritrovò nel parcheggio del tribunale.

-Salve Bree, sono l'avvocato Swan.- disse Isabella al cellulare. -Mi passeresti Jane se è libera per favore?-

Mentre attendeva di parlare con la sua assistente, Isabella aprì la sua auto. Edward rimase sorpreso dal mezzo. Non si aspettava una così bella macchina.

-Ciao Jane, tutto bene in ufficio?-

In silenzio attesa la risposta dall'altra parte

Tutto bene Isabella. Il signor Trainer ha telefonato per spostare l'appuntamento di oggi pomeriggio. E' dovuto andare fuori città per un lavoro urgente”

-Ottimo. Avrei altri appuntamento oggi?-

No.”

-Jane oggi pomeriggio allora non vengo. Ho un problema da risolvere.-

Il caso Cullen?-

-Si. Ci vediamo domattina per la riunione settimanale. Comunque se hai bisogno sono reperibile al cellulare-

Certo. Ad ogni modo stasera prima di uscire ti chiamo per dirti se ci saranno dei cambiamenti per domani.”

-Grazie Jane. A più tardi.-

A più tardi.”

-Ok Jasper. Per oggi sono libera.- disse Isabella dopo aver riagganciato al cellulare.

-Non so voi, ma io comincio ad avere fame.- disse Jake passandosi una mano sullo stomaco.

-Bè, potremmo andare a pranzo e parlare a tavola.- propose Jasper. Nel frattempo il suo cellulare prese a squillare. Guardò il mittente. -Scusatemi.- e si allontanò per rispondere.

-Proposte dove andare a pranzo?- chiese Jake.

-Fate voi.- rispose Isabella.

-Se vogliamo sbrigarci potremmo andare al Mc Donald's.- propose Jake.

-Aspettiamo Jasper e poi decidiamo.- fece Isabella.

Edward ancora non aveva parlato da quando erano usciti dal tribunale. Aveva ascoltato i loro discorsi ma non era intervenuto. Guardò Jasper che camminava avanti e indietro poco distante da loro e rispondeva a monosillabi al suo interlocutore. Guardò Isabella che sembrava più sul punto di scoppiare come una bomba che tranquilla come voleva apparire. Guardò Jacob ma non percepì nessun sentimento da parte sua.

Jasper si avvicinò a loro e passò il suo cellulare a Jacob.

-Esme ti vuole parlare.- disse semplicemente. Edward rimase sorpreso di questa cosa.

Jacob si allontanò quel tanto che bastava per avere un po' privacy. Dopo poco ritornò dal gruppetto per riconsegnare il cellulare al legittimo proprietario.

-Avevo proposto il Mc Donald's se non vogliamo perdere troppo tempo. Che dite?- fece Jake.

-A quest'ora è troppo affollato e non potremmo parlare liberamente.- riflettè Jasper. -C'è un ristorante cinese vicino al mio studio. Ha delle salette private. Se vi va bene telefono per prenotare.-

Tutti acconsentirono.


 

Ve lo aspettavate tutto questo?

Pensavate che Edward uscisse o no dal carcere?

Fatemi sapere cosa ne pensate, sono curiosa delle vostre opinioni.

A presto! 

  
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