CAPITOLO NONO – SCHOOLIFE,
DAY ONE
(Attenzione: crossed pov!)
Day One
Harry Pov
- ... ehm, Lukas, è questa la grande sfida che devo
affrontare? -
- Credi a me. tutte le precedenti imprese ti sembreranno
inutili in confronto a questa -
E pensare che è stato dieci minuti fa. E sono qui ancora
la combinazione dell’armadietto e questo proprio non vuole sapere di aprirsi.
Posso sentire alle mie spalle lo sguardo divertito di Lukas e una decina di
occhi puntati su di me, alcuni curiosi, altri indifferenti, altri ancora divertiti.
Sto dando evidentemente un ottimo spettacolo.
Forse se indossassi un naso rosso finto e una trombetta
suonerei anche più divertente.
Ho provato la dannata combinazione almeno una decina di
volte e tutte le volte non mi ha obbedito e, da bravo sottoposto, non ha eseguito
il mio ordine di non farmi saltare i nervi proprio il mio primo giorno di
scuola, ancora prima di entrare in classe.
Magnifico.
Semplicemente perfetto.
Non bastavano le mie continue sfighe precedenti. Adesso
dovevo pure fare una figura del genere prima ancora di dimostrare alla mia
classe la mia totale ignoranza di tutto ciò che può concernere la scuola
babbana. Grandioso.
Se non fossi impegnato a calmarmi penso che farei due
capriole all’indietro per dimostrare la mia gioia e voglia di vivere.
Perchè gli armadietti? Quale utilità escatologica ha?
Quando resusciteremo alla fine dei giorni non lo faremo abbracciati
all'armadietto della scuola. Nossignore.
... riproviamo la combinazione. Giusto perchè non ho
voglia di farmi ridere dietro il primo giorno qui.
No, troppo tardi temo. Comincio già a sentire le risate
sommesse di qualche simpaticone.
Ok, adesso mi giro e gli stringo la mano, sorridendo e
scandendo bene il mio nome: Harry Potter. Mi chiamo Harry Potter, hai qualche
problema?
Grande trovata Harry, non potresti, già che ci sei,
improvvisare una rumba? Giusto per farti riconoscere e dare un pizzico di sale
in più alla tua monotona vita da adolescente in crisi.
Lukas, potresti aiutarmi? No? QUALCUNO può aiutarmi?
- Diavolo… - gli do un colpo secco. Il rumore metallico
rimbomba nei corridoi, altre risate, questa volta meno sommesse.
- Già arreso? – domanda Lukas. Oh, mio salvatore! Vieni a
proteggermi con il tuo manto e portarmi via con il tuo cavallo bianco!
... il mio salvatore non deve ridere, però. Rovina tutta
l'atmosfera.
- E’ inutile che ridi, sai? – sbuffo – Non si apre
accidenti! - E mi stai rovinando il mio dialogo mentale. Accidenti. Lasciami
imprecare contro me stesso, è l'unica cosa che posso fare qui, no?
Vorrei aggiungere qualcosa, qualcosa che suona vagamente
come un 'Lukas, aiutami' o 'Lukas ti crucio se non mi dai una mano' o 'Ma è
così' importante aprire questo armadietto? Non si può far finta che non sia mai
esistito?' ma improvvisamente un pugno violento si abbatte sulla serratura
dell’armadietto con un colpo sordo e le porte del mio paradiso di aprono – o
armadietto – rivelando la sua cavità inespugnabile.
Chi è il mio benedetto San Pietro che detiene le chiavi
del mio paradiso e chi ha spalancato le porte della beatitudine?
Mi giro per ringraziare il Salvatore dei miei Nervi ma
colui che mi ha aiutato è l’ultima persona che avrei mai pensato che mi
aiutasse: Nathan.
Merda.
Questo non va bene. Per niente.
Quand'è che i ruoli del brutto cattivo e del cavaliere
bianco si sono invertiti?
Nathan è ancora fermo nella sua posizione, con il braccio
a due centimetri dal mio naso, il pugno ancora chiuso ma leggermente scostato
dalla serratura dell'armadietto, ormai aperto che rivela ogni genere di cose al
suo interno, l'espressione è arcigna, determinata, pensierosa. Tutto insieme.
La felpa blu dei Raven è completamente aperta e lo
zainetto poggia su una delle spalline, la sua mano sinistra è serrata attorno
alla cnign, sotto la felpa porta una semplice t-shirt attillata e un paio di
jeans firmati completa il ritratto.
- Sei proprio scarso, Potter - dice solamente.
Ok, mi devo ricredere. Il mondo non si è ancora capovolto.
- Non ho chiesto il tuo aiuto - ribatto.
- Davvero? - e mi guarda. Dannazione. Sono arrossito.
Senza un motivo in particolare se non un leggero imbarazzo. Sì, anche i
Grifondoro si imbarazzano.
Solo se vivete per undici anni in un ripostiglio nel
sottoscala e lavorate a tempo pieno per una famiglia di tre pazzi zii, roba che
lo sfruttamento minorile fa un baffo.
Sì, ma questo non c'entra niente.
Semplicemente Nathan mi guarda e io arrossisco.
Mi guarda senza un nessun motivo in particolare,
arrossisco senza nessun motivo in particolare.
Insomma, siamo tutti molto motivati oggi.
Auguri.
Sta andando peggio di quanto avessi mai pensato.
- Difficoltà a leggere il foglietto o incapacità di capire
come si possa aprire? Non è difficile, sai -
Risate.
Accidenti, quelli devono essere i compagni di squadra di
Nathan, sono tutti vestiti con la medesima felpa.
- Lascialo in pace, Nathan, non sapeva che tutti gli
armadietti sono difettosi - corre in aiuto il mio autentico cavaliere. Grazie
Lukas.
E finalmente gli occhi di Nathan si spostano dal mio viso
a quello del cugino, Lukas non distoglie lo sguardo, non arrossisce come me,
non fa assolutamente niente, solo, non abbassa gli occhi.
Le labbra di Nathan si piegano in un sorrisetto
sarcastico: - Vedo che hai già trovato un protettore, Potter. Lukas, dovresti
stare più attento al tuo protegè -
Oggi non è la mia giornata fortunata.
Per fortuna se ne va, seguito dai suoi compagni di
squadra, alcuni gli danno qualche patta amichevole sulla spalla, altri ridono sguainatamene,
un codazzo di ragazze li seguono.
Lukas li guarda brevemente e poi si rivolge verso me: -
Pronto per il tuo primo giorno di scuola? -
- No -
... e quando mai?
Nathan Pov
- Vorrei presentarvi Harry Potter, il vostro nuovo
compagno di scuola -
Nathan gettò uno sguardo annoiato verso il nuovo arrivato,
lì, in piedi di fronte alla classe che fissava tutti con sguardo timido.
Faceva la sua figura, il suo fratellastro.
La camicia bianca gli stava alla perfezione, come i suoi
nuovi replay e le all star ai piedi: sembrava uno come tanti altri, carino a
dire la verità e molto appetitoso se si davano conto gli guardi delle ragazze,
con quell'aria deliziosamente spaesata che aveva...
E poi... i suoi occhi. Come potevano catturare gli sguardi
di tutti anche se coperti dalle lenti degli occhiali?
Verdi come quelli si sua madre. Verdi come quegli occhi
che suo padre aveva amato e che lui, nascendo, non aveva mai visto.
Quante volte aveva sorpreso papà a fissare le fotografie
di Lily Evans, a elogiare i suoi occhi spettacolari, a rimpiangere la loro
lite?
Harry Potter. Lui aveva ereditato quegli occhi.
- Viene dall'Inghilterra e quindi spero che voi sappiate
metterlo a proprio agio. Signor Potter, prenda posto in quel banco laggiù -
Harry sorrise leggermente, arrossendo, e si diresse verso
il banco indicato dal professore, in fondo all'aula, poco distante da quello
del fratellastro.
Molti si voltarono verso di lui, sorridendo e tendendo le
mani, ma il professore catturò la loro attenzione sulla lezione di matematica.
Nathan lanciò parecchie occhiate al fratellastro durante
quelle due interminabili ore: si divertiva nel vedere la sua espressione del
tutto spaesata mentre cercava di capire le relazioni scritte alla lavagna e
cercava di stare dietro alla spiegazione.
Evidentemente non era molto efferato in matematica.
Nathan lo osservò mordicchiare nervosamente la matita,
agitato. Che strano... quel ragazzo che gli ispirava sempre un forte senso di
irritazione ora quasi lo faceva sentire... attratto.
Il suo fratellastro che veniva da chissàdove.
Suo nonno gli aveva raccontato a sommi capi una storiella
coincisa di un ragazzo orfano affidato a degli zii nel Surrey e la scuola che
aveva frequentato. Gli aveva detto che non era molto bravo a scuola e non aveva
doti particolari.
Evidentemente aveva ragione.
Era una scocciatura.
Nathan incrociò òle braccia dietro la testa, mettendosi in
bilico sulla sedia, mentre rifletteva, lasciandosi le analisi matematiche alle
spalle e udendole come un lieve ronzio dispettoso.
C'erano tanti punti interrogativi attorno al suo
fratellastro, punti interrogativi che spesso si chiedeva se valeva la pena di
risolverli... dopotutto non aveva alcun legame con quell'inglese, se non
qualche goccia di sangue.
Suo nonno lo era andato a prendere in Inghilterra per
farglielo conoscere e Nathan poteva giurare che provava un bieco piacere a
eseguire le ultime memorie del papà, quasi come se il conoscere un ragazzino
disagiato oltreoceano avesse portato felicità nella sua famiglia.
Stronzate.
Che bene poteva fare un individuo del genere? Non
assomigliava minimamente a sua madre, se non per il particolare non del tutto
trascurabile dei suoi occhi.
E poi perchè c'è da servirlo e riverirlo per quegli occhi?
Harry si voltò, ancora spaesato, forse per vedere se anche
intorno a lui qualcuno è perplesso per la robaccia scritta sulla lavagna, e
intercettò lo sguardo di Nathan.
Si guardarono per qualche interminabile secondo.
Harry non mutò la sua espressione perplessa, Nathan lo
studia a fondo, ancora in bilico sulla sua sedia, del tutto disinteressato alla
lezione in corso.
Che strano ragazzo..., pensarono entrambi.
E suonò la campanella.
Istantaneamente tutti i venti e passa studenti balzarono
in piedi, raccogliendo la propria roba, sollevando gli zaini e le borse per il
cambioclasse.
Anche Nathan si alzò in piedi, cercando con lo sguardo il
fratello, eccolo lì, che raccoglieva la sua roba, a testa bassa, pensieroso.
Un amico gli diede un colpetto sul braccio: - Andiamo, o
ci prenderanno i posti migliori - Nathan loi seguì fuori dalla classe.
"Non ti renderò le cose facili..."
Harry POV
Cambioclasse. Aula di
chimica.
Ottimo. Chissà perchè non mi suona molto amichevole, forse
perchè le uniche nozioni di chimica le ho imparate girando pozioni con occhi di
rospo e code di salamandra in un umido sotterraneo con la compagnia di Piton.
Non so neppure dov'è questa benedetta classe.
Lukas mi aveva detto che era al secondo piano, al
laboratorio Y56, ma con questa folla di gente non riuscirò mai a trovarla.
Forse è meglio chiedere a qualcuno.
Solo una piccola indicazione, che cosa sarà?
- Scusa... - lo chiedo a questa ragazza di fronte a me,
sembra amichevole.
La ragazza si volta, i riccioli biondi le ricadono morbidi
sulle guance rosee, gli occhi azzurri sono divertiti, il sorriso le rivela i
denti bianchi e perfetti, è veramente molto carina.
- Sei quello nuovo, eh? - non è in realtà una domanda, più
che altro è una constatazione. Il suo sorriso cambia leggermente mentre mi
squadra da testa a piedi.
Bè? Ho qualcosa che no va?
- Ehm, sì, volevo sapere dov'è l'aula di chimica... -
- Mi chiamo Peyton - si presenta lei, afferrando con una
mano il libro sul banco - Seguimi -
E seguiamola.
Peyton riprende la parola: - Da quanto sei a Tree Hill? -
- Due giorni, non mi sono ancora ambientato molto -
- Da dove vieni di preciso? -
- Surrey, poco lontano Londra -
- Lontano - qualche ragazza la saluta per il corridoio,
lei risponde con un cenno del capo, poi riprende la conversazione - Cosa ti
porta qui? Tree Hill non è una meta turistica, i tuoi genitori hanno forato in
autostrada fuori città e si sono innamorati del posto? -
Sorrido imbarazzato e divertito: - Non direi proprio - non
aggiungo altro, è meglio non farmi riconoscere troppo, dopotutto tra pochi
giorni Remus mi porterà via di qui, no?
- Sei di poche parole, proprio un vero inglese -
- Perchè un inglese com'è? -
- Freddo e taciturno - sorride, forse con biasimo - Dove
abiti? -
E che ne so? Non so nemmeno come trovare la casa, figurati
se mi ricordo l'indirizzo?
- Ehm... casa Whilher? -
- Abiti da Nathan? - spalanca gli occhi, sorpresa - Come
mai? -
Laboratorio Y56. Adoro questa classe, ne sono sicuro.
Entro, seguito da Peyton che mi scruta in attesa di una
mia risposta. Che le devo dire? Che Nathan è il mio fratellastro?
Probabilmente le prenderà un colpo, considerando che
Nathan è famoso e a quanto pare piuttosto desiderato mentre io... io sono
straniero e ben presto me ne andrò di qui. Poco ma sicuro.
- Allora? - domanda ancora. Ehi, non molla...
Il professore entra nel laboratorio, tutti prendono posto.
- Peyton, è meglio se non ti siedi vicino a me -
- Perchè? – il suo sguardo si sposta dal mio viso al
sedile vuoto accanto a me, forse per controllare che non ci sia uno scherzetto
sopra. Poi incontra nuovamente i miei occhi, sorridendo divertita. Estremamente
divertita.
- Perchè farò scoppiare qualcosa, stai certa - e mi siedo
all'ultimo posto, solo. Peyton scuote la testa e si siede ugualmente accanto a
me - Io sono brava in chimica, il professore divide sempre in coppie. Ti darò
una mano io -
Sorride.
- Grazie -
Nathan Pov
Nathan cercò con lo sguardo Harry, per vedere se si era
perso o meno, con suo disappunto era seduto in uno degli ultimi tavoli, accanto
alla bionda Peyton, e i due chiacchieravano allegramente assieme.
- E bravo l'inglesino, ha fatto amicizia già con Peyton,
eh? - sussurrò a Nathan il suo vicino.
Peyton.
Potter era appena caduto in mano a Peyton. E se c'era
Peyton c'era anche...
Nathan cercò di concentrarsi sulla voce del professore e
sulla lezione ma, come prima a matematica, lo sguardo del ragazzo era
calamitato verso il fratello minore.
Perchè diavolo?
Eccoli, Peyton, una delle ragazze più popolari della
scuola, parlare con Harry Potter, il nuovo ragazzo.
Certo, a Nathan non erano sfuggiti gli sguardi di
apprezzamento delle ragazze della sua classe, ma ovviamente erano stati solo
sguardi fugaci, Nathan era sempre stato al centro dell'attenzione come uno dei
ragazzi più belli della scuola, il più popolare per essere precisi.
Il capitano dei Raven, la squadra di basket della loro
scuola.
E ora, ora, con il nuovo arrivato qualche sguardo aveva
cominciato a trovare un nuovo polo di attrazione.
Mh.
Non per molto.
Era solo la novità dell'anno, già al secondo giorno tutti
si sarebbero scordati della sua insignificante presenza, lui compreso.
Eppure ancora non riusciva a distogliere lo sguardo dal
fratello.
E da quella Peyton, che era famosa per le sue numerose e
famose conquiste. Annoverava anche Nathan nella lista.
Ed era evidente che aveva scelto una nuova preda.
Scontato. Presto anche la ragazza si sarebbe scordata di
lui.
No?
Ma intanto ridevano, bisbigliavano fra di loro.
Che rabbia.
Non per Potter, quanto per Peyton, bellissima che spendeva
il suo tempo con uno scarto del genere.
- Il nuovo arrivato è veramente carino... - un bisbiglio
alle spalle di Nathan. Una risatina sommessa in risposta.
- Peccato che Peyton gli abbia già messo gli occhi addosso
-
Nathan strinse la matita fra le mani, nervosamente.
Ridicolo.
Hogwarts
La notizia si era diffusa in un batter d'occhio in tutta
la scuola.
Draco Malfoy aveva baciato Ginny Weasley, poi l'aveva
scaricata senza tanti problemi e si era scatenata una rissa al campo da
Quidditch.
La McGranitt era riuscita a sedare la rissa e aveva messo
in punizione Ron Weasley, Tiger e Goyle erano stati presi in custodia da Piton,
con una punizione del tutto irrilevante.
Inoltre la McGranitt aveva intimato un comportamento più
consono ad un capitano di Quidditch a Ron, chiaramente gli avrebbe revocato la
medaglia da capitano nel caso non si fosse dimostrato all'altezza.
Ora Draco Malfoy marciava trionfante per i corridoi, senza
curarsi del vespaio di chiacchiere a cui aveva dato origine, per qualche
glorioso giorno mantenne su di sè lo sguardo degli studenti, distogliendo momentaneamente
l'attenzione di tutti dall'assenza di Potter.
- Sarai contento -
- Su cosa, di preciso, Blaise? -
- Di essere tu il più chiacchierato -
Draco ghignò, poi, con estrema soddisfazione, vide Ron e
Hermione scendere dalle scale della Guferia. Si guardarono qualche istante,
Hermione trattenne il braccio di Ron, che sembrava infuriato, poi i due
Gryffindor se ne andarono.
Draco accentuò il suo ghigno: - Centro -
Un gufo stava volando verso l'America, tra le mani di
Potter.
Continua...
Mistress Lay
Notes: perdonate il mio stratosferico ritardo! -.- Ah,
avviso a tutti, gli avvertimenti sulle mie fic, postaggio e altro, sono tutti
nel mio account, che aggiornerò abbastanza spesso.
Un grazie a tutti coloro che hanno letto e commentato:
Mimi88, ragazza
interrotta (vedrai in futuro...), lal23, haley,
millie, natty, briciola88 (non è un periodo particolarmente costellato
di rose e fiori purtroppo... inizialmente doveva essere un altro capitolo di
passaggio ma vista la mia lentezza nell'aggiornare ho preferito passare
direttamente al sodo! Quindi ho usato entrambi i pov... che ne pensi?), panuela (la parola 'inferno' da un'idea ben precisa in
che guaio si è andato a cacciare Harry: e non parlo solo per la sua ignoranza,
in senso buono, delle materie visto che è rimasto al livello elementare, ma
anche del nuovo ambiente con cui dovrà fare i conti. Grazie tesoro per aver
letto le altre mie ficcy, me molto ma molto lusingata! ^//^ Non vedo l'ora di
leggere anche un tuo nuovo cap! ^^), Moony*
(ghgh), ysal pax, kitten85 (con questo cap si
sta delineando il rapporto controverso dei due fratelli... uhm, chissà), Michelle Malfoy (ormai Harry non sa più a chi
rivolgersi!), reader (temo che manchino un bel
po' di mesi, quasi dieci mesi... dici che resisterà?), fairy81
(hola! secondo il sondaggio dei primi cap quasi tutti hanno chiesto la
Nathan/Harry anche perchè è più complesso come rapporto... per quanto riguarda
PdT... ehm, hai visto che ho aggiornato!? ^^ E RdS... ehm...), Kira (sis adorata! Nat è molto simile a Malfoy, vedrai...),
Captain (la tirerà fuori... prima o poi!), nox, Stè_Wormy, James_Prongs, veve, baby, empire, ekslytherin
(tesoro, che bello rivederti qui! *.* Ho seguito il tuo consiglio, hai visto?
Anche se per entrare perfettamente nella mente contorta di Nat c'è da aspettare
un po'. Ho visto il tuo aggiornamento e troverò tempo per commentarlo, non
disperare! XD), giulia, aryVano90' (sei stata
molto eloquente! XD Come vedi ha funzionato!), NamiTheNavigator.