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Autore: KlaireHumanoid    16/04/2012    6 recensioni
"« Hey cavolo atten..ah, no, nulla stai tranquillo! » disse Louis balbettando al solo scoprire chi gli avesse appena rivolto la parola."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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When I see your smile tears run down my face, I can't replace.
- capitolo otto -

La sveglia suonò alle sette in punto. Harry si rigirò nel letto e con una mano la zittì. Odiava il suo suono ma quella mattina doveva assolutamente alzarsi presto. No no, niente compito in classe in prima ora, non doveva copiare nessun esercizio di Chimica. Aveva semplicemente deciso che quello sarebbe stato il giorno giusto. 
 
Si preparò in un batter d’occhio. Ed era anche molto carino, se ne stupì.
“Mamma io vado!” disse con voce squillante.
“Tesoro..” rispose Anne con un tono assonnato. “..ma è presto, dove vai?”
“Sono già le sette e trenta!” disse schioccandole un bacio sulla guancia e scappando via.
“Di solito a quest’ora ti alzi, ma va bene..” sussurrò ormai a se stessa la madre.
 
Quella mattina fece tutto di fretta, era così energico che non impiegò più di dieci minuti per arrivare a scuola quando di solito se ce ne metteva venti era già tanto.
Entrò in fretta e furia in mensa e cercò con lo sguardo i suoi “amici”, se così li poteva chiamare. 
Li trovò nell’angolo destro della sala, messi a semicerchio. Accelerò il passo e si insinuò tra di loro. Stavano facendo la voce grossa con un ragazzetto del primo anno. Harry uscì dal gruppo e lo protesse con il corpo.
“Styles! Ma che fai?” chiese il ragazzo davanti a lui.
“Faccio quello che avrei dovuto fare da molto tempo.” sembrò anche a lui una frase, detta e ridetta nei film. Infatti provocò la risata di tutti i bulletti che circondavano lui e il ragazzo, non sapeva neppure chi fosse, dietro a lui.
“Che cazzo vi ridete, stronzi.”
“Hey calmati, amico!” disse Alex dandogli una pacca sulla spalla.
“Non mi toccare.” scandì Harry. Quello tolse la mano facendo segno di resa e sussurrando un “uuuh.”
Fece qualche passo e guardandoli tutti in viso cominciò il suo discorso:”Voi non siete altro che dei coglioni. Ve la prendete con tutti perché non avete nient’altro da offrire. Non siete capaci in niente, o questo è quello che vi riesce meglio. Far del male alle persone, non farle sentire bene con se stessi. Ma non vi fare pena? Ve la prendete con lui – disse indicando il ragazzo alle sue spalle –, con i più bravi di questa scuola, con tutte le ragazze che non siano le cheerleaders. Ve la prendete con persone come Louis..come Tomlinson, dato che non penso che sappiate neppure i nomi della gente con la quale ve la prendete.” 
Fece un lungo sospiro. Tutti erano sbigottiti, si guardavano tra loro, scombussolati. Perché Harry stava dicendo quelle cose?
 
 
“Styles sta facendo una scenata in mensa!” gridò Taylor, la ragazza più pettegola che Louis avesse mai conosciuto, a tutto il corridoio. Chiuse l’armadietto in fretta e si precipitò alla mensa, curioso di cosa stesse parlando il riccio.
 
 
“Ma che ve lo sto dicendo a fare, tanto non capireste comunque.” sussurrò esasperato Harry.
Un ragazzo alto, dai capelli castani, si fece largo nella piccola folla che si era creata. Prese parlo piano, con discrezione:”Lui..- disse indicando Harry -  ha ragione.”
“E tu chi saresti?” borbottò una voce dal gruppo.
“Uno che ha dovuto cambiare scuola perché gente come voi lo picchiava tutti i giorni.” ribatté.
Alex ignorandolo continuò:“Sì, va bene, saremo degli stronzi ma anche tu lo sei Styles. Tu stai con noi!”
“E’ qui che ti sbagli. Io sto con voi perché se fossi me stesso, se fossi come Louis, anzi dato che sono come Louis, sarei uno dei tanti che picchiate. Sono soltanto un vigliacco, quello sì.” si allontanò.
 
 
Louis era distaccato dalla folla, in disparte, ascoltava, in silenzio. Immagazzinava tutte le parole che Harry pronunciava. Era fiero di lui. L’aveva ascoltato, aveva fatto quello che era più giusto.
Sorridendo, il riccio gli si avvicinò.
“Sei stato grande. Davvero!” disse dolcemente Louis al suo orecchio.
“E’ solo merito tuo.” il suo volto divenne dello stesso colore della maglietta.
“Se potessi, adesso ti bacerei.” sussurrò.
Harry sorrise di nuovo, lasciandogli un fugace bacio sulle labbra.
 
 
 
Dal momento in cui si lasciarono la giornata trascorse lenta, senza troppi colpi di scena. Tranne gli ovvi sguardi di disappunto o di stima che Harry riceveva non appena metteva piede in corridoio.
L’iPhone trillò:“Stiamo insieme dopo la scuola?” “Ti aspetto all’entrata principale. .xx” bloccò il telefono sorridendo. Fece cadere i libri ad una ragazza, si scusò e li raccolse. Glieli porse e corse via, felice.
"Io prima o poi lo ammazzo." sussurrò a denti stretti Kat, la migliore amica di Louis.
 
 
 
Entrarono a casa di Louis, bagnati dalla testa ai piedi. Ormai si era fatto tardi e Harry doveva assolutamente darsi un asciugata o Anne l’avrebbe ucciso.
"Andiamo di sopra." disse il padrone di casa e Harry lo seguì. "Ti ricordi dov'é la mia camera?" il riccio annuì. "Perfetto, vai lì e fai come se stessi a casa tua."
Louis corse in bagno a togliersi il giaccone e le scarpe zuppe.
Tornò in camera ancora inumidito.
Trovò Harry sul letto, nudo.
"Avevi detto 'fa come se stessi a casa tua'. Io a casa mia sto sempre nudo, mi piace." asserì malizioso.
Anche a Louis piaceva che stesse nudo anche se questo lo imbarazzava molto.
Era spaparanzato sul letto, Louis si sdraiò accanto a lui con le gambe strette e le mani lungo i fianchi pronto per essere messo nella bara. Sembrava morto o forse lo era davvero. Si obbligò a non distogliere lo sguardo dal soffitto, nell'imbarazzo totale.
Harry rise:"Puoi guardarmi eh!"
Louis non se lo fece ripetere due volte, scattò su un fianco poggiando il mento sul palmo della mano.
Non aveva di certo il fisico di un modello, non aveva né addominali scolpiti né bicipiti marcati ma era lo stesso perfetto: "Sei bellissimo.”
Harry non rispose. Gli si avvicinò, piano. A due millimetri dalla sua bocca si fermò. Chiuse gli occhi e respirò silenziosamente. Accostò le loro labbra, nel più dolce ma sensuale dei baci. Lo assaporò con calma, catturando tutto di lui. Gli sentì le guance avvampare. Si staccò e tenendogli il viso lo guardò. "Sei bellissimo." disse piano.

 
*Non mi ricordo più cosa cazzo scrivevo qui*:
CIAAAAAAAAAAO! So che mi odiate perché non posto da secoli però dai, questo capitolo è carino no? c:
Prometto di postare presto u.u
Baci, Klaire x 
   
 
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