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Autore: _Misery    17/04/2012    1 recensioni
Malfoy provò la vaga sensazione di essere stato appena preso a pugni, ma l’inghiottì via all’istante.
(Quasi)Flash in undici o dodici puntate, una per ogni canzone degli Hurts, sull'adorabile Lucius (che, per sua sfortuna, s'è imbattutto nella mia drammatica/sentimentale immaginazione da sindrome pre-Natale). Ci provo, almeno!
[ aggiornata tardissimo, chiedo perdono! ]
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Mangiamorte, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Goodnight, Travel Well'
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"Noi
moriamo con chi muore: guarda,
essi partono, e noi andiamo con loro.
Noi nasciamo con chi muore:
guarda, essi ritornano e ci portano con loro."
Little Gidding (da Quattro quartetti), T.S. Eliot
 




La luna è sorta da ore, ormai – di nuovo.
Chi, chi ricorda la piccola stupida Suzanne, adesso? Il tempo galoppa muto, tranquillo, e ogni notte la lascia di fronte a questa finestra sbiadita: io sono sempre qui, Lucius, quando le ombre s’alzano e spirano sui mortali, quando tu ti affacci e – lo vedo da lontano, allora – queste stelle desolate si consumano sul tuo volto bianco. Sono anni – da quando lasciasti che l’alba mi scacciasse e io cadessi nell’abiezione, ma torno ancora una volta – che ti osservo invecchiare sotto quelle sopracciglia sprezzanti, baciare in un soffio la moglie silenziosa e il figlio lontano, cadere accanto ad un bastone d’argento o su un cuscino, rivoltarti nel letto, osservare la tua casa con occhi stanchi: ma tu mi hai dimenticata in fretta, non è vero?
Di questa notte io ho pieni gli occhi e le viscere, la vesto, continuo a calpestarla come una volgare nomade, e forse è troppo chiederti d’immaginarmi qui, esattamente dove sono, sfregiata dal chiarore: io so che non abito più nemmeno i tuoi incubi, ormai, ma tu non sai che sono io quella che distrugge i tuoi vasi quando è furiosa, non sai che sono mie le urla affamate dei noviluni e che mio è il corpo che continua a profanare tombe per nascondersi – un giorno mi troveranno, forse, che dormo aspettando la luna; oppure mi trafiggeranno mentre torno alla tua finestra, non m’importa. Sono maledetta dall’abbandono, dallo schifo, ho mangiato uomini già morti, cadaveri, a centinaia; ne ho succhiato le carni livide, le vene rapprese, le labbra che già cominciavano a schiudersi nel ghigno scheletrico della morte. L’abbiamo fatto in molti, perché le guerre lasciano ovunque resti che nessuno ricorderà, e ancora in molti – Sanguini e mille altri compagni, li ho visti andarsene – ci siamo sfatti al sole come terra inutile. A noi non piace vivere, te l’ho mai detto? È facile perdersi in queste lande notturne, col vago ricordo delle mattine; e la solitudine dell’assassino ci viene presto a noia.
Ma farti del male, anche solo ferire chi ami – cielo, è talmente strano osservarti amare qualcuno, o tentare di nasconderlo –, no, è l’ultima cosa al mondo che potrei fare; d’altronde io sono l’ombra di me stessa da mesi, lune interminabili, e dallo stesso esatto tempo tu sei sfinito eppure disgustosamente orgoglioso: che battaglia sarebbe? In fondo i combattimenti non ci hanno mai insegnato nulla, questo lo sappiamo. Io non ti voglio, non voglio il tuo sangue né il tuo oblio, aristocratica sanguisuga che non sei altro, ma non ho che questo.
Antonin diceva sempre, prima che quel tuo irritante mondo pieno di bacchette di legno lo rinchiudesse e che io smettessi di nascondermi nella mia stessa stoltezza, che assomigliavo terribilmente ad una banshee – che qualcuno me l’abbia detto anche nella mia vita precedente, sotto il sole che distrugge, questo non ricordo; so solo che, costi quel che costi, le banshee non abbandonano mai il tetto della loro famiglia, pur quando il signore sta morendo.
Io sono qui, Lucius, te l’ho detto: sempre qui, e aspetto.

 
Tomorrow would be different
With a lady like you.
 










___________

E -rullo di tamburi- anche questa finisce! Un parto: non nel senso che è stato difficile o cosa, ma cavolo, sono proprio altalenante (sia come autostima che come ispirazione) - e infatti, dopo più di un mese, anche questo capitolo è stato interamente partorito ieri sera, niente da fare. Ed è tutto dal punto di vista di Crux (che qui si chiama col nome u_u), lo progettavo da sempre. E' un po' (molto) sconclusionato e retorico come ultimo capitolo, lo so, non si parla nemmeno più di magia!, ma pensavo che almeno alla fine, dopo tanti anni, lei avesse il diritto di parlare per benino ù_ù e insomma ritorna il parallelo con le banshee, così, è più forte di me, sono troppo belle, così appiccicose *_* già me la immagino la piccola Crux tutta disperata ad urlare, la notte in cui Malfoy morirà *_*
Ok ok, basta, ma mi mancherà un pochino ç_ç però il finale è abbastanza aperto, dopotutto, chissà che un giorno non ne possa scrivere un seguito o un prequel... boh, per adesso posso dedicarmi anima e corpo alla mia tontissima infermiera e all'ancor più tonto Allock, finalmente **
Ed ecco il momento fatidico: grazie, grazie, GRAZIE a chi ha inserito la storia nelle seguite/preferite eccetera e a voi splendori che avete commentato, davvero *__________*



   
 
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