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Autore: Mizar_89    12/11/2006    0 recensioni
PROLOGO: Due ragazze, due sorelle, che vivono divise a causa del divorzio dei genitori, vengono costrette a trascorrere l'estate insieme, nonostante le loro proteste. Shaula ha 16 anni, ha i capelli castani e gli occhi azzurri, un carattere testardo e determinato, e non sopporta la sorella maggiore. Mizar ne ha quasi 18, ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, è schiva, solitaria, ha un animo da sognatrice e socializza difficilmente; inoltre si ribella costantemente alla volontà dei genitori, che non può proprio vedere. Solo 3 cose le accomunano: la passione per le arti marziali, in particolare per il ninjitsu, l'amore per i manga, soprattutto Naruto, e il legame di sangue che inesorabilmente le unisce. E un'amica in comune, Antares, che ha 17 anni e anch'ella una vita difficile alle spalle. Cosa potrebbe accadere, se improvvisamente si ritrovassero trascinate, dopo l'ennesima lite, in un futuro alternativo popolato da ninja, che troppo presto si sono illuse di conoscere?E soprattutto, quale sarebbe la loro reazione, al ritrovarsi confrontate con i loro opposti, che per eccellenza incarnano lo spirito di contesa e rivalità che spesso insorge tra i fratelli?
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Devil's Heart 1

 

Capitolo 2: East Coast Holiday

NEW YORK, 8 giugno, h 21.00

*Mizar’s Home*

L’ascensore si aprì all’altezza del ventesimo piano di uno dei tanti grattacieli della Grande Mela, lasciando uscire una giovane dai lunghi capelli biondi come l’oro, gli occhi azzurri come il cielo d’estate. La ragazza si diresse decisa verso la porta dell’appartamento 303, e con un badge magnetico(tipo quelli che ci sono sulle navi da crociera), entrò in un bell’attico dalle ampie vetrate che si affacciavano sulla grande metropoli. Posò il borsone della palestra su un divano, e si diresse in cucina, riflettendo su ciò con cui avrebbe potuto approntare una cena decente; con sua grande sorpresa vide che qualcuno aveva già apparecchiato per due persone, mentre un grosso trancio di pizza veniva scaldato in forno.

La ragazza sorrise scuotendo la testa: sapeva già chi fosse prima ancora di vederlo.

“Ciao papà” disse, con un sorriso che tuttavia non illuminò gli occhi.

Un uomo in giacca e cravatta comparve dalla porta che dava sul balcone, una sigaretta accesa infilata in bocca.

“Ah eccoti finalmente! Bentornata Mizar! Cominciavo a preoccuparmi, dov’eri finita?” chiese, entrando in cucina.

“Ehi che è, il terzo grado?Comunque ero a ninjutsu, come al solito, papà”rispose la giovane, togliendo la pizza dal forno e posandola in un piatto per poi dividerla in due pezzi.

Suo padre si sedette a tavola.

“Scusa, potresti spegnere la sigaretta?Lo sai che mi dà fastidio il fumo” disse Mizar, sedendosi anche lei e iniziando a mangiare. L’uomo annuì, e aspirò un’ultima boccata prima di spegnerla in un portacenere di vetro che la giovane gli porse.

“Grazie” fece lei, poi passò alla domanda che da subito si era posta non appena aveva visto suo padre. “Allora, posso sapere qual è il motivo della visita?”. Lui scoppiò a ridere:”Ma come, adesso c’è bisogno di un motivo perché un padre passi un po’ di tempo con la figlia?”.

Quando mai negli ultimi quattro anni sei stato a casa per più di due giorni consecutivi, eh?

Mizar lo fissò seria:”Pa’ non sto scherzando, lo sai meglio di me”.

L’uomo cambiò subito atteggiamento, passando da quel tono falsamente cordiale ad uno più pratico e spiccio, che era più solito utilizzare con i suoi clienti o con i dipendenti a lui sottoposti. Quale chief executive di una grossa multinazionale, era abituato a trattare faccende spinose senza girarci intorno con giochi di parole.

“Ho parlato con tua madre” disse senza alcun tremito nella voce.

“Ah…e che vi siete detti?”

“Non molto, le solite cose…mi ha chiesto come andavi a scuola, le ho detto che vai magnificamente come tuo solito senza alcun tuo sforzo eccessivo…”

“Papà, dubito che vi siate telefonati solo per discutere del mio rendimento scolastico” intervenne Mizar secca.

C’è qualcosa sotto, e non vuole dirmelo perché sa che mi arrabbio…

“Allora?!Tu che torni a casa solo per vedermi, ma a chi vuoi darla a bere?Stai sottovalutando la mia capacità intellettiva, non sono più una bambina che puoi prendere in giro con giochi di parole, regali e una cena già pronta!” sbottò lei alla fine.

L’uomo si sfilò gli occhiali, passandosi una mano sugli occhi stanchi, poi disse, riassumendo il suo tono professionale:”Abbiamo parlato a proposito delle tue vacanze estive”.

Ah, eccolo il nodo che veniva al pettine; ecco il nocciolo della questione: per l’ennesima volta i suoi genitori intervenivano a stravolgerle i suoi programmi, la sua vita.

“Or bene, le vostre signorie illustrissime che hanno deciso? Forse non vi è ben chiaro che ho diciassette anni e posso gestirmi la mia vita da sola?” sibilò a denti stretti Mizar, i pugni stretti sotto al tavolo.

“Passi troppo tempo da sola ad ascoltare musica, a leggere libri e quegli stupidi fumetti, e non socializzi con nessuno!” rispose il padre.

“Non mi pare che in passato abbiate mai tenuto conto della mia vita sociale!Non ve ne è mai fregato più di quanto vi interessasse sapere quante calorie ci sono nel mangiare una porzione di caviale ogni giorno!” replicò acida la ragazza.

“Signorina, modera il linguaggio!-la redarguì lui-In ogni caso è da un anno che non vedi tua sorella, così abbiamo deciso che non sarebbe male se trascorreste insieme i tre mesi di vacanza!”

E ti pare, ci potevo scommettere l’intera casa, e a quest’ora mi sarei ritrovata con un gruzzolo sufficiente a farmi il giro del mondo in crociera!

“Prospettiva interessante! E di’ un po’, Shaula che vi ha risposto quando gliel’avete detto?”

“Era ben felice di passare le vacanze in un campeggio splendido sul lago Michigan, insieme ad altri ragazzi della vostra età!”

Certo, sembra la scena da copione perfetta per una soap-opera…

“Papà, per favore, smettila di prendermi in giro! Ho capito, così anche per quest’anno tu e quell’altra intelligentona avete ben pensato di spedirci in qualche posto sperduto per figli che oramai sono diventati solo un peso, in modo che quella cretina possa andarsene con l’uomo di turno e tu possa farti un bel viaggetto di “lavoro” con la nuova segretaria, neh?!Non è forse così?!”

L’uomo sbattè il pugno sul tavolo:”Adesso stai passando il limite Mizar! Sei ancora minorenne, e farai ciò che noi abbiamo deciso per te e tua sorella!E non ti azzardare più a parlare cosi o…”

“O cosa, mi metti in castigo?Sai che paura!Non ti preoccupare, ci andrò a quel campeggio, non temere, così potrai avere la coscienza pulita mentre esci con la tua fidanzata, no?Almeno non saresti costretto a presentarmela!” replicò Mizar, alzandosi in piedi, il piatto ancora mezzo pieno.

“Si può sapere dove vai ora?!” esclamò suo padre.

“Fuori, a dormire a casa di qualche mia compagna di classe! Le pareti di questa casa cominciano a starmi strette” ribattè lei, e si chiuse la porta di casa alle spalle con un colpo secco.

Bene, a quanto pareva, per l’ennesima volta era stata soggiogata alle scelte e ai voleri di qualcun altro. Era proprio vero, la maggior parte delle persone era solo capace di sfruttare i legami affettivi a proprio favore, solo per comodo. Ma non sarebbe stato così per tutta la vita: presto avrebbe finito l’high school, le mancava solo un anno, poi sarebbe potuta andare al college o all’università, maggiorenne e libera, finalmente lontana da casa. Le porte dell’ascensore si aprirono al pianterreno del palazzo, e lei salutò con un cenno il portiere, uscendo poi nella via affollata. Era sera, ma per New York era ancora presto: era la perenne notte bianca il momento migliore per vedere la città animarsi veramente, con il calare delle tenebre. Mizar sorrise, dirigendosi verso la discoteca frequentata dai suoi compagni di scuola: “Ovunque è casa, tranne che qui” si disse, mescolandosi tra la gente.

 

Primi due capitoli postati!

Allora, questa fiction, di cui sono già arrivata al 17 capitolo su un altro sito, ha un inizio "lento", nel senso che i primi capitoli, fino al 5, vedono le ragazze nel loro mondo, alle prese con i soliti problemi di routine. Ora, potrei postarvi tutti i capitoli fino al 17, ma se poi non piacesse a nessuno?Non voglio occupare spazio inutilmente...vi lascio la storia fino all'arrivo nel mondo di Naruto...se ci sarà qualcuno interessato a leggerla, l'aggiornerò...vi prego, lasciatemi qualche recensione! (*-* occhi sbrilluccicanti e speranzosi)

Mizar89

 

 

 

 

 

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