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Autore: Matt2291    18/04/2012    2 recensioni
Una storia in cui Naruto e Sasuke, ormai ultraventenni, decidono di prendere le redini della loro vita e andare a vivere per conto proprio; per meglio dire insieme, come coinquilini ^^
Scopriremo che la quotidianità da affrontare è più difficile di quanto si crede per due ragazzi alle prime armi con la loro vita autonoma!
Tra introspezioni di vita e risate a tutto spiano, scopriremo che convivere è davvero un'avventura!
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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***

 

- Allora Sas’ke, questa volta lo scelgo io il film!

- Sentiamo, a cosa avevi pensato?

- Che ne dici di Bastardi senza gloria?

- Si può fare, però lo sai che effetto ha su di te Tarantino, vero?

- Mi faccio prendere.

- Come dopo aver visto Pulp Fiction! Volevi farmi un’iniezione al cuore come Travolta a Uma Thurman.

- L’adrenalina sparata nel cuore ti fa ripigliare all’istante.

- Vero, ma tu volevi iniettarmi il Voltaren. Direi di lasciare perdere i film violenti. E se guardassimo qualcosa di più introspettivo tipo Remember me?

- Prima però mi costruisci un sospensorio per reggere le palle. Lo sai come va a finire: dopo dieci minuti sono già diventato un tutt’uno con il divano e magari faccio la bolla al naso tipo Spank!

- Allora sceglilo tu.

- Non voglio responsabilità! Poi se non ti piace passi tutta la sera a sbuffare e a rinfacciarmelo.

- No, giuro, fai tu!

- Ragazzi, qual è il problema?

- Niente, Shino, è che Naruto vuole farmi scegliere il film e io non voglio perché so già che alla fine si lamenterà.

- A cosa pensavi?

- A qualcosa di particolare.

- Ironman?

- Già visto.

- Ce l’hai qualcosa di non impegnativo, tipo Le comiche?

- Che hai detto Naruto? Scherzi vero?

- Scusalo Shino, non sa quello che dice. Che ne dici de La casa dei fantasmi?

- È fuori.

- E Tron Legacy?

- Avete il tv 3D e il bluray?

- Cosa sono?

- No, Shino, è un miracolo che abbiamo il tv 28 pollici con il tubo catodico. Pensavamo lo avessi in dvd.

- Ohi Sas’ke.

- Dimmi.

- Mi sa che ci tocca.

- Già.

 

…E ora sotto a scegliere! Forza e coraggio; vi aspetta un duro lavoro!

 

La scelta di un film è una delle imprese più ardue nella vita di un uomo. Parti da casa deciso ad affittare quel film e nulla ti potrà fermare! Sei come la donna incinta che si alza nel cuore della notte con la voglia di fragole e manda il marito in coma a prendergliele sfidando tempeste, uragani, alluvioni, carestie e siccità.

Nulla se paragonato al soffritto di cipolle e palle che lei gli farebbe in caso la richiesta non venisse esaudita!

Maschietti, come si dice: “ Avete avuto la bicicletta, e ora pedalare!”.

Non parliamo della responsabilità del poveretto che si è preso la briga di scegliere il film per tutto il gruppo; un compito troppo impegnativo! Avete presente la faccia dell’Urlo di Munch? All’incirca così! Che poi, volendo aprire una breve parentesi, lo preferisco mille volte alla faccia di Barbara D’Urso, l’unica conduttrice che ride anche nei momenti più tragici della trasmissione. Che abbia avuto un qualche problema con il lifting?

Ma concentriamoci sul film. La scelta non va presa affatto sotto gamba, anzi, bisognerebbe vincolarla al supermercato di prove attitudinali alla fine delle quali il sopravvissuto, l’highlander potrà prendersi questa responsabilità. Va stimato e non compatito chi sceglie, perché dimostra di avere gli attributi.

Supponiamo di dare un nome al coraggioso, tipo Jho Dvdveloce, e decidiamo che la scena (scelta del film) che si propone ai nostri occhi sia un luogo di culto dei film western, e cioè nel saloon.

Jho entra nel locale e subito scende il silenzio mentre in sottofondo parte il rumore del vento che, per esigenze di budget, viene fatto fare a un vecchio impiegato di Cinecittà con problemi di aerofagia. Jho si avvicina al bancone, chiede da bere un succo di frutta alla pesca e non il solito whisky, perché ha iniziato la dieta e deve eliminare gli alcolici, e immediatamente gli viene incontro la donna più bella, vestita come tutti con  camicia azzurra e pantaloni color sabbia; si chiama Pellicola, c’è anche scritto sul  cartellino,  si offre ai clienti anche il lingua originale.

Sa tutto di tutti e vuole aiutarlo. Partono dalla camere da letto, dove si imbattono nel genere drammatico-sentimentale e dopo una breve ma intensa storia di Pellicola con Richard Gere di American Gigolo si dirigono verso i bagni dove Jho (a ridaje!) incontra Brooke, in pausa dal set di Beautiful. Tra di loro scocca la scintilla e si baciano, ma Ridge, che assiste alla scena, interviene; vuole picchiare la sua donna ma si scontra con Lara Croft aiutata dalle Charlie’s Angels, da tempo impegnate nella causa femminista. Jho convince il mascellone che tra lui e la biondona non c’è stato niente di importante e si scusa, dicendo che è umano avere un attimo di debolezza, sostenuto nella tesi da Gabriele Muccino che di “scuse” ne sa qualcosa. Alla fine tutto si risolve per il meglio e si finisce con il nostro eroe che se la ride con il maestro Troisi, anche a lui è capitato di avere le idee confuse nei rapporti di coppia.

“Pensavo fosse amore invece era un calesse!”.

Ecco il film che abbiamo scelto.

 

- Dai, muoviti, che non vedo l’ora di arrivare a casa, mettermi la tuta, preparare una bella tazzona di latte caldo, buttarmi sul divano con il plaid e guardarmi il film.

- Ma Naru, siamo a aprile. Primavera, sole, primi caldi, finestre aperte, ricordi?

- Ma cosa te ne frega! Se sono un tipo freddolone non è mica colpa mia!

- Ho capito, ma allora a dicembre per riscaldarti ti devo montare un forno a legna accanto al divano.

- Intanto tutte le volte finisce che vai in cucina, prendi il latte anche te, torni sul divano e ti mangi i miei biscotti.

- Se hai il coraggio di definirli tali.

- Guarda che i Krumiri sono i numeri uno.

- È calce viva! Hai idea di quanto ci impieghino a inzupparsi nel latte?

- Attimi.

- Ma cosa dici! Io una mattina ho fatto la prova! Sono andato in cucina, ho versato il latte poi ho preso un Krumiro e l’ho messo nella tazza; sono andato in bagno, mi sono lavato, mi sono vestito, e quando sono tornato in cucina ho trovato una Macina del Mulino Bianco che spingeva il Krumiro nel latte e gli urlava: “Muori, bastardo!”.

- Spiegami allora perché te li mangi!

- Ragazzi, scusatemi un secondo! Stavo controllando in archivio e mi sono accorto che dovete ancora riportarmi 50 volte il primo bacio.

- Impossibile, a meno che tu…

- Adesso non è che ogni volta che qualcosa non va la colpa è mia!

- Scusa, hai ragione. Ma tu, in tutta sincerità, hai riconsegnato il film?

- E tu, in tutta sincerità, sei sicuro di non aver mai detto una bugia?

- Ma cosa c’entra?

- Chi è senza peccato scagli la prima pietra!

- Una sedia, forte sulla tua faccia, va bene?

- Se ho detto pietra deve essere pietra, non è che puoi cambiare le cose a tuo piacimento.

- Ah, scusatemi, mi sono sbagliato, il  film è rientrato.

- Ti ricordi quando ti ho detto che la sedia non andava bene?

- Sì.

- Ho cambiato idea, anzi se ne trovi una passamela, così mi ci siedo e ti do le spalle.

- Ma così ti cadono le braccia!

- Questa è bella, lo ammetto.

- Cosa?

- Cosa cosa?

- Cosa cosa stiamo calmi!

- O cosa calmi stiamo cosa?

- Insomma, mi vuoi dire a cosa stavi pensando?

- Come fai a sapere che stavo pensando?

- Guarda Naruto, che io mi accorgo quando uno pensa. Tu non ti accorgi quando io sto pensando?

- Non credo sia mai accaduto che tu abbia pensato.

 

 

Non bisognerebbe mai fare dei programmi perché puntualmente si va a sbattere di muso contro qualche contrattempo. Si doveva andare a una festa, ma poi per una macchina che non si accende si ripiega sul film. Si esce dalla videoteca direzione casa ed ecco che uno dei due ha l’illuminazione: passate in qualche locale per bere una cosa veloce e poi di corsa davanti la tele.

 

- Ci beviamo qualcosa?

- E il film?

- Dai, una birretta al volo e poi si va.

- Basta che non ci mettiamo una eternità.

- Andata?

- Ma sì, ci sto! Un buon bicchiere di rosso seduti al tavolo, due chiacchiere e poi ci spariamo il film.

 

Si certo, come no! Sogna pure!

Guastarsi qualcosa seduti e tranquilli in un locale di Milano tra le 21 e le 23? E i superstiti dell’happy hour dove li metti?

Colonne di San Lorenzo, zona centro di Milano e ritrovo preferito del popolo milanese che si raduna per l’aperitivo. C’è gente di tutti i tipi, partendo dallo studente per arrivare sin all’uomo d’affari, ma la classe che spicca nel mucchio tipo Messi è quella del single che vive solo. Potrebbe andare a casa a rilassarsi, invece eccolo sempre presente e più che mai accanito.

Sarà la voglia di chiacchiere? Il desiderio di conoscere gente nuova? La possibilità di incontrare la donna della tua vita? No! La sete e la fame, ecco cos’è!

Lo riconosci subito dalla faccia stravolta per la stanchezza e per l’alcool; come si dice in gergo, ha fatto il dritto dal lavoro e non è neanche passato a casa per la cena. Ha cenato qui con la scusa di bere una birra in compagnia.

Ma non vai a bere qualcosa, no! Ti prepari alla battaglia di Pearl Harbor e, con l’elmetto, ti scagli contro il nemico che si aggira per i tavoli con piatto, forchetta e bicchiere.

“Ma è disarmato!”

“Sentigli l’alito e poi ne riparliamo”

Divertente è vedere come si svolgono i fatti. la prima linea – i più coraggiosi – arriva verso le 18 – 18:30 e la situazione appare tranquilla. Si discute di strategie di combattimento, ma con il passare del tempo arriva il resto del plotone, la tensione inizia a crescere e lo sguardo di tutti va sempre più frequente verso la cucina da cui, entro breve, usciranno i piatti con il cibo.

La truppa è affamata e l’obiettivo è uno solo: mangiare.

Dalla radio un messaggio: “Avvistato bersaglio a ore 19, attendiamo ordini per partire”.

Solo pochi secondi, il bancone è pronto… 3,2,1… ALL’ATTACCO! È LA GUERRA!

Il segreto è la velocità, proprio quando si va in motocicletta.

I Valentino Rossi della situazione, con il fiuto per la pole position, sono subito sui primi, mentre i tattici alla Max Biaggi scattano un attimo dopo sui secondi; da notare che le patatine e gli stuzzichini non se li caga di pezza nessuno, neanche quelli che sono rimasti indietro e che aspettano il loro turno. Finisce il primo giro! Tutti hanno il piatto pieno e gli accostamenti sono veramente di ogni tipo, da quello tradizionale pasta e carne a quello più particolare pasta e nachos, passando per angoli più esotici a base di ananas e piadina; in breve, un modo veloce ed efficace per disintegrare ogni funzione del fegato.

La truppa si sta sfamando e la tensione comincia a scendere.

Una domanda: “Possibile che nessuno consideri almeno per un attimo l’idea che buona parte di quel cibo possa essere avanzato a pranzo e ora rimasterizzato?”. Guardate che i proprietari dei locali sono dei veri e propri esperti di make-up! Trasformano dei maccheroni scoloriti in un appetitoso piatto di pasta e dei tranci di pizza in splendide frittatine e il tutto con qualche salsina colorata, un paio di foglie d’insalata e dei pezzi di frutta qua e là che non guasta mai perché, come dire, arreda.

Mi sa che nessuno si fa questa domanda, e poi “in tempo de guera nun se butta via niente”. Al secondo giro la scena si ripete con l’aggiunta dei ritardatari che sfruttano il fatto di essere rimasti in piedi per fare gioco di ostruzione e sbafarsi indisturbati tutto quel “benessere di plastica”. Alle 20:30-21 la scena del delitto è ben delineata: piatti vuoti e in fin di vita, da un lato “gli abbuffati” distrutti, ma soddisfatti, dall’altro “gli insaziabili” che fissano senza tregua il bancone alla ricerca di un avanzo e in un angolo, quello più buio, “gli angosciati” che sono rimasti senza cibo e dovranno affrontare la prova del “Mi tocca cucinare”.

In sottofondo Hallelujah di Leonard Cohen nella versione cantata da Jeff Buckley. Un girone dell’inferno a tutti gli effetti!

La cosa che fa ridere è che con la fame e la musica altissima si è fatto tutto fuorché scambiare due chiacchiere in tranquillità!

Ci siamo anche noi! Siamo arrivati a guerra ormai finita, non abbiamo mangiato nulla, ci siamo scolati due bicchieri di rosso a testa, chiaramente in piedi, e siamo tornati a casa… senza auto!

Che gran bella idea quella di andare a bere una cosa!

  
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