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Allora Sas’ke, questa volta lo scelgo io il film!
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Sentiamo, a cosa avevi pensato?
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Che ne dici di Bastardi senza gloria?
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Si può fare, però lo sai che effetto ha su di te Tarantino, vero?
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Mi faccio prendere.
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Come dopo aver visto Pulp Fiction! Volevi
farmi un’iniezione al cuore come Travolta a Uma Thurman.
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L’adrenalina sparata nel cuore ti fa ripigliare all’istante.
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Vero, ma tu volevi iniettarmi il Voltaren. Direi di lasciare perdere i film
violenti. E se guardassimo qualcosa di più introspettivo tipo Remember me?
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Prima però mi costruisci un sospensorio per reggere le palle. Lo sai come va a
finire: dopo dieci minuti sono già diventato un tutt’uno con il divano e magari
faccio la bolla al naso tipo Spank!
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Allora sceglilo tu.
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Non voglio responsabilità! Poi se non ti piace passi tutta la sera a sbuffare e
a rinfacciarmelo.
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No, giuro, fai tu!
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Ragazzi, qual è il problema?
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Niente, Shino, è che Naruto vuole farmi scegliere il film e io non voglio
perché so già che alla fine si lamenterà.
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A cosa pensavi?
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A qualcosa di particolare.
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Ironman?
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Già visto.
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Ce l’hai qualcosa di non impegnativo, tipo Le
comiche?
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Che hai detto Naruto? Scherzi vero?
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Scusalo Shino, non sa quello che dice. Che ne dici de La casa dei fantasmi?
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È fuori.
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E Tron Legacy?
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Avete il tv 3D e il bluray?
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Cosa sono?
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No, Shino, è un miracolo che abbiamo il tv 28 pollici con il tubo catodico.
Pensavamo lo avessi in dvd.
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Ohi Sas’ke.
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Dimmi.
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Mi sa che ci tocca.
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Già.
…E
ora sotto a scegliere! Forza e coraggio; vi aspetta un duro lavoro!
La
scelta di un film è una delle imprese più ardue nella vita di un uomo. Parti da
casa deciso ad affittare quel film e nulla ti potrà fermare! Sei come la donna
incinta che si alza nel cuore della notte con la voglia di fragole e manda il
marito in coma a prendergliele sfidando tempeste, uragani, alluvioni, carestie
e siccità.
Nulla
se paragonato al soffritto di cipolle e palle che lei gli farebbe in caso la
richiesta non venisse esaudita!
Maschietti,
come si dice: “ Avete avuto la bicicletta, e ora pedalare!”.
Non
parliamo della responsabilità del poveretto che si è preso la briga di
scegliere il film per tutto il gruppo; un compito troppo impegnativo! Avete
presente la faccia dell’Urlo di Munch? All’incirca così! Che poi, volendo
aprire una breve parentesi, lo preferisco mille volte alla faccia di Barbara
D’Urso, l’unica conduttrice che ride anche nei momenti più tragici della
trasmissione. Che abbia avuto un qualche problema con il lifting?
Ma
concentriamoci sul film. La scelta non va presa affatto sotto gamba, anzi,
bisognerebbe vincolarla al supermercato di prove attitudinali alla fine delle
quali il sopravvissuto, l’highlander potrà prendersi questa responsabilità. Va
stimato e non compatito chi sceglie, perché dimostra di avere gli attributi.
Supponiamo
di dare un nome al coraggioso, tipo Jho Dvdveloce, e decidiamo che la scena
(scelta del film) che si propone ai nostri occhi sia un luogo di culto dei film
western, e cioè nel saloon.
Jho
entra nel locale e subito scende il silenzio mentre in sottofondo parte il
rumore del vento che, per esigenze di budget, viene fatto fare a un vecchio
impiegato di Cinecittà con problemi di aerofagia. Jho si avvicina al bancone,
chiede da bere un succo di frutta alla pesca e non il solito whisky, perché ha
iniziato la dieta e deve eliminare gli alcolici, e immediatamente gli viene
incontro la donna più bella, vestita come tutti con camicia azzurra e pantaloni color sabbia; si
chiama Pellicola, c’è anche scritto sul
cartellino, si offre ai clienti
anche il lingua originale.
Sa
tutto di tutti e vuole aiutarlo. Partono dalla camere da letto, dove si
imbattono nel genere drammatico-sentimentale e dopo una breve ma intensa storia
di Pellicola con Richard Gere di American
Gigolo si dirigono verso i bagni dove Jho (a ridaje!) incontra Brooke, in
pausa dal set di Beautiful. Tra di
loro scocca la scintilla e si baciano, ma Ridge, che assiste alla scena,
interviene; vuole picchiare la sua donna ma si scontra con Lara Croft aiutata
dalle Charlie’s Angels, da tempo impegnate nella causa femminista. Jho convince
il mascellone che tra lui e la biondona non c’è stato niente di importante e si
scusa, dicendo che è umano avere un attimo di debolezza, sostenuto nella tesi
da Gabriele Muccino che di “scuse” ne sa qualcosa. Alla fine tutto si risolve
per il meglio e si finisce con il nostro eroe che se la ride con il maestro
Troisi, anche a lui è capitato di avere le idee confuse nei rapporti di coppia.
“Pensavo
fosse amore invece era un calesse!”.
Ecco
il film che abbiamo scelto.
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Dai, muoviti, che non vedo l’ora di arrivare a casa, mettermi la tuta,
preparare una bella tazzona di latte caldo, buttarmi sul divano con il plaid e
guardarmi il film.
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Ma Naru, siamo a aprile. Primavera, sole, primi caldi, finestre aperte,
ricordi?
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Ma cosa te ne frega! Se sono un tipo freddolone non è mica colpa mia!
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Ho capito, ma allora a dicembre per riscaldarti ti devo montare un forno a
legna accanto al divano.
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Intanto tutte le volte finisce che vai in cucina, prendi il latte anche te,
torni sul divano e ti mangi i miei biscotti.
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Se hai il coraggio di definirli tali.
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Guarda che i Krumiri sono i numeri uno.
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È calce viva! Hai idea di quanto ci impieghino a inzupparsi nel latte?
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Attimi.
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Ma cosa dici! Io una mattina ho fatto la prova! Sono andato in cucina, ho
versato il latte poi ho preso un Krumiro e l’ho messo nella tazza; sono andato
in bagno, mi sono lavato, mi sono vestito, e quando sono tornato in cucina ho
trovato una Macina del Mulino Bianco che spingeva il Krumiro nel latte e gli
urlava: “Muori, bastardo!”.
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Spiegami allora perché te li mangi!
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Ragazzi, scusatemi un secondo! Stavo controllando in archivio e mi sono accorto
che dovete ancora riportarmi 50 volte il
primo bacio.
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Impossibile, a meno che tu…
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Adesso non è che ogni volta che qualcosa non va la colpa è mia!
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Scusa, hai ragione. Ma tu, in tutta sincerità, hai riconsegnato il film?
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E tu, in tutta sincerità, sei sicuro di non aver mai detto una bugia?
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Ma cosa c’entra?
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Chi è senza peccato scagli la prima pietra!
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Una sedia, forte sulla tua faccia, va bene?
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Se ho detto pietra deve essere pietra, non è che puoi cambiare le cose a tuo
piacimento.
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Ah, scusatemi, mi sono sbagliato, il
film è rientrato.
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Ti ricordi quando ti ho detto che la sedia non andava bene?
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Sì.
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Ho cambiato idea, anzi se ne trovi una passamela, così mi ci siedo e ti do le
spalle.
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Ma così ti cadono le braccia!
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Questa è bella, lo ammetto.
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Cosa?
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Cosa cosa?
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Cosa cosa stiamo calmi!
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O cosa calmi stiamo cosa?
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Insomma, mi vuoi dire a cosa stavi pensando?
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Come fai a sapere che stavo pensando?
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Guarda Naruto, che io mi accorgo quando uno pensa. Tu non ti accorgi quando io
sto pensando?
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Non credo sia mai accaduto che tu abbia pensato.
Non
bisognerebbe mai fare dei programmi perché puntualmente si va a sbattere di
muso contro qualche contrattempo. Si doveva andare a una festa, ma poi per una
macchina che non si accende si ripiega sul film. Si esce dalla videoteca
direzione casa ed ecco che uno dei due ha l’illuminazione: passate in qualche
locale per bere una cosa veloce e poi di corsa davanti la tele.
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Ci beviamo qualcosa?
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E il film?
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Dai, una birretta al volo e poi si va.
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Basta che non ci mettiamo una eternità.
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Andata?
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Ma sì, ci sto! Un buon bicchiere di rosso seduti al tavolo, due chiacchiere e
poi ci spariamo il film.
Si
certo, come no! Sogna pure!
Guastarsi
qualcosa seduti e tranquilli in un locale di Milano tra le 21 e le 23? E i
superstiti dell’happy hour dove li metti?
Colonne
di San Lorenzo, zona centro di Milano e ritrovo preferito del popolo milanese
che si raduna per l’aperitivo. C’è gente di tutti i tipi, partendo dallo
studente per arrivare sin all’uomo d’affari, ma la classe che spicca nel mucchio
tipo Messi è quella del single che vive solo. Potrebbe andare a casa a
rilassarsi, invece eccolo sempre presente e più che mai accanito.
Sarà
la voglia di chiacchiere? Il desiderio di conoscere gente nuova? La possibilità
di incontrare la donna della tua vita? No! La sete e la fame, ecco cos’è!
Lo
riconosci subito dalla faccia stravolta per la stanchezza e per l’alcool; come
si dice in gergo, ha fatto il dritto dal lavoro e non è neanche passato a casa
per la cena. Ha cenato qui con la scusa di bere una birra in compagnia.
Ma
non vai a bere qualcosa, no! Ti prepari alla battaglia di Pearl Harbor e, con l’elmetto,
ti scagli contro il nemico che si aggira per i tavoli con piatto, forchetta e
bicchiere.
“Ma
è disarmato!”
“Sentigli
l’alito e poi ne riparliamo”
Divertente
è vedere come si svolgono i fatti. la prima linea – i più coraggiosi – arriva verso
le 18 – 18:30 e la situazione appare tranquilla. Si discute di strategie di
combattimento, ma con il passare del tempo arriva il resto del plotone, la
tensione inizia a crescere e lo sguardo di tutti va sempre più frequente verso
la cucina da cui, entro breve, usciranno i piatti con il cibo.
La
truppa è affamata e l’obiettivo è uno solo: mangiare.
Dalla
radio un messaggio: “Avvistato bersaglio a ore 19, attendiamo ordini per partire”.
Solo
pochi secondi, il bancone è pronto… 3,2,1… ALL’ATTACCO! È LA GUERRA!
Il
segreto è la velocità, proprio quando si va in motocicletta.
I
Valentino Rossi della situazione, con il fiuto per la pole position, sono
subito sui primi, mentre i tattici alla Max Biaggi scattano un attimo dopo sui
secondi; da notare che le patatine e gli stuzzichini non se li caga di pezza
nessuno, neanche quelli che sono rimasti indietro e che aspettano il loro turno.
Finisce il primo giro! Tutti hanno il piatto pieno e gli accostamenti sono
veramente di ogni tipo, da quello tradizionale pasta e carne a quello più particolare
pasta e nachos, passando per angoli più esotici a base di ananas e piadina; in
breve, un modo veloce ed efficace per disintegrare ogni funzione del fegato.
La
truppa si sta sfamando e la tensione comincia a scendere.
Una
domanda: “Possibile che nessuno consideri almeno per un attimo l’idea che buona
parte di quel cibo possa essere avanzato a pranzo e ora rimasterizzato?”. Guardate
che i proprietari dei locali sono dei veri e propri esperti di make-up! Trasformano
dei maccheroni scoloriti in un appetitoso piatto di pasta e dei tranci di pizza
in splendide frittatine e il tutto con qualche salsina colorata, un paio di
foglie d’insalata e dei pezzi di frutta qua e là che non guasta mai perché,
come dire, arreda.
Mi
sa che nessuno si fa questa domanda, e poi “in tempo de guera nun se butta via
niente”. Al secondo giro la scena si ripete con l’aggiunta dei ritardatari che
sfruttano il fatto di essere rimasti in piedi per fare gioco di ostruzione e
sbafarsi indisturbati tutto quel “benessere di plastica”. Alle 20:30-21 la
scena del delitto è ben delineata: piatti vuoti e in fin di vita, da un lato “gli
abbuffati” distrutti, ma soddisfatti, dall’altro “gli insaziabili” che fissano
senza tregua il bancone alla ricerca di un avanzo e in un angolo, quello più
buio, “gli angosciati” che sono rimasti senza cibo e dovranno affrontare la
prova del “Mi tocca cucinare”.
In
sottofondo Hallelujah di Leonard
Cohen nella versione cantata da Jeff Buckley. Un girone dell’inferno a tutti
gli effetti!
La
cosa che fa ridere è che con la fame e la musica altissima si è fatto tutto
fuorché scambiare due chiacchiere in tranquillità!
Ci
siamo anche noi! Siamo arrivati a guerra ormai finita, non abbiamo mangiato
nulla, ci siamo scolati due bicchieri di rosso a testa, chiaramente in piedi, e
siamo tornati a casa… senza auto!
Che
gran bella idea quella di andare a bere una cosa!