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Autore: Giuls_breath    18/04/2012    3 recensioni
Seguito di BD con delle modifiche.
Sono passati 9 anni dalla nascita di Renesmee ed è vissuta circondata dall'affetto della sua famiglia e dalla forte amicizia con Jacob Black.
Cosa succederà quando lui le parlerà dell'imprinting e ci saranno altri personaggi pericolosi tra loro??
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Ok, ci tengo a dire che concluderò la storia più per me che per voi.. dico questo perché noto con dispiacere che nessuno caga nè me nè la storia.
Mi dedicherò a un'altra fan fiction sperando che sia più fortunata di questa.
Detto ciò vi ringrazio..
Addio!


CINQUANTESIMO CAPITOLO: All of my reasons suddenly goes away  


Mi sedetti sul bordo del suo letto e dissi: ”Scusami.”
Avevo scelto..
Lentamente Jake aprì gli occhi.
“Ciao.” dissi triste.
“Ciao.” disse.
Lo sentii deglutire.
“Se n’è andato?” chiese riferendosi a Nicholas.
“Si, subito dopo che tu sei svenuto.”
“Codardo.” sospirò “Sei rimasta tutto il tempo qui?” chiese guardandomi le mani che stringevano ancora la tazza.
“Diciamo di si.”
Rimasi in silenzio.
“Cosa c’è?” mi disse dolce.
Lo abbracciai forte per quello che potevo.
Si staccò da me e mi chiese:”Allora?”
Tacqui e dissi: ”Ho deciso che seguirò il mio sogno.”
Lo guardai.
Era serio.
Lo sentii respirare forte come se si stesse trattenendo dal fare qualcosa.
“Hai fatto bene. E’ questo il tuo sogno. Devi andare lì. Hai fatto la scelta più..” si interruppe.
“Non so se è la scelta migliore.” confessai. “Io vorrei poter stare con te.. magari potremmo vederci quando..”
“No, non puoi. Devi concentrarti sul tuo sogno, ora.” disse calmo.
Mi fece stare peggio quella sua calma.
Mi guardò e notai che aveva gli occhi di colpo vuoti e tristi.
“Non potrai mai fare una cosa sperando di soddisfare contemporaneamente l’altra. Qualunque fosse stata la tua decisione o tu o io avremmo sofferto comunque.” deglutì e disse ”Preferisco soffrire io che vedere triste te.” 
Era meglio se mi avesse vomitato contro tutte le parolacce possibili e immaginabili, che mi avesse schiaffeggiata, piuttosto che quel comportamento di resa e tranquillità.
Sapevo che nonostante quella sua tranquillità, dentro stava morendo dal dolore. Così come me.
Mi abbracciò di colpo e disse: ”Cerca di essere felice. Anche senza di me.” concluse con tono di chi era sotto sforzo.
Allungai il viso verso il suo e ci baciammo.
Le nostre lacrime si confusero durante il bacio.
Ci baciammo prima in modo casto, poi fino a toglierci il fiato reciprocamente.
Mi fece stendere sopra di lui e facemmo l’amore.
Fummo abbastanza violenti l’un con l’altro quella volta. 
Forse perché sapevamo che era l’ultima.
“Ti amerò per sempre.” sentii chiaramente questo pensiero di Jake.
“Anch’io.” dissi.
In quel momento capii perché sentivo i pensieri di Jacob solo poche volte: tutto dipendeva dal contatto fisico, finché era recente tra noi si stabiliva come un ponte non solo fisico ma anche mentale.
Tre ore dopo ero ancora sopra di lui, avevo gli occhi chiusi e le mie mani tra i suoi capelli.
Mentre sentivo Jake dormire mi venne in mente che c’era un’altra università a un’ora da Forks, non era la migliore ma sarei potuta rimanere qui con la mia famiglia, con i miei amici, con lui.
Sorrisi e mi sollevai dal petto di Jake. 
Presi il telefono e informai i miei genitori di quel repentino cambiamento.
Erano più tranquilli.
Decisi di svegliare Jake e con un grugnito aprì gli occhi.
Sorrisi e gli accarezzai il viso: ”Jake.”
“Ehi.” disse “E l’aereo? Pensavo te ne fossi andata.”
Scossi la testa e sorrisi.
“Io non vado da nessuna parte.”
Si sollevò sui gomiti e disse: ”Come? Cioè?”
“Ho deciso che andrò a un’università a un’ora di macchina da qui. Non è la migliore però potrò studiare lo stesso e stare con te.”
I suoi occhi si illuminarono e con un sorriso mi riportò sopra di sè.
“Non sai..” mi diede un bacio “quanto” un altro “sono felice.” concluse con un altro più intenso.
“Sono felice anch’io e senti come lo sono.” 
Posai la sua mano sul mio cuore.
Sorrise felice come non mai.
Felice quanto me.
 
Arrivai 10 minuti dopo a casa mia o quella che credevo ancora casa mia.
Bussai e mi venne ad aprire mia madre.
“Ciao mamma.” dissi.
“Ciao tesoro.” mi rispose con la sua voce tintinnante.
“Posso … entrare?” chiesi titubante.
“Si, questa è casa tua.”
“Grazie.” dissi.
“Entra.” mi disse spostandosi.
Chiuse la porta.
“Mamma sono venuta a chiedervi scusa per tutto quello che ho detto e fatto.”
“No, è colpa nostra.”
“No, mamma. Sono io l’unica colpevole di quello che dico, che faccio. L’unica responsabile delle mie azioni.”
“E’ successo qualcosa con Jake?”
Scossi la testa e poi parlai:”No, no. Gli ho comunicato la mia scelta e lui è contento, ovviamente.”
“Sei sicura della tua scelta?”
“Si.” risposi sicura e felice.
Dopo aver parlato anche con papà salii in camera mia e mi sentii terribilmente felice.
Neanche il tempo di rilassarmi che qualcuno grattò contro la finestra, sobbalzai: era Nicholas.
Aprii la finestra: ”Che vuoi?”
“Posso entrare?”
“No.” risposi dura.
“Senti mi dispiace. Non volevo. E’ che vederti con lui mi ha fatto male.”
“Perciò hai pensato di colpirlo a sangue! Se tu soffrivi, doveva soffrire anche lui e di conseguenza io.” dissi.
“Sì.. no.. non era quello che volevo. O almeno non del tutto. Io volevo solo che mi seguissi.”
Scossi la testa e lo guardai dura.
“Si è ripreso?”
“Sì, per tua fortuna. O sarei venuta io stessa a ucciderti.”
Rise mentre io lo guardavo seria.
Si rese conto della mia serietà e tacque di colpo.
“Comunque, non ero venuto qui solo per scusarmi, ma anche per dirti che.. parto. Tra una settimana.”
“Perché me lo vieni a dire?”
“P – perché siamo amici.”
“Prima che facessi del male a Jake.” dissi in tono ovvio.
“Oggi vado a scusarmi con lui. Promesso.”
“Buon per te. Così avrai la coscienza pulita.” dissi.
“Andiamo Nessie. Ti prego, non trattarmi con tanta freddezza.”
Lo guardai e dissi: ”Sì, anche perché la meriteresti tutta.”
Un attimo dopo la porta di casa mia si aprì e sentii la voce di zia Alice.
“Bella!” 
“Che succede?” chiese mia madre.
“I Volturi.”
Appena sentì il nome dei Volturi, scesi le scale e Nicholas mi seguì a ruota.
“Saranno qui tra un paio di giorni al massimo.” disse mia zia Alice mentre scendevamo le scale.
“Vogliono me, vero?” chiese Nick.
“Non riesco a vedere molto per quanto riguarda te. Ma so che succederà qualcosa di orribile.”
 
Nick in quei due giorni stette a casa nostra insieme a tutta la famiglia.
Mio nonno ebbe la cattiva idea di far radunare anche il branco, Sam non ne fu contento.
Vidi Jake sotto forma di lupo, ma non riuscii a stargli vicino.
Eravamo in una radura circondata da dei platani.
Eravamo tutti agitati.
Nick era spaventato a morte. 
Sapeva che il loro obiettivo era lui.
Dopo poco un’aria grave si abbatté su di noi e il cielo si oscurò.
Loro erano qui.
Mia madre alzò subito lo scudo su tutti noi.
Di lì a poco si videro delle figure incappucciate con dei mantelli neri, erano pochi.
Al centro si distinse, poco dopo, abbassando il cappuccio Aro.
Subito dopo si distinsero gli altri: Renata, scudo personale di Aro, Jane, Alec, Demetri e Felix.
Erano pochi ma micidiali comunque.
“Salve Aro.” lo salutò cordialmente mio nonno.
“Salute a te, Carlisle. Quanto tempo è che non ci vediamo? Un secolo.  Forse?” chiese con voce gentile, anche se la sua non era certamente una visita di cortesia.
“Probabile.  A cosa dobbiamo la vostra visita qui?”
“Siamo venuti qui per riprenderci un nostro membro, che se n’è andato senza motivazioni valide.” disse Aro.
Poi i suoi occhi si posarono su di me.
“E questa incantevole vampira chi è?” chiese con un sorriso dolce, ma che m’inquietò ancora di più.
“E’ un’immortale senza dubbio.” disse Jane.
“No.” Intervenne mio padre “Lei è Renesmee, ricordi?” 
Aro guardò prima mio padre e poi me.
“Che cosa possono fare pochi anni.  Sei diventata un magnifico fiore, Renesmee Cullen.” disse con voce calma e melliflua. 
Lo guardai e poi guardai la mia famiglia spaventata.
“Posso vedere come hai passato questi anni, Renesmee?” chiese.
Feci un paio di passi.  Poi altri.  Ancora pochi e sarei uscita dallo scudo di mia madre e lo feci.
Allungai la mano verso quella tesa verso di me di Aro e un attimo dopo la strinse forte.
Mi sentii come se avessi una sonda nella mente. Gli occhi mi divennero lucidi.
“Ah, l’amore. L’amore può farti stringere legami con esseri nemici per natura.”
Si riferiva a Jake.
“Lui non è un nemico. Per me non lo è mai stato.”
“Ah e che splendidi esemplari di licantropi.”
Stava guardando ogni mio singolo ricordo. Anche quelli più intimi miei e di Jake.
“Ah beh, questo è nella natura di chi è metà umano.” commentò ai ricordi che aveva visto.
“E poi c’è il nostro giovane amico, Nicholas. Lo sapeva che non doveva stringere rapporti così intimi con una come te.” disse “Me la dovrò prendere anche con te.”
Un attimo dopo un dolore acuto mi perforò il cervello e mi fece mancare il respiro.
Sentii dei movimenti alle mie spalle, ma non riuscivo a vedere né sentire per il dolore.
Urlai.
Poi all’improvviso un ululato di dolore alle mie spalle.
Riuscii a voltarmi e vidi Jake a terra sotto forma di lupo che soffriva quanto me,riuscii a vedere la figura di Jane sopra di noi e mi ricordai della bionda del mio incubo, era lei.
“Lasciali, Jane.” era Nicholas.
“Mio giovane collaboratore.” disse Aro con lo stesso tono.
“Aro,so che siete venuti per me. Perché ve la prendete anche con lei? Lei mi è solo stata vicina. Non ha colpe.”
“No, forse no, ma sai che contratto avevi con noi: finché facevi parte del nostro corpo di guardia non potevi avere relazioni esterne.”
“Me n’ero andato.”
“Senza motivazioni valide.”
“Non volevo più fare del male a nessuno.”
“Mi dispiace. Ma se non verrai con noi con la tua volontà, saremo costretti a ucciderti.”
“Lo so, ma io con voi non ci torno perciò uccidetemi seduta stante.”
“Sarebbe un peccato sprecare così i tuoi poteri.”
“Lo so. Intanto lasciatela.” disse con tono autoritario.
“Jane.” disse Aro.
“Maestro.” rispose Jane interrompendo il suo potere su di noi.
Riprendemmo a respirare normalmente.
“Nessie” disse Nick “dammi le mani.”
Lo guardai con gli occhi lucidi ancora per il dolore e gliele porsi, in un attimo mi fu data forza, energia,  fu come se mi stesse dando qualcosa.
Ero più forte di prima.
Si inginocchiò davanti a me e disse: ”Mia dolce Nessie, con te sono quasi sempre stato buono e ti chiedo scusa per quello che ti ho fatto.  Però te lo devo dire: ti amo.”
Sapevo che mi stava dicendo addio, delle lacrime scesero da sole senza controllo.
Me le asciugò baciandomi e ricambiai il bacio,sapevo che non sarebbe sopravvissuto, non con i Volturi.
Poi si allontanò da me alzandosi e dicendo: “Non m’importa dei miei poteri.  Fallo.”
Nicholas si inginocchiò e Aro prese la testa di Nicholas, si sentì un rumore violento e un attimo ..
Le lacrime mi uscirono incontrollate più di prima.
Fui affiancata subito da mio nonno che disse: ”Avete adempiuto al vostro compito. Ora potete tornare a Volterra.”
“Arrivederci miei giovani amici e arrivederci Renesmee.” 
Voltarono le spalle e andarono via così come erano venuti.
L’aria pesante e fitta che avevano portato con sé se ne andò insieme a loro e lasciò il posto al sole circondato da poche nubi.
Guardai verso Nicholas,ma ora di lui era rimasta polvere di quelli che sembravano diamanti.
Ora che l’avevo perso per sempre avevo capito quanto era importante e quanto sarebbe stato importante nella mia vita come amico e come confidente.
Rimasi immobile sul posto.
Sentii qualcuno che mi portava via da lì, ma in quel momento non m’importava chi fosse volevo solo restare sola con il mio dolore..

  
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