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Autore: NikOttina    19/04/2012    2 recensioni
La scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ha organizzato una gita in montagna per le classi del 5° anno a cui aderiscono le Case Grifondoro e Serpeverde assieme ai docenti McGranitt e Lumacorno.
Un'altra avventura (a più capitoli) dei Malandrini, questa volta fuori dalla scuola ed in un posto che non conoscono. Cosa accadrà?
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Dal sesto capitolo:
“Ramoso, guarda vicino a chi è seduta la tua Evans!” bisbigliò Peter nell’orecchio di James.
Quest’ultimo cercò la macchia rossa dei capelli di Lily –non fu troppo difficile da individuare, in effetti- e distorse il naso con disgusto. Vicino alla sua graziosa dama, James vide Severus, la cortina di capelli unti che gli celava gli occhi. Stava parlando con Lily su un argomento apparentemente divertente, tant’è che la ragazza si portò una mano davanti alla bocca ridente. La risata fu sommersa dalle voci di alcuni ragazzi di Serpeverde.
Il cervello di James andava in panne, quando Lily rideva così. Ma la rabbia gli montò addosso quando si rese conto che non era lui che la stava facendo ridere, bensì Mocciosus.
Remus, accortosi della mandibola contratta dell’amico, lo distrasse con un argomento a caso sul Quidditch.
L’animo di James si calmò per tutta la sera, ma ogni tanto partivano dei piselli vaganti dal cucchiaio di Ramoso, casualmente diretti verso l’occhio, il piatto od i capelli di Severus.
Sirius e Peter ridevano per questo; Remus un po’ meno.
Sirius rise ancora di meno quando una certa Serpeverde, passata davanti al loro tavolo diretta alle scale che l’avrebbero portata in camera, vide Remus e lo salutò con un sorriso sicuro.

___
*Nick
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: I, Malandrini, Nuovo, personaggio, Serpeverde | Coppie: Remus/Sirius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DISCLAIMER: I personaggi non appartengono a me, ma alla cara zietta Rowling, che occasionalmente me li presta per scrivere cose che nella mia vita non accadranno mai ù_ù Il titolo della Fan Fiction viene da "Sestri Levante" di Roberto Vecchioni
Grazie a Chiunque legga (:





“Non c’è molta neve…” commentò dispiaciuto.
“Hai notato?” ribatté acido il suo amico.
“Dai, ce n’è abbastanza per sciare!” cercò di convincerli James con tono euforico.
“Hai sciato molto spesso, per caso?” lo schernì Sirius.
Offeso, il ragazzo gonfiò il petto.
“Tu scherzi, ma io ho sciato un sacco di volte! Durante le vacanze natalizie i miei mi trascinano in località sciistiche babbane: ci ho preso così tanto la mano che ormai gli sci sono il mio secondo paio di scarpe!”
“Smettila di vantarti, Potter…” si intromise una voce untuosa con un sospiro che creò una nuvoletta di vapore nell’aria fredda.
“Mocciosus, non rompere!” gli rispose bruscamente l’interpellato. “Se apri di nuovo quella boccaccia, io ti…”
“Perché non ci hai mai detto che sai sciare, James?” lo interruppe Remus per evitare lo scoppio di una nuova rissa tra il tronfio Potter e l’unto Piton.
“Pensavo non vi interessasse una cosa così…” si giustificò James scrollando le spalle e lasciando cadere la minaccia dedicata alla Serpe.
In quel mentre, arrivò la professoressa McGranitt, bardata di tutto punto con vesti babbane di dubbia provenienza che sicuramente la tenevano calda, ma che attiravano parecchio l’attenzione.
Fece raccogliere i ragazzi attorno a sé e cominciò a dare istruzioni riguardo il noleggio di sci, racchette, scarponi e casco, il luogo dove avrebbero mangiato, l’uso dei buoni pasto, la zona e l’orario del ritrovo una volta terminate le lezioni.
“Seguitemi, andiamo a prendere il necessario.”
La folla di studenti si avviò verso il negozio di noleggio, capeggiati dall’insegnante di trasfigurazione. Il professore Lumacorno non si era ancora fatto vedere in giro, quella mattina, e ciò aveva dato parecchio sui nervi a quela distinta donna che conduceva l’allegra scorribanda.
Si fermò sull’uscio per presentarsi all’uomo intento a fumare che stava aspettando. Egli gettò la sigaretta a terra e la pestò con lo scarpone sinistro, poi tese la grassoccia mano destra elargendo un largo sorriso che, visti i denti color mandorla, non lasciava dubbi sulla quantità di fumo che quella bocca aveva visto. Ciononostante, la McGranitt gli strinse calorosamente a mano, senza dare il minimo segno di disgusto o simili, anch’ella sorridendo e scambiando frasi convenevoli.
“Allora, ragazzi! Benvenuti!” disse l’uomo allargando le braccia, dopo aver mollato la presa. Non parlava un inglese perfetto, ma si faceva capire.
I ragazzi risposero all’unisono ringraziando.
“Venite dentro, vi mostro dove prendere gli scarponi e lasciare le vostre scarpe, da chi prendere sci, bastoncini e caschi!”
Voltò loro le spalle e si addentrò nel negozio; i ragazzi fecero lo stesso.
Remus si guardò attorno, meravigliato: la stanza era piuttosto ampia, con grandi scaffali scorrevoli colmi di scarpe sulla destra e lungo la parete di fondo; panche e sedie erano sparpagliate nel centro della stanza; gli sci, ciascuno con un’etichetta attaccata sopra, si presentavano radunati sulla sinistra. Poco oltre, la seconda porta –quella d’uscita- attorniata da un albero di caschi colorati e racchette di varie lunghezze e tonalità.
Il tutto impreziosito dalla presenza di amabili assistenti che distribuivano i vari effetti a ciascuno.
“Chiudi la bocca, che potrei abusarne anche qui davanti a tutti” gli sussurrò Sirius a pochi centimetri dall’orecchio.
Remus sobbalzò, serrando le labbra e arrossendo. Non si era accorto della presenza dell’amico e, data la sua schiettezza, forse avrebbe preferito non venirne a conoscenza.
Sirius gli tirò una lieve pacca sulla spalla, come per incoraggiarlo.
“Dai, sto scherzando. Lo sai che non lo farei mai… In pubblico” aggiunse poi con voce ancora più bassa.
Remus lo sentì ugualmente e, paonazzo, avanzò a passo spedito –per quanto gli permettesse la folla- sino a raggiungere James, che lo accolse facendogli spazio e sorridendo.
Sirius, quasi offeso per l’abbandono, stava per avanzare verso i due, quando la mano di Lumacorno in persona gli si posò sulla spalla, per trattenerlo.
Come previsto da qualsiasi studente presente alla gita, il professore indossava abiti babbani ancora più imbarazzanti di quelli della McGranitt.
Vi eviterò la descrizione dell’accozzaglia di vesti fosforescenti che fasciava il suo largo pancione perché avreste gli incubi la notte.
Fatto sta che il professore non sembrava intenzionato a lasciar andare il ragazzo, che gentilmente cercava di evadere alle domande e alle lodi che riceveva dall’eccentrico insegnante.
Lumacorno, però, si accorse che Black continuava ad indirizzare occhiate nella direzione dei Grifondoro, più precisamente verso i suoi amici. Anche il professore guardò da quella parte, poi tornò a posare gli occhi sul giovane.
“Ah, ho capito!” soggiunse. “Dai, dai, torna dalla McKinnon” disse poi facendogli l’occhiolino.
Sirius lo guardò un po’ confuso, ma poi sorrise: la McKinnon era vicina a James, Remus e Peter, e forse era meglio che il professore pensasse che Sirius fosse attratto da una ragazza piuttosto che da un ragazzo.
Lo salutò cordialmente e tornò dai suoi amici, rivolgendo un sorriso smagliante alla ragazza. Poi, però, preso da un impeto di affetto, strinse la mano di Remus, dopo che questi gli ebbe chiesto perché ci avesse messo così tanto ad arrivare.
Lumacorno vide la scena e si rabbuiò.


Note dell'Autrice: 
Non lo so, okay? Non so perché Lumacorno abbia avuto questa reazione. Semplicemente, l'ha avuta. E mi odio per averlo scritto, sì, sì.
Omettendo il fatto che abbia scoperto la presenza di una certa "McKinnon" per mero caso (alias, pairing con Sirius), non sono un granché soddisfatta. Però volevo provare a scrivere qualcosa a più capitoli. Sì, fate finta che io non abbia ancora a mezzo una storia su Vincent Van Gogh a più capitoli... ù_ù
Be', una recensione non mi dispiacerebbe, giusto per capire se devo ritirarmi o meno.
*Nick (:

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