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Autore: lethebadtimesroll    19/04/2012    7 recensioni
Zayn aveva un viso dolce, certo, ma solo quando dormiva. Da sveglio era l’essere più incurante, menefreghista e insensibile che Allison avesse mai conosciuto.
E questo le piaceva. Lui usava lei, e lei usava lui. Ne era perfettamente al corrente e sapeva anche di non essere né la prima, né l’ultima ragazza per lui, ma questo non le importava.
*
Liam non poteva immaginare una vita migliore: una famiglia perfetta, degli amici fantastici, una ragazza meravigliosa e la scuola adatta a lui. Non c’era nulla di meglio, e se anche ci fosse stato, non l’avrebbe voluto.
*
La ragazza si voltò giusto in tempo per vedere il gruppo dei più fighi della scuola camminare verso l’entrata.
Naturalmente la bellissima Taylor Conrad, circondata dalle sue amichette, al fianco del magnifico Liam Payne, con Harry, Niall, Louis e gli altri secchioni della scuola.
Allison avrebbe preferito un gruppo di ochette e di stronzi, come in tutte le scuole inglesi, e invece erano tutti ragazzi con la media dell’undici e dei sorrisi perennemente stampati in faccia. Erano snervanti.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter VI - We found love .
Premetto che non mi piace leggere le storie con la musica di sottofondo: ma se volete farlo, vi sarei grata se ascoltaste questa canzone.

 





Sprazzi di luna attraverso la finestra.
Odore acre di fumo, e la vista annebbiata.
Il filtro consumato di una canna, una bottiglia vuota a terra.
E il sapore di libertà sulle labbra.
Liam continuava a chiedersi come dannazione lo avesse ridotto quella ragazza, mentre con lo sguardo offuscato la osservava spostare le mani lentamente lungo i suoi addominali, una sigaretta consumata tra le dita, la luce lunare che le accarezzava il corpo nudo.
Mentre Allie si avvicinava ancora al suo viso per baciarlo, forse per la centesima volta quella notte, si chiese dove fosse andata a finire la sua fottuta rigidità, il suo autocontrollo. Erano spariti. Fottutamente spariti, dispersi in quegli occhi azzurri così dannatamente profondi.
Lo aveva fregato, aveva ottenuto ciò che voleva; ma nonostante tutto, Liam non riusciva a pentirsi di averglielo permesso. Lo avrebbe rifatto altre cento volte, solo per poter baciare ancora quelle labbra rosee.
E sospirava; e cercava con le mani il corpo della ragazza, sentendo la sua mano scendere sempre più in basso.
Trattenne un gemito, quando un’ondata di piacere intensa come non ne aveva mai provate lo pervadeva.
Era fottuto, Liam lo sapeva: avrebbe dovuto andarsene il prima possibile, ma non riusciva più a fare a meno del calore, del tocco morbido sulla sua pelle.
Con uno scatto improvviso la tirò a sé, facendola ridacchiare. Ma lui non rideva.
- Baciami – disse in un sospiro, e chiuse ancora gli occhi quando sentì la mano leggera posarsi sul suo volto, e poco dopo quelle labbra morbide sulle sue.
Prese il volto della ragazza tra le mani, possessivamente, continuando a baciarla. Non voleva lasciarla, e detestava pensare che la mattina dopo sarebbe tutto finito, scomparso, dissolto quasi fosse stato un sogno.
E mentre la faceva sdraiare sotto di sé, alternando per un attimo quei baci intensi ad occhiate ammaliate, si chiedeva se per lei fosse lo stesso, se provasse le stesse cose quando infilava le mani tra i suoi capelli, sfiorava le sue braccia, il suo petto, quando lo guardava seria con quegli enigmatici occhi azzurri.
Nascose la testa tra la spalla e il collo della ragazza, facendola sorridere ancora, abbracciandola e beandosi del contatto tra i loro corpi.
Dannazione, lui sapeva cosa sarebbe successo l’indomani: eppure non riusciva ad impedirsi di mostrare il suo lato più dolce e sensibile a quella ragazza che lo stava solo usando.
Fu quasi convinto di non riuscire a trattenere le lacrime, quando la mano lieve di lei prese ad accarezzargli i capelli con dolcezza: la voleva, con un’intensità tale da spaventarlo.
Entrò in lei dolcemente, badando a non farle male, senza riuscire a smettere di baciare le sue labbra. Lasciò che gli circondasse il bacino con le gambe e continuò a muovere le mani sul suo corpo, senza una meta precisa, il cuore che gli batteva talmente forte da fargli male.
E anche quando i respiri si fecero più affannati, tra un sospiro e l’altro continuò a baciarla, mordendole le labbra e pregando disperatamente che quella notte durasse il più a lungo possibile.
 
 
*
 
- Dannazione – imprecò Liam sottovoce, quando cercò di mettersi seduto sul letto, qualche istante dopo aver aperto gli occhi. Sentiva un dolore atroce alla testa, come se la scatola cranica gli si stesse chiudendo sul cervello. Lanciò un’occhiata furente alla sveglia, una mano sulla fronte: le sei e mezza.
Reclinò lentamente la testa contro il muro freddo e si auto impose di respirare:
- uno, due…-
- È duro, l’effetto post-sbornia. –
Liam aprì velocemente gli occhi, mettendo a fuoco la ragazza che si allungava per prendere un pacchetto di sigarette sul comodino. Ridacchiava.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile e – Non sei simpatica. –
Rise ancora, socchiudendo gli occhi chiari: con uno scatto più veloce riuscì a prendere il pacchetto, e Liam dovette prenderla immediatamente per i fianchi, impedendo che cadesse. – Non potevi alzarti? –
- Non mi andava – sorrise. – Torna a sdraiarti, ti conviene. –
Si accese la sigaretta, facendo scattare l’accendino più volte, mentre Liam tornava sotto le coperte, fissandola.
- Penso di stare male – dichiarò, e prima che Allie potesse intervenire – Non sono più ubriaco, ma tu sei ancora bellissima. –
Allison gli sorrise e prese un tiro dalla sigaretta, socchiudendo gli occhi.
Liam se lo aspettava: un sorriso tirato e più attenzioni alla sigaretta che a lui. Non avrebbe dovuto illudersi, stupido.
Sentiva progressivamente la tristezza impossessarsi di lui quando – che cazzo stai facendo? – mugugnò, mentre Allie cercava di salire su di lui con una sola mano, senza successo.
Posò le mani sui suoi fianchi e la fece salire senza sforzo, restando a guardarla imbronciato mentre si sdraiava a pancia in giù contro al suo corpo.
Teneva gli occhi puntati sul suo sorriso, e lei fissava le sue labbra; ma non lo baciò.
Prese un altro tiro. – Hai mai fumato? – chiese inaspettatamente, dolcemente, mentre si chinava a baciargli il collo. Liam lottò per trattenere un sospiro, mentre osservava il fumo uscire pigro dalla sua bocca. – No. –
Allie si portò la sigaretta alle labbra, per poi toglierla qualche secondo più tardi. Il suo viso scese sulla clavicola, e Liam credette di impazzire mentre sentiva la sua lingua calda muoversi piano, l’odore del fumo che gli giungeva alle narici. – E vorresti provare? –
Liam spostò lo sguardo sulla sigaretta che si consumava lentamente tra le dita della ragazza.
Non rispose.
Un altro tiro, e un bacio sull’incavo del collo: il fumo continuava ad alzarsi lentamente dalla sua bocca, e lui continuava a guardarla, intimorito e allo stesso tempo attratto.
Le labbra morbide si posarono ancora sul filtro, e questa volta la ragazza si avvicinò al suo viso, posando le labbra sul quelle di lui. Liam aprì lentamente la bocca, riluttante, ma l’idea di poterla baciare ancora era più forte: le loro lingue si incontrarono presto, mentre il fumo si insinuava nella sua bocca, bruciandogli in gola.
Si staccò tossendo, e Allie sorrise. Si alzò e si avviò verso la finestra per gettare la sigaretta, poi aprì l’armadio per prendere qualche vestito.
Liam si passò una mano sulla bocca – Bleah! –
Allie rise, e improvvisamente si voltò.
- C’è qualcosa che non va. – fissò Liam, pensierosa, come se stesse parlando a se stessa.
- Che c’è? – chiese il ragazzo, deciso ad alzarsi per raccogliere la sua roba ed uscire da quella stanza il prima possibile.
- Non lo so, è fastidioso. – Allison si grattò la testa, corrugando le sopracciglia. – È come se… È come se qualcosa mi dicesse che tu…-
Liam alzò un sopracciglio.
- C’è qualcosa di diverso. – abbandonò un braccio lungo un fianco. – È stato più… Intenso, più… -
Liam si avvicinò a lei, sentendo una felicità improvvisa riempirlo da dentro.
- Credo che si chiami amore – bisbigliò, prima di prendere il suo volto tra le labbra e baciarla, ancora.
 
 


 

Epilogo

 
 


 
 
- Un mese – disse Liam in uno sbuffo di fumo. – Ancora un fottuto mese di scuola. –
Allie lo osservò mentre se ne stava appoggiato al muro del bagno delle ragazze, la finestra aperta e l’ennesima sigaretta in mano. Era soddisfatta del regalo che gli aveva fatto per il compleanno: quella cuffia era di un grigio che si intonava benissimo con i suoi capelli – e le era costata un occhio della testa. Senza contare che faceva tanto bad boy.
Prese un pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore e infilò la seconda consecutiva in bocca, avvicinandosi al ragazzo. Liam la guardò e tirò fuori l’accendino, sorridendo mentre gliel’accendeva – E poi dici di me. – Le sfiorò dolcemente con un dito la punta del naso, rimettendo l’accendino in tasca.
- Ciao piccioncini – esclamò Anne, mentre entrava in bagno. Si appoggiò alla parete bianca coperta di scritte e – voi non avreste voglia di uscire prima oggi? –
Liam la guardò con aria stanca, e Anne rise. – Capito. –
- Potremmo scappare – disse Allie pensierosa dopo qualche secondo di silenzio.
- Che si dice gente? – chiese Elizabeth sorridendo, facendo capolino dalla porta. – Allie, Turner vuole che torni in classe. –
- Non mi va – sbuffò quella, avvicinandosi a Liam che l’accolse tra le sue braccia, nascondendo la testa nel petto del ragazzo.
- Non va neanche a me – affermò Elizabeth.
- In realtà non va a nessuno – disse Liam, guardando fuori dalla finestra. – E se uscissimo tutti e quattro? –
Allie ridacchiò.
Elizabeth assentì - Io ci sto. –
Anne guardò Liam, improvvisamente sveglia. – Evvai! – disse saltellando, quando si accorse che i ragazzi avevano preso la proposta sul serio.
Si diressero velocemente verso il corridoio, quando Allison si bloccò.
- Ehi fermi, c’è la Williams! – disse sottovoce, mentre la professoressa bionda si dirigeva a passo svelto verso il bagno.
Si fermarono per qualche istante, indecisi sul da farsi. Forse non era una così buona idea, ma…
- Oh, al diavolo! – Liam caricò velocemente Allie sulle spalle, che iniziò a protestare e a dimenarsi, e infischiandosi della prof si incamminò verso l’uscita, seguito dalle altre ragazze che ridevano.
- Dove credete di andare? – La vocina acuta non tardò a farsi sentire, e Liam sbuffò.
- A farci un giro, prof – disse Anne, quasi fosse la cosa più normale del mondo. Elizabeth aprì la porta e Liam passò per primo, ridacchiando alle proteste di Allie e ai pugni che gli tirava sulla schiena. Anne li seguì, ed Elizabeth uscì per ultima. Non appena furono fuori, Liam scaricò Allison senza tanti complimenti ed insieme si misero a correre, ridendo, fregandosene delle urla, delle persone, di qualsiasi altra cosa all’infuori di loro stessi.
 
 
*
 
 
Appoggiata al muro della pista da skate, Allison guardava pigramente i ragazzi muoversi sulle loro tavole, cadendo, correndo, ridendo.
Quei ragazzi le piacevano: erano così liberi e… pieni di passione. Non sapeva in che altro modo definirli.
Lei e gli altri tre erano arrivati da poco, e già quelli gli avevano offerto alcune bottiglie di birra e persino delle canne – era raro trovare persone così generose.
Elizabeth aveva raccolto delle bombolette di un tizio e si erano messi a disegnare insieme sul muro, così, parlandosi come se si conoscessero da tempo: Anne stava addirittura provando ad andare sullo skate di uno – era un disastro, sì.
E casualmente, quel ragazzo assomigliava terribilmente ad Harry. Un giorno avrebbe dovuto costringere quei due polli a parlarsi, oppure avrebbero continuato a mangiarsi con gli occhi senza mai fare niente, come nelle telenovele.
Allie sorrise, osservando di sottecchi Liam – vederlo fumare era una cosa così strana ed eccitante allo stesso tempo che non ci si era ancora abituata.
Quel ragazzo era perfetto per lei, se lo sentiva: era riuscito ad entrare nel suo mondo in così poco tempo, facendo un cambiamento enorme: mesi fa non se lo sarebbe mai riuscita ad immaginare così, con un braccio attorno alle sue spalle ed una canna in bocca, a chiacchierare del più e del meno con degli sconosciuti.
E mentre si perdeva nelle sue osservazioni, tutto divenne confuso. I rombi delle macchine, gli squilli delle sirene della polizia, Elizabeth che abbandonava a terra le bombolette, i cocci delle bottiglie di birra che si rompevano e le voci concitate dei ragazzi.
E rumori di skate, risate, grida, mentre correvano tutti insieme, inseguiti dagli uomini della polizia.
Certo che era un peccato per il murales lasciato a metà, era davvero bello: ma sarebbero di certo tornati a finirlo.
E mentre Allison scappava per la seconda volta quel giorno, la mano calda di Liam nella sua e le risate dei ragazzi nelle orecchie, non credeva ci potesse essere qualcosa di meglio al mondo di quella sensazione impagabile di assoluta libertà.














#nota
E così, ci rivediamo faccia a faccia. È stata una lunga faccia. (cit. Lomax)
No, parlandoci seriamente: vi dovrete sopportare questa nota perchè sono troppo triste che questa ff sia finita e ho bisogno di un po' di sclero.
Qualcuno ha un fazzoletto?
Okei, qualche chiarimento.
Chiedo scusa se questo capitolo ad alcuni potrà sembrare veloce, o irrazionale, o cose del genere. Ma l'ho fatto ascoltando we found love, e quella canzone è particolare.
Ecco, parlando di questo: ho cercato di incentrare questo capitolo sulla canzone, sul significato della canzone, sull'idea di libertà, di amore, di amicizia che mi dà, e spero di esserci riuscita.
Questa storia vale molto per me, perchè è diversa - a mio parere - esattamente come "we found love" vale molto per me perchè significa qualcosa di più profondo che una banale canzone da ballare in discoteca.
Ho deciso di chiamarla così perchè Allison e Liam hanno trovato l'amore (ma va?) e l'hopeless place in questo caso sarebbe la situazione: insomma, è difficile innamorarsi per una scommessa e dopo una notte di sesso occasionale.
Ho tante altre cose da dire, ma non voglio annoiarvi. Io mi chiedevo solo se ero riuscita a trasmettervi la sensazione di libertà che volevo con questo capitolo, e dato che è l'ultimo, magari potreste recensire tutti, massì, per farmi un favore :'D
Mi piacerebbe fare un continuo, un giorno, chissà. Oppure una one shot sulla coppia Anne-Harry, che avevo accennato. Boh.
Ringrazio ancora tutti quelli che mi hanno seguito, perchè davvero, questa storia e soprattutto voi e le vostre recensioni hanno significato tanto per me.
Un bacio ragazze, spero di risentirvi.



   
 
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