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Autore: needthatonething    20/04/2012    1 recensioni
Quattro ragazze, Ale, Ary, Emma, Mary; di quelle semplici e alla mano che non se la tirano e non si creano problemi. Non si conoscevano l'un l'altra e non avrebbero mai pensato che prima o poi si sarebbero incontrate, dando vita a una forte amicizia che va oltre a un semplice 'ti voglio bene'.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Soffro di forti sbalzi di umore. Sai come funziona, un attimo prima felice e un attimo dopo triste. Credo che sia una delle cose più noiose che ci possano essere al mondo. Quei sbalzi d'umore spesso hanno rovinato i momenti più belli della mia vita. Non li provocavo io. Al contrario, erano le persone, che forse si divertivano a farmi sentire come non fossi veramente. Mi sentivo egoista, non adatta a tutto quello che stavo passando, quello che stavo vivendo. Mi sentivo come se stessi vivendo la vita di qualcunaltro, una vita che non era la mia, a cui non ero abituata.

-

Mi svegliai, stranamente di buonumore, ma non me ne meravigliai perchè ultimamente avevo sempre un sorriso stampato in faccia grazie a quei tre angeli. Mi preparai, come al solito, per andare a scuola. Raccolsi i capelli in uno chignon non troppo ordinato ma abbastanza alto, chiuso con una forcina, misi un po' di crema sul viso, poco mascara. Indossai un paio di leggings a fiori e una maglietta con scritto "I drink only water (is an old tank-top)", una camicia di jeans e le solite converse che ormai avevano perso il loro colore bianco brillante a forza di usarle. Era una bella giornata e non faceva troppo freddo, quindi decisi di non mettermi il mio giubbino di pelle marrone; afferrai la tracolla a righe e me la misi in spalla. Intanto che aspettavo il pullman, come ogni mattina, presi le cuffiette e il cellulare e iniziai a ascoltare "Moments". Quella canzone riusciva sempre a farmi scendere una lacrime, forse le emozioni che mi trasmettevano quei cinque ragazzi erano fortissime, forse li sentivo così vicini a me da poterli toccare...

-

Smisi di sognare ad occhi aperti quando la professoressa di biologia mi chiamò alla cattedra per interrogarmi. Non mi fece paura, non mi feci prendere dal panico. Biologia è la materia dove vado meglio e quindi una semplice interrogazione non mi preoccupava affatto.

La campanella scoccò la fine della mia interrogazione che, come previsto andò benissimo; presi il massimo dei voti. Intanto pensavo a cosa stessero facendo Ary, Mary e Emma, se anche loro erano state interrogate, se stavano ridendo, se si stavano divertendo. E se invece fossero state in difficoltà? Se fossero in lacrime? Se fosse successo qualcosa? Mi sentivo così distante da loro. Ero impotente, se fosse successo qualcosa non sarei potuta intervenire in loro difesa. Tutto ciò era così frustrante.

Mi arrivò un messaggio di Arianna:

-Ehy Ale! Ti va se oggi ci ritroviamo per provare la sigla del canale? Ho postato su facebook la suddivisione del testo. Io e la Mary avevamo pensato a One Thing, che ne dici? Comunque c'è la foto su gruppo, guardala e fammi sapere. xx

Non vedevo l'ora di stare un po' con loro e passare un altro pomeriggio come il precedente. Avevo bisogno di ridere, di svagarmi. Quella scuola era troppo anonima, tutte persone senza idoli, persone comuni senza qualcosa per cui vivere o lottare. Continuai a ripetermi e a ringraziare qualsiasi cosa o persona che mi avesse fatto conoscere loro, i miei idoli, i One Direction, perchè da quel giorno le mie giornate si sono riempite. Fino a quel giorno ero una semplice, ragazza, come tutte le altre. Ma da quel giorno in poi ero diversa, ero una fan, ero una sostenitrice, mi sentivo parte di una famiglia unita per raggiungere lo stesso obiettivo. Mi piaceva condividere la mia passione con altre persone, soprattutto se quelle persone avevano i nomi di Arianna, Maria Gilda e Emma.

Se non vivi per qualcosa morirai per niente. Era la mia citazione preferita.

Risposi, entusiasta, al messaggio di Arianna e così trascorsi un pomeriggio fantastico con tre bellezze, nel centro di un paesino vicino a casa mia. Il sole splendeva alto in quel cielo azzurrino che guardavo ogni giorno, in cerca di speranza, in cerca di qualcosa che avrebbe potuto darmi la forza e il coraggio di affrontare tutte le situazioni difficili che mi si ponevano davanti. I raggi facevano illuminare gli occhi celesti cristallini di Arianna, i capelli dorati di Mary e il sorriso splendente di Emma. Con loro mi sentivo a casa, ogni volta era un po' come un "bentornato" dopo un lungo viaggio. Sapevano farmi stare bene con la loro semplicità. Erano le uniche che mi capissero e mi apprezzassero per quella che sono.

L'unica cosa che non mi passasse ancora per la testa è come sarebbe andata la cover,quale sarebbe stato il risultato di quattro voci messe insieme. Non avevamo mai cantato insieme prima di quel momento. Nessuno mi aveva ancora sentita cantare e questo mi metteva ansia. La paura di sbagliare stava per rovinare tutto, ancora una volta. Nessuna delle quattro frequentava corsi di canto, semplicemente cantava quando era a casa da sola, per non farsi sentire dai genitori.

Ma posso assicurare che quando Arianna prese in mano quella chitarra e cominciammo a intonare le prime note, bè, tutto cambiò.

 
  
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