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Autore: LiamsGirl    20/04/2012    10 recensioni
Una ragazza che ha bisogno di essere salvata. Che cerca un posto dove sentirsi a casa. Ed un ragazzo da chiamare Amore.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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- chapter six;
 
Passarono circa quattro giorni, e lei si stava abituando. La mattina Zayn andava a scuola, poi mangiavano pranzo loro due da soli e nel pomeriggio uscivano a volte con i ragazzi, altre no. Andarono al centro commerciale, al cinema e al bowling. Un giorno aiutò a studiare e a fare una ricerca di storia dell’arte, poi passò la notte successiva a leggere il suo libro, e si appassionò di quella materia. La vita lì in fondo, non era tanto male, ed erano tutti simpatici e gentili con lei. Poi però, a Sandra venne un’idea.
–Domani andrai a scuola con Zayn, non siete allo stesso anno ma ti troverai bene, vedrai- il panico si impadronì del suo volto mentre Zayn le sorrideva cercando di confortarla un po’.
–Che ottima idea, cara- George era un uomo di poche parole, buono, sempre d’accordo con sua moglie.
–Metti la sveglia alle sette, ti accompagno io in moto- Zayn le toccò un braccio e sorrise dolcemente. Era per questo che ora si ritrovava a girarsi nel letto senza riuscire ad addormentarsi.
Come si sarebbe dovuta comportare?
Come sarebbero stati i suoi nuovi compagni?
Sarebbe stata di nuovo quella nuova e strana? Probabilmente sì.
Si girò verso la radiosveglia che segnava l’una e mezza e si costrinse a prendere sonno, riuscendoci dopo circa un’ora.

-Sei in ritardo, sveglia!- per un attimo le sembrò la voce di Sally, e provò un po’ di malinconia, poi si ricordò dove era, e che era Zayn a bussare, quindi si girò e si coprì le orecchie con il cuscino.
–Guarda che mi metto a cantare!- urlò da fuori e così fece, ma non era stonato, al contrario la sua voce era qualcosa di magnifico. Angelica. Armoniosa.
Courtney buttò le coperte da una parte e si alzò ancora con gli occhi socchiusi. Camminò lentamente fino alla porta e quando aprì si trovò davanti: un angelo, forse.
- Courtney, sei..- la guardò da capo a piedi, arrossendo.
Solo ora lei si ricordò che nella notte a causa del caldo si era tolta il pigiama ed era rimasta in mutande e reggiseno.
Urlò e richiuse la porta con un tonfo.
Qualche minuto dopo era già pronta e scese di sotto. Zayn stava mangiando una ciotola di cereali alla vaniglia e le dedicò un sorriso dolce. Lei prese uno yogurt alla fragola e lo mangiò in fretta. Nessuno dei due parlò, ma si guardarono tutto il tempo.
–Meglio se andiamo, o faremo tardi- mise la ciotola nel lavandino e caricò la borsa in spalla. Uscirono, e l’aria fresca ravvivò i capelli sciolti di lei. Presero la moto dal garage, e Courtney provò di nuovo quella sensazione di libertà e piacere sconosciuto.
La scuola non era molto distante e stranamente il traffico scorreva veloce.
Quando arrivarono, Courtney si pentì immediatamente di aver acconsentito a quella pazzia.
Lui parcheggiò la moto, e tutti gli sguardi degli studenti presenti nel parcheggio caddero su di lei.
Sulla nuova arrivata.
-Tranquilla, finché siamo insieme tutto andrà bene- le sussurrò all’orecchio, e tutto ciò che lei riuscì a pensare fu: è questo che mi preoccupa.
Un ragazzo biondo appoggiato alla scala la guardò da capo a piedi e fischiò.
Zayn lo guardò male, ma poi si rigirò: la campanella stava suonando.

-Prego, avanti- una voce calda, e profonda le infastidì le orecchie.
Aprì la porta, e per la seconda o forse terza volta nella giornata si ritrovò tutti gli occhi addosso.
-Lei deve essere la signorina Courtney Malik! Venga, si accomodi qui al primo banco. Io sono il professore di Arte, Mr. Whitman, è un onore- aveva all’incirca trentacinque anni, con un aspetto discreto. Fece come le disse, e lo ascoltò attentamente per tutta l’ora. Cercò di evitare le occhiate che i nuovi compagni le lanciavano, come il bigliettino con scritto “strana”.
Lei rimase ferma lì, senza dar alcun fastidio. Guardava fuori dalla finestra in silenzio: aveva cominciato a piovere.
Sfogliò il libro che le aveva dato il professore, e tenne lo sguardo lontano da quello altrui.
Al suono della campanella, cambiò classe.
Fu così per tutte le ore, e alla fine della giornata non aveva la minima idea di che colore fosse il soffitto della scuola, ma sapeva a memoria l’ordine in qui erano messe le piastrelle.
Vide Liam appoggiato a un armadietto che parlava con una ragazza e fece per raggiungerlo. Lui la salutò con un sorriso perfetto.
-Oh, guarda! Abbiamo una nuova puttanella per la scuola!- voleva resistere, voleva ignorarlo, ma si girò per vedere chi aveva detto quelle cazzate.
Il ragazzo biondo che le aveva fischiato era appoggiato all’armadietto con altri due amici. Non erano brutti, e probabilmente erano i puttanieri della scuola.
Stava per rispondergli qualcosa come: “tua madre” o “suca”, ma qualcuno l’anticipò.
Un pugno arrivò direttamente sul naso al biondino, e dal rumore era sicuramente rotto.
Niall gli era saltato addosso, e gli dava una scarica di pugni nello sterno.
Il ragazzo a terra urlava, ma riuscì lo stesso a dargli un destro sull’occhio.
Una cerchia di gente arrivò per assistere mentre Courtney e Liam cercavano di dividerli.
-Ora basta! Voi tre in presidenza! Subito!- furono le parole che fecero terminare del tutto quello scontro di box improvvisata.

-Perché l’hai fatto? Non dovevi. Potevo benissimo cavarmela da sola- stavano tornando in macchina, lei e Niall. Per fortuna non li avevano sospesi, ma dovevano lo stesso pulire la mensa il giorno successivo.
-Ti hanno dato della puttana, e non mi sta bene- aveva il volto contratto e un occhio nero che lo rendeva buffo.
–Avrei potuto fare da sola, ripeto- si girò scocciata e guardò fuori dal finestrino. Lui accese la radio, lei la spense. Tutto ciò si ripetè più volte. Quando accostò vicino a casa, lei fece per scendere sdegnante, ma Niall la fermò. Le bloccò il braccio, costringendola a stargli vicino. Molto vicino.
-E se ti dicessi che l’ho fatto perché sapevo quali sarebbero state le conseguenze e mi sembrava un ottimo piano per ottenere un po’ di tempo da trascorrere da soli, io e te?- si avvicinò e le sue labbra erano a circa dieci centimetri da quelle di Courtney.
-Direi che sei uno stupido, ma..-
Si avvicinò sempre di più.
cinque centimetri.
quattro centimetri.
tre centimetri.
Squillò il cellulare.
Zayn:’ Dove cavolo sei finita?!’
Courtney:’ Arrivo’.
Scese dalla macchina, senza salutarlo, e lasciando lì tutta la magia che si era creata.


Nota dell'autrice.
ecco il sesto capitolo! wow, non mi sembra di essere già al sesto! comunque: spero vi sia piaciuto e spero recensirete facendomi sapere cosa ne pensate. ci metto anima e cuore, e spero veramente che vi piacciano. vorrei dire che Courtney sarebbe la mia amica @niallersavedme (su twitter). non proprio il carattere o cosa, ma la storia era nata per lei. ora che lo sapete bhe, non cambia niente.
Grazie mille per aver letto. xx Gaia.
  
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