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Autore: S_Nity    14/11/2006    3 recensioni
Questa fan fiction è una one-shot ispirata a Soul Raver, ma anche se non conoscete quella storia riuscirete a capire benissimo tutto. A parer mio trasmette un messaggio abbastanza importante...
Genere: Sovrannaturale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frozen Lands

Frozen Lands

 

Il vento gelido continuava a sbattergli sul viso; all’improvviso però la caverna che stava attraversando si interruppe e davanti a lui, circa dieci metri più sotto, comparve una candida distesa gelata che sembrava un lago ghiacciato. In mezzo a questa si stagliava una figura nera con fianco sinistro rivolto verso di lui. Era  in piedi su una roccia a qualche miglio di distanza; solo ricorrendo alla vista potenziata dal suo amuleto riuscì a vederla nitidamente: era una figura femminile, ricoperta da uno spesso mantello nero con un largo cappuccio che le calava fino alle sopracciglia. La pelle era nivea, la più pallida che avesse mai visto.

Poi, successe una cosa che andava oltre ogni capacità umana: da miglia di distanza, girò la testa verso Shar per guardarlo intensamente, come se fosse a pochi centimetri dai propri occhi. Le sue iridi erano pure e bianche quasi come la pelle, solo con qualche sfumatura grigia verso l’esterno.

“Si è accorta di me... come...?”.

Il tempo di battere gli occhi. Il solo istante in cui la vista fu oscurata dalle palpebre ed era scomparsa. Niente orme, neppure sopra neve su cui era prima.

Stavo... stavo forse sognando? Eppure, ho la più assoluta certezza che lei era lì. E che mi ha guardato.”.

“Noi vediamo solo ciò che vogliamo vedere” fu una voce dietro di lui. “ Te l’avevo già detto”.

Shar si girò di scatto, e guardò l’unica persona che non avrebbe voluto incontrare. “Schifoso vampiro! Lasciami in pace!”.

“Non ti avevo anche detto che il mio nome è Garon?” sospirò lui. “Se un giorno diventerai come me, non credo che mi giudicherai ancora tale.”.

Shar riprese a parlare, ancora più adirato di prima. “Io non diventerò mai come te! Non sono un assassino!”.

Garon prese a camminare lentamente intorno a Shar, creando dentro il ragazzo una grande tensione. “Vedi, non puoi decidere se diventarlo o no. Sono gli altri che decidono per te. E inoltre, non sono un assassino. Uccido per mangiare. Voi umani non fate la stessa cosa con gli animali?”.

Shar parve disgustato a quel paragone. “Non è la stessa cosa!”.

Perché?”.

Il ragazzo stava per rispondere, ma si bloccò per un istante. “ ... tu dici che un tempo sei stato umano. Se è vero, allora sai con certezza che non è la stessa cosa.”.

Il vampiro si fermò davanti a lui e lo guardò dall’alto dei suoi due metri. “Io sono stato umano, è vero. Ma per fortuna, non ricordo nulla di quel periodo, e non voglio ricordare gli orrori commessi da chi, al tempo, era la mia gente.”.

Shar era sempre più irritato, ma ad ogni frase del vampiro diveniva sempre meno convinto della causa che stava difendendo. “Di cosa stai accusando noi umani? Voi ci uccidete, noi ci difendiamo.”.

Garon accennò un ghigno, mostrando i suoi canini lunghi ed affilati, per poi divenire serissimo. “Tu dici che noi vi attacchiamo e voi vi difendete soltanto, eh? EH?”. La sua voce era diventata ancora più cupa e potente di quanto non fosse già; la paura si leggeva negli occhi del ragazzo. “I vampiri popolano queste terre da mille anni prima che l’uomo vi mettesse piede! E perché? Perché voi umani ci avevate sterminati quasi completamente dai territori dove la temperatura arrivasse almeno a venti gradi sotto lo zero! Ci siamo ritirati qui, cercando di non far estinguere la specie e vivendo solo di animali e di qualche incauto avventuriero che osa sfidare questo gelo. Ma voi state continuando con la vostra crociata! Non vi fermerete finché non saremo morti tutti... noi uccidiamo alcuni di voi per vivere, mentre voi ci uccidete per il solo gusto di uccidere, e di bagnare le vostre terre con il nostro sangue. Voi potete uccidere tutto e tutti solamente per il gusto di farlo, e noi non possiamo prendere pochi umani per far sopravvivere la specie.”.

Il vampiro guardò Shar con distacco, sapendo che nessun umano avrebbe mai compreso i suoi ideali. Fece un passo indietro ed osservò il lago ghiacciato, proprio mentre un micidiale alito di vento gli gonfiò le vesti.

Riportò la sua attenzione all’umano, trasse un profondo respiro e si girò, pronto a scomparire nelle tenebre da cui era arrivato. Quando fu ormai nella semi oscurità si fermò, pronunciando parole che ferirono il ragazzo come un pugnale piantato nel cuore.

“Noi vediamo solo quello che vogliamo vedere, ricordatelo.”

  
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