Gli occhi viola del vampiro rimasero a fissare quelli scarlatti di Dorian, mentre Ariane era ancora tra le sue braccia.

-Hector, non osare...- ringhiò il moro.

-E da quando ho paura delle tue minaccie?- sorrise l'altro.

La ragazza continuava a guardare Dorian, con sguardo colmo di fiducia e paura. Le faceva male vederlo in quel modo. Avrebbe voluto aiutarlo, ma come? Non c'era via d'uscita.

Avvertì un braccio cingerle la vita, violento. In pochi secondi si ritrovò stretta al petto dell'uomo.

-Dimmi Dorian, cos'ha questa ragazza per essere riuscita a sciogliere il tuo cuore di ghiaccio?-

L'altro non rispose, ma abbassò lo sguardo.

-Ti prego...- sussurrò.

-Cosa hai detto? Non riesco a sentirti- lo schernì quello.

-Per favore, non farle del male-

-Caro Dorian, non pensavo che fossi caduto così in basso da arrivare a pregarmi. Mi dispiace, ma non credo di essere incline a soddisfare la tua richiesta. Questa giovane mi affascina, sono curioso...-

-Hector, non farlo!! Giuro che ti ucciderò con le mie mani!!-

Ariane avvertì una sorta di spossatezza impadronirsi del suo corpo, mentre una mano del vampiro le accarezzò i capelli d'ebano, per scendere poi lungo la guancia e il collo. Nel frattempo il suo respiro si faceva vicino alla sua carotide.

-E' finita davvero questa volta- pensò lei, chiudendo gli occhi.

Quando i canini del vampiro penetrarono nella candida pelle del suo collo, Ariane avvertì una scossa che le attraversò tutto il corpo, dalla base della nuca sino alla parte bassa della schiena.

Come ovattato, avvertì il grido di Angeline e di Dorian, mentre le risate degli altri vampiri si dilagavano, sino a sparire in un tetro oblio.

Il sangue sgorgava copioso dalla ferita alla bocca del suo assalitore, mentre riusciva in qualche modo a percepire una sorta di risatina perversa fuoriuscire da quelle labbra incollate al suo collo.

Quando le forze ormai erano sparite e le sue braccia erano ricadute lungo il corpo, mentre le ginocchia le si erano piegate sotto il peso del suo corpo, sorrise.

Riuscì a voltarsi verso Dorian e, guardandolo per un ultima volta, una piccola lacrima le scivolò solitaria su una guancia. Dopodichè le sue palpebre si abbassarono, tristemente e senza che lei potesse fare niente per impedirlo.

Ariane, Ariane!! La mia Ariane!! Tutte, ma non lei. Non posso sopportare di vederla tra le sue braccia, mentre contamina la sua purezza. Maledette catene!! Spezzatevi, devo salvarla!! Le ferite oramai non hanno più importanza, non sento il benchè minimo dolore. La mia attenzione è tutta su di lei, mentre, allo stremo, si accascia tra le sue grinfie. Lui mi sta guardando, ridendo sadico. Per la seconda volta ha portato via qualcosa che è mio e se ne compiace. L'ha prosciugata, lo sento. È debole e non resisterà. Non posso permetterlo!! Dov'è finita la forza che avevo? Quella volontà che mi ha permesso di sconfiggerlo una volta?

Lei mi ha cambiato, profondamente, e mi ha reso debole, tanto che non la sto proteggendo come dovrei...

Quando se ne è andata, è come se avessi sentito una parte di me morire con lei, mi sono chiuso in una forma di apatia che gli ha permesso di avere la meglio su di me.

La pensavo al sicuro fuori da queste mura e invece è riuscito a raggiungerla. Maledetto!!

Mentre la vedo accasciarsi, stanca e destabilita, un solo pensiero mi invade: voglio morire...



N.A. Lo so, è un capitolo molto breve, ma molto molto breve, ma volevo lasciarvi con un pò di suspance. Il prox a breve, non temete.
Un saluto Marty