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Autore: AngelWithoutWings    21/04/2012    2 recensioni
Cinque ragazze. Cambridge. Tutto normale, no?
Sì, forse è anche un po' troppo noioso, però...
Non sarebbe tutto un po' più divertente se, come compagni di stanza, due di loro, si ritrovassero i One Direction?
Uhuh... e visto che mi piace incasinare la vita ai miei personaggi, perché non aggiungere un pizzico d'amore qua e là?
Voilà, una FF piena di colpi di scena, sbaciucchiamenti e... Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8 – Ricominciamo da zero?

Oltrepassammo la porta verde, che credevamo fosse l’uscita dal retro del locale.
Invece mi ero ritrovata con la faccia contro il muro di un ripostiglio.
Mi voltai sbuffando, sentendo Harry chiudere la porta a chiave e capii che quel cretino non aveva ancora realizzato di averci chiudo lì dentro. Le ragazze urlanti ancora fuori dalla porta.
Ci girammo nello stesso istante, pronta per una sfuriata con i fiocchi... ma ci ritrovammo uno davanti l’altro.
“Ops... ho sbagliato porta!” sorrise, passandosi una mano tra i capelli e guardandosi intorno.
Misi le mani sui fianchi, guardandolo stizzita “Tu dici?”
“Andiamo, potrebbe andare peggio: abbiamo la luce e una finestra!” cercò di sdrammatizzare, accendendo la lampadina dall’interruttore e aprendo la finestrella, che lasciò entrare altra luce dall’esterno.
Sbuffai, scivolando lungo il muro fino a sedermi per terra e posai il viso tra le ginocchia.
Lo sentii imitarmi, qualche secondo dopo.
Feci giusto in tempo ad alzare la testa per vederlo affianco a me, che la luce si spense, con uno scoppio della lampadina in un sonoro –puff!-
Saltai, avvicinandomi a lui spaventata.
Lui rise, approfittandone per cingermi le spalle.
“Ma dai... neanche ai Looney Tunes capitano queste cose!” esclamai. Ridemmo entrambi.
Mi scansai, scivolando dalla sua presa “Quanto dovremmo aspettare?”
“Tranquilla, tra una mezzoretta se ne saranno andate tutte.” Naturale, poggiò la testa riccioluta al muro.
“Una mezzoretta!?!” esclamai “E dimmi: per te è normale rimanere chiuso per ‘una mezzoretta’ dentro uno sgabuzzino!?!”
Lui alzò le spalle “Mi dispiace di averti rovinato la serata...” e, per la prima volta forse, sembrava sincero e realmente preoccupato per me: niente scherzi, niente battutine o sorrisetti odiosi...
Già... Avevo in mente una serata alquanto diversa: ballare, guardare Cam, magari parlare con lui e poi tornarmene a casa felice e magari un po’ sbronza!
Mai avrei immaginato di ritrovarmi in uno stanzino con il ragazzo che, due volte, aveva provato a baciarmi!
Mi scansai lentamente, senza farglielo notare, ma la sua gamba toccò di nuovo la mia, pochi secondi dopo.
Sbuffai, sentendolo ridere.
Mi girai con l’intento di fulminarlo con gli occhi, ma quando alzai lo sguardo, vidi il suo profilo illuminato dalla luce, proveniente dalla finestra, la stessa che si divertiva a tinteggiargli i ricci e, sulla guancia, era spuntata una fossetta adorabile.
Adorabile!?! E questo da dove veniva fuori?
Scostai lo sguardo subito, non appena lui si girò verso di me, fingendo di essere occupata a guardare la parete alla mia sinistra, mordicchiandomi il labbro imbarazzata.
Ci mancava solo che quel montato mi beccasse a fissarlo...
Credevo fosse sul punto di parlarmi, un paio di volte, ma rimase in silenzio, finché non tornò a guardare anche lui la porta, alla sua destra.
Non so quanti interminabili e noiosissimi minuti passarono, quando sentii qualcosa sfiorarmi la gamba, facendomi saltare urlando, spaventata.
Atterrai sulle sue gambe, balbettando imbarazzata “Scusa...” mentre cercavo di guardare sul pavimento, cercando di vedere che schifezza mi avesse toccato.
Lui rise, di nuovo ed io -stupida- mi girai verso di lui, per vedere se le fossette fossero ricomparse.
Eccole là, infatti e le trovai, di nuovo, adorabili.
Avevo trovato qualcosa di Harry che non mi desse sui nervi: potevo considerarlo un traguardo!
Solo che, quando alzai lo sguardo, mi accorsi di quanto fosse inappropriato essergli in braccio ed essermi girata senza pensare a quanto il suo viso fosse vicino al mio.
Mi scansai, girandomi, mentre sentivo le guance diventare bollenti.
Strano, non mi era mai capitato prima. Non con i tipi come Harry...
“Ti da fastidio se...” gesticolai, scostandomi i capelli, imbarazzata “...posso rimanere?” lui annuì, evitandomi di balbettare ancora “Mi ha toccato qualcosa prima e ho una paura tremenda dei ragni e di tutti quegli altri  mostri schifosi!” ci tenni comunque a precisare.
Lui sorrise, alzando le spalle “Figurati.” Posò le mani sui miei fianchi, facendomi rimanere immobile, aspettando di capire che cosa volesse fare, quando mi alzò, per sistemarmi con la schiena contro l’armadietto affianco e le gambe sulle sue “Così va meglio?”
Sorrisi, annuendo senza poter evitare di chiedergli “Non proverai a baciarmi, vero?”
Harry rise, scuotendo la testa “Senti, mi dispiace per essere partiti con il piede sbagliato.” Mi guardò negli occhi - com’era possibile che fossero così chiari e bellissimi anche nella penombra!?!- “Non che non mi diverta contraddirti o provare a baciarti...” ridemmo, mentre fingevo di mollargli uno schiaffo “...Ma non vorrei che ti fossi fatta un’idea sbagliata di me.”
“Allora ricominciamo da zero?” sorrisi, porgendogli la mano.
Lui sorrise, stringendomela.
Rimanemmo ancora un po’ a chiacchierare, senza nessuno scambio di frecciatine o di insulti, cercando di conoscerci meglio, finché io non mi appoggiai con la testa sulla sua spalla, esausta e mi addormentai, cullata dal suo profumo.

Riaprii gli occhi, ritrovandomi a fissare il soffitto pieno di graffiti della mia stanza, mentre le braccia di Harry lasciavano la presa dietro la mia schiena e le ginocchia, facendomi sdraiare sul letto.
“Mi hai riaccompagnato in braccio?” farfugliai, ancora in dormiveglia “Sto sognando?”
Lui sorrise, sfilandomi le scarpe che cominciavano a martoriarmi i piedi dopo l’intera serata e accostò il lenzuolo fino alle mie spalle, premuroso come non lo avrei mai immaginato.
“Buonanotte.” Rimase a guardarmi, per qualche secondo, continuando a sorridere e a conservare le sue familiari fossette sulle guance.
“’Notte.” Sorrisi, mentre si abbassava, sorprendendomi, per baciarmi sulla fronte.
Uscì silenzioso dalla stanza, accostando piano la porta e sorridendomi un’ultima volta prima di uscire.
Abbracciai il mio cuscino, stringendolo come ero solita dormire, fin da bambina, incurante del fatto che ero ancora completamente vestita e truccata, chiudendo gli occhi  e aspettando di riprendere sonno.
Forse mi ero sbagliata sul suo conto.
Forse non era poi così stronzo.
Forse saremmo potuti diventare amici...

A little space for me...

Uhuh... e adesso?
Beh, ora spero che abbiate la pazienza per leggere un altro capitolo e scoprirete da voi cosa succederà! ;D



Anche questa è una foto scattata da Julia, qualche giorno dopo la festa, ritraente Jen ed Harry al laghetto.
PS: so esattamente che non assomiglia ad Harry. Ma spero che mi perdonerete, comprendendo; insomma, non è che i tipi come Harry li trovi facilmente! xD

 

  
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