Scatto #6
Mio Dio!
La donna scoppiò in lacrime abbandonandosi contro la parete neutra.
Mio Dio! No, non ci credo!
Le urla rimbombavano ancora nella sala bianca e fredda dell’ospedale.
Era una notte buia e la pioggia picchiettava intrepida contro le vetrate delle finestre; l’odore di disinfettante pizzicava nelle narici; le
parole dei medici erano state una sferzata d’aria gelida.
Suo marito non ce l’ha fatta.
L’impatto è stato troppo violento e le lamiere non hanno lasciato scampo.
Ci dispiace.
Parole. Solo parole senza senso.
Judith singhiozzò disperatamente ripetendo quel nome per tutta notte, rifiutandosi di accettarlo.
Non poteva essere.
No, si ripeteva, la mano destra posata sul ventre rigonfio.
Tutto ciò che le rimaneva erano quei ricordi – ricordi dolci e profumati – impressi nei rullini della macchinetta fotografica.
Le fotografie di una vita.
***