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Autore: willbeyoungforever    21/04/2012    4 recensioni
Seconda FanFiction che fa parte del progetto Disney!Gay (ossia la trasposizione dei cartoni Disney con le Ship di Glee Klaine - Brittana - Faberry). Per questa seconda storia ho deciso di proporvi una rilettura della Sirenetta con Rachel e Quinn come protagoniste!
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Rachel Berry è una ragazza molto ambiziosa, ha una voce fantastica ed è la punta di diamante del Glee Club della sua scuola. Ma è ossessionata dalla popolarita, ed è convinta di poterla raggiungere solo entrando a far parte di un mondo che ammira da tempo in segreto: quello delle Cheerios.
Per riuscire nel suo intento stringerà un patto con Sue Sylvester, che in cambio della popolarità le chiederà qualcosa di molto importante....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
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Dedico questo capitolo a HeatherMorris <3

Capitolo 6: Kiss the girl
 
 
Il colloquio con il professor Shuester non andò molto bene. Ma dopotutto Rachel se l’aspettava: stava piantando in asso i suoi compagni di squadra proprio poco tempo prima delle Regionali. E lei era la loro punta di diamante.
Eppure Rachel non si aspettò tutto quell’astio dai suoi amici. La presero davvero male. L’unico comprensivo fu Blaine, che si avvicinò a Rachel per sapere com’era andato il primo giorno di allenamento. La ragazza non potè fare a meno di abbracciare l’amico e scoppiare a piangere tra le sue braccia.
Ma il tempo a disposizione per le spiegazioni era poco, Rachel doveva tornare dalle sue nuove compagne, per un veloce allenamento prima delle lezioni pomeridiane. Stare nelle Cheerios richiedeva un impegno enorme. Salutò così l’amico abbracciandolo ancora più forte e, dopo aver lanciato un’ultima occhiata ai suoi amici (lei li considerava ancora tali) che però ricambiarono con sguardi piuttosto irritati, corse di nuovo in palestra, per un nuovo allenamento.
 

*

 
Quella giornata a Rachel sembrò lunghissima. Non aveva mai corso così tanto in tutta la sua vita. E proprio come immaginava era assolutamente negata con i Pom Pon, le rondate e tutti quei salti complicati.
Quinn aveva usato proprio gli aggettivi giusti per descriversi quando capitanava la squadra: bella stronza. Aveva torturato per tutto il pomeriggio la povera Rachel, affinché riuscisse a fare ogni singolo passo. Il tutto sotto lo sguardo soddisfatto della Coach Sylvester.
La morettina era allo stremo delle forze, ma non voleva deludere Quinn, per questo non si lamentò mai e continuò imperterrita per riuscire decentemente almeno nelle cose più semplici. Quando finalmente Sue fischiò la fine degli allenamenti, Rachel cadde a terra stremata. Quinn riacquistò il suo fare angelico e le porse una mano. Rachel tutta affannata si fece aiutare e a fatica si rimise in piedi.
“Mi tremano le gambe, mi fa male tutto…grazie a Dio che domani è domenica…non ci sono gli allenamenti di domenica vero?” chiese spaventata la mora. Quinn scosse la testa divertita “No stai tranquilla! Però pensavo…oggi ti ho torturata e ho potuto capire bene fin dove puoi arrivare…ehi non fare quella faccia! Guarda che non sei un caso così disperato! Dobbiamo lavorarci…ma ce la faremo…” disse Quinn cercando di tranquillizzare l’amica che si era aggrappata al suo braccio e camminava molto lentamente a causa dei molteplici dolori. Poi la bionda continuò “Solo una cosa dobbiamo sistemare…questa tua paura dell’altezza…Rachel una cheerleader deve poter salire in cima alla piramide, e molto spesso viene lanciata in aria….non puoi assolutamente soffrire di vertigini! Quindi mi spiace per te” disse la bionda dando un leggero buffetto sul naso dell’amica “ma domani non potrai proprio riposarti…passo a prenderti nel pomeriggio e ti porto in un posto…ci alleneremo ancora un po’…in privato…” Rachel voleva protestare, ma non ci riuscì per due motivi. Uno, era troppo stanca per parlare e soprattutto per lamentarsi. Due, l’idea di passare del tempo da sola con Quinn l’elettrizzava. Per questo riuscì solo a sorridere (con grande sforzo!) all’amica, che contenta l’accompagnò fino allo spogliatoio.
 

*

 
 Sue Sylvester aveva osservato da lontano tutta la scena. La situazione non stava affatto procedendo secondo i suoi piani. La sua Q, la reginetta dei ghiacci, stava entrando in contatto con quella perdente. Non poteva permetterselo. Eppure aveva visto Quinn tartassare Rachel durante gli allenamenti…ma quel sorriso non prometteva nulla di buono. La sua capo cheerleader non rideva mai di gusto con nessuno.
Doveva in qualche modo riprendere in mano le redini del gioco.
Per questo chiamò con un cenno Brittany e Santana che la seguirono nel suo studio.
Appena le ragazze si chiusero la porta alle spalle, la Coach illustrò loro la sua idea. Se la presenza di Brittany non risultava indispensabile in questo piano, lo era invece quella di Santana.
Per prima cosa la ragazza ispanica doveva seguire Quinn e Rachel il giorno successivo (si, la Sylvester era riuscita ad origliare la conversazione delle due ragazze), spiarle e interromperle quando e se la situazione si fosse fatta troppo pericolosa.
“Santana, mi fido di te…quella ragazza non deve assolutamente entrare troppo in intimità con la nostra capo cheerleader…solo così potremo sbarazzarci di lei, che detto tra noi, è un vero peso morto per la squadra…non obbligarmi a ricorrere al piano B, sai bene che rischierei grosso se una mia Cheerleader si spaccasse “accidentalmente”  qualcosa durante un allenamento” disse la donna.
Santana rispose con un sorrisino e un leggero cenno del capo. Mentre le due ragazze stavano per alzarsi e lasciare la stanza la Sylvester richiamò nuovamente la loro attenzione “Ah Santana…se le cose si fanno troppo complicate, e vedi che Quinn non ti da retta perché troppo presa da quell’insignificante ragazzina…bè in quel caso…ricorri a quella canzone di cui ti ho parlato l’altro giorno…vedrai che la nostra piccola Q cadrà subito ai tuoi piedi e si dimenticherà totalmente di quella Rachel.”
Santana sorrise nuovamente in tono beffardo e poi lasciò la stanza della Sylvester con la mano intrecciata in quella dell’amica.
 

*

 
“Quindi non hai proprio intenzione di dirmi dove stiamo andando?” chiese Rachel curiosa alla guidatrice. Quinn era passata a prenderla nel tardo pomeriggio, come d’accordo e ora la stava conducendo chissà dove, per allenarsi.
“Devi solo pazientare ancora qualche minuto…” rispose la bionda sorridendo all’amica. Rachel era veramente adorabile, sembrava una bambina di 5 anni dal tanto che era impaziente. E Quinn era sicura che il posto dove la stava portando le sarebbe piaciuto tantissimo.
“Eccoci…siamo arrivate” disse Quinn mentre parcheggiava in un largo spiazzo semideserto.
Rachel scese dall’auto e iniziò a guardarsi attorno, stava per aprire la portiera anteriore per poter prendere il suo borsone che conteneva la divisa da Cheerios ma Quinn chiuse velocemente la macchina, impedendoglielo. La morettina la guardò con sguardo interrogativo, ricevendo però solo un sorriso ambiguo come risposta.
“Dai Rachel, seguimi!” disse Quinn afferrandola per una mano e accompagnandola dolcemente verso un sentiero.
La ragazza si fece condurre senza lamentarsi troppo.
Quinn si fermò di colpo e Rachel per poco non andò a sbattere contro l’amica.
“Ma questo è…un parco giochi?” domandò la ragazza turbata.
“Esatto Rachel! Dai sbrigati!” le disse la bionda togliendosi le scarpe e rimanendo a piedi nudi.
“Ma…ma cosa stai facendo?”. La ragazza era incredula.
“Non posso mica arrampicarmi con queste scarpe!” rispose con noncuranza la cheerleader, iniziando a correre come una bambina verso una costruzione molto alta d’acciaio, una specie di castello cubista.
“Ma Quinn, io non indosso i vestiti giusti per giocare ad arrampicarmi!”. La ragazza per quell’uscita aveva scelto un vestitino di diverse tonalità di azzurro, corredato con un bel fiocco tra i capelli anch’esso dello stesso colore.
“Perché io si?” le urlò come risposta la biondina che era già a metà della costruzione. Effettivamente anche gli abiti di Quinn non erano quelli più indicati per un arrampicata. La ragazza indossava una gonnellina svolazzante nera, una cintura di stoffa rossa e una camicetta bianca molto leggera. Era la prima volta che Rachel vedeva la ragazza con i capelli sciolti, e la trovava ancora più bella.
“Dai Rachel! Non vorrai mica rimanere li tutto il pomeriggio! Sali su!” le gridò Quinn dal punto più alto della costruzione.
“Quinn lo sai che soffro di vertigini! Non ce la farò mai a salire li sopra!” piagnucolò la ragazza avvicinandosi al castello.
“Rachel ti ho portato qui proprio per superare questa paura! È un gioco per bambini! Non fare la sciocca!”
“Quinn, non ce la faccio…è più forte di me!”
“Rach almeno provaci…fammi contenta!” mentre diceva queste parole Quinn faceva ondeggiare le gambe divertita, ma l’amica non sembrava intenzionata a muoversi. Così la bionda decise di spaventare un po’ l’amica e volutamente si sporse fingendo di cadere all’indietro. Rachel appena la sentì urlare si precipitò come un razzo sul castello gridando terrorizzata “Quinn tutto ok! Stai bene?”
Quinn come risposta iniziò a ridere divertita “Ahahaha Rachel, hai visto che ce l’ho fatta a farti salire! Sei praticamente a due metri d’altezza!”
“Quinn TI ODIO!” rispose la ragazza quasi piangendo
“Dai Rach, era uno scherzo!”
“Mi sono preoccupata sul serio e…Quinn ti prego fammi scendere!”
“Non è successo niente…e adesso stai tranquilla, fai un bel respiro e non guardare giù!” cercò di tranquillizzarla la bionda
“Non ce la facciooooo…ho troppa paura!!!”
Ora la morettina stava piangendo sul serio, facendo sentire in colpa l’amica. Per questo la cheerleader con fare elegante scese verso di lei e le porse la mano: “Rachel prendi la mia mano e tieni gli occhi fissi nei miei…ti aiuterò a salire”. La ragazza era terrorizzata, ma lo sguardo sicuro di Quinn le infondeva fiducia. Così si lasciò guidare fino alla cima del castello.
“Rachel stai tranquilla! Così mi stai stritolando il braccio” disse Quinn sorridendo alla ragazza avvinghiata a lei.
“Scu-scusa…ma ti prego non lasciarmi!”
“Non preoccuparti, sono qui…” rispose dolcemente la cheerleader passandole un braccio lungo i fianchi. Quinn rimase così per qualche tempo aspettando che il respiro di Rachel si regolarizzasse. Dopo una decina di minuti la ragazza aveva smesso di tremare.
“Ok Rachel, ora è tempo di scendere, che ne dici? Sei stata bravissima!”
“Grazie Quinn…” rispose titubante la morettina accennando un leggero sorriso.
Le due ragazze scesero lentamente dalla costruzione e una volta arrivate a terra Rachel tirò un sonoro sospiro di sollievo che fece ridere di gusto Quinn.
La Cheerleader aveva ancora voglia di giocare, per questo tornò ad arrampicarsi sulla costruzione, ma questa volta senza salire troppo in alto si appese a testa in giù per le gambe.
Rachel immediatamente si portò le mani sugli occhi strillando imbarazzata “Quinn che fai? Hai la gonna tutta sollevata e…e…ti si vedono tutte le mutandine!”
“Dai Rachel non c’è nessuno in giro che problemi ti fai?” rispose l’amica ridacchiando e continuando a dondolarsi.
“Ma potrebbe arrivare qualcuno! Dai Q scendiiiii!”
“Uff Rachel, stavo per dirti di provare anche tu ad appenderti a testa in giù…ma sei così impaurita per tutto…devi scioglierti un po’…” Quinn con grazia saltò giù dalla costruzione e mettendosi le scarpe continuò il suo discorso “…hai bisogno di sbloccarti! Ho un idea…vieni con me!” e dicendo queste ultime parole afferrò per mano l’amica e iniziò a correre verso un’altra giostra.
Questa volta si trattava di una specie di piattaforma circolare girevole in acciaio colorato. Rachel conosceva quel gioco perché da piccola molto spesso ci saliva con i suoi amichetti. Quinn la fece sedere sulla giostra e poi iniziò a spingerla velocissima, tanto che la ragazza mora fu costretta ad aggrapparsi al seggiolino su cui era seduta. Raggiunta la velocità desiderata la biondina saltò sulla piattaforma e cercando di rimanere in piedi a fatica iniziò a gridare a squarciagola come una pazza con le braccia al cielo . Rachel era sconvolta e iniziò a tirarla per la gonna, chiedendole cosa stesse combinando.
“RACHEL DEVI SBLOCCARTI….GRIDA FORTISSIMO E LIBERATI DA TUTTO QUELLO CHE HAI DENTRO!” le rispose la ragazza sempre urlando a causa dell’adrenalina.
La mora in tutta risposta si affossò ancora di più nel suo sedile.
Quinn continuò a gridare poi stremata si sedette barcollando affianco all’amica mentre la giostra stava diminuendo la velocità.
“Ora tocca a te” disse Quinn rivolgendo uno sguardo intenso a Rachel, che non potè fare a meno di acconsentire.
“Dai alzati in piedi, lì al centro…” la invitò la Cheerios “…spingo ancora io! E stai attenta perché andrò velocissima!” e prima di iniziare a correre Quinn le fece l’occhiolino. Ancora una volta, non appena ebbe raggiunto la velocità desiderata saltò su ma questa volta si sedette. Notando che Rachel non si decideva ad aprire bocca, le tirò una pacca sul sedere esortandola a incominciare a sfogarsi “Dai Rach, fammi sentire tutto il fiato che hai in gola!”
Rachel raccolse il suo coraggio e iniziò ad urlare. Era assurdo come quel gesto fosse così liberatorio e la facesse stare così bene! Senza rendersi contò sollevò le braccia al cielo e inclinò leggermente indietro la testa continuando ad urlare. Ma quella posizione sommata alla forza centrifuga le fecero perdere l’equilibrio e la morettina incespicò nelle gambe di Quinn, cadendole in braccio. Entrambe iniziarono a ridere di gusto, senza spostarsi da quella posizione. Rachel continuando a ridere appoggiò la testa sulla spalla dell’amica che intanto aveva fatto passare un braccio attorno alle sue spalle.
Finalmente la morettina riuscì a riprendere fiato, e mentre la giostra perdeva velocità, disse ansimando “é…è sta-to veramente liberatorio!”
“Te l’avevo detto!” rispose tra le lacrime la ragazza iniziando ad accarezzare i capelli all’amica.
La giostra ormai ruotava lentamente, cullando le due ragazze teneramente abbracciate. Entrambe avevano smesso di ridere, e l’atmosfera stava cambiando. Gli occhi di Quinn erano incollati in quelli di Rachel che dal canto suo cercava di sostenere quello sguardo colmo di mille possibili significati diversi. I loro visi erano vicinissimi. Rachel era totalmente inebriata dal profumo di Quinn e involontariamente abbassò lo sguardo sulla bocca dell’amica. La cheerleader se ne accorse e sorridendo si avvicinò lentamente alle labbra dell’altra.
Le due ragazze non fecero in tempo però a congiungersi in un tenero bacio, in quanto furono interrotte da una voce strascicata.
“Ragazze anche voi qui? Ma che coincidenza!” era Santana ad aver parlato. La ragazza si trovava alle loro spalle; indossava un minidress color panna che metteva in risalto perfettamente tutte le sue forme.
Rachel scese immediatamente dalle gambe dell’amica lanciandole un occhiata triste. Quinn però non tolse il braccio dalle sue spalle. Questa cosa turbò molto Santana che quindi continuò a parlare: “Come mai siete qui, insieme?” calcò molto quell’ultima parola  “Ma mi sembra di capire che ve ne state andando, giusto? Ognuna a casa sua….” Disse la ragazza in tono di sfida.
“Ce ne stiamo andando da qui, ma pensavo di invitare Rachel a mangiare fuori questa sera…che ne dici?” propose Quinn, e la mora acconsentì felice.
“Oh fantastico! Posso unirmi a voi? Brit non c’è, e io mi sento tutta sola!” disse Santana porgendo una mano a Quinn aiutandola così a scendere dalla giostra ma costringendola nello stesso tempo ad allontanarsi da Rachel.
Dato che le due ragazze non potevano minimamente immaginare il patto che Santana aveva stretto con la Sylvester acconsentirono alla richiesta dell’amica, anche se avrebbero di gran lunga preferito cenare da sole

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Salve a tutti!

Ho solo alcune precisazioni da fare per questo capitolo...
Per motivi abbastanza ovvi ho deciso di allontanarmi leggermente dalla trama originale. Nel cartone animato è Ursula che si trasforma in Vanessa e va sulla terra per provarci con Erik sfruttando la voce di Ariel. In questa storia era assurdo che Sue ci provasse con Quinn, quindi ho deciso di usare Santana (alla fine lei è una delle due murene di Ursula, quindi la cosa è abbastanza fattibile).
La scena del parco è il corrispettivo della scena sulla barca (quando tutti i pesciolini cantano "Bacialaaaa"), avevo pensato di mandarle a fare un giro in barca ma non mi convinceva per niente, quindi ho trasformato la barca in una giostra (se non avete capito di che giostra si tratta qui una foto. Se qualcuno conosce il nome tecnico di questo gioco me lo faccia sapere, perchè io non lo so!)
I vestiti di Quinn e Rachel corrispondono a quelli di questa scena del cartone, con una trasposizione al femminile di quello di Erik.

Ok, penso di avervi detto tutto...ora tocca a voi farvi sentire con i vostri pareri, consigli, critiche...quello che volete!!!
Come al solito ringrazio sempre tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le seguite, preferite, ricordate (io non me l'aspettavo ma questa storia sta ricevendo più consensi della versione Klaine della Bella e la Bestia...sarà il Faberry Power???)
A Martedì per il penultimo (Sigh) capitolo
Ottavia

   
 
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