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Autore: Aoimoku_kitsune    21/04/2012    6 recensioni
Ti posso sentire e so di amarti.
***
E' una MPREG: Gravidanza tutta al maschile.
Dopo una serata il legame di Naruto e Sasuke sembra spezzarsi sempre di più, ma una maledizione (Da parte di Naruto) o uno splendido miracolo (Da parte di Sasuke), renderà le cose più complicate o semplicemente riuscirà ad aggiustarle? E Naruto si troverà davanti ad una scelta difficile, che farà provare a Sasuke, di nuovo, il dolore per la perdita di una famiglia.
***
-Sai..
Disse Naruto, fissando lo schermo colorato.
-.. Stavo pensando..
-Tu che pensi?
Lo sfotté Sasuke, quasi serio, nascondendo il divertimento.
Naruto alzò lo sguardo, fissandolo di sbieco, reclinando il capo verso di lui.
-Teme.. Smettila di prendermi sempre in giro.
E la linguaccia fu inevitabile.
Sasuke ridacchiò, sommessamente, appoggiando il mento sul capo di Naruto.
-Su dimmi.
Sentì un piccolo sbuffo dal basso e poi Naruto parlare.
-Il nome per il bambino. Non lo abbiamo ancora deciso.
Sasuke fece una strana smorfia di disappunto.
***
-Cosa c’è?
-Mi sento sempre appesantito.. È strano.
Rispose, incerto se i termini che aveva espresso potevano giustificare quelle strane sensazioni.
-E’ normale.. Ormai sei alla fine.
Naruto annuì, guardando, con i suoi formidabili occhi azzurri, Sasuke.
-Tsunade ha detto la prossima settimana.
***
Era leggero il suo bambino, fragile tra le sue braccia.
Genere: Fluff, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'd come for you'
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Laltra volta ho postato senza neanche una piccola nota. Gomenasai. Non mi dilungo, ma volevo solo dirvi che questo è uno spezzato del capitolo precedente, che per distrazione non ho inserito l'altra volta. E' stato un caso che abbia letto il capitolo su EFP. Ogni tanto lo faccio quando mi annoio, e mi accorgo sempre di quanti errori ci siano.. sob.. cooomuunqueeee... eh eh eh .. è imbarazzante. Casomai postavo il capitolo successivo, e non ci avreste capitolo un acca. Sono proprio bacata... *sorride amabilmente*
Vi mando un bacio e vi auguro una buona lettura. Ringrazio tutti quelli che recensiscono, che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e da ricordare.

P.S: E' proprio piccolo.. forse fra qualche settimana posterò una nuova storia. Bella. A me piace perchè è ispirata al mio film preferito e sarà una ItaNaru.. modestamente con la mia coppia preferita. Quindi rimanete sintonizzati ; )
********

Sasuke si aggirava per la casa senza pace. Era così nervoso, così stizzito, che avrebbe presto distrutto quello che gli dava fastidio.
La prima cosa, neanche a chiedere, era quello stupido villaggio, pieno di pregiudizi e doppie facce.
Strinse i pugni mentre entrava in cucina, attraversando la sala, cercando di calmarsi.
Alla fine, pensava, era sciocco il fatto che fosse così nervoso, solo perché Naruto se ne era andato da casa sua. Anche dopo che lui, l’orgoglioso Uchiha, lo aveva pregato di rimanere.
-Stupido..
Sibilò, tra i denti, mentre si versava un bicchiere d’acqua.
Non poteva neanche distrarsi con una missione, perché in quel momento di pace, le acque erano calme.
-.. Mh?
Alzò il capo, e si voltò verso il corridoio buio.
Qualcuno stava bussando alla sua porta, ed era sicuro di non aver invitato nessuno.
A meno che..
Scosse il capo, poggiando il bicchiere sul lavello, e recandosi verso l’entrata.
Era inutile sperare che fosse Naruto, anche perché era impossibile.
Più nero del solito, aprì la porta, senza chiedere chi fosse, e rimase sconcertato a fissare la persona che vi era oltre.
Naruto lo guardava con i suoi meravigliosi occhi grandi ed espressivi, azzurri come quel cielo di primavera, e il labbro inferiore leggermente tormentato dai denti.
Rimasero a guardarsi, per un tempo indefinito, fino a che Naruto non scostò lo sguardo, fissando il suolo.
-Oggi avrei la visita da Tsunade.. E visto che.. Si! Insomma, pensavo che tu.. Con me..
-Il tempo di cambiarmi.
Rispose semplicemente Sasuke, con tono neutro, mentre si voltava e s’incamminava verso il piano superiore.
Naruto alzò lo sguardo, fissando le spalle di Sasuke, ma rimanendo fuori dalla casa.
Sasuke non gli aveva detto se voleva entrare, ma il gesto di lasciare la porta spalancata era più che sufficiente.
La porta di Sasuke, per lui, sarebbe sempre stata aperta e questo lo calmò.

Silenziosi, uno a fianco all’altro, si dirigevano all’ospedale.
Ogni tanto Naruto scoccava un’occhiata a Sasuke, il quale camminava con testa alta, le mani in tasca e lo sguardo puntato in avanti.
Sentendo la presenza del moro, camminare per le vie del villaggio, non era più opprimente, come prima.
Adesso gli sguardi non erano più per lui, non erano più su di lui.
Arrivati da Tsunade, la donna li fece accomodare nella stanza, dove la prima volta Naruto aveva fatto l’ecografia.
-Come ti senti? Le nausee..
-Sotto controllo.
Rispose Naruto, sedendosi sul letto bianco, mentre la donna chiudeva la tenda, e sorrideva.
-Bene. Oggi faremo l’amniocentesi. Voglio esser sicura della salute del feto.
Naruto annuì, sistemandosi sul materasso, mentre Sasuke si appoggiava al comodino, posto a fianco.
-E cosa sarebbe.
Domandò il biondo.
-Ti farò una puntura qui..
Indicò pressappoco, un punto sulla pancia gonfia.
-.. Ed estrarrò il liquido amniotico, quello che circonda il feto.
-Sarà pericoloso?
Domandò Sasuke, studiando la donna che si voltò a guardarlo.
-Naruto dovrà rimanere fermo, e al riposo per tre giorni, visto che ci sono rischi di aborti con questo esame.
Naruto sgranò gli occhi, allarmato.
-E perché dovrei farlo?
Tsunade si voltò verso Naruto con un sorriso materno, e gli appoggiò una mano sulla spalla, cercando di calmarlo.
-Andrà bene. Non ti fidi di me, sono o non sono il ninja medico più bravo del paese.
Naruto la guardò scettica.
-Si, ma ormai hai anche la tua età.
Una vena iniziò a pulsare sulla fronte della donna, mentre il sorriso diventava più accentuato, e la presa intorno alla spalla più forte, facendo uscire in piccolo lamento da Naruto.
-Come osi moccioso. Sai quante volte l’ho fatto?
-Si ma..
-Ora stai fermo e ti rilassi, che durerà un attimo. Non ti colpisco, solo perché sei in queste condizioni.
Sibilò la donna, stendendo il biondo.
Sasuke guardava la scena divertito, ma anche preoccupato per il prelievo invasivo.
Naruto sbuffò, ma cercò di rilassarsi sul letto, mentre Tsunade si sedeva sulla sedia, ed accendeva il monitor per l’ecografia, e Sasuke si posizionava sul bordo del letto, accanto al capo di Naruto e posò una mano a fianco a quelle del biondo, come aveva fatto la prima volta.
-Ok.. Iniziamo e cerca di stare calmo.
Disse la donna, impugnando una siringa con un ago, che a Naruto sembrò lunghissimo.
-Che?! No. No, no!
Naruto scosse il capo furiosamente, spaventato, ed afferrò la mano di Sasuke, stringendola tra le sue.
-Non sei vecchia, ok?! Scherzavo..
Tsunade fissò Naruto e si mise a ridere, mentre appoggiava la siringa sul mobiletto in acciaio.
-Non farà niente, non sentirai nulla, ma devi stare calmo.
-Calmo?! Ma tu sei pazza. Hai visto com’è lunga?
Strillò Naruto, balzando a sedere.
Tsunade lo fece stendere di nuovo, prendendo la sonda, e premerla sulla pancia.
-Non ti ricordavo così fifone, e ora taci e sta fermo, per favore.
A mal in cuore, Naruto si stese sul letto, guardando verso il monitor, assaporandosi, come la prima volta, la vista del suo bambino.
La mano stringeva ancora quella di Sasuke, che accanto a lui, si incantò a guardare quella macchia nera.
Il suo bambino, per lui, era bellissimo, con quella grande testa, e il tronco minuto, raggomitolato su se stesso. Più chiaramente della prima volta, intravide le mani piccole, che si movevano appena, e un calore iniziò a formarsi nel cuore a quella sublime vista.
Tsunade spalmò l’anestetico e il disinfettante sul ventre di Naruto, verso destra, guardano attentamente il monitor, e introdusse l’ago.
Naruto vide la sagoma dell’ago entrare nel monitor, accanto al suo bambino, e inconsciamente strinse la presa, ancorandosi a Sasuke. Aveva sentito meno di un pizzicotto, ma quando vide l’ago uscire dalla sua pelle, sbiancò e spalancò gli occhi.
In tutta la sua vita, non aveva mai sopportato gli aghi, e ora vedere quel “coso”, lunghissimo, uscire dalla sua pelle, lo aveva scioccato.
-Visto.. Abbiamo già fatto.
Disse Tsunade, mentre ripuliva alla ben meglio Naruto, calandogli la maglietta.
-Per sicurezza resterai in ospedale per almeno tre giorni, giusto per star sicuri.
-Tre giorni?
Tsunade annuì, alzandosi con la boccetta del liquido fetale in mano.
-E’ stato, diciamo un trauma per il feto, questa intrusione, perciò devi stare calmo e buono a letto.
Naruto annuì, sbuffando e stendendosi sul materasso e si voltò verso la finestra, guardando l’esterno, mentre Tsunade, dopo un saluto, uscì.
-Dobe..
Sasuke lo chiamò, e lui si voltò furente.
-Non chiamarmi dobe, brutto teme. Che vuoi?
-.. La mia mano..
Disse semplicemente il moro, e Naruto guardò verso il basso, dove le loro mani erano ancora strette l’una nell’altra. Si sentì il sangue caldo, salire verso le guance e scostò la mano da quella del moro, come se cuocesse.
Sasuke ghignò, scuotendo il capo e si alzò.
-Vuoi qualcosa da magiare?
-Ramen?
Disse Naruto, con gli occhi che gli brillavano speranzosi e Sasuke si perse un secondo in più per fissarle.
Sbuffando divertito, annuendo.
-Sia chiaro, la prima e ultima ciotola.
Naruto mosse la testa in un sì, felice come una pasqua, sorridendo luminosamente a Sasuke, che con un stiramento di labbra, uscì dalla porta, diretto al chiosco di ramen lì vicino.

Dio! Quanto amava il sapore caldo e gustoso del suo piatto preferito.
Era stato senza ramen per più di tre mesi, e ora era inebriato da quel sapore forte e speziato, dal sapore del pesce e della carne.
Poi Sasuke gli aveva portato la porzione extra large, e aveva azzeccato il suo gusto preferito.
-Magia a modo e non sbrodolarti addosso.
Naruto lanciò un occhiata di traverso al compagno di squadra, mentre afferrava la girella rosa e la masticava.
-Sfta fziftto..
Borbottò, masticando, ritornando al suo pranzo.
Sasuke scosse la testa, sconsolata e divertito, mentre prendeva un fazzoletto bianco dal comodino e si avvicinava al viso di Naruto.
Silenzioso e calmo, pulì il rivolo di brodo dal mento di Naruto, guardandolo dritto negli occhi azzurri.
Le guance andarono a fuoco, e Naruto si voltò dall’altra parte, borbottando un grazie.
Era così spassoso, per Sasuke, vedere Naruto imbarazzato. Quando le guance sfregiate assumevano quel color rosa scuro, e gli occhi brillavano lucidi, il controllo del moro vacillava.
Sedendosi sul bordo del letto, fissò Naruto, intento a finire la ciotola di ramen, e ne studiò tutti i tratti somatici.
La linea della mascella di Naruto era aggraziata, e si armonizzava perfettamente con il piccolo naso e gli enormi occhi azzurri. Le labbra, quelle che lui amava di più, erano morbide e turgide, carnose e grandi. Quando le assaporava, si perdeva nel sapore dolce e leggermente speziato di Naruto e si sentiva leggere, con le farfalle nello stomaco, quando quegli occhi guardavano lui.
-Perché mi fissi, mi stai terrorizzando teme.
Quello che alcune volte, proprio non sopportava, era l’ignoranza di Naruto. Abbassò il capo quasi sconfitto, e si alzò dal giaciglio.
-Taci.
Naruto lo guardò male, facendogli una linguaccia e lanciandogli una bacchetta a mo’ di kunai che il moro intercettò facilmente, guardandolo con scetticismo.
-Smettila di fare lo scorbutico.
Lagnò Naruto, guardando il ragazzo davanti a lui che perse il tempo di accennare un sorriso.
-Hai finito?
Chiese.
Naruto annuì e porse la ciotola alla mano tesa del moro che l’afferrò, voltandosi verso l’uscita.
-Arrivo subito.
In realtà non sapeva perché lo aveva detto. Era superfluo dirlo, eppure quando sentì il flebile ok del biondo, tutto sembrò normale.
Incamminandosi per i corridoi, dopo che ebbe gettato la ciotola, intravide Jugo.
Deviò il suo percorso verso di lui, e il ragazzone lo salutò con un cenno del capo.
Per Jugo, Tsunade aveva trovato una sarta che gli cuciva le maglie per la sua forma fisica, e il ragazzo come ringraziamento, ogni tanto gli dava una mano nel negozio.
Sasuke si era accorto che il ragazzo era più sereno quando incontrava gli occhi cioccolato della vecchia donna, e il sorriso era sempre più facile che gli spuntasse su quelle labbra fini.
-Sono qui per un controllo al segno di Orochimaru.
Rispose agli occhi neri e indagatori del moro. Quando sentiva quel nome.. era come sprofondare nel suo passato, oscurandogli il presente, rendendo nebbia il futuro. Ma quando si specchiava negli occhi azzurri, che sempre erano stati per lui, ogni cosa ritornava al suo posto, e il futuro sembrava sempre, a poco a poco, sereno.
Anche se non lo avrebbe mai ammesso, Jugo rientrava nelle poche persone sopportabili. Forse perché lo capiva, o, come andassero le cose, era sempre un buon compagno d’armi. L’unico di cui si fidava nella sua squadra Taka.
-Ho saputo che Naruto kun è venuto ad abitare da te.
Il moro storse impercettibilmente le labbra, appoggiandosi alla finestra.
-Se ne è andato da una settimana.
Jugo parve sorpeso, guardando Sasuke con quegli occhi che potevano leggergli dentro.
Quegli occhi ti studiavano in silenzio, piccole iridi indagatrici, e Sasuke lo sapeva. Aveva vissuto con quegli occhi addosso per anni. Sempre fissi, ma mai indiscreti.
-Devi dargli tempo. Vedrai le cose si aggiusteranno.
E Sasuke lo guardò sorpreso, rimanendo in silenzio, e poi Jugo sorrise, voltandosi dopo un saluto e sparendo in una camera.

Si aggiusteranno veramente le cose, Jugo? Vorrei tanto crederci anch'io.
   
 
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