Autore: Futeki (su EFP), fefe.7 (sul
Forum)
Titolo: “Cambiamenti, speranze e pensieri notturni”
Fandom: Kodomo no Omocha
Prompt: Numero 2: La drabble deve essere costituita esclusivamente da
dialoghi; sono ammesse brevissime frasi d’inciso, come “disse sbuffando”, ma la
parte maggiore dev’essere proprio il dialogo.
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Drabble tripla
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale
Introduzione/riassunto: Akito e Sana sono cresciuti, hanno frequentato il liceo insieme e ora
sono all’ultimo anno. I due sono a casa di Akito, nel suo letto, e cercano di
addormentarsi, ma Sana ha per la testa alcuni pensieri che vuole condividere
con Akito.
N.d.A. (facoltative): Nella storia si accenna a un collegamento tra il nome Akito e l’autunno.
Tale collegamento di riferisce al fatto che gli ideogrammi che compongono il
nome “Akito” possono essere letti anche “uomo dell’autunno”. Il disegno non è mio, l'ho trovato in rete.
Cambiamenti, speranze e pensieri notturni
Se si sveglia prima
del tempo, si ottiene un presente assonnato.
- Franz Kafka
«Mmh?» Stava per addormentarsi.
«Tu credi in un futuro per noi?»
Nessuna risposta.
Sospirò. «È difficile parlare di cose serie
con te. Ma proprio non riesco a non chiedermelo. Ti prego, dimmi, tu credi in
un futuro per noi?» ripeté.
«Guardaci. Sono quasi le tre di notte e noi
siamo stesi sul mio letto – che secondo me è troppo piccolo per entrambi – a
parlare, invece di dormire…»
«Lascia stare, ne riparliamo domani.»
«No, aspetta. Quello che intendevo è che non
lo farei per nessun altro. Io credo in un futuro che si costruisce sul
presente, Sana.»
«Davvero?»
«Sì. Io e te siamo il presente. Quello che
facciamo, quello che proviamo è il presente. E tutto questo determina il
futuro.»
«Come fai a sapere che non cambieremo? Siamo
ancora due ragazzini. Andiamo a scuola, io continuo a lavorare allo sportello telefonico e tu fai karate.
Non siamo cresciuti poi così tanto.»
«È vero. Più o meno siamo rimasti gli stessi.
Ma questo che significa?»
«Io… non lo so. Ma tu come fai a sapere che
le cose tra noi non cambieranno?» ripeté per l’ennesima volta.
«Non lo so, infatti. Ma so che siamo noi i
responsabili del nostro destino. Tu cosa vuoi?»
«Lo sai…»
«Sì, lo so. Ma mi piace sentirtelo dire.»
«Voglio stare con te.»
Sorrise. «Anche io lo voglio. E non c’è
niente che ce lo impedisce. Se vogliamo stare insieme possiamo farlo. Finché saremo
vivi, potremo farlo. E forse anche dopo.»
«Hayama…»
«Eh, no.» la interruppe. «Se davvero hai
intenzione di passare la vita con me» disse, «dovrai chiamarmi per nome. Non è
poi così difficile: se ti sfugge pensa all’autunno.»
«Non potrei mai dimenticare il tuo nome»
replicò imbronciata.
«Forse» disse. «Dovresti cominciare a usarlo,
tanto per essere sicuri che non ti passi di mente.»
«Ti voglio bene, Akito» disse semplicemente.
«Anch’io, Sana.» rispose. «E la mia risposta
è sì, ci credo. Credo in un futuro per
noi.»
Ma lei si era già addormentata serenamente.
N.d.A.: Rieccomi con un'altra fan fiction!
Questa è la "famosa" storia con cui ho partecipato al contest, dopo aver compreso che la precedente non mi convinceva abbastanza.E con questa, ho raggiunto il tredicesimo posto su diciassette, senza rimpianti.
Le recensioni fanno sempre piacere, grazie per la lettura!
Futeki