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Autore: dragon_queen    21/04/2012    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Kanon, dopo la sconfitta di Nettuno, portato al tempio di Atena, trovasse qualcuno che lo apprezzasse anche per i suoi sbagli? E se questo qualcuno alla fine gli mostrasse un mondo che a lui è del tutto sconosciuto? E se fosse anche l'unico cosa che lo facesse tornare dalla battaglia con Hades sano e salvo?
Leggete e ditemi che ne pensate...XD
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Saint seiya chronicle'
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Si era allontanato per l'ennesima volta dalla terza casa, aveva bisogno di una passeggiata. Senza neanche rendersene conto finì a camminare in mezzo al bosco, circondato solo da fitti alberi e dal silenzio.

Silenzio? Aspetta un secondo...

In quel momento avvertì delle voci, erano lontane, ma sembrava che i due interlocutori stessero discutendo. Qualche parola si poteva distinguere anche da quella distanza.

Così, incuriosito, si diresse verso quel punto. Mano a mano che si avvicinava, riuscì a distinguere che le due voce erano femminili.

Quando gli alberi presero a diradarsi e il suo sguardo si sperse in una sorta di radura, notò due delle sacerdotesse, intente a discutere.

-Ma non si stavano allenando nell'arena?- pensò tra sé, in qualche modo anche scocciato che quelle loro grida stessero disturbando la sua passeggiata.

Una delle due aveva lunghi capelli castani che le arrivavano alla vita, ma come di consuetudine era solo quello che si distingueva del suo aspetto. Il corpo era sinuoso e proporzionato, si vedeva che era abituata al combattimento.

L'altra invece aveva i capelli di un viola scuro, un po' più corti dell'altra, il corpo altrettanto allenato, anche se la muscolatura pareva leggermente più sviluppata.

Senza farsi vedere, si mise ad ascoltare. Ad un tratto quella con i capelli castani attaccò nuovamente l'altra, la quale la evitò appena in tempo. Era veloce e precisa e lui si ritrovò quasi a sorridere, divertito. Non aveva mai trovato interesse per le sacerdotesse, ma doveva ammettere che potevano fare invidia a qualunque cavaliere, esclusi quelli d'oro, si intende.

Spostandosi leggermente per seguire meglio lo scontro, urtò un ramo del cespuglio sotto di lui, provocando un debole rumore, tanto però perchè la ragazza con i capelli più lunghi si distraesse.

Fu così che un destro della mora prese in pieno volto, facendola cadere in ginocchio. Lui vide qualcosa di luccicante che cadeva a pochi passi da lui: la maschera.

Con poche parola la sacerdotessa congedò la compagna, rimanendo sola nella radura. L'uomo si chiese se anche lei se ne sarebbe andata o se fosse il caso che fosse lui ad andarsene, ma qualcosa lo trattenne, una curiosità strana.

La vide alzarsi e voltargli le spalle, dopodichè espande il suo torace in una boccata di aria fresca.

Senza sapere perchè, il desiderio di avvicinarsi a lei, mosse qualche passo allo scoperto, chinandosi poi a raccogliere la maschera. Lei se ne accorse, voltandosi di scatto. I suoi occhi si specchiarono in due fanali ametista, che però gli rilanciavano uno sguardo smarrito e spaventato.

 

Prima che riuscisse a dire qualunque cosa, la ragazza gli voltò nuovamente le spalle.

-Cosa ci fai qui?- chiese lei, tutto d'un fiato, stringendo le mani al petto.

-Mi conosce? Ma certo, che domanda stupida. Eppure io non l'ho mai vista o almeno non ha mai attirato la mia attenzione- pensò, senza sapere cosa rispondere.

-Perchè non mi guardi? Non mi pare educato parlare con qualcuno dandogli le spalle- chiese, atono.

-Non posso-

Dopo uno sguardo storto a quella risposta, i suoi occhi si posarono sulla maschera. Ricordava qualcosa riguardo al perchè le sacerdotesse dovessero portarla, quindi il suo sguardo si fece leggermente meno duro.

-Ti spiacerebbe ridarmi la maschera?- chiese lei in quel momento.

Lui mosse qualche passo verso di lei, sino a quando non le arrivò alle spalle, vicinissimo. Gea poteva sentire il suo respiro sulla nuca, mentre il calore che il suo corpo emanava le provocò un brivido. Una mano del cavaliere scivolò davanti a lei e stringeva la sua maschera.

Lei, senza troppi complimenti, la afferrò e la indossò nuovamente. Finalmente poteva voltarsi per guardarlo.

Quando lo fece, le sembrò di notare una scintilla di disappunto nei suoi occhi. Perchè?

-Allora? Non hai ancora risposto alla mia domanda- disse dura, mettendo le mani sui fianchi, allontanandosi però di qualche passo.

La sua vista le faceva battere forte il cuore, ma non voleva darlo a vedere.

Quello, nonostante tutto, le rivolse un sorrisetto strafottente, poi le rispose:

-Non sono affari tuoi-

Lei rimase di sasso.

-Come osi?- e tentò di tirargli un pugno.

Oramai il cervello non era più collegato al corpo. Kanon, però glielo bloccò, continuando a ridere.

-Ne hai di strada da fare, prima di riuscire a cogliermi di sorpresa, ragazzina-

Ragazzina?!? Come si permetteva?

-Lasciami immediatamente, razza di cafone- sbottò lei, tirandogli stavolta un calcio in uno stinco.

Quello si piegò sul punto leso, cominciando a saltellare, imprecando verso gli Dei con epiteti che lei non pensava che potessero esistere.

-Strega- disse tra i denti.

-Cafone- ripetè lei.

Poi mosse qualche passo verso la boscaglia.

-Mi scuso per aver disturbato la sua passeggiata, Kanon di gemini. Col suo permesso me ne vado- e sparì.

Quello guardò il punto dove fino a pochi secondi prima si trovava la ragazza, poi si mise a pensare: come faceva lei a sapere delle sue passeggiate?

 

-Non posso credere che sia così maleducato- stava pensando Gea mentre con passo quasi marziale si avvicinava all'alloggio delle sacerdotesse.

Non prestò attenzione neanche agli apprezzamenti fatti da un gruppetto di cavalieri minori. Quando giunse nella sua stanza, Calliope era là che se ne stava a leggere un libro, stesa sul letto. Non indossava la maschera.

Anche Gea si liberò della sua, lanciandola accanto al letto. Almeno tra loro potevano non indossarla. Si lanciò sul materasso, la faccia schiacciata contro di esso a soffocare un grido liberatorio.

-Gea, che è successo?- chiese Calliope, chiudendo il libro e poggiandoselo sulle ginocchia.

L'amica non rispose immediatamente. Poi voltò un poco la testa, in modo da guardare l'altra negli occhi. Il suo volto si fece cupo.

-Mi ha visto-

-Visto? Che intendi?-

-Senza maschera-

La ragazza fece un balzo sul letto.

-Chi?-

-Kanon-

-Quel Kanon?-

-E quanti ne conosci scusa?-

-E tu cosa hai fatto?-

-Niente. Che dovevo fare? Mi ha visto solo di sfuggita. Ho fatto in tempo a voltarmi-

-Allora cos'è che ti preoccupa?-

-E' freddo e maleducato. Non me lo sarei mai aspettato. E io che...- si bloccò.

-Tu cosa?- le chiese Calliope, curiosa.

-Niente. Lascia stare. Vado a farmi una doccia- e, alzandosi con la lentezza di un bradipo, si avviò verso i bagni.

-Oh, amica mia, non pensare che finisca qui-




NdA Direi che come primo incontro non è andato molto bene, speriamo che in futuro il rapporto migliore.
Ditemi, secondo voi il comportamento di Kanon è davvero così distaccato o si è messo solo sulla difensiva?
Continuate a seguire.
Ringrazio chi ha già recensito e spero di ricevere altri commenti XD
Un saluto






 

  
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