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Autore: Doomsday_    22/04/2012    3 recensioni
[442 parole]
Questo breve componimento rispecchia i pensieri tormentati di una ragazza già stanca della vita e della sofferenza che si trova intorno. Vorrebbe il sostegno e l'aiuto di sua madre e dedica a lei tutti i suoi pensieri, chiedendosi come si fa a sopravvivere nonostante tutto, passando oltre anche a ciò che ti annienta.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mamma cos'è il dolore? A che punto una persona può soffrire?

Ti guardo mamma ed ogni giorno di più prego per non crescere... perché lo vedo.
Vedo la differenza di quando giocavo ancora con le bambole, la spensieratezza e l'ingenuità con cui vivevo quei giorni.
L'unico problema era la scuola ma, solo ora me ne rendo conto, perfino quello era ancora un gioco per me.

Mamma, invece ora io soffro. Soffro ogni giorno; così tanto da cancellare il mio sonno.
La notte resto ad ascoltare i rumori ovattati nel buio che mi circonda e penso, mamma, che crescere fa schifo. Guardare le persone che amo morire, fa schifo. Vedere ogni giorno le persone a cui tengo di più provare il più intenso dolore che io neppure riesco a comprendere fino in fondo, fa schifo.

Mamma, tu come hai fatto? Te che restavi giorni interi a letto, urlando e strappandoti i capelli per quella sofferenza che non riuscivi a controllare...
Tu che hai perso entrambi i genitori, dimenticando a tua volta di essere una madre.

Mamma, quando hai sopportato che il mio eroe ti tradisse.
Io me lo ricordo sai, mamma? Ma per me lui era superman... anche se ero troppo piccola per capire che per te era diventato come la kryptonite.
Quando mi portava con lui, stavamo sempre insieme a quella donna, mamma, quella donna che non eri tu.

Mamma, come si fa a superare il dolore? Qual è il punto limite di non ritorno?
Quando i tuoi fragili sentimenti si frantumano sempre più, lasciandoti indifesa, senza scudi. L'immagine che ogni persona si porta dietro, quanti la usano per difendere il loro cuore infranto?
Quando tremo sentendo una macchina frenare bruscamente. Quando ogni più piccola forma di pericolo mi fa andare fuori di testa.

Io la vedo, mamma, che cade davanti ai miei occhi, che urla e stringe i denti. Che lotta con tutte le sue forze. E io non posso fare nulla, tranne che starle vicino.

Io la vedo, mamma, il suo sguardo cupo e malinconico, la voglia di andare avanti, di lasciarsi tutto alle spalle, senza dimenticare nulla. La frenesia con cui compie ogni cosa per non voler pensare. Il modo in cui tira avanti la sua vita, per non rimanere indietro lontana dal resto del mondo.

Io le vedo, mamma, e penso che siano fantastiche.

Dopo aver passato un'intera vita in cui mi hanno fatto conoscere il significato del tormento.
Dopo aver visto colei con cui condivido il mio stesso sangue, restare per decenni inerte sopra ad un letto.
Parlale, lei capisce”, mi dicevate, ma io la vedevo e l'unica cosa che mi trasmettevano i suoi occhi era la voglia di morire. Quel limbo infinito che toglie definitivamente ogni male.
Quando, mamma, soffri a tal punto da desiderare la morte?
   
 
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