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Autore: Lady Lunete    22/04/2012    3 recensioni
Una Ron/Daphne... Il giovane Weasley è tornato ad Hogwarts sotto le pressanti richieste dei suoi due migliori amici. Combina subito guai nell'aula di Lumacorno ed è costretto così a frequentare lezioni di recupero di Pozioni... Nel lugubre sotterraneo incontrerà una Veela bionda, orgogliosa e innamorata, dagli occhi nocciola...
[Questa Long si è classificata seconda al Contest "Slytherin vs Gryffindor-Quando l'amore supera l'odio Contest" di Luna Ginny Jackson sul forum di EFP]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Ron Weasley
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 4:
 

Nessuno dei due sapeva bene come comportarsi, si torcevano le mani, se le sfregavano per riscaldarle, evitavano uno gli occhi dell’altra. Ron, imbarazzato dal silenzio che si era creato, balbettò: “Vuoi andare da Madama Piediburro?...So che a molte ragazze piace andare lì quando hanno…hanno…beh, escono con un ragazzo.”
 
“Molte ragazze? Con quante sei stato fidanzato?” Daphne sorrise nel vedere le punte delle orecchie di Ron arrossarsi. Le trovava davvero tenere. Beh, lui era tenero.
 
“Lav…Lava…n…ci sono venuto con Lavanda, al sesto anno!” urlò in mezzo a Hogsmeade, fortuna che per le vie non c’era anima viva. Si trovavano tutti dentro ai bar per via del gran freddo.
 
“E con la Granger ci sei mai andato?” chiese la Greengrass, storcendo il naso infastidita.
 
Ron scosse la testa: “Hermione non è come le altre… a lei piacciono i Tre Manici di Scopa. È lì che andiamo sempre, insieme a Harry.”
 
Daphne corrugò la fronte: “Quanto tempo siete stati insieme? Ne parli quasi come se la vostra rottura non ti avesse scalfito minimamente…”
 
Ron era sempre più imbarazzato dalla conversazione ma non aveva idea di come togliersi dall’impiccio, perciò rispose: “Un mese… ci siamo accorti che siamo troppo amici… per essere qualcosa di più… capisci che intendo?” e la guardò di sottecchi. Lei sorrise e a lui venne un tuffo al cuore. Era splendida. Ma Daphne non aveva usato il Filtro, non ce l’aveva, Hermione se l’aveva sequestrato, no? E allora perché continuava ad avere un batticuore tremendo ogni volta che lei anche solo lo sfiorava con lo sguardo?
 
“Daphne…ehm, scusa, Greengrass…come Prefetto devo chiederti se sei in possesso di qualche Filtro d’Amore proveniente dai Tiri Vispi Weasley…”
 
La ragazza lo guardò maliziosa, mentre si avvicinava al suo viso: “Come Prefetto?” gli chiese suadente. Ora Ron non ci capiva più niente: il profumo di Daphne lo stava ubriacando. Il gelsomino non era mai stato una fragranza così attraente…
 
La Serpeverde si trovava a un soffio dalle sue labbra e aspettava una risposta… che non arrivava. Il Grifondoro si era impappinato.
 
Lei, alzando gli occhi al cielo, mormorò: “Non ho mai usato quel Filtro. Volevo, ma non ce n’è mai stata l’opportunità, grazie alla Granger.” Poi chinò la testa, arrossendo: “Tu non ti ricordi ma… durante la guerra… tu mi salvasti da una Maledizione. Ero scappata dalla custodia di Gazza e mi ero intrufolata insieme a Blaise e Vincent… io rimasi indietro, in mezzo alla mischia. Volavano Anatemi da tutte le parti… cercai di scappare da quella confusione, proteggendomi con la mia bacchetta. Ero così concentrata a difendermi da voi dell’Ordine, che non pensai minimamente alle Maledizioni lanciate dai Mangiamorte. Tu deviasti il corso di un Anatema che si dirigeva verso di me. Gridasti qualcosa a Potter e Granger, mi prendesti per un braccio e mi portasti da Gazza, al sicuro. Ti sei gettato nella mischia per difendere me, per portare al sicuro me, una Serpeverde che tentava di aiutare il nemico!”

Daphne pronunciò l’ultima frase gridando e per la prima volta, pianse di fronte a qualcuno.
 
Ron le accarezzò la guancia: “Perché stai piangendo?”
 
Lei, battendo i piedi per terra come una bambina, rispose, lagnandosi: “Non lo so!” ed era vero: i suoi sentimenti erano terribilmente confusi.

Provava tante cose allo stesso tempo e perciò non sapeva con certezza cosa la stesse facendo piangere. Si era scoperta innamorata di Ron Weasley da quando lo aveva visto scendere dal treno,tutto imbronciato. Era confusa: Weasley per lei era sempre stato un Traditore del suo Sangue, per di più poco appariscente, non come i due gemelli. Si era scoperta gelosa di lui e la Granger. Felice quando Ron le aveva detto che tra lui e la So-Tutto-Io era finita. Colpevole perché aveva messo in pericolo la vita del ragazzo di cui si era innamorata. Rabbia perché non voleva sentirsi così.
 
Una mano calda e gentile le accarezzava i capelli. Daphne alzò lo sguardo e si incontrò col sorriso di Ron. Un sorriso così disarmante che non potè far altro che asciugarsi le lacrime, sorridendo in risposta.
 
Poi gli domandò: “Ti sei mai dichiarato a qualcuno, Ron?”
 
Lui arrossì accelerando il passo: “Cosa sono tutte queste domande sulla mia vita sentimentale? Perché ti interessa tanto?”
 
“Mmm… fammici pensare, Weasley… forse perché si tratta della tua vita sentimentale?”
 
Ron si bloccò e la guardò di sbieco: “E allora?” chiese nervoso.
 
Daphne alzò gli occhi nocciola al cielo bianco: “Ron, per favore, non obbligarmi a dirtelo ad alta voce.” Lei era tremendamente orgogliosa. Lo sapeva e ne andava fiera. Miseriaccia! Era lei a ricevere le dichiarazioni d’amore (e a snobbarle allegramente), non a dichiararsi! Però sapeva anche che se aspettava il rosso poteva anche rassegnarsi a morire zitella.
 
Ron non era fatto per le grandi dichiarazioni d’affetto. Ne era perfettamente consapevole. Lui, per come si vedeva egli stesso, era più un tipo d’azione. Per niente riflessivo. Lui seguiva l’istinto…e l’istinto, in quel momento, mentre si trovava nelle vie deserte della cittadina di Hogsmeade con la donna dei suoi sogni, gli urlava a gran voce nella scatola cranica di baciarla.
 
Lo fece. Armato della stessa risoluzione che aveva avuto in battaglia, dove o vinci o perdi, si chinò sulle labbra di Daphne e la baciò. Perché, dopotutto, che cos’è l’amore se non una continua battaglia contro l’amato e se stessi?
 
Baciò Daphne come non aveva mai baciato nessuna. Nemmeno Hermione. La baciò in modo che lei capisse i sentimenti che lo divoravano dall’inizio dell’anno scolastico. In modo che lei decretasse, finalmente, la sua vittoria. O sconfitta.
 
Quando sentì le labbra della bionda rispondere alle sue, si staccò, cercò di dire qualcosa, ma si ritrovò delle dita bianche e affusolate che gli coprivano la bocca.
 
L’unica cosa che Daphne sussurrò, al suo orecchio, fu: “Ho capito…se osi pronunciare mezza sillaba ti affatturo, Weasley.” Concluse dicendo guardandolo dritto negli occhi.
 
Prima di baciarlo a sua volta.


 Lady Lunete's corner: Ciao a tutti! Vi ringrazio tantissimo per le visualizzazioni, ne sono davvero contenta! Ringrazio poi chi ha messo la storia tra le seguite e le ricordate: grazie, grazie!! Il delirio sta arrivando alla sua fine: manca solo un'altro capitolo! Metterò al termine della Long anche il giudizio della GiudiciA Luna Ginny Jackson... Vi ringrazio tantissimo per leggere ciò che scrivo...ciao!!!
  
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