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Autore: chaska    22/04/2012    3 recensioni
«L’Unione Europea sarà al tuo fianco durante l’imminente guerra e bla bla bla…» La capacità di prestare attenzione a ciò che lo circondava non era di certo la qualità più eccelsa dell’americano. E, nonostante la situazione di fatale importanza che si ritrovavano ad affrontare, Alfred non cambiò certo atteggiamento in quel frangente. Non che gli interessasse più di tanto, poi.
Genere: Guerra, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio, Russia/Ivan Braginski
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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{How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground. What have we found?
The same old fears,
wish you were here}

Wish you were here - Pink floyd







Alfred non smise nemmeno un attimo di sorridere.
La guerra era finalmente finita, con tutto ciò che ne conseguì. Città distrutte, cadaveri che ne infestavano le macerie come rancorosi fantasmi, e un’intera umanità in ginocchio.
E lui sorrideva, sempre.
Non furono in pochi ad additarlo come un idiota senza cervello, lui lo sapeva bene. Eppure non vi badava.
Continuava a guardare avanti, perché anche se non era stato il diretto fautore di tutta quella miseria, si sentiva in dovere di porvi rimedio.
E sorrideva colmo di fiducia verso se stesso e verso il mondo, mentre faceva tutto ciò che era in suo potere per riportare tutto come prima, come se niente fosse successo.
Bonificò le terre, perché la vita potesse rinascere.
Aiutò a riedificare città, cancellandone i fantasmi del passato con cemento e buoni propositi.
Fece tutto ciò che poteva perché la gente tornasse esattamente com’era prima, senza nessun cambiamento.
E guardava, là in quell’isola oltre il mare, guardava come tutto si sfasciasse ogni giorno di più.
Perché se esisteva una cosa che nemmeno una nazione potente come lui poteva fare, era quella di cancellare il passato.
Ma Alfred scuoteva la testa, e pensava che le nazioni funzionavano in maniera diversa, erano come l’alchimia.
Perché lui l’aveva vista una nazione rinascere, non era impossibile.
Aveva visto disgregarsi come sabbia l’unione sovietica per diventare semplicemente Russia. Aveva visto morire la Prussia per divenire parte della Germania.
La morte, per loro, era qualcosa di estraneo.
Allora perché non poteva credere che se avesse fatto la mossa giusta anche l’Inghilterra sarebbe rinata?
Era qualcosa di azzardato, ma era possibile.
Perché non tentare?
«Mister America, avrei ancora bisogno del suo aiuto. »
Alfred se ne rendeva conto, e continuava a sorridere.
«Ancora, dude? Cosa c’è stavolta? »
Però era come voler creare la pietra filosofale.
Potevi provarci e consumarti anima e corpo nel tentativo, nessuno ti diceva di non farlo, anzi.
Che poi, a furia di provarci qualcosa ne veniva anche fuori, e credevi anche d’esserci riuscito. Ma ehi, poi bastava togliere quella pietra fuori dall’acqua e capivi che era stato tutto inutile.
Ti ritrovavi con qualcosa di falso e senza valore.
«L’economia del mio paese- ehm, la mia economia. Va a pezzi, da solo non posso farcela a recuperarla. »
Potevi anche illuderti di esserci riuscito.
Dopotutto, da fuori era esattamente come lo volevi.
Capelli dorati come il grano, occhi verdi come l’erba e sopracciglia spesse come campi di baseball.
Però poi lo prendevi e lo guardavi per bene. Magari ci scambiavi qualche parola, e capivi che era un falso.
«Perché non chiedi ai tuoi fratelli, Scozia e Galles? O Irlanda, anche. »
Lo vedevi nei suoi occhi colmi di paura e incertezza, lo sentivi dalla voce tremante e dal carattere cortese.
«Oh, loro. »
Trovavi la conferma nella disillusione del suo sguardo, che non riusciva più a vedere né fate né unicorni. Ne avevi la certezza assoluta quando gli anni spesi per mare o le parole di antichi sovrani del passato divenivano solo parole stampate su consunti libri di storia.
Lo capivi quando nel suo sorriso non trovavi l’amore di una vita intera.
«Che c’è che non va? »
E non potevi fare altro che sorridere a tua volta.
«Sarebbe inutile, se lo chiedessi a loro. Sa, Scozia non mi accetta e Galles e Irlanda del Nord sembrano dello stesso avviso. Non credo manchi molto prima che si rendano del tutto indipendenti. »
Sorridere mestamente di fronte al totale fallimento.
«Mh, certo. Ci provano da sempre, dopotutto. »
Perché Alfred si trovava dinnanzi all’Inghilterra, ma non era lui. Com’era stato sciocco a pensare che bastasse riportare gli inglesi nella propria terra per far ritornare tutto come sempre.
Alla fine avevano ragione, ci sono ferite che non possono essere curate.
«Allora? Mi… mi aiuterà? »
Si dice che Alfred non smise nemmeno un attimo di sorridere. Si dice anche che non versò nemmeno una lacrima.
«Ok, dopotutto sono l’eroe, right? Che figura farei a ignorare una preghiera come la tua? »
Era vero, sorrise sempre.
No, non è vero.
Una volta pianse.


























Note: E quindi, eccomi qui. Capitolo finale di questa piccola storia deprimente.
Cosa potrei mai dire? Che è la prima long fiction che porto a termine, forse. Quindi, uhm sì, sono un po’…come dire, emozionata? Non lo so, forse felice, sì. Perché insomma, ho sempre detto che è un fallimento non molto interessante, ma mi ci sono affezionata.
E quindi grazie, grazie, grazie mille a tutti coloro che sono passati in silenzio e che hanno fatto salire il contatore, chi apprezzandola chi trovandola orribile, ma grazie lo stesso.
Grazie anche a MonMon, PoisonedWhore, Yuki_987 e _Chiaki che l’hanno messa fra le preferite.
Grazie a Lolliware99, Nuit, Prof e Yuki_987 che l’hanno messa fra le seguite.
E grazie a Chiaky che mi ha sopportata recensendo ogni capitolo, santa lettrice (?) x°
Ebbene, i miei scleri finiscono qua.
Ciao e grazie a tutti. (Oh mamma queste note sembrano le idiozie sparate dalla vincitrice di un concorso di bellezza. Mi faccio pena da solaARGH.)
chaska
   
 
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