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Autore: mary sun    23/04/2012    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo due
Passarono giorni e Sole cercava di avvicinarsi a lui sempre di più ma veniva bloccata ancora da quella sua timidezza. Non veniva aiutata perché lui era altrettanto timido. A volte si vedevano ed erano consapevoli di essersi visti ma continuavano a camminare nelle loro direzioni, si vedevano, i loro sguardi si incontravano ma non si fermavano nemmeno per un saluto. Arrivarono al punto che si parlavano durante la mattinata senza essersi prima salutati. Questo era strano, lo sapevano ed entrambi ma non riuscivano a fare altrimenti. Lui aspettava lei, si metteva in posti dove era sicuro che sarebbe passata. Sole se la prendeva con se stessa perché quando aveva l’occasione di parlargli non andava, stava di spalle. Per esempio, un giorno erano a scuola, era suonata la campanella della ricreazione e come sempre Sole si era messa sull’uscio della porta della sua classe, si affaccia per vedere se Michele fosse pure lui come sempre sull’uscio della sua classe ma quando si sporse vide con grande sorpresa Michele seduto nel banco della bidella che si trovava davanti la classe di Sole. Lui era là, seduto da solo. Sole sapeva che lui aveva ricreato la stessa situazione della prima volta in cui avevano parlato. Era tutto perfetto, erano soli e avrebbero potuto parlare benissimo ma Sole rimase a parlare con due sue compagne di classe sull’uscio della porta e per evitare di farsi vedere in faccia da Michele si mise di spalle. Lì per lì, sul momento, Sole non diede peso alla cosa ma appena ci pensò si rese conto che aveva commesso un grosso errore. Lui voleva parlare con Sole ma non direttamente… Aveva creato l’opportunità che Sole avrebbe dovuto prendere al volo. Questo successe un’altra volta e come sempre Sole se ne pentì di esser rimasta lì ferma a non fare niente. Questa volta però scrisse un messaggio a Michele scusandosi di quanto successo e lui, da grande figo il quale si sente, non diede molto peso alla cosa ma in realtà ci era rimasto male, anche se non lo dimostrava Sole, lo sapeva. Se non gli interessava, non avrebbe creato tutto ciò… Arrivarono le vacanze di Pasqua e l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze Sole era abbastanza pensierosa a riguardo, non faceva altro che pensarci. Appena arrivò a casa, era rassegnata a non sentirlo senza sapere nemmeno il perché, senza avere avere una buona motivazione. Successe una cosa che fece felice Sole come non mai. Le arrivò un messaggio sul cellulare da parte di Michele, dove c’era scritto che gli era mancata e se invece lui gli fosse mancato. Sole rispose ovviamente di sì, come poteva dirgli di no. Iniziarono a parlare di cose di vario genere, come sempre. Sole aprì un argomento che riteneva futile, ma non aveva altro da dire. Michele se ne interessò, riguardava una compagna di classe di Sole alla quale piace un ragazzo. Era una situazione quasi inventata, Sole parlava del “primo passo” dicendo che la sua compagna è confusa e che non sa cosa fare. Michele subito disse che lei deve dare il primo passo e ovviamente Sole gli chiese il perché. Lui spiegò con molta precisione che lui non farà il primo passo perché non ha la certezza che piaccia a lei. Sole era scioccata, pensava stesse parlando di loro due ma con una specie di metafore. Solitamente se ne sarebbe fregato invece questa volta se ne era interessato, voleva approfondire quest’argomento. Sole aveva detto con molta convinzione che il primo passo spetta ai ragazzi ma lui invece diceva l’opposto. Parlarono a riguardo per dieci - quindici minuti circa. Era tanto tempo calcolando che non gliene avrebbe dovuto interessare. Ripresero così a messaggiare. A messaggiare ogni giorno però. Michele ogni sera le deva la buonanotte e diceva pure “a domani”. Quel suo “a domani” era come se volesse dire, secondo Sole, voglio continuare a sentirti anche domani quindi messaggieremo anche domani. Forse Sole esagerava ma il senso fondamentalmente era quello.  
  
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