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Autore: TheOnlyWay    23/04/2012    9 recensioni
Ho sempre pensato che i ragazzi fossero stupidi e insensibili. Poi ho conosciuto lui e ne ho avuto la conferma: sono dei completi idioti.
E non è colpa loro, probabilmente è una questione genetica, anche se in effetti dovrebbero iniziare a cercare una cura per questa stupidità dilagante.
Insomma, ci sarà pur qualcosa che si possa fare, per evitare che diano aria alla bocca, tanto per dimostrare che sono addirittura in grado di formulare un pensiero coerente.
Quando ho capito che Louis Tomlinson è un idiota?
Non mi ci è voluto molto, se devo essere sincera. È bastato che lo incontrassi nel corridoio, vicino al mio armadietto.
«Ciao, bambolina.»
Era il mio primo giorno nella nuova scuola e tutto ciò che desideravo era diventare invisibile. Essere al centro dell’attenzione non mi era mai piaciuto un granché: preferivo starmene sulle mie, parlare il tanto necessario e ignorare completamente tutto il resto. Louis aveva rovinato i miei piani, perché aveva catturato l’attenzione di tutti i presenti con due semplici parole.
Sorrideva, mentre dietro di lui quattro ragazzi osservavano la scena con particolare interesse. E poi si dice che sono le ragazze a girare in branco.
«Bambolina ci chiami tua sorella, idiota.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '"Like an Hurricane"'
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Chapter 9.

 

 
 
 
«E così vieni da Halifax?»
Annuii, rivolgendo a Philip un sorriso puramente di circostanza. Mi si era avvicinato quando Niall mi aveva lasciata da sola ed aveva provato ad attaccar bottone. Invano.
L’avevo riconosciuto come il ragazzo con cui Zayn aveva parlato sino a qualche minuto prima, perciò mi stavo proprio sforzando di portare avanti la conversazione, nonostante il mio umore non fosse decisamente dei migliori.
«Si. Sai, in realtà qui è più bello…» confessai. In automatico, non potei fare a meno di pensare che sarebbe stato di gran lunga peggiore, se non avessi incontrato Louis, Melanie e i ragazzi. Avevo più amici qui che ad Halifax, ed ero più felice, a parte la piccola parentesi “Louis”, che non stava propriamente procedendo alla grande.
Philip sorrise, mettendo in mostra una serie di denti bianchi e fece un passo in avanti, avvicinandosi ancora un po’ e superando la distanza che io stessa avevo imposto all’inizio della conversazione. Non mi piaceva che si prendesse tanta confidenza.
«Ti hanno mai detto che sei uno schianto?» domandò, accarezzandomi il braccio con la punta delle dita. Mi scostai, lievemente infastidita.
«Certo. Il mio ragazzo me lo dice di continuo.» risposi, mentendo alla grande. Stupida, ecco cos’ero. Speravo che nominare un fidanzato – sebbene inesistente – sarebbe stato sufficiente a far allontanare Philip, che in risposta si avvicinò ancora un po’, annullando quasi completamente le distanze tra di noi.
«E il tuo ragazzo sarebbe Tomlinson, per caso?» chiese, gettando un’occhiata alle mie spalle. Mi voltai e seguii il suo sguardo, curiosa. Louis si avvicinava velocemente, con un’espressione seccata che proprio non capii. Cosa gli interessava, a lui, se parlavo con qualcun altro? Lui aveva Mallory…
«No.»
«Be’, è da quando abbiamo iniziato a parlare che non ti toglie gli occhi di dosso.» mi comunicò Philip, prima di fare un passo indietro. Louis era arrivato e non sembrava per niente contento.
«Che succede?» chiese, posizionandosi di fianco a me e passandomi un braccio intorno alle spalle, protettivo e un po’ troppo possessivo, forse.
«Niente. Stiamo solo parlando.» si giustificò Philip, alzando le mani in segno di resa.
«E c’è bisogno di farlo così vicini?»
«Louis, quanto cavolo hai bevuto?» mi intromisi, notando che la sua voce appariva un po’ strascicata. Louis mi sorrise.
«Non lo so. Un po’ troppo, forse.» ridacchiò. Decisamente perplessa da quel cambio d’umore – insomma, all’inizio della serata nemmeno mi aveva guardata in faccia, ora rideva come se niente fosse successo – decisi che era il caso di allontanarlo da Philip, prima che ricominciasse a comportarsi come un fidanzato geloso senza, peraltro, averne alcun diritto.
«Andiamo a prendere una boccata d’aria, così ti riprendi.» mormorai, rivolgendo un saluto a Philip e afferrando Louis per mano. Mi seguì senza fare storie, mentre lo trascinavo verso l’ingresso.
Una volta fuori, presi un respiro profondo. Ci incamminammo, senza una meta precisa, in completo silenzio. Lo tenevo ancora per mano, come se fosse una cosa normale, come se ne avessi davvero il diritto.
 
 
***
 
 
«Ti ho già detto che sei bellissima?» chiese, poco dopo.
«Piantala di fare lo scemo, Louis.» lo ammonii, separandomi bruscamente e mettendo qualche passo di distanza tra di noi. Non volevo sentire ciò che aveva da dirmi, soprattutto se era ubriaco. Lui si sarebbe dimenticato tutto, il giorno dopo, io mi sarei ricordata di tutto alla perfezione, invece.
«Dico davvero, bambolina. Sei bellissima.» mi bloccò per il polso, costringendomi a voltarmi verso di lui. Scossi la testa e mantenni lo sguardo basso. Non volevo nemmeno guardarlo negli occhi.
«Sei ubriaco.»
«Non è vero. L’ho detto solo perché sapevo che mi avresti portato via.» ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli.
«E perché l’avresti fatto? Non mi sembravi tanto contento di vedermi, questa sera. Soprattutto quando ballavi con Mallory.» mormorai, sentendo che gli occhi mi si facevano lucidi. Ecco, ci mancava solo che scoppiassi a piangere come una perfetta psicopatica e poi sì, che sarebbe stata una serata fantastica.
Louis sospirò, poi mi sollevò il volto con due dita e mi costrinse a guardarlo.
«Ti ricordi cosa ti ho detto, un po’ di tempo fa?» chiese. Capii immediatamente a cosa si riferisse, perché erano state proprio quelle parole che mi avevano fatto capire che mi piaceva.
«Che quelle come me sono la rovina di quelli come te. Cosa c’entra adesso?»
Non riuscivo a capire dove volesse andare a parare e in più mi sembrava che il cuore stesse per uscirmi fuori dal petto, per quanto batteva. Era normale, sentirsi così?
Louis sorrise.
«C’entra eccome, bambolina.»
«Non capisco. Che vuol dire?» ero confusa, imbarazzata e non mi ricordavo nemmeno dove fossi. In quel momento vedevo solo Louis.
«Vuol dire che da quando sei entrata nella mia vita, mi hai costretto a diventare qualcun altro. È bastato che tu mi dessi dell’idiota, per sconvolgermi.» spiegò, tranquillo.
«Costretto? Io non ti ho costretto a fare niente!» protestai, un po’ piccata. Come poteva dire una cosa del genere? Semmai ero io quella che avrebbe dovuto lamentarsi! Insomma, mi aveva travolto da un giorno all’altro, ed era stato proprio come un uragano, bellissimo, ma devastante.
«Cristo Santo, Cass, non vuoi proprio capire, allora! Prima di conoscere te, cambiavo ragazza ogni tre giorni e non me ne era mai fregato niente di ferire i loro sentimenti, di parlarci, di conoscerle o di fare con loro qualcosa che non fosse solo sesso. Poi sei arrivata tu, con i tuoi “idiota”, con il tuo carattere di merda, con la tua acidità, con il tuo sorriso, con quegli occhioni verdi e con quelle tue cazzo di fossette che mi mandano fuori di testa! E non sono più riuscito a pensare ad altro, se non al fatto che avrei voluto baciarti, che avrei voluto averti affianco ogni minuto. Quando mi hai raccontato di Etienne, ho capito che non avrei avuto nessuna chance. Il mio comportamento fino ad allora era stato tanto simile al suo che di certo non avrei mai potuto piacerti, non dopo quello che ti aveva fatto. E in più, come se non bastasse, ho avuto paura. Perché io, che non avevo mai avuto problemi, che ho sempre avuto tutte le ragazze che volevo senza nessuno sforzo, perché mi sono innamorato dell’unica a cui probabilmente non sarei mai interessato? E mi sono pentito così tanto di aver fatto lo stronzo, perché se fossi stato diverso, probabilmente avrei avuto qualche possibilità e adesso tu saresti mia e io non mi incazzerei perché hai messo un vestito troppo corto? Si può sapere come ti è venuto in mente di uscire di casa vestita così?» sbraitò infine.
Scoppiai a ridere, con le lacrime agli occhi, incredula di fronte a quello che mi aveva detto. Era stato il discorso più lungo che gli avessi mai sentito fare ed era stato così dolce, così confusionario, sconclusionato e così da Louis che non ero riuscita a trattenermi.
Gli gettai le braccia al collo, lo attirai verso di me e lo baciai. Rimase immobile per qualche istante, poi lo sentii sorridere sulle mie labbra, prima che ricambiasse il bacio con una veemenza che mi lasciò completamente tramortita e senza fiato: era decisamente molto meglio di quanto mi fossi mai aspettata.
Quando ci separammo, lo abbracciai, al settimo cielo e ancora un po’ incredula di fronte all’evolversi della serata.
«Se sei ubriaco e domani mattina non ti ricordi più niente, giuro che ti ammazzo.» lo minacciai. Louis rise e mi stampò un bacio sulle labbra.
«Vuoi dire che ho una possibilità?»
«No, di solito bacio tutti quelli che passano per strada. Sai, mi diverte un sacco.» alzai gli occhi al cielo, chiedendomi come cavolo avessi fatto a perdere la testa per un’idiota del genere.
«Ti conviene cambiare abitudini, bambolina. Sono un tipo geloso.» risi, felice.
Perché improvvisamente mi sembrava tutto così bello? Mi sentivo come se niente potesse andare male, come se tutte le cose che mi avevano resa triste, in passato, fossero state cancellate dopo la confessione di Louis, dopo il suo bacio. Per la prima volta dopo non so quanto tempo, mi sentii in pace con me stessa.
 
 
***
 
 
Rientrammo alla festa circa un’ora dopo. Louis mi teneva per mano, completamente a suo agio, mentre io mi sentivo addosso gli sguardi di tutti quanti.
Poi l’uragano Melanie mi travolse, separandomi bruscamente da lui. Urlò qualcosa di incomprensibile, ancora più felice di me, e mi gettò le braccia al collo. La abbracciai, gettando a Louis un’occhiata di scuse. Lui mi sorrise, poi indicò la cucina con un cenno della testa e si allontanò.
«Allora? Allora?» saltellò Melanie, eccitata. Evidentemente non vedeva l’ora di essere aggiornata.
«Riunione in cucina.» comunicai. Non vedevo l’ora di tornare tra le braccia di Louis, ora che potevo farlo davvero.
Quando aprii la porta, i ragazzi erano tutti lì.
«Ve l’avevo detto…» canticchiò Melanie, facendo ridacchiare tutti, tranne Louis, che sembrava un po’ stranito.
«Detto cosa?» chiese, infatti.
«Che anche tu eri innamorato di Cass! Dai, era così palese che se ne sono accorti anche i muri! E dire che Cass non ci credeva. Continuava a ripetere “tanto io a Louis non piaccio, blablabla, blablabla” e invece… ta-daaan! Ah, sono proprio un genio! Un genio!» si complimentò. Inarcai un sopracciglio, domandandomi se da un momento all’altro si sarebbe stretta la mano da sola.
«Tanto io a Louis non piaccio?» domandò il diretto interessato, rivolgendomi un’occhiata maliziosa e divertita. Arrossii violentemente, mentre la voglia di strangolare la mia migliore amica si faceva strada dentro di me.
«Non so più come dirvelo: Io. A. Louis. Non. Piaccio.» mi scimmiottò anche Zayn, prima di battersi il cinque con Mel, che nel frattempo aveva cominciato a sgranocchiare delle patatine, contendendosi il sacchetto con Niall.
«Fammi capire, bambolina, da quant’è che ti piaccio?» chiese Louis, divertito. Arrossii ancora di più, scatenando un altro attacco di risa dei presenti.
«Da quando hai detto quella cosa…» farfugliai. Louis strabuzzò gli occhi, evidentemente colpito.
«Non mi sono mai accorto di niente.» mormorò, portandosi davanti a me. Lo guardai e sorrisi.
«Certo, perché sei un’idiota.»







Ooooookay, avete visto? Ce l'abbiamo fatta, finalmente!
Ora, siccome domani parto e sto via due mesi - quindi addio internet, addio pc, addio EFP (no, non vado in Burundi) - ho pensato che fosse carino da parte mia non lasciarvi a bocca asciutta!
Perciò, be', diciamo che si è conclusa la prima parte della storia u.u

Spero che vi sia piaciuta e spero che al prossimo aggiornamento non sparirete nel nulla! xD
See you soon!


P.s. Grazie mille a chi ha commentato i capitoli precedenti, a chi ha inserito la storia tra le seguite/ricordate/preferite e anche a chi ha solamente letto!
Vi adoro! <3


   
 
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