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Autore: MonkeyD_Robin    23/04/2012    4 recensioni
Cosa accadrebbe sulla Sunny, in una notte afosa di metà settembre, se il capitano della nave non riuscisse a dormire come vorrebbe?
Rufy si siede sulla polena e inizia a ricordare i bei momenti del suo passato, quando tra le urla di Dadan, le minacce di nonno Garp, gli scherzetti dei fratelloni Ace e Sabo e il suo continuo lamentarsi, capirà davvero che i due ragazzi non lo hanno mai abbandonato in questo presente...ne Ace dopo la sua triste sorte a Marineford ne Sabo dopo essere sparito quel giorno di tanti anni fa...
Spero vi piaccia!^^
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dadan, Makino, Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Aiutarsi a vicenda, ecco cosa fanno i veri Fratelli!  


I giorni trascorrevano in fretta per i piccoli Ace e Rufy.
Il più piccolo seguiva sempre e dovunque il fratellone; per lui era un modello da seguire ed anche se il bimbo aveva ancora paura dei pericoli celati nella foresta del Monte Corbo, li avrebbe affrontati insieme al maggiore.
Quelle pesti erano inseparabili e per giunta dalla morte di Sabo, la loro unione si era rafforzata un sacco.
Le settimane erano lunghe e a volte estenuanti: gli allenamenti con Ace erano davvero tosti e spesso Rufy si ritrovava per terra steso da un pugno oppure a rotolare nell’erba a causa di un poderoso calcio dell’altro.
-Ace…ma tu sei più forte!Io..io non riesco a batterti!- iniziava a piagnucolare come suo solito Cappello di Paglia intanto che si massaggiava un bernoccolo cresciutogli in testa.
-Non è colpa mia. Sei tu ad essere troppo debole.- affermò serio il fratellone subito dopo.
-Mh..questo non è affatto vero!Sei più forte sì però un giorno ti supererò e vedremo se sarai al mio livello. Io diventerò il Re dei Pirati!!!-
-Bene, questo è lo spirito!Forza, adesso riprendiamo il combattimento.-
Ace, svelto come il fulmine, si abbassò e sferrò un calcio alle gambe del minore. Rufy era ancora troppo lento per riuscire a schivare il colpo e avendolo incassato in pieno, si ritrovò con il corpo disteso sul prato per l’ennesima volta.
-Non ci siamo..devi cercare di contrattaccare o per lo meno di parare i miei colpi. Se continui così, non farai molta strada.- era serio il fratellone.
Rufy sapeva che quelle dure parole infondo erano la pura verità, così si alzò da terra e allungò prontamente un braccio verso il ragazzino con le lentiggini –Gomu Gomu no…Pistol!- che però lo parò subito -Tutta qui la tua potenza?-
Al più piccolo scappò un sorrisetto sulle labbra -Secondo me, dovresti tenere la bocca chiusa ogni tanto.-
Infatti mentre Cappello di Paglia aveva proteso il braccio sinistro verso Ace, il destro si era allungato all’indietro ed ora era pronto a finire dritto contro il più grande. Stavolta l’attacco di Rufy andò a buon fine e il bimbo soddisfatto si pulì un piccolo rivolo di sangue che gli fuoriusciva dal labbro inferiore per poi rimettersi in posizione d’attacco.
-Niente male fratellino ma sappi che dovrai impegnarti molto di più contro di me!-
-Sì, però ti ho colpito!-
-Hai ragione ma ricorda che non devi mai vantarti di un gesto così insignificante difronte agli avversari che incontrerai in futuro perché non basterà così poco per sconfiggerli completamente.-
-Ace…ma il mondo è davvero così pericoloso al di fuori di qui?-
-Sì, Rufy e dobbiamo essere pronti a tutto per essere in grado di affrontare le grandi insidie che vi sono.-
-Che?!- storse la testolina Rufy e si infilò un dito nel naso. Non aveva per niente capito il significato delle parole del maggiore.
-Oltre all’allenamento credo proprio che ti servirà anche un minimo d’istruzione!-
-Sei tu ad usare questi paroloni complicati e poi sono stato costretto dal nonno a dover stare con certa gente.- gli fece le spallucce il fratellino assumendo un’aria birichina in faccia.
-Ah davvero?Allora perché non te ne vai e mi lasci combattere da solo?- lo sfidò l’altro.
-Ma dopo non posso più prenderti in giro!-
-Sei una palla al piede e basta!Senza cont…- stava per aggiungere il bambino con le lentiggini quando un “growl” risuonò incontrastato nell’atmosfera circostante -Ecco appunto!Dobbiamo ancora pranzare!-
-E’ vero!Ero così preso dagli allenamenti che me ne sono dimenticato!!-
-Chi l’avrebbe mai immaginato eh?-
-E pianatala dai!-
-Ahah, che c’è il Gommino si è offeso per caso?Coraggio, muoviamoci e andiamo a caccia adesso!-
-Fratellone, ho un’idea.-
-E sarebbe?-
-Mi prometti che dici di sì però??-
-Non credi che prima dovrei sapere di cosa si tratti almeno?!-
-No, perché altrimenti sono sicuro che n-niegherai.-
-D’accordo, acconsento alla tua proposta per quanto possa essere ridicola, insulsa e quant’altro…e comunque si dice “negherai” imbranato.-
-Va bene, fa lo stesso. Allora dato che hai accettato, ora devi venire al villaggio con me!- gioì Rufy alzando le braccia al fresco venticello di mezzogiorno.
-E perché mai dovrei venire al villaggio?!-
-Come??Me lo hai appena promesso e le promesse si mantengono sempre, me lo ha detto tu!-
-Grazie, questo lo so. Intendevo dire: che diavolo ci andiamo a fare al villaggio?-
-Andiamo da Makino no?Così ci offre il pranzo e poi ho voglia di rivederla!-
-Nah…non saprei. Preferisco andare a catturare qualche animale nel bosco che andare laggiù.-
-Perché?A te non manca Makino??-
-No, affatto!- rispose Ace ma stava solamente mentendo a se stesso.
-Uff, e va bene. Ci andrò da solo a trovarla!- decise il moro e si mise in marcia verso la cittadina portuale di Foosha ma non fece in tempo a fare che pochi passi e venne subito raggiunto dal fratellone.
-Hai già cambiato idea?-
-Sai com’è…Non voglio che ti perdi per strada e poi non mi fido a lasciarti da solo. Saresti in grado di combinare un casino di guai!-
-Seee come no!Ma dai, ammettilo che ti sei affezionato a Makino tanto non lo dico a nessuno. Io so mantenere un segreto!-
Non ci volle molto per far perdere ad Ace quella poca pazienza di cui disponeva e così diede un pugno dietro la testa del minore che non tardò a lagnarsi -Mi spieghi perché l’hai fatto?!-
-Perché devi imparare a tenere quella maledetta boccaccia chiusa una volta tanto. E tu riusciresti a custodire un segreto eh?Questa è bella, parli più te che un pappagallo ammaestrato!-
-Ahi!..ok, forse è vero però non c’era bisogno che mi picchiassi!-
-Ma non ce la fai proprio a restartene un attimo in silenzio?!La tua voce da cornacchia non fa che ronzarmi in testa!-
-..Come vuoi, da adesso in poi sto zitto!-
-Che sia lodato il cielo!-
Naturalmente Ace scherzava, peccato che quell’ingenuo di Rufy la maggior parte delle volte credeva che le sue fossero parole vere.
Passò un quarto d’ora abbondante e il piccolo Monkey non aveva ancora aperto bocca.
“Misà che stavolta ho esagerato..” divenne pensieroso il fratello e volse lo sguardo al minore. Appena i loro occhi si incontrarono, Rufy si girò immediatamente dalla parte opposta e incrociò le braccia al petto in segno di offesa.
“Mannaggia a lui, non riesco a vederlo così!...Ma guarda cosa mi tocca fare per strappargli un sorriso!” scosse la testa Portugas e di soppiatto decise si avvicinarsi al fratellino, che si trovava a qualche passo di distanza da lui. Tutto quel ragionare l’aveva fatto rimanere indietro.
Una volta arrivato alle spalle di Cappello di Paglia decise di dargli una leggera spintarella in avanti ma quel gesto non venne compreso come lui sperava infatti il bimbetto si girò tutto d’un tratto con le lacrime copiose che gli scorrevano lungo le guance paffute -Fratellone perché fai questo?..Sigh..lo so che non mi volevi fin dall’inizio…però..snif snif…mi odi così tanto?-
-Rufy, non voglio che tu aggiunga altro, hai detto fin troppo e per giunta quella frase non è vera. Lo sai benissimo!Il solo fatto che tu sia un po’ noioso e rompiscatole è normale, sei più piccolo di me e io devo badarti essendo tuo fratello maggiore ma non azzardarti più a dire assurdità del genere. C’è una persona che odio, questo è vero, ma sappi che non sei tu. Hai capito?- gli spiegò in modo un po’ brusco. Ace odiava quando il fratellino faceva quei discorsi privi di senso certe volte.
-E allora dimmi, chi è questa persona?-
Adesso era lui ad aver parlato troppo.
-Non posso….ho paura che finirai con l’odiarmi sul serio.-
-Ma…io non posso n’è ne sarò mai capace. Sono tuo fratello piccolo, l’hai dimenticato?-
-No e appunto perché sei piccolo non puoi capire il rancore che io nutro verso di lui.-
-..Però quando crescerò me lo dirai vero fratellone?-
-Può darsi.- fu la vaga risposta. Quello non era di certo il momento opportuno per rivelare a Rufy cosa spingesse Ace a provare un sentimento così tanto difficile da comprendere verso suo padre.
-Mh..allora tiro ad indovinare…è Dadan?No, no, aspetta: è nonno Garp vero?-
Al maggiore venne spontaneo sorridere. Per il suo fratellino appariva tutto come un gioco in cui puoi uscire solo se arrivi alla fine della partita ma la realtà era ben diversa e a volte non è facile liberarsi di certe situazioni o come in questo caso, del duro peso che il piccolo, grande Ace è costretto a portarsi nel cuore fin dalla nascita.
-Sbagliato. Lasciamo stare il vecchio e il resto ok?-
-Chissà che starà facendo adesso??-
-Che vuoi che stia combinando?E’ un vice ammiraglio della marina e farà cose da marine. Noi siamo pirati, non dobbiamo pensare a ciò!-
-Ben detto fratello!-
-Rufy…guarda là.-
-Cosa c’è?Hey, dimmi che sta succedendo…io non riesco a vedere niente!-
Il fratellino si dimenava a più non posso per cercare di intravedere qualcosa all’orizzonte ma l’unico risultato che ottenne fu quello di scorgere Ace che correva per il sentiero accidentato della collina con in mano…il suo prezioso cappello di paglia!
Il ragazzino dalle lentiggini era riuscito a fargliela per l’ennesima volta.
-Oiiii!!Ridammelo quello è mio!Me lo ha dato Shanks e ho promesso che glielo restituirò quando sarò diventato grande!!- tentava di raggiungerlo il fratellino ma in men che non si dica tra i due si era già formata una distanza di alcuni metri. Solo qualche minuto dopo a Rufy venne in mente che grazie al frutto del diavolo poteva allungarsi e con un braccio riuscì ad afferrare il collo di Ace che all’improvviso si ritrovò il Gommino sparato in aria a gran velocità nella sua stessa direzione.
-Rufy nooo….SBAM!!- e come previsto il piccoletto atterrò tra le braccia del più grande per finire poi entrambi schiantati sulla ghiaia del percorso.
-Sei il solito..almeno pensa prima di agire!- lo rimproverò e gli calcò il cappello in testa.
-Io sono sempre stato impulsivo!-
-Ma va?..Guarda, il tuo volo imprevisto ci ha fatto capitombolare proprio avanti all’entrata del paese.-
-Oh che bello!Dai vieni, io ho fame!!-
-Arrivo, arrivo!- brontolò l’altro seccato.
Appena entrarono nella locanda dell’amica, Makino fu subito felice di vederli e Rufy non tardò di andarle incontro per abbracciarla.
-Ciao piccoli. Come sono contenta che siate venuti a trovarmi!- esclamò lei sorridente e dopo aver sciolto l’abbraccio di Cappello di Paglia si diresse da Ace e gli scompigliò i capelli corvini -Scommetto che avete fame!Volete che vi prepari qualcosa per pranzo?- chiese in seguito la ragazza.
-Sì!Makino, io voglio la frittata!-
-Ma Rufy non sei un po’ troppo cresciuto?Quella te la cucinavo quando eri più piccolo.-
-Tanto lo sanno tutti che è solo un moccioso!- lo sbeffeggiò il fratellone e la sua battuta fece ridere Makino, la quale subito dopo gli chiese -E per te Ace?C’è qualcosa in particolare che vorresti mangiare?-
-Non c’è problema…ecco..io penso che mangerò la stessa pietanza di Rufy.- rispose in imbarazzo.
La proprietaria dell’osteria annuì e si mise a cucinare i cibi richiesti dai suoi ospiti.
Il pranzo trascorse in allegria: Rufy amava raccontare dei suoi allenamenti con Ace e di tutte le peripezie che facevano insieme e Makino era lieta di stare ad ascoltare le loro mini-avventure. Era davvero un ottima compagnia per i due ragazzini e loro le volevano bene come fosse una sorella maggiore. Perfino il maggiore si trovava bene con quella ragazza ma non lo avrebbe mai ammesso.
Una volta salutata la donna, Ace e Rufy si misero in cammino, scomparendo man mano che avanzavano dietro alle verdi colline, determinati ad arrivare fino alla loro casetta sull’albero e a proseguire con gli allenamenti.
Di sicuro, molto presto sarebbero diventati dei pirati degni di fama e rispetto in tutto quel tratto di mare conosciuto con il nome di Grand Line.

 

Note dell’autrice:
Salve gente, sono tornata anche qui!^^
Già da ora vi annuncio che non manca molto alle fine delle bizzarre avventure dei due fratelli, infatti credo che ci saranno al massimo altri due capitoli oppure che il prossimo sia quello finale, dipende da quanto sarà lungo.
Intanto spero di non avere scritto una schifezza e se avete tempo, ci terrei davvero tanto a leggere qualche recensione. Fatemi sapere, mi raccomando ;)
In quanto alle immagini ho trovato queste, e a parte per il bernoccolo che ha in testa il povero Rufy, per il resto non credo che centrino molto con questo pezzo della storia...però mi piacevano così tanto che l'ho volute inserire comunque^^ Vi aspetto alla prossima!
Un bacione,
robinchan07
   
 
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