Osservavo il cielo grigio di Londra mentre i  miei pensieri erano rivolti a Elly. La invidiavo, e immaginavo il mondo con gli occhi di chi ha già realizzato i proprio obbiettivi. Doveva essere bello poter guardare l’infinito e dire “C’è l’ho fatta”. Quante volte nei miei sogni mi era capitato di riuscirci? Avevo perso il conto. Restava il fatto che la mia determinazione pian pian spariva. Ero stanca di lottare per quel sogno che sembrava non avversarsi mai. “Est, vieni! Altrimenti facciamo tardi all’appuntamento con i ragazzi!” la voce strillante di Elly mi distolse dai miei pensieri. Scossi il capo, non potevo arrendermi. “Arrivo!” gridai, ma in realtà non ero affatto euforica di quell’uscita.
Arrivammo al parco, il luogo dell’appuntamento. Ieri sera verso le 23 a Elly è arrivato un messaggio da Louis che diceva di venire al parco alle 9. Si, si era presa i numeri di tutti e cinque! “ECCOLI ECCOLI ECCOLI ECCOLI!!” urlò. Poi prese un sospiro e si ricompose. Si stavano avvicinando, ma invece di essere in 5 erano in 3! “Il resto della band  dove l’avete lasciata??” chiesi piano scherzando “Louis è uscito con Eleonor, Liam con Danielle! Sai ,non si vedevano da tanto!” rispose Zayn.  Sorrisi e Elly sospirò “Oh, L’amore!”. “Si, l’amore” ripeté Niall prendo la sua mano e guardandola negli occhi. Lei arrossì leggermente e i suoi occhi assunsero la forma  di due piccoli cuori. L’amore sbocciava così per caso, avvolte bastava uno sguardo ed eri caduta nella sua trappola. L’amore poteva essere la cosa più dolce, ma poteva essere la cosa che riusciva a distruggerti con poco, veramente con poco. Quando sei innamorata non capisci se quel che fai e giusto o sbagliato, lo fai e basta. Non capisci i tuoi limiti, ma vuoi provare a superarli. Se ti va bene sei ricambiata, se no… Bè, penso che un po’ tutti hanno sofferto per amore almeno una volta nella vita… “Andiamo?” chiese Zayn. “Ehm, sentite…” cercò di dire Niall trattenendo la mano di Elly “Si, puoi andare con lei!” lo interruppe Harry. Niall sorrise e Elly lo guardò confusa, ancora incapace di capire la situazione ,così, per stuzzicarla un po’, le sussurrai “Cara, è tutto vero, non stai sognando! Adesso uscirai con Niall Horan, l’amore dei tuoi sogni!”. Non riuscì a rispondere, l’emozione le aveva bloccato anche le parole… Si allontanarono e io ridevo ancora sotto i baffi.  “Bene! Dove andiamo?” domandò Harry posando lo sguardo prima su di me e poi su Zayn “Bè, so dove andrò io! In Hotel, ciao ragazzi!” dissi io e feci per andarmene. “No, dai non andare!” mi supplicò prendendomi il braccio. Piombò un silenzio incompreso tra me e lui. L’unico rumore che poteva rompere il silenzio era il cellulare di Zayn “Pronto?” disse. “Oh, okay! Vengo” e riattaccò. “Ragazzi devo andare! Harry ci vediamo in Hotel! Ciao, Ester” si scusò prima di sparire. “Bene, Ester! Ti va un caffè?” mi domandò Harry . “Cosa non hai capito della frase “IO VADO IN HOTEL”” dissi esasperata. Lui sospirò “Solo un caffè!” ribatté. Lo guardai negli occhi. Perché? Perché quei suoi maledetti occhi verdi avevano un effetto ipnotico su di me? Perchè  non riuscivo a negargli niente?  “ Okay, un caffè!” risposi in fine.
“Allora, Ester! Quanti anni hai?” mi domandò mentre bevevamo un caffè in un piccolo bar. Non c’era tanta gente in quel luogo, per fortuna. “Ho 14 anni, 15 a settembre” risposi. Si, ero piccola “Stai scherzando vero??!!” mi domandò lui quasi urlando. “Ho la faccia di chi scherza?” ribattei guardandolo negli occhi . “Sembri più grande “ mi disse sgranando gli occhi. “Devo prenderlo come un complimento?” gli domandai alzando un sopracciglio. “Come vuoi! Quali sono i tuoi hobby?” L’interrogatorio continuava. Abbassai lo sguardo sul caffè. “Ehm.. Stare in pace?!” risposi evasiva. “ Come fai a preferire la solitudine alla compagnia?! Certo che sei strana”  mi disse sgranando nuovamente gli occhi. “Sono fatta così” risposi semplicemente. “Ehm.. Quali sono i tuoi obbiettivi?” continuò. Okay, basta! Erano troppe domande “Oltre a fare il cantate fai anche un corso per diventare detective?! Basta!” risposi esasperata sorseggiando il caffè “Dai, solo questa domanda!” mi supplicò. Guardai il vuoto per un secondo poi piantai i miei  occhi nei suoi. “Diventare cantante”. Quelle parole alleggiarono per un po’ nell’aria. Sembravano pesanti su quel silenzio leggero che si era posato sul locale. Harry mi guardava. Il suo sguardo profondo scrutava il mio viso che aveva un espressione indecifrabile. Restammo così a fissarci, senza un motivo preciso. Alla fine sorrisi. “Che c’è ? Sorpreso?”. “Fammi sentire qualcosa” mi disse con un sorriso bianco sul viso perfetto “CHE??!! NO!” urlai e tutti nel locale si voltarono nella mia direzione. Arrossii violentemente. “Non qui! Vieni nel nostro studio di registrazione,adesso!” mi prese la mano, pagò e mi trascinò fuori dal locale. “No, Harry, non è il caso” cercai di dire. Troppo tardi, lui aveva già chiamato un taxi. “Harry io..” cercai di dire. Ma lui, con quel sorriso stampato sul viso, mi rispose “Tu canterai”.  
Il microfono mi stava davanti . Io ero seduta su una sedia. Harry stava di fronte a me al di là del vetro. Portavo delle cuffie pesanti sul capo. Tremavo, non avevo mai cantato davanti a qualcuno. Lui fece partire la musica. E si, cantai. Cantai per la prima volta davanti a qualcuno. Cantai e mi sentii libera..I sogni sono piccole speranze che non si abbandonano.