Dedicata al mio amico, anche se non la leggerā
č morto.
E ti senti vuoto.
Le braccia! Dove sono le braccia? Perchč le braccia, le mie braccia piene di vita, sono deboli?
Le gambe, le gambe ormai non mi sostengono.
E la testa! La testa č persa, vuota, c'č senza esserci.
Gli occhi pieni di lacrime.
Senti il cuore pieno di tristezza, o meglio, orrore, o forse rabbia.
Non puō morire un papā.
I papā sono forti, e sostengono, sono come l'albero in giardino che anche nella bufera non crolla.
Ma č arrivato il fulmine.
Che ha distrutto lui e bruciato me.
I papā non muoiono.
Non in un mondo giusto.
Eire_