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Autore: underaheavycloud    24/04/2012    1 recensioni
Pensate di svegliarvi in una stanza bianca, proprio come la vostra mente, e di dover ricominciare a costruire la vostra vita, prima che lo facciano gli altri.
Questo è quello che è accaduto a Roxane.
Un fidanzato odioso, una famiglia assente e ipercritica e una vita frenetica, piena di impegno superflui, l'hanno portata, dopo aver perso la memoria, a capire di voler essere migliore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Azzurro? Sei sicura che mi stia bene? -
Erano in camera di Claire, che aveva pregato l’amica di raggiungerla al più presto. Aveva terminato i vestiti.
- Certo, sta una meraviglia con i tuoi capelli scuri, e poi si intona con gli occhi! -
- Ok, fammelo vedere allora! -
Claire non se lo fece ripetere due volte. Tirò fuori dall’armadio prima un vestito rosso sgargiante e poi uno azzurro, così bello da lasciare Roxane senza parole.
Era lungo fino ai piedi ed aveva una linea così delicata! La scollatura a cuore faceva da fascia, completamente piena di brillantini, e poi la stoffa scendeva semplice, eppure in modo incantevole.
Era uno di quei vestiti che tutte le ragazze sognano di indossare.
Roxane non poteva credere ai suoi occhi. - Oh mio Dio, è magnifico! Sei bravissima, dovresti essere famosa, non hai niente da invidiare a stilisti di fama mondiale! -
Claire rise e si infilò il suo vestito.
Era così carina. L’abito rosso fuoco era corto, forse un po’ troppo, e lasciava notare le gambe lunghe e snelle della ragazza.
Era molto diverso da quello di Roxane, ma era bello ugualmente.
- Smettila, così mi ci fai credere! – le disse, e poi trovò un paio di scarpe da passare anche all’amica, che sgranò gli occhi.
- Così alte? – disse, ma si arrese senza obbiettare maggiormente.
Erano belle, certo, eppure le sembrava di camminare sopra ai trampoli. Ci avrebbe dovuto fare l’abitudine, a quanto pareva.
- Sei perfetta, Roxy! – le disse l’amica teneramente e la strinse forte.
Si conoscevano da poco eppure si volevano già bene.
- Ora devo andare a casa, mia madre ha detto che c’è una sorpresa e che devo essere presente. Non so perché ma non mi sembra niente di buono. -
Claire annuì e accompagnò l’amica alla porta, porgendole il vestito.
- Buona fortuna, allora! Ti chiamo stasera! -
Poi Roxane salì in macchina e Dave la portò a casa.


-Sei in ritardo. – Carol entrò in camera della figlia senza bussare e rimase ad occhi aperti, notando il disordine. –C’è stato un tornado qui dentro, per caso? -
Roxane sorrise, credendo che avesse fatto una battuta, ma poi tornò seria.
- Non ho avuto tempo per sistemare. -
- Beh, vedi di farlo ora o non ne avrai per un po’. – poi fece per uscire quando si ricordò di una cosa e si voltò di nuovo. – Indossa un bel vestito e levati quelle scarpe da ginnastica. Ti aspetto tra quindici minuti in salotto. -
Roxane sbuffò e si buttò sul letto. Perché doveva comandarla a bacchetta?
Si alzò per sistemare alla meno peggio tutti i vestiti buttati ovunque e cercò qualcosa di carino in fondo alla cabina armadio.
Aveva tanti di quei vestiti che scegliere non fu facile, poi si rese conto di dover essere presentabile solo per sua madre e suo padre, e afferrò un vestito blu molto semplice.
Si infilò le ballerine intonate e poi uscì dalla stanza raggiungendo il salotto.
Trovò la porta chiusa e prima di aprire sentì delle voci, quelle dei suoi genitori che parlavano con una ragazza.
Bussò e aprì la porta e una ragazza che sorrideva raggiante le si parò davanti.
Era alta e magra e aveva i capelli neri come lei. Gli occhi erano diversi però, non chiari e limpidi come Roxane, ma scuri e magnetici.
- Ciao Roxy! – disse la ragazza abbracciandola. – Ti ho portato da Oxford la torta che prendi sempre in quella pasticceria sotto casa mia, solo che ora zia Carol mi ha detto del tuo trauma cranico e quindi non credo tu possa ricordarla, giusto? -
Era sua cugina, allora.
Roxane era leggermente imbarazzata, ma non lo diede a vedere. – No, non ricordo proprio niente. Sei mia cugina? -
La ragazza annuì dispiaciuta, ma senza perdere il sorriso. – Si, sono Megan. Ci penserò io a farti tornare la memoria, vedrai! Ci divertivamo così tanto noi due! -
I zii della ragazza risero di gusto e poi Carol strinse la ragazza. – Si, eravate tremende, sempre a sparare sentenze. Vedrai, la farai tornare sulla buona strada, tesoruccio. – poi vi rivolse a Roxane e parte della felicità che si riusciva a scorgere nel suo viso sparì.
- Megan starà da noi per tutto il mese e se si troverà bene a scuola forse anche di più. -
Poi uscì dal salotto con il marito e lasciò le due ragazze sole.
- Ha detto zia Carol che starò nella stanza accanto alla tua, mi accompagni a portare la mia roba? -
- Oh, certo. Dove l’hai lasciata? – chiese Roxane, che non era per niente contenta di come stesse andando la situazione, nel modo più gentile possibile.
- All’entrata. Andiamo, sono parecchie cose. -
Ed erano parecchie davvero. Aveva portato due trolley e svariati borsoni, così ci vollero tre viaggi per portare tutto in camera.
Roxane lasciò sistemare la cugina e si rintanò in camera sua a sfogliare una rivista, quando sentì la porta bussare e aprirsi subito dopo.
-Ei Roxy, hai programmi per questo pomeriggio? -
Lei scosse la testa e Megan sorrise. Sembrava non sapesse fare altro.
- Ti va di fare un giro? Mi piacerebbe incontrare un sacco di gente che non vedo dall’anno scorso! Louis per esempio! -
Roxane stava per rispondere ma non fece in tempo e venne interrotta. –  Allora vado a prepararmi. – e sparì di nuovo per tornare dopo dieci minuti.
-Dove si va? -
- Non lo so, dimmi tu. – le rispose laconica Roxane e la cugina alzò gli occhi al cielo.
- Dove ti vedi di solito con gli amici? -
- Non mi vedo. Non frequento più la gente con cui uscivo l’anno scorso. -
Ora era Megan ad essere confusa. – E con chi esci? -
- Con una ragazza, si chiama Claire Smith. Siamo molto amiche. -
- Con la Smith? Oh mio Dio, ti conviene darci un taglio con quella. In giro si dice che spenda tutti i suoi soldi, che non sono pochi, per cucire vestiti alle bambole. Deve essere matta. – Megan rise e Roxane la guardò male. Era una risata cattiva, quella.
- Non è affatto matta e cuce i vestiti alle persone, non alle bambole. – le disse distaccata. – E poi le voci arrivano addirittura ad Oxford? -
- Se lo dici tu. – non era affatto convinta però. – Certo, mi tengo in contatto con tutti, io! Insomma, vogliamo uscire? -
- Si, mi serve un po’ d’aria fresca. – così Roxane prese la borsa e senza curarsi di Megan, uscì di casa e chiamò Dave, che era in cucina a fare merenda.
- Ti serve qualcosa, Roxy? – le chiese e lei scosse la testa.
- No, tranquillo. Facciamo una passeggiata in città, ci vediamo dopo! -
Non voleva disturbarlo troppo, e una passeggiata non le avrebbe fatto male di certo.
Aspettò la cugina fuori in giardino e quando lei arrivò aspettò che arrivasse una macchina.
- Megan, andiamo a piedi. -
Lei strabuzzò gli occhi e la guardò male, con quello sguardo da presuntuosa snob che tanto le ricordava sua madre. Chissà, forse lo faceva anche lei quello sguardo.
- Si, hai capito bene. -
- Non posso andare a piedi, ho le scarpe nuove. Cosa lo pagate a fare quel tizio, poi? -
- Non lo paghiamo abbastanza per trattarlo da schiavo, se è questo che ti stai chiedendo. Andremo a piedi, se non vuoi camminare puoi rimanere qui. – Roxane non voleva cedere. Qualche ora con la cugina le era bastata per capire che era proprio come il resto della famiglia.
- Andiamo. – disse allora Megan, che mise il broncio per tutto il tragitto.
Arrivate al bar del centro dove di solito prendevano un frullato, secondo quanto aveva detto Megan, Roxane cominciò ad agitarsi.
Scorse Louis con alcuni suoi amici e come aveva previsto, Megan corse a salutarlo e lei non poté fare a meno di seguirla.
Non fece in tempo ad ascoltare l’inizio della conversazione, eppure quei due le sembrarono parecchio affiatati.
- Roxane, perché non mi hai detto che Lou era qui? – chiese sua cugina sorridendo e Roxane strinse le spalle.
Louis allora sorrise a Megan senza degnare di uno sguardo la ragazza. – Non stiamo più insieme, Meg. -
Lei all’inizio si mostrò sorpresa, ma poi ne fu felice e non fece niente per nasconderlo.
- E’ un bene, quanto tempo avete passato insieme, sette anni? Ti serve qualcosa di nuovo, di più eccitante, Lou! -
Chissà perché a Roxane sembrava che si riferisse proprio a sé stessa e Louis sembrava pensarla allo stesso modo, anche se lui ne era felice.
- Si, è quello che ho detto anche io quando l’ho lasciata. – aggiunse il ragazzo e fu il momento di Roxane di ridere.
- Mi hai lasciata? Forse hai dimenticato la parte in cui io dico che non mi interessa un ragazzo meschino come te e tu affermi che noi dovevamo stare insieme per la nostra immagine. -
Il ragazzo allora allentò il sorriso, la poi scrollò le spalle. – Si beh … Meg, ti va un frullato? -
Megan annuì e sparirono all’interno del bar lasciando Roxane sola.
In un istante però, gli amici che stavano parlando con Louis le si avvicinarono e le sorrisero.
- Ei piccola, ti hanno piantata qui è? Che ne dici di fare un giro? – Le chiese un tipo moro, che sorrideva maliziosamente.
Roxane lo fissò, cercando di capire se le ricordasse qualcuno. – Ci conosciamo? -
- Certo, sono Zayn, siamo cresciuti insieme. Ma non puoi ricordare, hai perso la memoria giusto? -
Lei annuì e lui fece lo stesso.
- Hai davvero lasciato tu Louis? -
- Si, ma immagino che lui ti abbia detto che è stato lui. Che idiota che è. -
Il ragazzo sorrise e annuì. – Si, mi ha detto così. Ma non parliamo di lui, parliamo di te piuttosto. Ci sarai al ballo di domani? -
- Si, perché? -
- Immagino solo come potrei riconoscerti. Ci sarà da divertirsi, non credi? -
Roxane scosse la testa. Era un ragazzo troppo enigmatico, dietro quelle frasi buttate a caso nascondeva troppo.
- No, non credo. Non mi piacciono questi tipi di eventi, c’è troppa gente. -
Lui rimase sorpreso. – Ma come, Roxy l’animale da festa che dice una cosa del genere? Ti saresti dovuta vedere prima dell’incidente. Eri una furia. – eccolo di nuovo, quello sguardo che a Roxane faceva pensare a un pervertito.
- Si, sono diversa ora. E devo anche andare. Ci si vede in giro. -
A Zayn però non andava proprio che lei andasse via, così la prese per il polso, stringendo un po’ troppo e Roxane lo strattonò.
- Lasciami, Zayn. – lo sguardo di sfida che gli lanciò lo fece vacillare, ma poi riprese il controllo e sorrise.
- Perché non rimani un po’ con me, tesoro? -
Una voce allora la salvò. – Perché ha da fare con qualcun altro. – disse e Zayn allentò la presa, lasciando a Roxane la possibilità di voltarsi.
Era stato Harry a parlare, il ricciolino la aveva salvata.
- E con chi, con te? – disse Zayn diffidente e snob e Roxane si liberò dalla presa.
- Si, esatto. Ciao Zayn. – poi la ragazza prese Harry sotto braccio e si allontanò di fretta.
Quando furono lontani abbastanza dalle orecchie del ragazzo, Roxane parlò.
- Grazie Harry. – disse semplicemente, e lui sorrise teneramente. – Dovere. – disse e poi cambiò discorso. – Dove te ne vai, allora? -
Roxane sospirò e si guardò intorno. – Non lo so, farò un giro qui intorno, immagino. Tu invece? -
- Non ho niente da fare, se vuoi ti faccio compagnia. – le disse e poi le sue labbra si aprirono n un sorriso imbarazzato ma felice.
Era davvero contenta della sua presenza, le metteva allegria. - Certo! Andiamo a prenderci qualcosa al parco? –
Il ragazzo accettò, così si incamminarono.
- Chi era quello, un tuo ex? – le chiese all’improvviso e Roxane rise.
- Oh no. A quanto pare siamo cresciuti insieme.. in un’altra vita. – terminò la frase e notò la sorpresa di Harry, che non era riuscito a capire se stesse scherzando o dicesse seriamente.
Roxane sospirò. – E’ che un mese fa circa ho avuto un incidente e ho perso la memoria. -
- Wow, la tua si che è una vita movimentata! – le disse per smorzare la tensione e la fece ridere.
- Non tanto, sai. Non c’è niente di bello nella mia storia a dire il vero. -
Harry si fermò e si sedette su una panchina facendole segno di seguirlo. – Ah si? Sentiamo allora.. -
E così Roxane cominciò a raccontare. Non sapeva perché lo stata facendo, eppure parlare con Harry le veniva facile come respirare e la faceva sentire meglio.
- Quindi vivi in una casa di esauriti a cui si è aggiunta tua cugina, che è la copia di te prima dell’incidente, e ora lei ti ha soffiato anche il tuo ex ragazzo. Ho capito bene? -
Roxane annuì, a metà divertita e sconsolata, e gli diede un buffetto. – Detto così sembra più facile di quello che è. -
Anche lui annuì e le sorrise. – Diciamo che non stai passando un buon periodo, ma vedrai che passa. E poi tua cugina non può vivere da te per sempre, no? -
Roxane aveva dei dubbi, ma annuì. – Già, immagino di no. -
Eppure il modo in cui aveva parlato di Louis, il modo in cui si erano salutati, in cui si parlavano, la lasciava perplessa.
Era come se le mancasse un pezzo del puzzle che voleva terminare a tutti i costi.


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che ne pensate? 
scrivete una recensione e mi riempirete di gioia, giuro :3
a presto!

  
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