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Autore: Bennieee    24/04/2012    2 recensioni
Sforzai la mente, ma tutto ciò che ricordavo erano due occhi rossi su un viso a cuore, incorniciati da una marea di riccioli dorati. Poi, il dolore. Il dolore straziante da cui ero appena rescuscitata.
E in cui speravo di non ricadere per nulla al mondo.
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LE RECENSIONI SONO SEMPRE GRADITE PER CHI NE HA VOGLIA :D
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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The awakening - Il risveglio
Un’urlo squarciò l’aria gelida.
Il dolore straziante che si stava impossessando di ogni singola parte del mio corpo mi permise di riconoscerlo come il MIO urlo solo dopo una manciata di secondi.
Era la fine, ne ero certa. Ancora qualche minuto di agonia e finalmente sarebbe tutto finito, e io sarei morta.
Sentii il fuoco concentrarsi in un solo punto, vicino al cuore, lasciando tutto il resto del corpo gelido e immobile.
Il tempo di un’altro urlo e si spense anche da lì.
Ero morta? Speravo di sì. Non avrei potuto sopportare un’altro istante di dolore.
Eppure non mi sentivo morta. Voglio dire, uno dovrebbe sapere quando è morto, no? Già solo il fatto che stavo formulando dei pensieri dimostrava il fatto che o non ero morta, o ero morta solo in parte.
Prima di tutto, dovevo decidere dove mi trovavo. Inferno, Purgatorio o Paradiso? Ricordando il fuoco in cui bruciavo fino a poco prima, optai per l’inferno. Un dolore così grande non poteva esistere da nessun’altra parte, quello era sicuro. Tuttavia aprii gli occhi per assicurarmene.
E non ero all’inferno. O almeno, a me non sembrava.
Innanzitutto ogni cosa era semplicemente perfetta. Il lampadario di cristallo appeso al soffitto sopra alla mia testa, ad esempio. Alla luce del tramonto (capii che eravamo al tramonto perchè la luce che entrava da una finestra laterale era di quell’incredibile rosato-arancione che c’è solo in quel momento della giornata) luccicava riflettendo arcobaleni sulle pareti della stanza. Non c’erano arcobaleni all’inferno, e nemmeno lampadari di cristallo. Per il resto, la stanza in cui mi trovavo sembrava proprio essere vuota.
Mi alzai lentamente in piedi controllandomi il corpo. C’ero tutta intera, e la mia pelle non sembrava minimamente bruciata. Anzi, splendeva.
Mi passai una mano tra i capelli. Trovai anche loro, che mi ricadevano sulle spalle morbidi e lisci come non ero mai riuscita a renderli prima.
Ma prima di cosa, poi? Sforzai la mente, ma tutto ciò che ricordavo erano due occhi rossi su un viso a cuore, incorniciati da una marea di riccioli dorati. Poi, il dolore. Il dolore straziante da cui ero appena rescuscitata.
E in cui speravo di non ricadere per nulla al mondo.
  
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