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Autore: laurastella    25/04/2012    1 recensioni
...e se un mattino ti svegliassi e il tua vita fosse del tutto cambiata?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ma come ho fatto ieri
A fare tutto senza di te
Che vita e'
Giri nei miei pensieri
E un posto ancora vuoto non c'e'
Che vita e'
Dammi un pizzico dammi un morso
Dimmi che un sogno non e'


Akane scese le scale, contenta della piccola rivincita che si era presa sul "dolce maritino", "se lo merita per tutto quello che mi ha fatto patire " pensò con stizza, mentre il sorriso le si affievoliva sulle labbra. Tempo di fare le scale e quel sorriso era già del tutto scomparso dal  suo viso, sostituito da un espressione triste e sconsolata. i ricordi stavano tornando ad assalirla e con essi le lacrime e l'angoscia che l'avevano accompagnata per tutto il giorno prima...

...Aveva già indossato lo shitagasane e il kakeshita e ora stava allacciando in vita l'obi, mentre l'Uchikake, il soprabito da cerimonia che completa il tradizionale vestito da sposa, era poggiato delicatamente sul letto;già da un po’ lo stava accarezzando con lo sguardo, soffermandosi ad ammirarne le pregiate rifiniture e le splendide decorazioni, poi era tornata a concentrarsi sulla propria figura riflessa nello specchio. Più si guardava e più si trovava carina: il trucco era perfetto, leggero e raffinato, la rendeva più affascinante senza appesantirla o renderla volgare; i capelli avevano stranamente deciso di andare a posto senza troppe storie e, infine, l'abito, scivolandole addosso morbido e sinuoso, le donava un’aria eterea, quasi angelica. ecco...appunto...quasi! Perché quell'aspetto, così dolce ed elegante, contrastava decisamente con la furia che le stava crescendo dentro e che, a poco a poco, le andava contraendo i lineamenti in una smorfia dura e rabbiosa."quello stupido troverebbe da ridire anche vedendomi così " piagnucolava irritata, " ma oggi deve solo provare a dirmi che sono un maschiaccio dalla vita larga e gli piazzo un calcio, così ben assestato, che non avrà più bisogno dell'acqua fredda per diventare una donna! " e, in un moto di rabbia, aveva stretto così forte la cintura in vita che l'era mancato il respiro e aveva dovuto allentarla un po’ per non morire asfissiata.
 
Poi, raccolta da terra una delle due scatole più piccole, l'aveva aperta e, sbuffando, ne aveva estratto lo tsuno kakushi; sapeva che avrebbe dovuto metterlo sin da quando aveva capito di dover indossare uno Shiromuku e non un abito all'occidentale, era la tradizione e non si era mai vista una sposa senza."dicono che porti sfortuna" si ripeteva, a mo’di incoraggiamento, ma senza troppa convinzione; certo, non le piaceva l'idea di iniziare un matrimonio all'insegna dei cattivi auspici, ma, per lei, quel copricapo rappresentava tutto ciò contro cui si era sempre battuta per affermare la propria indipendenza. Infatti, quel semplice velo, all'apparenza così grazioso e innocente, era il simbolo della sottomissione femminile, della più completa arrendevolezza; era la promessa, da parte della donna, di sottostare, sempre e comunque, alla volontà del marito, di mitigare il proprio carattere e di rinunciare alle proprie aspirazioni al di fuori della famiglia e, tutto questo, Akane non poteva accettarlo. D'altra parte, non metterlo, avrebbe significato sfidare le convenzioni, mancando di rispetto alla famiglia dello sposo, disonorando così suo padre e questa, di certo, era l'ultima cosa che desiderava.

In preda a questi gravi pensieri, non si era accorta della presenza di Kasumi nella stanza, fino a che, la giovane donna, non le aveva rivolto la parola: "sei bellissima imoto-san" le aveva detto con un sorriso, "Kasumi! Mi hai spaventata, non ti ho sentita arrivare": Akane, infatti, presa alla sprovvista, era sobbalzata nell'udire la voce della sorella maggiore; "io ho bussato, ma dovevi essere distratta, perché non mi hai risposto. Così sono entrata!" si era giustificata quest'ultima sorridendole serena. Akane, nel frattempo, si era lasciata cadere a capo chino sul letto, stringendo ancora lo zuno kakushi tra le mani; in un attimo kasumi le si era seduta accanto prendendole le mani tra le sue; a quel punto, la ragazza aveva alzato il viso, ormai in lacrime, e l'altra, vedendola in quello stato, aveva iniziato ad accarezzarle dolcemente i capelli cercando di confortarla. "che c'è che non va Akane? Stai per sposarti dovresti essere felice" aveva detto la maggiore rivolgendosi alla sorella, con il tono più dolce e rassicurante del mondo, "è che mi sembra tutto così dannatamente difficile" era stata la risposta della ragazza che, intanto, aveva preso a tormentarsi il labbro inferiore con i denti, mentre, con la mano, stendeva nervosamente il tessuto, già liscio,dell'abito lottando per ricacciare indietro il pianto. " non dire così, vedrai che tutto andrà per il meglio,ne sono sicura" la incoraggiava Kasumi; "come fai a saperlo?" aveva chiesto Akane asciugandosi timidamente gli occhi; " lo so e basta,fidati di me. Ma ti rendi conto che hai la felicità a portata di mano? tra poco più di un’ora ti basterà dire - lo voglio - e avrai tutto ciò che hai sempre desiderato in questi anni !".
 
" ma io non voglio " aveva urlato la futura sposa, ricominciando a piangere disperata e guadagnandosi per questo un occhiata perplessa da parte della sua interlocutrice; la quale, ora, si interrogava confusa su quelle parole dette con tanta veemenza."non vuoi sposarti?" era stata, infatti, la domanda che aveva rivolto per chiarirsi un po’ le idee, "no, io voglio sposarmi; è che ho paura che lui mi lasci sull'altare come l'ultima volta, non lo sopporterei! Ma non voglio neanche costringerlo a fare qualcosa che non vuole e, soprattutto, non voglio mettermi questo dannatissimo coso in testa!" Kasumi aveva sospirato sollevata; per un attimo, era stata convinta che la ragazza fosse davvero decisa a non far celebrare le nozze, ma, fortunatamente, non era così;era solo spaventata ed era compito suo ora tranquillizzarla ed incoraggiarla. Con tutta la delicatezza di cui era capace, aveva cominciato a spostarle indietro la frangia che le ricadeva sugli occhi tenuti ostinatamente puntati a terra; "Akane, Akane guardami!" e Akane aveva alzato lo sguardo,permettendo alla sorella di continuare a parlare."non devi pensare le cose che hai detto, vedrai che tutto andrà bene! lo so che sei spaventata e ti capisco, ma non permettere che la paura ti impedisca di vivere la tua felicità, te la meriti sorellina! E poi, come puoi pensare che Ranma non voglia sposarti?".
 
 
  • Shiromuku: termine con cui si indica il tradizionale abito da sposa giapponese  formato da tre diversi kimono, indossati l'uno sull'altro:
a) Shitagasane: primo dei tre kimono che formano lo Shiromuku.
b) Kakeshita: secondo dei tre kimono che formano lo shiromuku,si indossa sopra lo Shitagasane.
c) Uchikake: ultimo dei tre kimono che formano lo shiromuku, si indossa sopra il Kakeshita e va lasciato sciolto in vita.
  • Tsuno kakushi:letteralmente "coprire le corna", è il tradizionale copricapo indossato dalle spose giapponesi come completamento dello shiromuku.
P.S. In Giappone, le corna simboleggiano la rabbia e l'aggressività. E, per un donna, portare questo cappello il giorno delle nozze rappresenta la promessa di essere docile e non  arrabbiarsi mai.
  • Obi: cintura con cui si allaccia in vita il kimono( in questo caso il Kakeshita).
  • Imoto-san: sorellina
  
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