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Autore: horanslovely    25/04/2012    3 recensioni
Ad Alex l'amore non piace, forse perché non ne ha mai ricevuto in tutta la sua vita.
-Io non amo, e mai amerò- diceva sempre lei.
Ma l'amore si sa, è come un fulmine.
Colpisce quando meno te lo aspetti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parents.

Alex

-Alexia- sentii di nuovo il mio nome e così mi girai deglutendo rumorosamente.
-Mamma, papà- sussurrai –che..che ci fate qui?-
-Volevamo venire a trovare la nostra bambina- disse mio padre.
-Certo, non l’avete fatto per diciassette anni decidete ora di tornare dalla vostra “bambina”? Mi sembra logico-
-Non fare l’insolente- mi rimproverò mia madre.
-E te non fare finta di fregartene di me-
-Smettila e vieni con noi a casa, così prepari le valigie e andiamo via-
-No-
-Non contraddirmi- urlò mio padre avvicinandosi e prendendomi per il polso. Le lacrime cominciarono a scendere salate sul mio viso e il groppo in gola si stava ingrandendo sempre di più.
-La lasci stare!-
-E tu chi cazzo sei?!- urlò furioso mio padre.
-Sono il suo ragazzo, ecco chi sono e non permetterò che voi la portiate via da me- disse Niall liberandomi dalla stretta di mio padre e stringendomi contro il suo petto –e tu, per che cazzo l’hai fatto eh?!- domandò rivolgendosi ad Harry.
-Dovresti imparare da lui. Sta zitto, buono e non si intromette-
-Stia zitta!- urlò Niall contro mia madre –PERCHE’.CAZZO.L’HAI.FATTO.-
Rimase in silenzio.
-Sai cosa ti dico Harold? Sei soltanto un pezzo di merda, un egoista. Tu sei il mio migliore amico, come hai potuto farmi questo? Io mi fidavo di te- urlai con tutta me stessa.

 Continuai a piangere e a singhiozzare tra le braccia di Niall mentre quest’ultimo era impegnato a discutere con i miei genitori. Non sentivo niente, ero come sorda, soltanto che questa sordità era volontaria. Prima della partenza dei miei genitori sentivo molto spesso papà litigare con il nonno o con la nonna e allora cominciavo a ripetere numeri a casaccio per fare il modo di non sentire neanche una parola. Bene, questo metodo dura nel tempo a quanto pare.

-Mamma..- sentii Liam arrivare verso la nostra direzione. Non nominava mai papà e dire che lo odia è poco –cosa, come avete fatto a trovarci?-
-Chiedilo al tuo amico-
-Che..che intendi?-
-Mi dispiace-  Harry si scusò.
-Sei..sei stato tu?- annui –Vaffanculo! Sei un pezzo di merda-
-Ti prego Liam..-cercò di calmarlo Emily.
-Tu hai rovinato la mia vita. E io che credevo fossi mio amico-
-Liam per favore..- ripete Emily.
-Non la porterete via- stavolta mio fratello si rivolse a mamma e papà.
-Questo lo dici tu- rispose secco mio padre. Liam sospirò e si diresse verso di me e di Niall. Aveva uno sguardo folle che molto probabilmente capii solo io.
Aveva un’idea.
-Alex vai a casa, prepara la tua roba e poi andate nella casa di campagna. Terrò occupati mamma e papà, ma reggimi il gioco- sussurrò e poi riprese a parlare a voce alta –Alex, mi dispiace, ho provato a impedirlo ma non ce l’ho fatta, mi mancherai sorellina-
-Mi mancherai Liam- l’abbracciai.
-Mamma, Alex va a casa a preparare la roba. Voi restate qui con me, voglio parlare con voi per essere sicuro che non soffrirà- loro annuirono e io, insieme a Niall mi avviai verso casa.
 

-Hai preso tutto?- mi chiese.
-Si si, piuttosto, le chiavi della casa le hai prese?-
-Si, avanti muoviamoci. Prendiamo la macchina di Liam- annuii.
-Mi dispiace-
-E di cosa?-
-Di averti trascinato in questo casino. Se io e te non ci fossimo conosciuti a quest’ora staresti tranquillo a casa tua e magari con qualche bella ragazza-
-E’ possibile. Ma se non ci fossimo conosciuti adesso la ragazza più fantastica e meravigliosa dell’intero universo non sarebbe mia- mi baciò la fronte –non devi neanche pensarle certe cose. Non finirò mai di ringraziarti per aver reso la mia vita bella da morire-
-Ti amo-
-Anche io Alex e sarà così per sempre-
 

Arrivammo davanti ad una casa dispersa in una campagna di cui non sapevo neanche l’esistenza, ma chi se ne importa, sono con lui e il resto è inutile.
Ci avvicinammo alla porta principale e, appena davanti a quest’ultima Niall infilò le chiavi nella serratura e la porta di aprii lasciando spazio ad un piccolo salotto con pareti di legno e qualche mobile. Più in là c’erano tre porte, un bagno e due camere da letto. Infine c’era una cucina che si trovava proprio accanto al salotto.
-E’ piccola, ma può andare bene no?- mi chiese titubante.
-Certo che può andare bene, poi non è piccola- ribattei –ed inoltre è anche fuori da Londra, qui non ci troveranno mai- dissi convinta. Lui annui e poi mi sorrise dolcemente.
-Hai fame?-
-Fra poco muoio dalla fame che ho- risposi sincera facendolo ridere.
-Dai mangiona, Liam mi ha detto che nel freezer ci sono due pizze-
-Buone le pizze. Se non fossi fidanzata con te mi fidanzerei con la pizza margherita-
-La stessa cosa vale per me, ma io mi fidanzerei con tutto il cibo in generale-
-Il cibo sarà per sempre il tuo vero amore, non è forse così?-
-Come mi conosci bene- sorrise.
-Però vai a preparare le pizze-
-Vai te-
-No, te-
-Te-
-Ok, andiamo insieme- proposi.
-Ci sto-
Ci dirigemmo verso la cucina e, una volta davanti al frigorifero, presi dal freezer le due pizze e le misi a scaldare in forno. Dopodiché mi stravaccai su una sedia del tavolo seguita a ruota da Niall.
-Come sei femminile-
-Spiritoso- lui scoppiò a ridere, probabilmente per la mia faccia.
-Posso farti una domanda?- mi chiese successivamente.
-Certo! Spara dai-
-Perché mi odiavi?-
-Io non ti odiavo!-
-ok, allora perché mi rispondevi sempre a cazzo?-
-Non ti rispondevo a caz..ok, a volte si, ma questo non vuol dire che ti odiavo-
-Me l’hai detto te che mi odiavi-
-Nel mio caso non era odio ma era amore-
-Ruffiana-
-Come scusa? Cioè boh, ti sto dicendo che ti amavo e che ti amo e tu fai cosi?-
-Ti ricorda qualcuno per caso?- sorrise.
-Vaffanculo-
-Si ti amo anche io- sorrisi.
Mi alzai da tavolo e mi diressi verso di lui dalla parte opposta. Mi misi sopra di lui cominciandolo a baciare. Lui mise le mani sui miei fianchi facendomi avvinare ancora di più a lui per poi far appoggiare il mio petto al suo. Intrufolai le mie dita tra i suoi capelli e lui strinse la presa sui miei fianchi. Il telefono squillò.
-E porca troia- sbuffò Horan.
-Modera i termini biondino-
-Non rispondere- mi ordinò.
-Vedrai che è Liam-
-E se non è lui?-
-Sarà Emily-
-Dai, dai, non rispondere- mi implorò prendendomi di nuovo per i fianchi e avvicinandomi a lui.
-Ti tocca aspettare- soffiai a fior di labbra prima di alzarmi e andare a rispondere al telefono. Numero sconosciuto.
-Pronto?- nessuno rispose.
-Pronto?!- ripeteii.
-Oh ma vaffanculo!- sbottai alla fine chiudendo il telefono in faccia all’imbecille e andando di nuovo verso il biondo.
-Chi era?-
-Boh, il numero era sconosciuto- mi misi nella posizione di prima.
-Facevi prima a non rispondere- ammiccò.
-Oh ma zitto- e ripresi a baciarlo.
 

Harry

Mi sento uno schifo e come posso biasimarmi? Insomma ho rovinato la vita alla mia migliore amica.
Sei un cretino Styles.
Il punto è che non so nemmeno perché l’ho fatto.
Io la amo e vorrei soltanto il suo bene, eppure gli ho fatto io stesso del male.
La amo e non la posso avere. Questo è il punto.

Flashback
Mi intrufolai nella stanza di Liam e rubai il telefono di Alex dai suoi pantaloni e lo nascosi nelle mie tasche.
-Ehi amico!- mi salutò Liam.
-Ehi, ora devo scappare ci sentiamo-
-Certo, ciao-
-Ciao- risposi io chiudendo la porta alle mie spalle.

 
Il telefono squillava fino a che una voce da donna non rispose.
-Pronto?- ironia della sorte, la voce era terribilmente identica a quella della figlia.
-Ehm, mi scusi, lei è la Signora Payne?-
-Si sono io. Perché?- che stupido, avevo messo lo sconosciuto.
-Piacere sono Harold Edward Styles e so dov’è vostra figlia e so anche che la state cercando-
-Bene, dov’è?-
-Venite domani mattina al Luna Park di Londra. Sarà lì insieme a tutti quanti e ci sarà anche Liam-
-Grazie figliolo- stava sicuramente  sorridendo soddisfatta per la scoperta –posso farti una domanda?- mi chiese poi.
-Certo Signora-
-Perché lo fai?-
-Perché la amo e non la posso avere- risposi piccato.
-Capisco. Ci vediamo domani allora e mi raccomando. Non dire niente a nessuno-
-Ci conti Signora, a domani. Sarò quello con i capelli ricci e castani con una maglia bianca a maniche corte-
-Perfetto. Ti ringrazierò poi. A domani Harold-
-A domani-
Perfetto, ho appena rovinato la vita alla mia migliore amica.


Fine flashback







Hola bellee :3
Che dire? Spero che il capitolo vi piaccia.
So che non è il massimo eppure ci sono stata due giorni a scriverlo.
Non avevo proprio idee. D:
Non so più che dire quindi..
lalalala vi amoo xx

 
  
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