Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: OldMilk    25/04/2012    2 recensioni
Zacky aveva deciso che era meglio lasciarmi dormire al freddo e al gelo, piuttosto che invitarmi ad andare nella stanza degli ospiti. Le ossa mi dolevano e la testa minacciava di esplodere da un momento all'altro. Dovevo ammettere che io e quello strano ragazzo non eravamo proprio amici da quando gli avevo soffiato il posto da chitarrista solista all'interno del gruppo, ma pensavo che ormai, dopo tutto quel tempo, le acque si fossero un pochino calmate. Mi ritrovavo spesso in conflitto durante le prove, infatti mi era parso strano che mi avesse tenuto li a dormire, ma non volli farci caso in modo particolare. Rientrò nel piccolo salotto dopo qualche minuto tenendo in mano una tazza di caffè. Ripeto, UNA tazza di caffè.
[Synaky]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
prologo The only thing I ask of you is to hold his when I'm not around.
Prologue.


Avere le mani completamente libere da qualsiasi oggetto contundente in certi casi può risultare particolarmente utile. Quel giorno me ne stavo beatamente accomodato sul divano quando il cane di Zackary era arrivato correndo, cominciando a lavarmi la faccia come se fossi stato il suo giocattolo preferito. Inutile dire che se avessi potuto levarmelo di torno subito l'avrei fatto, ma la soffice e leggera bestiolina aveva deciso di ricoprirmi con le sue dolci zampe, impedendomi qualsiasi movimento. Avevo la testa dolorante a causa della febbre e tutto quel casino non mi stava aiutando per nulla, imprecai mentalmente per non far arrabbiare Zackary di prima mattina, dopodichè cercai di levarmi di torno il dolce peso dell'alano che avevo addosso. Il grande cane mi guardava con gli occhioni vogliosi di coccole, cosa che non avevo assolutamente voglia di concedergli, e se ne stava immobile a fissarmi, leccandomi la faccia ogni tanto.

«Zack!» cercai di richiamare l'attenzione del mio amico, prima di finire soffocato da un animale di prima mattina. Sentii dei rumori provenire dal piano di sopra, dopodichè vidi quella stragrande faccia da cazzo che si avvicinava alla porta del salotto. Ovviamente non pensavo realmente quelle cose di Zackary Baker, ma essere lasciati a dormire sul divano con 38 di febbre senza una coperta era davvero da ingrati. Cercai di fargli notare l'enorme problema che mi ritrovavo addosso, ma qualcosa mi diceva che non aveva minimamente afferrato il concetto.
«Cristo Baker! Il tuo cane mi stà letteralmente ammazzando!» mi ritrovai ad esclamare. Il ragazzo moro scosse la testa, cercando di svegliarsi e, dopo aver messo a fuoco la situazione, disse al suo amorevole compagno di avventure di lasciarmi stare. Il cagnolone scese, tornando a dormire nella sua cuccia accanto al camino spento. Stavo congelando e le dita dei piedi mi facevano male.
«Grazie per avermi svegliato ieri sera..» biascicai, mettendomi a sedere, massaggiandomi il collo.
«Non sapevo se volevi tornare a casa, visto che stavi male» Zack sbadigliò sonoramente, prima di sporgersi leggermente sulla porta per guardare l'ora sull'orologio appeso sopra ad essa «Cazzo Brian!» esclamò, sbuffando «Sono le otto!»
«Cosa vuoi che ti dica? Se ieri sera mi avessi svegliato a quest'ora non avrei dovuto chiamarti per riuscire a levarmi di torno il tuo cane» tenatai di alzarmi in piedi, ma barcollai e mi risedetti sul grande divano.
«E' solo un cane Brian!» il ragazzo moro mosse qualche passo, dirigendosi probabilmente verso la cucina. Poco dopo riuscii a sentire distintamente dei rumori di stoviglie e ante che si chiudevano.
«Potrei avere la decenza di sapere che stai facendo?»
Uno sbuffo mi fece intuire l'umore di Zack quella mattina, irascibile come da un pò di tempo a quella parte «Senti Haner! Questa è casa mia e faccio tutto quello che mi pare!»
Sorrisi, non poteva essere ancora così ingenuo come a sedici anni. In realtà quella non era casa sua, sua madre era andata in vacanza per un paio di settimane e approfittavamo della casa libera per ritrovarci con gli amici a fare baldoria. La sera precedente, però, non mi ero sentito particolarmente bene e, dopo avermi fatto provare la temperatura corporea, Zacky aveva deciso che era meglio lasciarmi dormire al freddo e al gelo, piuttosto che invitarmi ad andare nella stanza degli ospiti. Le ossa mi dolevano e la testa minacciava di esplodere da un momento all'altro. Dovevo ammettere che io e quello strano ragazzo non eravamo proprio amici da quando gli avevo soffiato il posto da chitarrista solista all'interno del gruppo, ma pensavo che ormai, dopo tutto quel tempo, le acque si fossero un pochino calmate. Mi ritrovavo spesso in conflitto durante le prove, infatti mi era parso strano che mi avesse tenuto li a dormire, ma non volli farci caso in modo particolare. Rientrò nel piccolo salotto dopo qualche minuto tenendo in mano una tazza di caffè. Ripeto, UNA tazza di caffè.
«Apprezzo il pensiero» mi ritrovai a dire «Ma non preoccuparti troppo del fatto che hai un ospite in casa» diedi una scorsa veloce al pavimento, cercando di trovare l'ubicazione delle mie converse consumate e, sotto lo sguardo di un Baker particolarmente stronzo, arraffai la prima da sotto il tavolino stracolmo di bottiglie di birra vuote e macchie dalla dubbia provenienza.
«Se qualcuno non fosse così presuntuoso probabilmente potrei permettermi di consumare energia elettrica anche per lui» cominciò l'altro, mentre prendevo la seconda scarpa e la infilavo «Ma dato che non mi stai simpatico e mi tocca avere a che fare con te per forza direi che.. no, non ti devo portare nessun caffè» andò vicino al caminetto, e dopo aver dato una carezza al cane, si mise a mettere ceppi all'interno del camino. Non mi andava a genio e io non andavo a genio a lui, meglio di così non poteva andare. Fottiti Baker. Mi alzai, andando a sbattere con il ginocchio contro il tavolino di vetro.
«Cazzo che male!» presi la felpa e mi diressi verso l'uscita.
«Haner non ti hanno mai detto che si ringrazia prima di uscire di casa?» Zackary mi stava fissando con quel suo sorrisetto strafottente, come al solito.
«Non credo di doverti ringraziare per qualcosa» risposi, mentre aprivo la porta e mi portavo una sigaretta alla bocca.
«Si saluta Brian! Almeno questo potresti farlo per educazione!» sorrise nuovamente, facendomi ribollire il sangue dentro.
«Fottiti Baker!» risposi, mentre gli porgevo il medio, lasciando che la porta si chiudesse alle mie spalle.
Non aveva mai nevicato ad Huntigton Beach, ma quella mattina grigia di fine Novembre non lasciava presagire nulla di buono. Minacciava acqua e il freddo mi entrava nelle ossa come tanti piccoli aghi.
Alzai gli occhi verso le nuvole grigie e pensai a quanto cazzo fosse stronzo quello stramaledetto ragazzino.

----------------------------------------
Sono nuova del sito e mi cimento nella mia prima fanfiction sugli Avenged Sevenfold :)
Questa storia è una Synacky, e spero possa piacervi! Mi farebbe davvero piacere avere delle
vostre opinioni, anche le critiche sono ben accette :)
Fatemi sapere!
Un abbraccio :)
OldMilk.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: OldMilk