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Autore: Lyla    19/11/2006    12 recensioni
Se qualcuno le avesse detto, solo alcuni anni prima, che sarebbe finita con uno come lui, allora probabilmente gli avrebbe riso in faccia, dicendo che una cosa del genere sarebbe stata troppo assurda, per poter avverarsi davvero. Non ci avrebbe pensato due volte, a dire sprezzante che quel ragazzo, quell’insulso ninja della Foglia, non era e non sarebbe mai stato alla sua altezza… come nessun’altro, del resto. [LeeTemari]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rock Lee, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho notato da un po’ di tempo che mi piace scrivere di coppie alternative, e quando ho scoperto che ad alcuni piace la coppia LeeTemari, ho pensato che come pairing era assurdo, che loro due sono troppo diversi per poter stare insieme… però man mano che c

Ho notato da un po’ di tempo che mi piace scrivere di coppie alternative, e quando ho scoperto che ad alcuni piace la coppia LeeTemari, ho pensato che come pairing era assurdo, che loro due sono troppo diversi per poter stare insieme… però man mano che ci riflettevo, mi è venuta un’idea, e ho buttato giù questa fic piena di allusioni (ecco il perchè del rating)! E comunque, gli opposti si attraggono!

 

 

Just Too Different

 

 

Temari aprì gli occhi.

 

Una luce azzurrina entrava pigramente dalla finestra, illuminando a malapena la stanza in cui si trovava.

 

Doveva essere sorta la luna.

 

Forse, era tempo di alzarsi… e di scomparire come ogni volta.

 

Ma lei non ne aveva voglia, le membra ancora intorpidite e la mente confusa. Si era addormentata subito dopo, su quel letto troppo piccolo per tutti e due. Succedeva sempre più spesso.

 

Quella vita la stava sfiancando, non c’era altra spiegazione… ma ne valeva la pena.

 

Si voltò a guardare il ragazzo che giaceva al suo fianco dandole le spalle, immerso in un sonno profondo, i capelli sparsi disordinatamente sul cuscino, e sorrise maliziosamente tra sè, pensando a quello che era successo tra loro soltanto qualche ora prima.

 

Era cambiata… eccome, se era cambiata.

 

Se qualcuno le avesse detto, solo alcuni anni prima, che sarebbe finita con uno come lui, allora probabilmente gli avrebbe riso in faccia, dicendo che una cosa del genere sarebbe stata troppo assurda, per poter avverarsi davvero.

 

Non ci avrebbe pensato due volte, a dire sprezzante che quel ragazzo, quell’insulso ninja della Foglia, non era e non sarebbe mai stato alla sua altezza… come nessun’altro, del resto.

 

Non avrebbe mai creduto che un tipo del genere l’avrebbe spinta a trovare ogni tipo di sotterfugio pur di passare del tempo con lui, a giustificare con scuse sempre più assurde ai due fratelli le sue assenze prolungate che, d’altra parte, diventavano sempre più frequenti e regolari.

 

Sapeva benissimo cosa pensavano di lei.

 

Chissà perchè, erano tutti convinti che andasse a trovare Shikamaru… e che tra l’altro, con lui, si “divertisse” parecchio.

 

Temari non riusciva a capire dove stesse scritto il fatto che lei non poteva che avere interesse soltanto per quel ragazzo dall’aria sempre annoiata.

 

Non s’immaginavano lontanamente, gli altri, che la realtà era ben più diversa di quanto pensassero.

 

Erano anni che una come lei, che non aveva mai guardato in faccia nessuno, fiera sicura di sè, abile come poche… faceva quasi dipendere la sua vita dagli incontri con un ragazzo che a prima vista, molto tempo prima, le era sembrato insignificante.

 

Assolutamente ridicolo, e non solo nell’aspetto.

 

L’aveva guardato sprezzante, quando, soltanto due anni prima, lui le aveva rivolto la parola per la prima volta.

 

“Che diavolo fai? E’ questo il modo di comportarsi con un avversario che ha dato tutto?”

 

Temari non mutò espressione, sentendosi soddisfatta.

 

Quello che quel tipo con le sopracciglia troppo folte e quell’assurdo taglio a scodella le aveva appena gridato non la toccava minimamente.

 

In fondo, non aveva fatto nulla di sbagliato.

 

Aveva solo spinto via quell’incapace della sua compagna di squadra.

 

L’aveva spinta lontano da sè come più conveniva a un tale pezzo di immondizia…

 

Non era stata capace neanche di scalfirla.

 

Si era fatta battere con una facilità così estrema, che lei si era ritrovata a pensare che dopotutto, i ninja della Foglia non fossero poi un granchè, nonostante la loro fama.

 

“Silenzio…”

 

Quel tipo era davvero fastidioso: continuava a guardarla con odio, stringendo la compagna priva di sensi tra le braccia.

 

Ci teneva davvero tanto, alla sua amichetta.

 

Che cosa insulsa.

 

Insulsa come lui, del resto.

 

Tanto valeva rincarare la dose.

 

“… e porta quella buona a nulla via da qui!”

 

La reazione fu immediata.

 

Nonostante l’altro suo compagno gli avesse gridato di stare fermo, il tipo con le sopracciglia ridicole si era lanciato su di lei, sferrando un poderoso calcio che lei aveva bloccato prontamente con il ventaglio.

 

Si erano ritrovati faccia a faccia per alcuni, interminabili istanti.

 

Certo che quegli occhi erano decisamente troppo grandi…e anche troppo rotondi.

 

La fissavano con odio… credeva di spaventarla?

 

“Anche tu sei tardo… proprio come sembri!”

 

Lui l’aveva guardata  inorridito.

 

Prima che potesse fare qualcos’altro, il suo maestro era intervenuto e aveva messo fine a qualsiasi tentativo di un confronto… ma l’espressione adirata, quegli occhi così neri e strani, le erano rimasti impressi nella mente a lungo, suo malgrado.

 

Era fuori dal comune.

 

Combattevano in modo diverso, avevano valori diversi… davano all’allenamento e agli altri un’importanza diversa.

 

Eppure, avevano finito con l’essere attratti inesorabilmente l’uno dall’altra.

 

A dire il vero, pensò Temari, mentre gli si avvicinava per guardarlo meglio, non sapeva definire bene quello che provava per il ragazzo che in quel momento le dormiva vicino, il petto scolpito da anni di duro allenamento che si alzava e si abbassava regolarmente al ritmo del suo respiro, le lunghe ciglia nere abbassate su quegli occhi troppo grandi che avevano lo strano potere di confonderla ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, sul viso un’espressione di disarmante innocenza.

 

Quello che sentiva per Rock Lee, quella sorta di “interesse” nei suoi confronti…

 

Era forse amore?

 

Temari non era sicura che quello che la spingeva a incontrarsi con lui fosse qualcosa di così forte… o forse, lo era davvero?

 

In fondo, lei non aveva mai amato nessuno, come poteva sapere se quello che provava per lui non fosse qualcosa di diverso da una semplice attrazione fisica?

 

Avevano cominciato a vedersi per caso dopo gli scontri con i ninja del suono… poi, le cose erano cambiate, ed era come se tra loro si fosse stabilito un tacito accordo.

 

All’improvviso, i loro incontri non erano più sembrati del tutto casuali.

 

Si era chiesta più volte se quello che facevano fosse giusto o sbagliato, se avesse un senso, se l’avrebbe mai avuto.

 

Ma in fondo, si era detta in seguito, non aveva senso cercare una risposta a quello che le stava succedendo, quando abbandonarsi a lui, sentire il suo corpo rovente su di sè, le sue mani che la toccavano, l’indescrivibile, appagante sensazione che provava quando diventavano una cosa sola, lo stare insieme a lui… le procurava un’intensa, incredibile felicità.

 

Doveva essere lo stesso anche per Lee.

 

Temari ne era sicura.

 

Anche se non ne avevano mai parlato, la ragazza sapeva che per lui era lo stesso… era convinta di averlo colpito per gli stessi motivi per cui lui l’aveva colpita.

 

Altrimenti perchè, per quanti sforzi avesse fatto, non si era tirato indietro, quando Temari si era fatta avanti?

 

Loro due erano troppo diversi.

 

Eppure, era proprio questa consapevolezza a provocare in Temari una forte eccitazione quando si trovava con lui e un’insopportabile ansia quando erano lontani.

 

Era buffo pensare a come si fosse “legata” a un ragazzo come una qualsiasi altra adolescente…

 

…lei, che si era considerata indipendente fino a qualche tempo prima…

 

…lei, che pensava di non aver bisogno di nessuno.

 

All’improvviso, Lee cominciò a muoversi sotto le lenzuola… forse si stava svegliando.

 

E’ ora di andare, pensò Temari, spingendo le gambe nude fuori dal letto e voltandosi a guardarlo per un’ultima volta prima di fare ritorno al villaggio della Sabbia mentre si rivestiva.

 

Lui si girò appena in tempo per vedere un lampo che scompariva al di fuori della finestra, e spalancò gli occhi, incredulo.

 

La velocità di quella ragazza era una cosa che riusciva sempre a sorprenderlo.

 

Era capace di dileguarsi in un attimo...

 

Temari era inafferrabile, pensò prima di riaddormentarsi, inafferrabile come il vento. 

 

 

 

 

Non importa, si disse Lee quando, vestito della sua tuta e del giubbotto da chuunin, pronto ad affrontare una lunga giornata di allenamenti, uscì di casa al sorgere del sole con un sorriso carico di determinazione.

 

Sapeva che si sarebbero rivisti presto.

 

Gli sembrava già di scorgerla lì, a pochi metri da lui, appoggiata al solito albero, sul viso un’espressione d’intesa…

 

Chissà perchè lo facevano.

 

Chissà perchè, quando lei gli si era avvicinata per la prima volta con fare sensuale, accarezzandogli le spalle, lui era riuscito a opporsi solo in un primo momento.

 

Ricordava benissimo come avesse tentato di farfugliare qualcosa su Sakura, cercando di mantenersi lucido e di respingerla anche se una parte di lui gli diceva che quella era la cosa che aspettava da tempo e che finalmente aveva l’opportunità di ottenere…

 

Aveva cercato di impedire che accadesse, senza alcun risultato.

 

Temari l’aveva sopraffatto, i sensi inebriati dal suo strano, esotico profumo, dalla morbidezza delle sue gambe contro il suo corpo, le sue parole ancora vivide nella mente, quando lei, con il viso arrossato, gli occhi lucidi, gli aveva chiesto se gli andava di continuare a vedersi così, di nascosto, protetti dall’oscurità notturna.

 

“Non sarebbe conveniente per nessuno dei due, se qualcuno scoprisse la verità… noi siamo troppo diversi, non trovi?”

 

Chissà perchè lei gli faceva un effetto diverso rispetto a Sakura.

 

Lui l’amava, eppure, quando si trovava con Temari, quando la stringeva a sè soffocando ogni gemito per paura che venissero scoperti, quando le loro labbra si incontravano nella foga della passione, era come se tutte le sue certezze e i suoi dubbi scomparissero.

 

Come se tutto il resto scomparisse.

 

Come se lui stesso scomparisse, annullandosi dentro di lei…

 

Chissà cos’avrebbero detto, gli altri.

 

Sakura, il maestro Gai, Neji, Tenten…a Lee sembrava quasi di vedere le loro facce sconvolte, mentre pensava alla sua relazione con Temari e all’effetto che avrebbe avuto su di loro.

 

Come si poteva anche solo pensare che lui, Rock Lee, nascondesse un simile segreto?

 

Una cosa del genere, che nessuno si sarebbe mai aspettato?

 

A lui andava bene così, almeno per il momento.

 

Dopotutto, riflettè Lee, mentre si avviava verso luogo d’incontro con i membri della sua squadra, al mondo non poteva esistere una spiegazione razionale a ogni cosa.

 

E comunque, in ogni caso, ciò che lo spingeva a cercare la compagnia di Temari sfuggiva a qualsiasi logica.

 

Ne erano convinti entrambi

 

 

FINE

 

 

**

 

A.N: Bè, se volete, lasciate un commento (anche negativo)! Personalmente penso di aver fatto Temari un po’ troppo maliziosa… e Lee sarà IC? Mi rendo conto che l’ho messo sotto una luce un po’… particolare. In ogni caso grazie per aver letto questa fic, alla prossima!

Lyla

 

  
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