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Autore: virgily    25/04/2012    1 recensioni
Sangue purpureo e denso cominció a macchiare il sontuoso kimono di seta broccata, lasciando che una pozza calda e rossastra si diramasse per l’intera pavimentazione. Svuotata di ogni suo riprovevole ricordo, la testa della donna finalmente era leggera, proprio come il suo corpo che lentamente si accasciava al suolo
-Yukari! YUKARI!!!- sentiva la sua voce chiamarla con tutto il fiato che gli rimaneva nel polmoni, lasciandola sussultare per l’ultima volta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hao Asakura, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passando da una tonalitá calda e vellutata, il cielo aveva cominciato a tinteggiarsi di un freddo e umido blu che quasi sfociava in un oscuro nero tenebra. Se non fosse stato per la rassicurante presenza della luna e delle sue amiche stelle, quella notte sarebbe stata inquietante. Le tre giovani erano appena giunte presso l’ingresso al minuto villaggio, sperduto tra le profonde ramificazioni del canion, e proprio innanzi ai loro occhi un fitto via-vai di sciamani si destreggiava nella via principale, adornata da piccole locande e negozzietti di souvenir. Una cerchia di alberi dalle folte chiome verdeggianti si districavano tutti attorno alla zona. Un verde anello che pareva nascondere l’intero villaggio al suo interno
-Allora?- domandó impazientemente la giovane sciamana dalla folta chioma corvina che cominciava lentamente a sollevarsi, cullata dal vento fresco della notte che portava sollievo alla sua pelle accaldata
-Beh, cerchiamo una locanda e prendiamo una camera. Poi mangiamo e infine io propongo un bel bagno. Ci state?- propose Jackline sollevando ambo gli angoli delle sue labbra fine e rosee
-Oh si! Ho una fame!- sospiró la bruna scrollandosi appena le spalle, mentre sentiva le pareti del suo stomaco corrodersi dal famelico desiderio di ingurgitare qualcosa
-Sei un pozzo senza fondo Miyu!- borbottó la bionda mettendo la quinta a quelle sue belle gambe, puntando dritta dritta verso il primo ostello che le capitó sotto il suo sguardo attento
-Ma non é vero! Hey non correre dai!- affermó la giovane sciamana cercado di tenere il passo della compagna, mentre lentamente Kat le seguiva senza dire nulla. Si limitava a sventolare i suoi grandi occhi grigi qua e la per la strada, mentre si avvicinava sempre piú alla locanda. C’era veramente molta gente. La maggior parte portava una campanella dell’oracolo allacciata saldamente al braccio. Kat era solita studiare a fondo il territorio circonstante senza perdere mai la concentrazione. Non a caso era la “glaciale” del loro gruppo; da qualche anno a questa parte, Kat, pur essendo la piú giovane, viveva da sola nel quartiere malfamato di Londra vivendo di tatuaggi, ed era lí che aveva imparato a non abbassare mai la guardia . Amava disegnare, e incidere sulla pelle degli altri le sue piccole opere d’arte la compiaceva a tal punto che la sua vera gioia non era piú arrivare alla fine del mese. Amava la sua vita libera e ribelle, lontana dalla famiglia che detestava l’idea di una figlia “imperfetta”
-Padrona? Le altre sono entrate. Non credo che troveremo qualche minaccia questa notte...- la voce del dio alle sue spalle sembrava un soffio di vento freddo che le penetrava la carne per poi aggrapparsi alle ossa. Ed era un vero e proprio brivido; uno dei tanti che quella presenza le procurava da tanto tempo. Marte, il dio del massacro, il suo spirito. Sollevó appena lo sguardo e si perse nelle iridi altrettanto limpide e serie con cui la divinitá la stava trapassando. La corvina sorrise senza dire una parola, ancora non le sembrava vero ma lui aveva scelto lei
-Kat? Hey che ne dici riusciamo a entrare per ora di cena?- ridacchió Miyu fuoriuscendo dalla locanda quasi a passo di danza, giungendo al suo fianco
-Si, scusa stavo dando un’occhiata in giro...- rispose dando un lieve scossone alla testa
-Bene! Ora sbrighiamoci prima che Jackline si accaparri il letto piú comodo!- ridacchió la bruna dandole una pacca sulla spalla. Dopo averla esortata ad entrare, Kat finalmente si avvió all’interno del modesto ingresso al locale, mentre Miyu la seguiva a ruota, entrando per ultima. Ma proprio un decimo di secondo prima che riuscisse a varcare la soglia, la piccola castana sentí una pesante sensazione di angoscia crollare su di lei come un incudine di piombo. Non sapeva ne il come ne il perché, ma si sentiva osservata. Lo percepiva dal modo in cui la sua pelle divnetava ruvida e attraversata da violenti brividi freddi. Si voltó di scatto, cercando di trovare risposta a questa sua anomala reazione. Ma non vide nessuno.
***
In veritá, due occhi profondi e magnetici come buchi neri osservavano la fanciulla dall’alto. Nascosto tra le nuvole, in groppa al suo Spirit of Fire. Il suo corpo, prestante e asciutto, sembrava essersi irrigidito di colpo dopo averla intravista da lassú, nel cielo. E sentiva il sangue ribollire nelle sue vene, e un fuoco ardergli nel petto. Il vento della sera cominciava a infrangersi tra i suoi folti capelli castani, lasciando che il poncho candido ondulasse attorno a suo corpo
-Maestro?- accovacciato al suo fianco, un bimbo dagli splendidi ricci corvini e la pelle ambrata sembrava essersi appena risvegliato da uno splendido sogno. Gli rivolse i suoi grandi occhi scuri e profondi, come la notte che stava lentamente calando, e sul viso del ragazzo vide le sue labbra sollevarsi lentamente, dipingendo un sorriso carico di euforico stupore
-Siete felice?- gli domandó il piú piccolo con ingenua curiositá
-Si Opacho. Sono felice. Lei é tornata-
-Lei?- chiese il bimbo corrucciando le labbra e la fronte. Chi era lei? Perché non ne sapeva nulla? A quell’espressione buffa, lo sciamano non riuscí a nascondere un riso. Inoltró una mano nel folto afro del bambino, scompigliandolo con dolcezza
-Oh Opacho. Sono sicuro che ti piacerá- sussurró con altrettanta tenerezza
-Si unirá a noi?-
-Fidati, Non puó rifiutarsi...- rispose sicuro di se, mentre qualcosa cominciava a vagare nei suoi pensieri. Ricordi, ma non solo. Visioni sfumate si susseguivano nella sua testa, mescolate ad una miriade di pensieri che, dopo tanto tempo, non parlavano di Yoh.

***

Rannicchiata in posizione fetale nel suo letto, Miyu fissava il vuoto. Si sentiva strana, per la prima volta spaesata. Il fiato del suo drago pareva una calda carezza sulla sua guancia. Sebbene non fosse in grado di parlare, il suo spirito percepiva che qualcosa turbava l’animo della sua padrona, e avrebbe fatto di tutto per rassicurarla
-Ah da quanto tempo sognavo un bel letto!- ridacchió la bionda del gruppo riemergendo dal cuscino in cui aveva affontato il viso. I suoi occhi verdi osservarono le sue compagne: Kat che osservava il soffitto con le gambe all’aria, Miyu abbacchiata sul suo giaciglio con una espressione triste. Il sopraciglio di jackline si sollevó verso l’alto, e sbuffando appena disse
-Si puo sapere cosa diavolo vi é preso a voi due? Non eravate cosí qualche ora fa!- affermó riaddrizzandosi di scatto, mettendo le braccia conserte mentre minacciosamente riduceva i suoi occhi in due piccole fessure folgoranti
-Onestamente non mi piace questo posto. Ci sono troppi sciamani. Tutti potenziali nemici- rispose freddamente Kat, abbassando le gambe snelle e scalze per stenderle finalmente sul materasso. Non aveva degnato neanche di uno sguardo la sua compagna; piuttosto aveva puntato i suoi limpidi occhi sulla castana che ancora stentava a parlare. Miyu infatti, con lo sguardo velato da uno spesso strato di malinconia, rabbia, ansia e dolore, rimaneva muta aggomitolata in se stessa
-Tutto bene lí?- domandó la mora mentre, dal canto suo, Jackline si sollevava dal suo letto per dirigersi a passo veloce verso la sua amica
-Piccola stai bene?- domandó anche lei sedendosi all’angolo del suo letto, cercando di incontrare i suoi occhi tristi. La bionda le prese la mano con dolcezza, percependo i tremori e il gelo che questa emanava con veemenza, allarmandola
-Miyu stai tremando! E hai la pelle d’oca. Non dirmi che ti stai ammalando!- affermó trasferendo la sua mano sulla fronte della bruna, tentando di sentire se la sua amica avesse la febbre
-Ho un brutto presentimento...- rispose con un filo di voce mettendosi supina sul letto
-Che genere di presentimento Miyu?- le domandó Kat, che imitando Jackline s’appologlió all’angolo del suo letto
-Non lo so. Ma ho come la sensazione che sta per succedere qualcosa...- oh si, se lo sentiva a pelle, sopratutto sulla schiena, dove un bendaggio ben stretto mascherava una vecchia cicatrice, un marchio di cui soltanto Kat e Jackline ne erano a conoscienza. Tuttavia Miyu preferí non allarmare piú di tanto le sue due amiche, pertanto decise di soffocare il dolore nel silenzio
-Sentite. Rimarremo qui solo per questa notte. Io propongo di non farci troppi problemi. Quindi adesso andiamo a mangiare qualcosa giú alla tavola calda e andiamo a letto. Sono sicura che domani mattina presto alla nostra partenza tornerá tutto normale!- ridacchió Jackline tornando in piedi, toreggiando sulle altre. Tutto sarebbe tornato normale? Si forse. Ma almeno le due sciamane ci speravano tanto
-Bene, allora io comincio a scendere. Prendo un tavolo! Ci vediamo tra poco!- tornando a infilarsi gli stivaletti con i tacchi, la biondina si precipitó fuori dalla camera, chiudendosi la porta alle spalle. Non appena fu fuori, la bruna sbuffó appena voltandosi di scatto, stendendosi a pancia sotto. La cicatrice cominciava lentamente a recarle un bruciore quasi fastidioso, e il peso del suo corpo certo non giovava alla sua condizione
-Vuoi che gli dia una occhiata?- domandó la sua compagna intravedendo sul suo viso una espressione timidamente sofferente
-M-Magari. Mi faresti un favore enorme Kat...-
-Figurati- rispose senza trapelare alcuna emozione, come suo solito. Sollevandosi appena Kat afferró il suo zainetto, tirandone fuori una boccetta contenente uno strano liquido verdognolo, delle fasce di garza e dei dischetti di ovatta. Poi scostó appena la canotta della sua amica, scoprendole la vistosa fasciatura che le aveva fatto non appena avevano intrapreso il viaggio insieme
la cicatrice piú assurda che abbia mai visto” cosí Kat aveva definito la stella a cinque punte incisa sulla carne della sua amica
-Padrona guardate!- apparendo al suo fianco, Marte le indicó la parte lesa: pur essendo di piccole dimensioni, un forte rossore l’aveva resa piú vistosa del solito
-Da quanto tempo hai detto di averla?- domandó improvvisamente Kat mentre inumidiva per bene un dischetto di ovatta con il suo disinfettante verde prima di pulirle per bene quel marchio
-Praticamente da sempre. Ogni tanto torna a farmi male ma oggi il dolore é piú fastidioso del solito- rispose a denti stretti, stringendo fortissimo con le dita il suo guanciale, mentre la sostanza cominciava a penetrargli nella pelle quasi accentuando quella forte sensazione di bruciore che le stava letteralmente corrodendo i tessuti
-É strano. Una cicatrice in genere non dovrebbe comportarsi cosí. Peró c’é ancora una cosa che non mi é chiara: come hai fatto? Nel senso, una cicatrice a forma di stella non ti viene cosí!- disse fasciandole nuovamente quella zona con estrema cura. In quel preciso instante caló un silenzio quasi angosciante. Miyu era rimasta disarmata dall’affermazione della sua amica, e onestamente non aveva la piú pallida idea di cosa risponderle
-Beh... É passato cosí tanto tempo. Purtroppo non ricordo con precisione. Scusami- afferó mascherando i suoi occhioni nocciola al di lá della folta frangia bruna. Mentiva, e Kat lo sapeva. Lo aveva sempre saputo. Era come un sesto senso per lei, capire al volo quando una persona le stesse mentendo; eppure, quando si trattava di Miyu era sempre ben disposta a fare finta di niente, a non indagare troppo. C’era una spessa coltre di mistero che avvolgeva la sua amica, e preferiva mentenere la sua privacy piuttosto che metterla a disagio
-Non ti preoccupare- rispose sollevando appena l’angolo destro delle sue labbra fine e pallide. Per qualche decimo di secondo le due si fissarono dritte negli occhi: iridi limpide e quasi artiche da una parte, penetranti e dolci dall’altra. Due opposti che tuttavia non ruscivano a fare a meno di stare assieme, perché l’amicizia che le legava era piú forte delle loro diversitá
-TIENI GIÚ LE MANI MANIACOOOO!- un urlo, simile a un ringhio, squarció quel sottile momento di quiete che si era venuto a creare, e le due sciamane conoscevano bene quella voce
-Che le sará successo questa volta?- ridacchió Miyu coprendosi le labbra con la mano, nascondendo il suo lieve e vellutato della sua risata
-Ma che ne so! Andiamo a vedere che é meglio. Se conosco bene Jackline é capace che butti giú l’intero locale- rispose Kat scuotendo appena la testa mentre si sollevava in direzione della porta, seguita a ruota dalla sua amica. Cosa era successo a Jackline? Con chi avrebbero avuto a che fare questa volta? Solo di una cosa Miyu era certa: qualcosa stava per succedere.
  
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