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Autore: pallina90    26/04/2012    9 recensioni
“Lasciami immediatamente” sibila a denti stretti. La accontento e lei riprende a camminare
“Fermati. Dove hai intenzione di andare?”
“Non ti riguarda” esclama
“Cazzo Bella,non posso lasciarti andare via da sola” le urlo mentre lei continua imperterrita a camminare. Sentendo le mie parole si blocca,si volta verso di me ed urla,con il viso rigato dalle lacrime, “E perché? Non sono mica tua sorella” e corre verso la strada. E’ un attimo,succede tutto in un secondo:io che urlo il suo nome e un motorino la travolge,investendola in pieno e lasciandola a terra sull’asfalto.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buongiorno ragazze! La scorsa settimana vi ho lasciato a bocca asciutta ma non perchè mi sia dimenticata di postare, semplicemente ho deciso di pubblicare la mia prima oroginale: E poi all'improvviso sei arrivata tu, http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1035868&i=1, se qualcuno volesse farsi un giro è il benvenuto ;)
Avevamo lasciato Edward e Nate alle prese con il ballo di fine anno e con la loro sospirata unione, oggi li ritroveremo a compiere un altro passo importante come coppia ufficiale.
Buona lettura ;)


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VISITE E PRESENTAZIONI

 

“ E Bella per inseguire il coniglietto è caduta nella piscina! ”

Tutti scoppiano a ridere alla fine del racconto di mio padre, mentre io lo fulmino con lo sguardo, ma alla fine mi unisco pure io alle loro risate. Siamo tutti in cucina per un pranzo in famiglia e con noi c’è anche Nate.

E’ la seconda volta che Edward porta Nathan a pranzo da noi: all’inizio lo ha presentato come un nostro amico di scuola ma, ovviamente, né Esme né Charlie ci avevano creduto, visto che non è mai successo che invitassimo ragazzi a pranzo e soprattutto di domenica; qualche giorno dopo si è convinto a confessare che era in realtà il suo ragazzo ed Esme ha quasi pianto per la gioia.

Così eccoci qua al secondo invito a pranzo che funge da pranzo ufficiale, di presentazione se così si può dire. Nonostante stiano insieme da circa sei mesi le cose tra loro sembrano abbastanza serie: spesso li ho colti a guardarsi negli occhi, come se fossero impegnati in un dialogo mentale, che solo loro possono capire. E’ incredibile l’intensità del loro rapporto, sembrano due anime affini nel cui destino era già segnato che si dovessero incontrare. Un giorno spero anch’io di incontrare un uomo così.

“ Papà gentilmente puoi finirla di mettermi in imbarazzo davanti a tutti? ” Dico piccata.

Lui mi sorride e si sporge sul tavolo per accarezzarmi la testa. “ La mia bambina odia essere al centro dell’attenzione. ” E giù altre risate. Ma si è per caso ubriacato?

“ Perché vi state divertendo a metter me in imbarazzo? Non dovrebbe essere Edward quello preso di mira visto che siamo qui per conoscere Nate? ” Ribatto facendo finta di essere seccata.

“ Sorellina mia, il problema è che non c’è nulla da dire su di me: sono sempre stato perfetto sin da piccolo.” Risponde sfrontato mio fratello, scatenando di nuovo le risate dei miei famigliari.

Non ho il tempo di ribattere come vorrei perché la piccola Alice scende giù dalla sua sedia e va da Nathan, tirandogli la manica della camicia per attirare la sua attenzione. Quando lui si volta lei gli regala un sorriso a trentadue denti e poi esclama “ Tu scei bellittimo. Vuoi essele il mio plincipe azzulo? ”

Tutti sgraniamo gli occhi gli occhi alla sua richiesta e il povero Nate si gira verso di noi a chiedere aiuto.

“ Lei non sa nulla? ” Chiede e Alice, a cui non sfugge niente nonostante sia piccola, ribatte “ Cosa non so? ”

Edward fa un cenno ad Esme, la quale annuisce: ecco giunto il momento della rivelazione ad Alice.

“ Vieni qui piccoletta. ” Edward la prende in braccio e la fa sedere sulle sue gambe, poi prende una mano di Nate tra le sue.

“ Vedi Alice, Nathan non può essere il tuo principe azzurro perché è il mio. A volte capita che due maschi si innamorino perché sono speciali e così è successo a me e Nate, lo capisci? ”

Alice sgrana gli occhi felice “ Vuol dile che siete magici? Come gli spesalisti? ” 

“ No amore, siamo solo speciali ma chi sono quei tizi? ” Le chiede curioso Edward.

“ I fidanzati delle Winx! Ma lo potto dire a quella antipatica di Giulia che ho due flatelli speciali? ”

“ Va bene, ma perché due fratelli speciali? Emmett non mi sembra tanto speciale. ” Sghignazziamo tutti alle parole di mio fratello, mentre il diretto interessato non sembra pensarla allo stesso modo.

Alice appena si riprende dal suo eccesso di risate batte ad Edward una mano sulla spalla. “ Che sei cemo Edward. Nate è il tuo plincipe azzulo quindi anche lui è mio flatello. ”

Adesso tutti la guardiamo ammutoliti; il primo a riprendersi è proprio Nathan.

“ Sai Alice, sei proprio una bambina intelligente. E ti prometto che se Edward mi farà arrabbiare, diventerai tu la mia principessa.” Alice urla felice, gli scocca un bacio sulla guancia e poi corre di là urlando che deve andare a giocare.

 

Nel pomeriggio riceviamo una visita inaspettata:  Carlisle. Quando Charlie ci avvisa del suo arrivo, Edward si rifiuta di scendere, invece io vado, sono curiosa di sapere cosa ci dirà e non voglio passare per maleducata. “ Salve Carlisle. ” Saluto entrando nel soggiorno.

“ Ciao Isabella, Edward? ” Si aspettava forse che suo figlio lo ricevesse a braccia aperte dopo quello che gli ha detto?

“ Non è voluto scendere. Sai, dopo il modo in cui l’hai trattato l’ultima volta… ” Lascio volutamente la frase in sospeso, ma nei suoi occhi non c’è un minimo di rimorso o imbarazzo.

“ Saresti così gentile da andarlo a chiamare? ”

Stavo per rispondergli a tono, ma proprio la voce di Edward mi interrompe: “ Non c’è bisogno, grazie Bella.”

Mi volto verso le scale e noto con piacere che accanto a lui c’è Nate e i due si tengono per mano. Con la coda dell’occhio noto Carlisle deglutire a vuoto, assottigliare lo sguardo  e stringere le mani in pugni fino a farsi  sbiancare le nocche.

“ Papà lui è Nathan, il mio ragazzo. Nate lui è mio padre. ” Mio fratello fa le presentazioni del caso, solo che non credo verranno apprezzate.

“ E’ un piacere conoscerla dottor Cullen. ” Dice il mio amico e gli allunga la mano per stringerla, ma Carlisle la guarda quasi con disgusto e risponde “ Vorrei che fosse lo stesso per me ma non è così. ” E poi, rivolgendosi al figlio “ Così lui sarebbe la causa della tua uscita di testa? ”

Edward lo guarda con disprezzo “ Se credi che Nate sia solo un passatempo o che il mio essere omosessuale funzioni ad intermittenza, ti sbagli di grosso papà. ” Dice, sputando tra i denti l’ultima parola.

“ Io… io non ti riconosco più! Dov’è finito mio figlio, quello che da piccolo diceva di voler essere come me, di voler diventare un bravo medico? ”

“ E’ sempre qui davanti a te, solo che adesso non voglio più diventare come te. Papà io ti ho sempre difeso, anche quando tu non c’eri mai perché eri sempre a lavoro; io pensavo che  in quel momento tu stessi salvando delle vite ed ero orgoglioso di essere tuo figlio. Quando tu e mamma avete divorziato neppure in quel caso sono riuscito ad odiarti. Ma ora sì. Ora mi hai profondamente deluso, perché se non accetti questo - e dicendo ciò solleva la sua mano intrecciata a quella di Nate - Per me puoi anche dimenticarti di avere un figlio. Tu non sei più mio padre. ” Ed esce velocemente dal salone dirigendosi verso la sua stanza, seguito a ruota da Nathan, e sbattendo violentemente la porta alle sue spalle. Sentendo il botto della porta, in salone accorrono Charlie ed Esme e la scena che si para loro davanti è surreale: io completamente attonita per le parole di Edward, Carlisle sul divano, con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani tra i capelli: sembra, o forse lo è, l’immagine della disperazione. Esme fa per avvicinarsi ma Charlie la blocca per un braccio e va lui verso l’ex marito della donna, sedendosi accanto.

“ Posso dirti una cosa? ”

Carlisle lo guarda di sottecchi e fa cenno di sì con la testa.

“ Conosco tuo figlio da quasi tre anni ormai e convivendo con lui da un anno ho imparato a conoscerlo ancora meglio. Edward è un ragazzo come pochi: è dolce, premuroso, gentile con tutti e si fa in quattro per questa famiglia. Tu dici che non lo riconosci più, ma se guardi bene lui non è mai cambiato. È sempre lo stesso ragazzo, con gli stessi sogni e la stessa voglia di voler diventare medico che aveva qualche anno fa. L’unica cosa diversa è la sua felicità: da quando ha confessato di essere gay è più sereno e ora con Nate è l’immagine della felicità. Non lasciare che le tue paure sgretolino il rapporto che hai con tuo figlio, non ne vale la pena. ”

“ Tu come avresti reagito se fosse stata Bella a dirti che si è innamorata di una donna? ” Controbatte Carlisle.

“ Sicuramente mi lascerebbe stupito la cosa, non me lo aspetterei. Ma se vedessi negli occhi di Bella la stessa luce che c’è in quegli di Edward da quando ha conosciuto Nate, non potrei che essere felice per lei e accetterei chiunque mi portasse, anche un marziano. ”

Charlie riesce a strappare un piccolo sorriso a Carlisle, mentre io e Esme siamo commosse per le parole di mio padre: ho sempre saputo che mi vuole un bene dell’anima ma ora so che cosa sarebbe disposto ad accettare pur di vedermi felice.

“ Forse è il caso che ci vada a parlare, vero? ” Non riesco a credere che Carlisle abbia realmente pronunciato quelle parole.

“ Mi sa di sì. ” Risponde mio padre, sorridendogli leggermente per incoraggiarlo. Carlisle si alza, si liscia i pantaloni, forse per prendere un po’ di coraggio, e si dirige sopra.

“ Grazie. ” Esme si siede sulle gambe di mio padre, cingendogli il collo con le braccia e baciandolo sulle labbra, e capisco che è arrivato il momento di togliere il disturbo.

 

POV EDWARD

“ Che ti avevo detto Nate? Non è cambiato nulla da sei mesi fa. ”

“ Io… Mi dispiace Edward, credevo che conoscendomi le cose potessero cambiare. ”

“ La cosa che mi fa più rabbia è che lui è un uomo di scienza, non un uomo qualsiasi. È considerato un luminare, dovrebbe avere una mentalità aperta e invece si sta dimostrando la persona più ottusa che abbia mai conosciuto. ” L’incontro di oggi con mio padre si è rivelato un altro buco nell’acqua e la situazione sta diventando insostenibile; il fatto poi che abbia praticamente ignorato Nate e lo abbia trattato quasi si trattasse di un lebbroso mi ha fatto irritare parecchio.

Veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.

“ Avanti. ” Dico e rimaniamo di sasso quando mio padre fa il suo ingresso nella stanza: io sollevo il capo dal petto di Nate e lui smette di carezzarmi i capelli, fermandosi con la mano a mezz’aria.

“ Possiamo parlare Edward? ” Chiede mio padre gentilmente e io non so cosa fare.

Nate si solleva dal letto e mi prende il viso tra le mani. “ Vi lascio soli, ti chiamo dopo, ok? ” Annuisco e lui mi posa un tenero bacio sulla fronte per poi uscire dalla mia camera, non prima di aver salutato gentilmente mio padre.

Nella stanza scende un silenzio surreale, che fa quasi più rumore dello sparo di un cannone: nessuno dei due parla e di certo non sarò io a cominciare, visto che è venuto lui a dirmi che aveva bisogno di parlarmi.

Carlisle, le mani in tasca, inizia a passeggiare per la stanza per poi fermarsi davanti la finestra e osservare il bosco che circonda la nostra casa.

“ Un padre non dovrebbe fare disparità tra i propri figli, ma io per te ho sempre avuto un occhio di riguardo. Sei sempre stato il più simile a me, quello a cui, se mai l’avessi avuta, avrei affidato l’azienda di famiglia: Emmett ha sempre sospettato una cosa del genere e da piccolo era veramente geloso di te, ma poi gli è passata, quando ha capito che lui non era fatto per le responsabilità.

Io mi sono sentito tradito da te, perché prima mi hai sempre confessato tutto e ora invece ci siamo allontanati. ”

“ Mi vuoi dire che è solo perché non ti ho detto nulla prima che hai reagito in quel modo? ” Lo interrompo, sperando che la sua non sia una risposta affermativa, perché sarebbe veramente da bambini il suo comportamento.

“ No, o meglio non solo. Tu mi hai messo allo stesso livello di Charlie in quella occasione e poi io mi sento responsabile del tuo essere diverso: magari se non ti avessi abbandonato, se non fossi stato tanto assente, non sarebbe successo ciò. ”

“ Sai papà, puoi anche usare la parola omosessuale, non lo diventi dicendolo. E poi ti assicuro che non sarebbe cambiato nulla, la mia sessualità non c’entra nulla con te, ma se ti da tanto fastidio puoi andartene, mi abituerò alla tua assenza. ” Stringo forte la mascella per ricacciare dentro le lacrime, non voglio che mi veda piangere, non voglio dargli anche questa soddisfazione.

“ Io non ho intenzione di rinunciare a te. Tu sei mio figlio e Dio solo sa quanto ti amo. Ti chiedo solo un po’ di tempo per accettare il tuo ragazzo: un conto è sapere che tuo figlio è gay, un conto è vederlo in atteggiamenti intimi con un altro ragazzo. ”

“ Papà tu stai solo girando intorno alla questione senza affrontarla: se accetti che io sono gay devi accettare anche Nate, io lui non lo lascio. ” Chiarisco. “ Se è di tempo che hai bisogno aspetterò, ma non lo farò in eterno, perché se è vero che mi ami tanto dovresti essere solo contento per la mia felicità. ”

“ Ma davvero non ti danno fastidio i commenti della gente? Il fatto che appena passiate per strada la gente vi indichi? ”

“ Papà dimmi la verità, sei preoccupato perché da fastidio a noi o a te? Io e Nate siamo bene così: l'altra sera anche il reverendo Weber, alla festa di compleanno di sua figlia, ci ha dato la sua benedizione, perché ha visto che siamo felici e si è reso conto che tutto sommato se il Signore  ha voluto così un motivo a lui noto ci sarà e noi non siamo nessuno per contraddirlo. E comunque benedizione divina o meno io e Nate ce ne freghiamo altamente di quello che pensa la gente: se lo fanno  è perché le loro vite sono tanto miserevoli e poco interessanti e a quanto pare anche la tua papà se hai tempo di stare dietro a loro. ”

Esco dalla stanza lasciandolo da solo; credevo che fosse venuto lì per chiarire, invece senza rendersene conto non ha fatto un solo passo avanti. Aspetterò, perché non voglio perdere mio padre, ma non mi ho intenzione di cambiare per piacere a lui.

 

Se il discorso di Carlisle vi sembra confuso e senza senso avete ragione: ho cercato di immedesimarmi in lui e nella sua paura di non voler perdere Edward, ma nello stesso tempo di non riuscire ad accettarlo omosessuale, e questo è quello che è venuto fuori.
Siamo agli sgoccioli ormai, ma questo non vuol dire che dovete abbassare la guardia... Ci risentiamo tra dieci giorni, così ho il tempo di aggiornare anche l'orginale, un bacio, Paola
   
 
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