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Autore: dina    26/04/2012    2 recensioni
Draco Malfoy ha tutto: bellezza, fama, ricchezza... e cattiveria. Ma uno strano incontro con una fata gli cambierà la vita per sempre... scavando nel su passato, riuscirà a trovare la chiave della felicità? -Liberamente ispirato al cartone Disney "La bella e la bestia" - Dal cap.12 :
Il mio cuore fece un balzo, sarei morto...
Malgrado tutto, non mi importava, se era per salvare Ginevra l'avrei fatto per altre mille volte.
Lei avrebbe trovato la forza di andare avanti, si sarebbe innamorata, sposata, avrebbe trovato un buon lavoro e fatto dei figli.
Avrebbe avuto una vita lunga e meravigliosa... e mi avrebbe dimenticato.
Ma non importava, le era concesso farlo, avrei ricordato io per entrambi. Ovunque sarei andato.
E l’avrei vegliata e protetta con tutte le mie forze, per sempre.
[...]
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Voldemort | Coppie: Draco/Ginny
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Mi alzai di buon'ora, mi infilai sotto la doccia e mi vestii.

Avevo passato la giornata ad allenarmi e cercare di recuperare il sonno perso della notte precedente. Sforzo inutile, non avevo chiuso occhio.

Legai la spada al mio fianco e nascosi pugnali e stelline ninja dappertutto nel mio corpo.

Con una Passaporta mi materializzai a Grimauld Place, dove ero stato fino al giorno prima.

Erano passate ventinove ore dall'annuncio di Lupin, ventinove lunghissime ore di tensione e angoscia, in cui non avevo avuto pace nemmeno per un millesimo di secondo.

Non appena avevo udito che Ginevra era stata rapita, ero stato sul punto di presentarmi al castello di Voldemort e andarmela a riprendere, per poi uccidere chiunque avesse osato fare tanto.

Ma ero stato trattenuto, Silente mi aveva proibito di farlo, era troppo pericoloso agire subito: “la salveremo domani sera...”, questo mi aveva detto, tenendomi fermo.

Avevo annuito, già progettando di fuggire e fare di testa mia non appena ne avessi avuto l'occasione, ma era stato impossibile, quel vecchiaccio era più astuto di quanto avessi immaginato.

Mi aveva trattenuto fino a sera, per poi lasciarmi andare solo a condizione che Blaise venisse a dormire al mio castello per controllare che non compissi “stupide azioni avventate, che ammazzerebbero sia te che lei”.

O almeno, Blaise era stata l'alternativa migliore, mi aveva proposto di portarmi a casa la Granger. No, dico, la Granger!

Blaise si era dimostrato un ottimo mastino, aveva preteso di dormire nel divanetto della mia camera e, a ogni minimo rumore, si era svegliato a controllarmi.

Non ero riuscito nemmeno a tirarmi addosso il lenzuolo senza che lui non se ne accorgesse.

E quando lo avevo quasi pregato di lasciarmi andare a salvarla, lui mi aveva risposto categoricamente: “Silente ha ragione, Draco. E' pericoloso, tu sei senza magia, vulnerabile e accecato dalla paura di perderla... lo so e lo capisco, so cosa provi, ma devi aspettare... non c'è altro modo se vuoi davvero riportarla a casa viva”

A niente erano servite le mie accorate repliche, le mie urla rabbiose o le mie minacce, era rimasto impassibile a tutto.

Tra l'altro, quel traditore del mio amico, aveva ordinato categoricamente agli Elfi di non incantare alcuna Passaporta, nemmeno se li avessi messi in guardia o ricattati, ricordandogli che avevo diritto di vita o di morte su di loro. Assurdo!

Potrebbe aver bisogno di me... potrebbe... no, Merlino, non voglio nemmeno considerare questa possibilità!

Non mi ero curato delle domande che mi avevano rivolto sbalorditi la Granger e Potter, non riuscivo nemmeno a udirli, la mia mente era completamente altrove.

Non mi interessava che avessero intuito i miei sentimenti, nulla importava ora che Ginny era nelle mani degli assassini che una volta chiamavo compagni.

E ora lei è lì... Voldemort si sarà voluto vendicare del mio tradimento? Oppure voleva completare la sua collezione di Weasley morti?

-Sei sicuro di voler venire?- mi chiese dubbioso Blaise, lo guardai di sbieco, -si insomma, so che hanno preso la donna che ami, però... è pericoloso, sei vulnerabile... sei senza poteri magici!-

-Non importa-

-Potresti morire...-

-Se non la salvo, allora sì che perderò la mia vita!- mi calai il cappuccio e mi avvicinai a lui.

-Sei pronto?- aveva accettato la mia risposta.

Pensai che probabilmente lui avrebbe fatto la stessa cosa, se al posto di Ginevra ci fosse stata la sua Gertie.

Tieni duro...

Mi figurai mentalmente Ginny, -mai stato più pronto- afferrai il suo braccio e ci smaterializzammo.

Apparimmo in una collinetta poco distante dal luogo in cui si ergeva in tutto il suo splendore il castello dell'Oscuro.

Ero stato io a fornire l'ubicazione esatta, ed ero stato sempre io a consigliare di usare questa collina come luogo d'incontro prima della battaglia.

Sapevo che se fossimo apparsi direttamente ai cancelli, le guardie avrebbero trovato il modo di avvisare gli ospiti, e la folla si sarebbe dispersa.

Il piano era semplice, avremmo mandato tre persone travestite, che con uno stratagemma si sarebbero fatti aprire le porte, per poi trucidare le guardie.

-Inutile iniziare con i grandi parole epiche- cominciò Silente, era il solito discorso d'incoraggiamento che si fa ai soldati, prima di ogni battaglia, lo avevo sempre fatto anch'io, -le parole di addio non mi sono mai piaciute... e per questo non dirò che è stato un onore avervi come compagni, anche se vero, non dirò che guerreggiare insieme, fianco a fianco- guardò me -si è rivelata un'impresa un po' meno ardua del solito... voglio soltanto esprimervi la mia gratitudine per essere qui, per aver trovato il coraggio e la forza di spirito per combattere questa guerra sanguinosa e assurda.

Con la speranza insita in tutti noi che sia l'ultima che combatteremo, e che non sia l'ultima che rimpiangeremo.

Per la libertà, per i nostri figli e figlie, che possano vivere, non giudicati dal loro sangue o albero genealogico, ma dalle capacità che posseggono, dalla loro abilità di trasformare qualcosa di scuro e tenebroso, in qualcosa di bello e lucente.

Non dimentichiamo mai i motivi per cui ci battiamo, e saremo immortali!-

Tutti applaudirono, commossi, e persino io mi lasciai andare a un leggero battito di mani.

Quello era senza dubbio un buon generale, un uomo migliore di Lord Voldemort, in tutto e per tutto.

I tre soldati-attori furono inviati a svolgere il proprio compito, e a noi non restò altro che aspettare.

Per ingannare l'attesa, cercai di riflettere e immaginare i posti che avrei dovuto controllare per ritrovare Ginevra.

Mi vennero in mente solo le segrete e, non volli nemmeno prendere in considerazione queste ultime due alternative, la Stanza delle Torture e le camere da letto di Voldemort.

Succedeva infatti, che il Signore Oscuro si eccitasse nel torturare le belle donne e che, in seguito se le portasse nelle sue stanze, e le violentasse brutalmente.

Se le hai fatto del male, in qualsiasi modo, io ti ammazzerò senza alcuna pietà!

Finalmente i tre ci diedero il segnale e, noi a gruppi di venti, entrammo nel castello.

Una volta dentro, imboccai immediatamente la porta che conduceva alle prigioni, presi una fiaccola che si accese automaticamente al mio passaggio, e mi feci strada nell'oscurità.

La luce non era per niente forte, ma  non importava, conoscevo bene la strada, negli anni precedenti al mio cambiamento lo avevo percorso centinaia di volte.

Stavo per scendere la terza rampa di scale, le segrete erano sotto terra lì, quando sentii una mano afferrarmi il braccio.

Con i miei riflessi felini afferrai un coltello e mi voltai di scatto, pronto a colpire fatalmente chi aveva osato fermarmi.

-Draco, sono io!- esclamò una voce, nel panico.

Fermai il coltello proprio un minuto prima che penetrasse le sue carni, riconoscendolo -Blaise, ma sei matto ad afferrarmi così?! Avrei potuto ucciderti!-

-Lo stavi già facendo!-

-Ma che cosa ci fai qui?- rinfoderai il pugnale nella custodia.

-Sono venuto a darti una mano... sai, in caso qualcuno ti attaccasse e tu... beh, tu fossi troppo lontano per colpirlo- si schiarì la voce, visibilmente in imbarazzo.

Noi Serpeverde non eravamo mai stati abili con i sentimentalismi.

-Ce la posso fare, puoi andare a combattere tu-

-Preferisco venire con te, non si sa mai, potrei sempre servirti-

-Va bene... grazie- ripresi a camminare.

Dopo pochi minuti arrivai alla volta di un grosso portone blindato, bussai tre volte e una voce brusca mi chiese cosa volessi.

-Il Signore Oscuro desidera visitare i suoi prigionieri-

Quello aprì e subito Blaise lo fece fuori, io gli presi il grosso mazzo di chiavi e iniziai a guardare, cella per cella.

Infine trovai quella giusta, mi fermai un attimo a osservare la ragazza che stava lì dentro, sentendo un tuffo al cuore. Era lei! Era viva!

Era seduta su una lercia panca, vestita di un minuscolo abito bianco altrettanto sporco, teneva il viso nascosto tra le mani e le spalle erano scosse da leggeri singhiozzi, stava piangendo.

Quando infilai le chiavi nella serratura, sembrò risvegliarsi, mi guardò con odio e disse: -siete venuti per prendere anche me? Non vi è bastato torturare mio fratello?!-

-Ginny... Ginevra sono io! Sono venuto a salvarti. Dobbiamo andarcene- mi avvicinai e lei si strinse a muro -fidati di me, sono io...-

Mi domandai quanto assurdo potesse sembrare ciò che le avevo riferito, come poteva fidarsi di me? Ero io la ragione per cui si trovava lì.

-Cosa? Io chi?- non aveva riconosciuto la mia voce.

Questo mi ferì, io avrei riconosciuto la sua tra mille, poi una volta avvicinatomi compresi il motivo, dal suo orecchio sgorgava sangue.

Che cosa ti hanno fatto?

Mi tolsi il cappuccio e illuminai il mio volto, poi mi strappai un lembo di camicia e le ordinai di tenerlo premuto nell'orecchio.

-Oh mio...! Sei davvero tu? Pensavo di non rivederti mai più! Pensavo che...- si fermò.

-Pensavi che non sarei venuto a salvarti?- intuii.

-Non credevo ti saresti mai messo contro Voldemort per me...-

-Oh Ginevra, se sapessi cosa sarei disposto a fare per...- l'arrivo di Blaise mi interruppe, dovevamo sbrigarci.

Avvolsi la ragazza nel mio mantello, avrei voluto abbracciarla, ma avevo paura di spaventarla o di farle del male, non sapevo in quali altri punti fosse ferita.

-Non vedo niente...- enunciò lei impaurita.

-Prendi la mia mano, ti guiderò io- lei lo fece.

Ripercorremmo a ritroso tutta la strada e quando arrivammo all'ingresso, Ginevra capì.

-No! Devo salvare mio fratello! E' con loro!- puntò i piedi e si rifiutò di proseguire oltre.

-Devo prima metterti in salvo!-

-No! Senza mio fratello non lascerò questo posto!- stava piangendo nuovamente -ti prego, lasciami andare a salvare Fred... non sei costretto a venire con me se non vuoi... ti prego-

Guardai Blaise -portala fuori, al sicuro, mi occuperò io di suo fratello-

-Ma non puoi rischiare da solo... è pericoloso, lo sai!- obiettò lui.

-Blaise, ti prego, pensa a quello che faresti per Gertie- gli lanciai uno sguardo supplicante, poi gliela affidai e quello annuì, afferrandole la mano.

-NO! Lasciami venire con te! Ti prego!- urlò lei mentre il mio amico la trascinava fuori -per favore! Fa' attenzione!... voglio venire insieme a te!-

-Non preoccuparti, troverò tuo fratello e te lo riporterò!- senza ulteriori esitazioni, mi avviai verso la Sala delle Torture.

Non ero sicuro che potesse essere lì, però dovevo provarle tutte e di solito era lì che portavano i prigionieri.

Spalancai la porta, la stanza era vuota, fatta eccezione di un uomo incatenato al soffitto con la schiena grondante di sangue. Era lui, Fred Weasley.

Mi precipitai a liberarlo e gli passai una borraccia d'acqua che mi ero portato dietro.

Lui vedendomi, rifiutò, pensava fossi uno di loro.

-Senti, non voglio farti niente. Voglio aiutarti, bevi- gliela porsi nuovamente.

-Certo, come no! Cosa c'è dentro, dell'acido? Un veleno?- mi guardò bieco -non sono uno stupido- tossì.

-Dico sul serio, non voglio farti del male. Ho liberato tua sorella, è sulla collina che ti aspetta, ci smaterializzeremo nel mio castello. Lì sarete al sicuro-

-Ho già detto che non sono uno stupido! Puoi torturarmi o uccidermi, ma non prendermi in giro!- urlò.

-E' la verità!-

-Perchè dovrei crederti?-

Sospirai -una volta hai regalato un pupazzo di pezza a Ginny, quando era bambina, insieme al tuo gemello George, poiché l'avevate fatta cadere nel fieno... questo pupazzo aveva le sembianze di vostro fratello Percy, le raccontaste che volevate provare con il vodoo- ricordavo perfettamente questa storia, come ogni cosa che mi aveva detto Ginevra.

-E tu come diamine...?- era attonito.

-Me l'ha raccontato un po' di tempo fa Ginny-

Lui sgranò gli occhi, come se avesse appena fatto una scoperta interessante -tu sei l'uomo del cimitero, non è così?-

Non risposi, rimembrare quel giorno era come mettere del sale sulle mie ferite.

-Si, sei tu...- continuò quello.

-Che importanza ha?-

-Ti sei preso cura di lei e hai pagato il conto dell'ospedale senza voler nulla in cambio... perchè? E, soprattutto, chi sei?-

-Non è né il luogo né il momento di fare questa conversazione- risposi, sbrigativo.

-Per la prima volta dopo tantissimo tempo, sono d'accordo con te, figlio- enunciò freddamente una voce alle mie spalle.

Non ebbi nemmeno bisogno di girarmi, l'avevo già riconosciuta, era inconfondibile, la voce che mi aveva sgridato, urlato e messo in testa idee balzane da tutta una vita.

-Io invece non credo d'esser mai stato d'accordo con voi, padre- lo guardai.

Quello sorrise, di un sorriso privo di allegria, di un sorriso che solo Lucius Malfoy sapeva fare.

-Quanto tempo... Draco-

-Draco?- udii il bisbiglio stupefatto del Weasley accanto a me.

-Tanto... non vi siete neppure degnato di venire a trovarmi al mio castello- gli rinfacciai.

-Gli ordini sono ordini-

Ordini... si trattava di vostro figlio! Un figlio che avete impietosamente abbandonato!

-IO avevo bisogno di VOI!- esplosi.

-Un Malfoy non ha bisogno mai di nessuno!-

-I Malfoy sono delle persone! Fatte di carne e sangue, proprio come tutti gli altri!- urlai -e io avevo bisogno di mio padre, di un padre che mi consolasse e non mi lasciasse da solo con i miei problemi!-

-Sei diventato davvero patetico, mi vergogno di te, sei un disonore-

-Voi siete un disonore padre, e io mi vergogno per voi- al suo posto, visto che lui non si rende minimamente conto di ciò che è -io vi biasimo-

-E' stata quella puttanella a metterti in testa questo tipo di idee?- mi canzonò.

Strinsi i pugni, non doveva osare -state attento...- gli intimai.

Lui come era facile prevedere, non mi diede retta -sai, l'ho torturata io stesso sta notte... è stata una vera goduria sentirla gridare dal dolore!- rise.

Quello era troppo, sentivo il sangue salirmi al cervello, d'un tratto, non compresi nemmeno come avevo fatto, ma la mia spada gli trapassava la spalla e lo inchiodava a muro.

Non avevo colpito un punto vitale, però era una parte che doveva fare molto male, come dedussi dalla sua espressione.

Gli tolsi la bacchetta e lo guardai negli occhi.

Quegli occhi del mio stesso colore, che mi avevano giudicato, intimato di tacere, di cui avevo avuto tanta soggezione.

-Avanti, che cosa aspetti? Uccidimi!-

Malgrado la rabbia che provavo nei suoi confronti, non riuscii a non trovare una piccola parte che voleva salvarlo.

Anche se sapevo perchè era lì, era venuto per togliermi la vita, e lo avrebbe fatto se io non l'avessi colpito per primo.

Io non sono come lui... realizzai esterrefatto.

Me l'ero ripetuto molte volte, ma senza crederci molto, mi rispecchiavo in lui in tutto e per tutto, questo prima di conoscere la mia coscienza... prima di innamorarmi di Ginny.

Ecco, questo era quello che mi differenziava da mio padre, io amavo... lui non aveva mai amato nessuno, forse nemmeno se stesso.

-Non lo farò- gettai lontano da me il pugnale che stringevo -io non sono come voi...-

-Che vergogna, non riesci più a fare nemmeno la cosa più semplice del mondo-

Voi avete sempre e solo saputo far questo, padre... questa è la vostra condanna...

-Vi condurrò al cospetto degli Auror, vi arresteranno e subirete un processo... se sarete fortunato subirete il bacio dei Dissennatori...- indietreggiai -io me ne lavo le mani di voi-.

E per la prima volta in vita mia, vidi mio padre senza il suo cipiglio altezzoso, senza la sua espressione severa, era semplicemente un uomo. Un uomo disperato.

Raggiunsi nuovamente Fred Weasley e lo aiutai ad alzarsi, ci incamminammo verso la sala dove sapevo si stesse svolgendo la battaglia.

A metà corridoio mi fermai, incontrando un paio di occhi che mi fissavano, degli occhi del colore del sangue. Ebbi un brivido.

-Vai da qualche parte, Draco?- la sua voce era derisoria.

-E' finita Voldemort, avete perso- finsi una sicurezza che ero ben lungi dal provare.

Calcai sulla parola avete, cosicchè capisse da che parte stavo.

Sapevo che avremmo vinto, ma sapevo anche che avrebbe potuto esserci l'eventualità che Potter, stolto com'era, avesse fallito.

-Avrete anche vinto la guerra, ma le piccole battaglie sono quelle che contano... le vendette- sorrise schioccando le dita.

Io non capii, ma all'improvviso vidi una grossa ombra avvicinarsi, alla luce realizzai attonito.

Il cuore mi mancò di un battito, non riuscivo a credere ai miei occhi, come era possibile?

Blaise stringeva Ginevra in un abbraccio soffocante, tenendole premuta la bacchetta contro la giugulare.

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NON ci sono scuse per giustificare la mia prolungata assenza, lo so e chiedo umilmente venia per questo, ma a causa di gravi problemi personali che non sto qui a raccontarvi, non ho potuto continuare la storia ... adesso che le acque sono un po' più calme, sono tornata e vi prometto che una cosa del genere non capiterà mai più. Gli aggiornamenti, pochi dato che siamo quasi alla fine, saranno fatti in maniera regolare tra la domenica e il lunedì.
Vi ringrazio per avermi seguita nonostante tutto.

PRISHILLA:  ti ringrazio di cuore, sono contenta di aver trovato un'altra appassionata di questa incredibile storia (mi riferisco alla Bella e la Bestia, non certo alla mia ;D )  e come vedi sono tornata e ho tutte le intenzioni di restare con voi a tediarvi fino alla fine ;)


Little Flamer: grazie, sono contenta che ti sia piaciuta...  ti confesso che quella è stata anche la mia parte preferita, farlo finalmente rendere conto della grandezza dei suoi sentimenti :)

funnybee: si, della serie "le disgrazie non arrivano mai da sole" XD  spero che continui a seguirmi e ad apprezzare l'evolversi della storia :)

Koe: ti ringrazio, non sapete quanto le vostre recensioni siano apprezzate ;) comunque eh si, Draco sta provando gli effetti del detto "chi semina raccoglie" e lui, ahimè, non è stato un buon contadino. XD

hermione59: esattamente ahahahahah beh ti posso soltanto dire che... in un modo o nell'altro avrà la sua vendetta... poi basta non posso più parlare, altrimenti ti rivelerei tuttoo ;)


Detto questo vi auguro un buon fine settimana e vi do appuntamento alla prossima volta (presto, ve lo giuro!) e ne approfitto anche per fare un po' di auto pubblicità, che non fa mai male, e chiedervi di dare un'occhiata alla mia nuova Draco/Ginny "Timeline - L'amore ai tempi della caccia alle streghe"
  
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