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Autore: Scream_Out_Loud    26/04/2012    1 recensioni
Samantha, detta Sam, vive a Londra insieme alle sue due migliori amiche, Alyson, detta Aly, e Jennifer, detta Jen o Jenny. Venne a conoscenza dell'esistenza dei One Direction solo grazie all'amica Jennifer. E' una fan, ma non di quelle ossessionate. Un giorno accadde qualcosa...
Premesse: sono una principiante ma spero di migliorare grazie alle vostre recensioni! :) La storia verrà narrata all'inizio sotto il punto di vista di Sam (segnalato dalla sigla "PDV di ..") e poi anche dagli altri personaggi che si aggiungeranno piano piano alla storia. E' tutto frutto della mia fantasia, mescolata ai troppi film che guardo xD Il titolo che porta la storia è dato dalla canzone preferita di Sam, What Makes You Beautiful (dei One Direction) che avrà un ruolo di non poca importanza nella storia. Ho bisogno di consigli e li accetto volentieri!!
Spero vi piaccia!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 16.
"Lo Supereremo, Insieme."


PDV di Sam
Liam mi afferrò per il braccio – Vieni andiamo –
- Dove? – chiesi io
- al pronto soccorso –
- ma Liam, stai calmo non è niente, magari ho solo sbattuto contro qualcosa mentre dormivo, lo sai che io mi muovo molto quando dormo! – ribattei io
- non puoi avere così tanti lividi – replicò lui – dimmi la verità – mi guardò profondamente negli occhi – Sam chi è stato a farti questi lividi? –
- tu pensi che io mi faccia picchiare?! – risposi io con un tono leggermente alterato, detto questo persi conoscenza, per l’ennesima volta.
 
PDV di Liam
Si divincolò dalla mia presa e mentre ribatteva, si alterò leggermente e svenne di nuovo, la sorressi e la portai immediatamente all’ospedale. La ricoverarono.
Un’ora dopo ero ancora l’ seduto su quella sedia. Vidi 4 persone raggiungermi, le lacrime mi offuscavano la vista, si stavo piangendo e non da poco tempo, non appena la visi sdraiata su quella barella, con tutti quei tubi collegati. Mi faceva troppo male vederla in quello stato, sapevo che non era un semplice calo di zuccheri, non lo era mai stato. Quelle quattro persone stavano lì affianco a me e a Zayn, si Zayn era rimasto lì con me, non avevamo spiccicato parola, ma sentirlo accanto a me, sentire la sua presenza mi dava forza, il padre di Sam si chinò e mi chiese – è dentro? –
- si – risposi debolmente
- cos’hanno detto i dottori? È grave? – chiese la madre preoccupata stringendo la sua borsa al petto e la mano al piccolo Michael che la guardava senza capire.
-  non mi hanno ancora fatto sapere niente – dissi scuotendo la testa e asciugandomi le copiose lacrime che scorrevano sul mio viso.
Sentii la maniglia muoversi e scattai sull’attenti, sentii la mano di Zayn posarsi sulla mia spalla come per dirmi di stare calmo, ma non ci riuscivo, lei era lì dentro, non so cosa stava succedendo ma volevo vederci chiaro. L’infermiera strinse la cartelletta e poi sospirò – lei è il padre? – chiese indicando il signor Layne – si, sono io – affermò quest’ultimo
- mi segua – disse solennemente e amaramente l’infermiera, non era un buon presagio.
Li vidi nella penombra di quel deprimente corridoio di ospedale, li vidi parlare, l’infermiera teneva lo sguardo basso, dopo vidi il padre rimanere quasi scioccato dopo alcune parole della donna.
Non andava per niente bene. Vidi il padre di Sam avvicinarsi alla moglie, ma le sussurrò all’orecchio così flebilmente che io non riuscì a percepire nulla se non un sibilo confuso. Gli occhi della madre di Sam si spensero, iniziò a piangere sul petto del marito. Un’altra infermiera entrò nella stanza di Sam.
Zayn aveva chiamato Alyson e Jennifer per avvertirle della situazione dell’amica, Louis, Harry e Niall invece erano andati a fare le prove di canto, i concerti sarebbero continuati comunque, anzi.. tra un po sarebbe cominciato il tour in America... sarei stato lontano da casa per molto tempo, non avrei lasciato Sam quindi avevo chiesto ai ragazzi di lasciarmi libero per un po’. Zayn si era praticamente addormentato su di me, erano le 14.30 e finalmente vidi l’infermiera uscire dalla stanza.
- si è svegliata – disse – potete visitarla ma non più di uno per volta, mi ha espressamente chiesto di Liam Payne –
- sono io – dissi alzandomi e facendo quasi cascare Zayn dalla sedia, si svegliò bruscamente e impiegò qualche minuto per capire la situazione, nel frattempo io entrai.
Stava sdraiata lì, in quel letto candido come la neve, teneva la testa in direzione della porta e con quei suoi occhi splendidi mi guardava, tentò di alzare la mano per prendere la mia, appoggiata sul bordo del letto.
- cos’hanno detto i medici? – mi chiese lei debolmente, alzando gli occhi fino a raggiungere il mio sguardo.
- non so ancora niente, però tuo padre sa qualcosa –
- ho sempre pensato che mi nascondesse qualcosa – rispose lei. Mi sedetti sulla sedia accanto a lei.
- cosa pensi che ti nasconda? – chiesi preoccupato.
 
PDV di Sam.
Mi risvegliai, vidi tutto bianco intorno a me, realizzai in poco tempo di essere all’ospedale, un elettrocardiogramma di fianco a me che segnava delle piccole e deboli scosse, era il mio cuore? Ricordo di essere svenuta di fronte a Liam ma poi il vuoto totale, per quanto tempo ero stata senza sensi? C’era un infermiera nella mia stanza, si girò e vide che ero sveglia. Le chiesi gentilmente cos’era successo e se potevo vedere qualcuno. Chiesi subito di Liam, e lui entrò, guardandomi angosciato.
- cos’hanno detto i medici? – gli chiesi, cercando di guardarlo in volto, quel suo bellissimo volto.
- non so niente, però tuo padre sa qualcosa – mi rispose…
- ho sempre pensato che mi nascondesse qualcosa – ammisi. Vidi Liam rabbuiarsi,
- cosa pensi che ti nasconda? – mi chiese con tono di una persona tormentata, chissà quanto si era preoccupato quando sono svenuta, mi dispiaceva vederlo così…
- penso che non mi abbia voluto dire che io ho una malattia... Liam ne sono sicura... ma io non voglio essere malata - affermai debolmente
- che malattia? - chiese lui sempre piu preoccupato
- non lo so... penso che sia qualcosa che se io avessi saputo probabilmente avrei reagito male.. - dissi con la voce tremante
- shhh - mi consolò lui, prese la mia mano portandola sul suo petto, poi si avvicinò a me stampandomi un tenero bacio in fronte. Il cardiogramma segnalò delle scosse più marcate e frequenti, Liam sorrise guardando il cardiogramma, poi rivolse a me quel suo sorprendente sorriso - é questo l'effetto che ti faccio? - ridacchiò leggermente.
- molto di più - risposi io ricambiando il sorriso. Purtroppo quel tenero momento dovette finire, come tutte le cose belle.
Era mio padre.
Liam lasciò la stanza e mio padre avanzò verso di me. Il silenzio nella stanza era assordante. Nessuno dei due parlava, ci guardavamo negli occhi, tutti e due consapevoli di quello che sarebbe successo, anche se non lo volevamo ammettere.
- cos'ho? é molto grave? – interruppi il silenzio ma continuai a guardarlo negli occhi. Lui si limitò ad annuire tristemente.
- lo sapevo - bofonchiai
- cosa sapevi? - disse rompendo il suo silenzio
- che ero malata.. - risposi io
- tesoro non potevamo fartelo sapere il medico ha detto che la tua non conoscenza della malattia ti ha tenuto in vita più del normale.. - si precipitò lui lasciandosi andare in un pianto disperato e forse anche liberatorio, chissà da quanto tempo andava avanti questa cosa, e io ne ero sempre stata all’oscuro, ma quelle parole “ti avrebbero tenuta in vita” a quelle parole rabbrividì, sentii perdere la sensibilità, sentii il cervello friggersi, e miriadi e miriadi di lacrime spingere per uscire dai miei deboli occhi.
- s-sono terminale? - chiesi tremolante, non volevo veramente sapere la risposta, speravo che mi dicesse che tutto si sarebbe sistemato e che non mi sarebbe successo niente, ma la risposta fu alquanto diversa..
- si... – disse mio padre. A quella risposta così rassegnata, così avvilita e tormentata, come se avesse gettato la spugna, mi sentii morire dentro, non era da me, non potevo non combattere, e se non potevo farlo io qualcuno doveva salvarmi. Non voglio morire. Non ora.
- pensavi che tenendomi chiusa in casa non sarei peggiorata? … tu credevi che tenendomi all'oscuro di tutto non avrei mai scoperto nulla?! – alzai il tono della voce lasciando uscire quelle che si sarebbero potute definire mie “amiche” le lacrime, perché nessun’altro sarebbe stato così presente come quelle calde e bagnate lacrime che mi avrebbero rigato il volto fino a quando non avrei smesso di respirare. Dopo poco, presi un respiro profondo - quanto mi resta? -
- non lo sappiamo con certezza, forse 2 mesi, ma forse anche di più – cerco di tranquillizzarmi mio padre. Sospirai rumorosamente, e distesi i muscoli lasciandomi distendere lentamente sul letto.
- gli altri già lo sanno? - chiesi
- tua madre sta parlando ora con Liam – affermò mio padre
- No! - sbottai alzandomi in avanti, ma sentii un dolore fitto ai muscoli, che mi costrinse a risdraiarmi sul quel letto - Liam non lo deve sapere! si preoccuperebbe troppo – dissi debolmente, non avevo molte forze, le sentivo mancare..proprio come 11 anni fa.. rimasi in silenzio fissando mio padre che guardava fuori dalla finestra con aria tormentata, ma dopo pochissimo tempo i miei occhi si chiusero, privi di forza per rimanere aperti.

 

PDV di Liam
Uscii da quella stanza, vidi Zayn fare avanti e indietro per qualche metro, mentre la madre di Sam, seduta sulla sedia piangeva silenziosamente, e i fratelli se ne stavano seduti, ignari quanto me di quello che stava accadendo a Sam.
Zayn mi si avvicinò, la madre si accorse della mia presenza, lasciò intendere a Zayn con uno sguardo di rimanere lì, a quanto pare Zayn sapeva già tutto… La donna alzò lo sguardo e indicò la sedia vuota affianco a lei, dove prima era seduto il padre…
- Liam, ti dobbiamo parlare... -
- Sam...? - insinuai
Iniziò a raccontarmi di quando a 7 anni Sam venne ricoverata d'urgenza, era bianca cadaverica ed era estremamente debole, tanto da non riuscire a reggersi in piedi. Fu in quel momento che scoprirono che Sam aveva la Leucemia... Per molti medici, non sarebbe sopravvissuta oltre i 17 anni... La malattia si era presentata solo in forma leggera, i genitori speravano contro tutti i pronostici dei medici, anche se sapevano che le loro speranze erano quasi del tutto vane… A gennaio quest’anno, i genitori per vedere se Sam era, miracolosamente, guarita le avevano fatto fare degli esami, dicendole che servivano per il richiamo dei 18 anni, e lei non sospettava nulla.
Sapevo che a gennaio aveva fatto degli esami, però poi é stata impegnata con noi e con il concerto, l'avevo fatta stancare, si era sciupata, i suoi globuli bianchi diminuivano, non avrebbe dovuto fare sforzi e invece é stata tutta colpa mia, l'avevo trascinata in una vita troppo movimentata per lei e il suo debole organismo. Quegli esami erano risultati quasi del tutto positivi, i dottori erano preoccupati, dissero ai genitori di Sam che molto spesso quando il corpo va incontro alla morte, risistema tutti i valori degli esami non lasciando trasparire nulla, non sapevano perché, ma quando gli esami risultavano così perfettamente positivi, non mancava molto…alla morte. La madre mentre mi narrava tutto questo singhiozzava, io ero come in stato di shock, non sapevo che dire...
Questa volta, non le avevano diagnosticato la malattia, della quale lei era totalmente ignara, ma confermarono ai genitori che era entrata in fase terminale, la leucemia aveva galoppato ed era all'ultimo stadio... Il mondo mi cadde da sotto i piedi, anzi mi cadde totalmente addosso. Sarei corso dentro per starle il più vicino possibile, ma Zayn mi fermò e mi abbracciò facendomi capire che sarebbe stato vicino, ancora.
Il padre uscí dalla stanza e si sedette accanto alla moglie. Alex, il più grande dei due fratelli aveva capito tutto, non lo vidi disperarsi ma notai sul suo volto uno sguardo rassegnato, aveva capito, come me, che non potevamo fare nulla. L'avrebbero dimessa tra non so quanto, e di certo non me ne sarei andato, non avrei la ragazza che amo, avrei lottato anche contro quel cancro maligno perché lei era mia e solamente mia!!! Niente e nessuno me l’avrebbe potuta portare via.
- Liam, quando hai bisogno sappi che ci sono - detto questo Zayn lasciò l'ospedale e raggiunse i ragazzi, dandogli la tragica notizia.
 
PDV di Alyson
Ero sdraiata sul mio letto a piangere inesorabilmente, già, stamattina non ero andata a scuola, non avevo dato notizie di me nemmeno a Niall. Io dovevo andare a scuola mentre Sam se la spassava facend il lavoro piu bello che una ragazza possa deiderare, io non sarei mai stata alla sua altezza. I miei genitori continuavano a rinfacciarmelo, oltre al fatto che qualsiasi cosa io facessi non andava bene. Ero una buona a nulla, avrei spesso voluto finirla ma quando vedevo Jen e Sam tutto passava ed era come se niente fosse, fingevo. Fingevo di stare bene, fingevo di amare la mia vita, fingevo di piacermi, l'unica cosa non finta che mi tradì fu l'amore per Niall.
Niall era un ragazzo fantastico non so come si potesse interessare a me, proprio non capivo cosa ci trovasse in me.
Ero stata fortunata, perchè se non avessi conosciuto Niall probabilmente ora non sarei qui. Stavo pensando a come la mia inutile vita era andata avanti per ben 17 anni. Avevo il mio telefono poggiato sulle coperte, era da stamattina che continuava a suonare, era Jennifer che mi chiamava, mi mandò una decina di messaggi ma non risposi. Mi chiamava spesso anche Niall, ma ero ridotta troppo male per poter rispondere. Alle 14, dopo miriadi di chiamate perse e messaggi senza risposta, vidi il telefono illuminarsi, non era Niall, non era Jennifer... Era Zayn. Cosa voleva? pensai che fosse un modo che avevano escogitato Jennifer e Niall per vedere se rispondevo. Non risposi.


 <- la nostra Alyson :3
   
 
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