Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: anteros    26/04/2012    7 recensioni
Il problema? Il mio cuore ancora batte per lei. Le mie labbra ancora cercano le sue. I miei occhi annegano nei suoi. Sono ancora innamorato di lei, come dieci anni fa.
'Sono Justin Bieber, ho milioni di ragazze ai miei piedi' Peccato che lei non fosse in quei milioni.
Ma per lei sarò sempre il suo chastin, e per me la mia pixel. Anche se quel bacio non lo scorderò mai.
«Ti voglio bene Justin.» Disse lei scoccandomi un sorriso.
«Ti voglio bene anch'io Pixie.» Dissi io, abbassando lo sguardo, perché incapace di mentire.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pixie Giselle Spark, figlia di Richard Andrea Spark e Leona Alexandra Lewis, è una cogliona megagalattica. No, ma che dico, è un'ultra-megagalattica-gigantesca cogliona. 
Ho fatto, okay abbiamo, combinato un casino enorme. Uno sbaglio. Un grosso e grassissimo sbaglio. Forse proprio uno sbaglio non lo era, è stata colpa sua. Soltanto sua sua e ancora sua. E' riuscito a rovinare un'amicizia che andava avanti da quasi dieci mesi. DIECI. Una decina. Era quasi un anno che ci davamo consigli a vicenda, ci davamo fastidio come veri amici, mangiavo tutto il cibo che era nel suo frigo e lui faceva lo stesso, tutti i sabato mattina facevamo colazione insieme e facevamo il bagno insieme.
Sì, è t u t t a colpa s u a. Io sono solo la vittima. Già, una povera diciassettenne incastrata da quegli occhi color caramello e quelle labbra rosee. 
Perché doveva farlo? Stavamo così bene insieme, ma come amici. Non ho mai pensato di diventare qualcosa di più, e pensavo che anche per lui fosse così: solo semplici amici. Magari migliori amici, sì. 
Anche perché lui non è proprio il mio tipo: troppo bello, troppo perfetto, troppo dolce, troppo tutto. Oh sì, beata chi lo farà innamorare. Lui è veramente la perfezione. 
E pensavo che anche io non ero il suo tipo:troppo brutta,troppo imperfetta,troppo cinica,troppo tutto.Eh sì, sfortunato chi s'innamorerà di me.Sono un guaio che cammina. 
Siamo troppo diversi, di mondi diversi, non ci apparteniamo. So che sto facendo un dramma per un bacio alla francese, ma ha rovinato tutto. 
Sì, sono incazzata nera con lui. Yo estoy negra. 
«E dai, Pix, è stata una cosa di un minuto.» Oh April, non cambierò idea. Quel ragazzo è riuscito a spezzare 7200 ore di amicizia in 60 secondi. Vi direi anche i secondi, ma son troppo incazzata per mettermi a calcolare. 
Un attimo, penso di essermi spiegata, ma vorrei scendere nei particolari, giusto per. 
Era sabato sera, un'afosa sera primaverile. C'era la solita festa del quartiere, tutti quanti ci riuniamo sulla spiaggia a fare questo grande banchetto reale -carne arrostita-. 
Nel pomeriggio si fa il bagno tutti insieme, ed infine, la sera si accende un grande falò e si mangia ancora. Insomma, solite feste.Tranne per il fatto che passai tutto il giorno con Justin Bieber, famosa stella del pop, figlio di Patricia Lyeen Mallette e Jeremy Jack Bieber. Oh, il mio migliore amico!
Passai la più bella festa del quartiere in tutte le 17 feste a cui sono stata. Eccetto per la fine, che trauma. 
Eravamo stesi sulla sabbia, ad ammirare la bellezza delle stelle. Voleva fare tutto il filosofo dicendo: 'ehi, quella non è la stella polare?'. Imbecille, non sa neanche che la stella polare non la possiamo vedere nell'emisfero Sud. Ma dettagli superflui! 
Avevamo le cuffiette nelle orecchie, c'era la canzone dei Coldplay, 'strawberry swing'. Canzone così romantica che porta al voltastomaco, ma che amo con tutta me stessa.
«Pix, vorrei fare una cosa.» Dice lui all'improvviso, avvicinandosi a me. 
«Beh, falla.» Dissi io, con un sorriso a 3000 denti. Mi giro verso di lui e mi ritrovo quegli occhi caramellati a due centimetri di distanza. Mi prendo un infarto sì, ma perché non me l'aspettavo così vicino. 
«Allora posso?» Mi chiese lui, con il luccichio delle stelle che rifletteva nei suoi iridi. Io feci spallucce e gli scoccai un sorriso, ignara di cosa voleva fare. 
Fu un momento, un battito di ciglia che me lo ritrovai attaccato sulle mie labbra, con la canzone romantica nelle orecchie, su una spiaggia e sotto le stelle. 
Wow, che primo bacio eccitante e romantico, eh? Uh sì, Justin bacia da Dio, il momento era perfetto. Anche troppo forse.
La cosa che mi ha fatto arrabbiare? E' che non mi sono opposta, sono stata al bacio. L'ho lasciato fare, ho socchiuso la bocca quando lui l'ha fatto. Cercava la mia lingua? Accontentato. Voleva passare una mano fra i miei capelli? Uh, fallo pure Justin, tanto non ti spezzerò il cuore. 
Ed è ecco com'è andata, un minuto esatto. Mi staccai da lui solo quando mi mordicchiò il labbro inferiore, quasi come se mi avesse riportato alla realtà. 
Ed ora mi faccio pure schifo, ho dato la colpa a lui, quando poi è solo mia mia e ancora mia. Di Pixie Giselle Spark, ecco di chi è la colpa. 
Un cuore ed un'amicizia distrutta, a lui piaccio ed io lo ritengo solo un amico. Che bella merda, oh sì. 
Come ho fatto a non accorgermene?! Stupida, stupida, stupida di una Pixie! 
Ci fu quella volta, che stavamo a casa sua soli a guardare un film, e si stava avvicinando a me lentamente, quando poi io gli butto un popcorn in faccia. 
Poi in piscina! Ecco cosa voleva fare quando mi portò nell'angolo della piscina, ma io lo presi come un gioco ed iniziai a schizzarlo. 
Ed i miei comportamenti da stupida, come se io stessi flirtando con lui. Oh no, quando mi spalmò la crema abbronzante! Chissà che stava pensando.
Imbecille, imbecille, imbecille. Perché ogni tanto non uso la mia testolina? E pure dicono che sono intelligente, come mai non mi sono accorta di niente?
Uhm, già, forse perché sono ignorante in materia! Ma ditemi, quando è che io ho mai parlato con un ragazzo? Quando è che io ho avuto un amico maschio? 
Non sapevo minimamente cosa stavo facendo, non lo sapevo affatto. Non è colpa mia se ho spezzato il suo cuoricino. Bene, chi è la stronza adesso? 
Ovvio, sempre io. Mi dovranno soprannominare "Pixie, la stronza che ha spezzato il cuore a Justin Bieber". Forse un nome un po' troppo lungo, ma così vero. 
«Okay, April, ho deciso. Vado a parlare con Justin, tu rimani qui.» Presi e me ne andai, lasciando April da sola nel mio salotto. E' notte fonda, circa le tre di notte e la luce in camera di Justin è ancora accesa. Non c'era bisogno di bussare, ormai avevo un paio di chiavi di riserva, in caso di urgenza o cose così. E questa era un'urgenza. 
Entro il più silenziosamente possibile, anche se Pattie non è in casa, è andata non so dove per colpa del lavoro. Oh, ecco, ora gli faccio prendere anche un infarto. 
Busso titubante sulla porta della sua stanza, in cui regnava il silenzio. Entro timidamente, e lo trovo buttato sul letto con la testa sprofondata nel cuscino.
«Ehi Justin...» Bisbiglio io, facendolo sobbalzare in aria dalla paura. «Tranquillo, sono solo io, Pixie la stronza...» Oh, l'ho detto veramente? Lui si asciuga il viso velocemente, come se io non avessi visto quei goccioloni sul suo viso. E' sempre stato allegro, sorridente, ed ora sta piangendo, per colpa mia. 
«Non sei stronza.» Dice lui, tirando su col naso. 
«Sì, e tu non stai piangendo.» Dico io, sedendomi accanto a lui. «Justin, io non cambio, non riuscirò mai a cambiare, distruggo sempre tutto. E se ti ho deluso chiederti scusa di certo non servirà a niente. Lo so, sono una persona pessima. Come papà fa a sopportarmi? Non lo so. April? Dovrebbero farla Santa! Tu? Non lo so, come hai fatto a sopportarmi per dieci mesi? Sono una delusione sempre per tutti, non combino mai niente di buono. Però Justin io amavo la nostra amicizia, mi dispiace tantissimo quello che è accaduto. Mi dispiace averti fatto illudere stando al tuo bacio, e so che ora ti sentirai ancora peggio per quello che ho detto. Dio, sono orribile.» Oh Pix, mio dolce cara imbranata Pix, sei proprio una deficiente. Ora penserà che sei egoista, che il mondo giri intorno a te! Di male in peggio, di male in peggio...
«Pix, tu non sei affatto una delusione, tu...» 
«Si, lo so Justin, faccio schifo! Non c'è bisogno che tu me lo dica!» Dissi io, prendendomi la testa tra le mani. Vorrei tanto spiaccicarmi la testa, così quest'incubo possa finire.
«Ma Pix, io ti stavo dicendo che tu sei una persona meravigliosa, non c'è bisogno di scusar...» 
«Lo so, Justin, sono una defice... aspetta, cos'hai detto? Continua su, chi ti ha detto di fermarti?» Oh, come sono idiota. 
«Non c'è niente da dire, solo che tu sei meravigliosa e che non devi cambiare, okay? Io ti adoro così come sei, non fa niente se non ricambi. Tanto sono Justin Bieber, ho miliardi di ragazze ai piedi io.» Disse lui pavoneggiandosi. Io gli tiro un cuscino in faccia, ed in fine ci abbracciamo, come dei buoni migliori amici. 
«Justin, so benissimo che una cotta non finisce subito, mi hai preso per una stupida?» Gli dissi con tono di "donna vissuta", anche se sono solo una bambina ai primi passi.
«Lo so Pixie, lo so. Ma ci proverò, no?» Dice lui, sorridendomi. «Sarebbe quasi ora di andare a dormire, sai?» Esclamò, indicando l'orologio. Le 3.30, ci vuole così tanto per chiedere scusa!? Justin si alza dal letto e così faccio anch'io, solo che inciampo in una scarpa di quell'idiota. 
«Mio Dio, Pix, so che sono bello da far svenire però un po' di contegno, su!» Esclama aiutandomi ad alzarmi. 
«Lo so, sei uno schianto. Sì, il mio migliore amico è uno schianto.» Dissi aprendo il portone di casa Bieber. «Buonanotte mio chastin.» Lo abbraccio.
«Buonanotte mio pixel.» Mi sorride. 
 
 
 
Dieci anni dopo....
«Mamma, ma lo zio quando arriva?» Uh, Cleo se lo sapessi te lo direi. Ah, non cambierà MAI. E' il terzo compleanno della mia piccolina, Cloe. Super festa con parenti, amici e lo zio Justin, lo zio figo. Lo zio ritardatario e ritardato, che fa ancora stragi di cuore. Uh, si è fatto ancora più bello. Se potrei tornare a dieci anni fa, non lo avrei mai rifiutato. Ma lui è solo il mio chastin, il mio miglior amico figo, ritardatario e ritardato. La mia Cleo lo adora, sta da stamattina a dirmi: mamma, ma lo zio? Dov'è lo zio Justin?
Se tra qualche minuto non supera la soglia di casa mia, giuro che prendo la macchina e vado in sua ricerca. 
«Dov'è la bimba più bella del Mondo?» Urla lui, non appena entra in salotto. Lei gli va incontro, saltandogli addosso. 
«Ciao pixel.» Dice, scoccandomi un sorriso. So bene che quel sorriso serve per sbollire un po' della mia rabbia, ormai lo conosco fin troppo bene.
«Cleo, dici allo zio a che ora iniziava la festa?» Dissi io, rivolgendomi a quella mora avvinghiata al collo di Justin.
«E' iniziata ora, perché lo zio è finalmente arrivato!» Già, lo zio figo è l'animazione della festa. Cleo mi ha seriamente deluso, non dà ragione alla sua mamma ma a quel biondastro dal sorriso mozzafiato?! 
«Ehi broo!» Uh, ecco anche quello scellerato di mio marito. Moro, occhi azzurri e nome ridicolo che però io amo: Joshua. Dopo il loro primo incontro, fuori alla scuola, sono diventati amici inseparabili. Justin invece? Ah, Justin è figo, ritardato e ritardatario, non è il tipo di "ti amo, mi vuoi sposare?". Ora è fidanzato con una povera martire, si chiama Penny. Lei è la zia Penny, secondo Cleo. Okay, secondo Cleo tutte le fidanzate di Justin sono le sue zie. La mia April? "Una volta che ti innamori degli occhi verdi di Ryan, non puoi più tornare indietro", questo è quello che ha detto. E poi lei è la zia April, la migliore amica di Cleo. April la sta trasformando in un mostro, la mia piccola!
Mio padre? Il nonno più figo e rompiscatole del Mondo. Ogni sabato va a fare jogging, poi andiamo tutti a Santa Monica. La sera, prima di andare a casa sua, legge la favola della buona notte alla sua nipotina. OGNI SANTISSIMA SERA. "Sarà veramente entusiasmante leggerle la Divina Commedia a cinque anni, proprio come facevo con te!" A Cleo piace di più l'arte, e la Divina Commedia non penso le interesserà molto. 
Ed è questa la famiglia che io ho sempre voluto: un nonno perfetto, un marito scellerato che mi amasse, una figlia adorabile, la mia migliore amica d'infanzia ancora al mio fianco ed un migliore amico con ancora il sorriso mozzafiato ed il luccichio indimenticabile negli occhi che mai si spegnerà. Magari a novant'anni, quando espirerà il suo ultimo respiro lui mi guarderà, scoccandomi un sorriso e guardandomi con occhi luccicanti, proprio come il primo giorno. 
Lui il mio chastin, io il suo pixel. 
 
 
 
Ho tra le mani la bimba più bella del Mondo, la mia piccola Cleo. Una bambina mora, con gli occhi azzurri e un po' verdi e bella come la madre. Eccola, è proprio davanti a me che gioca con la bambina. E' bella, sorridente e simpatica come dieci anni fa. Il mio dolce Pixel, che il 21 Marzo guardiamo sempre quella cassetta insieme, il sabato mattina faccio di tutti pur di fare colazione con lei e la sua famiglia, mi aiuta a trovare l'ispirazione per le canzoni e ogni tanto facciamo anche una vacanza insieme. 
Il problema? Il mio cuore ancora batte per lei. Le mie labbra ancora cercano le sue. I miei occhi annegano nei suoi. Sono ancora innamorato di lei, come dieci anni fa. 
'Sono Justin Bieber, ho milioni di ragazze ai miei piedi' Peccato che lei non fosse in quei milioni. 
Ma per lei sarò sempre il suo chastin, e per me la mia pixel. Anche se quel bacio non lo scorderò mai. 
«Ti voglio bene Justin.» Disse lei scoccandomi un sorriso. 
«Ti voglio bene anch'io Pixie.» Dissi io abbassando lo sguardo, perché incapace di mentire.
 
 
 
BENE,BENE,BENE.
E' finita. 
Già, un finale un po' deludente e triste. 
Mi dispiace per Justin çwç 
Lui era così puccioso e lei se ne fregava altamente. 
Ma che ci vogliamo fare, Pixie è una stupida. 
Okay, ditemi come vi è sembrato quest'ultimo capitolo çç 
Pace e amore a tutti quanti.
  
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