1° Settembre - King's Cross station
Platform 9 And 3/4 And The Journey To Hogwarts
Il
cielo sopra Londra era plumbeo quella mattina di settembre, le nuvole
gonfie di pioggia oscuravano il sole che solo a tratti filtrava tra
gli spazi. Una donna sulla banchina d'ingresso della stazione le
osservava preoccupata in attesa che il marito e il figlio la
raggiungessero.
-A
me continua a sembrare tutto una sciocchezza, Beth.- la voce dura
dell'uomo la riportò alla realtà, ma non
badò assolutamente alle
sue parole e si accucciò appena per sistemare il cappotto
del
figlio.
-Hai
tutto ciò che ti occorre in caso di pioggia, Ted?-
domandò
premurosa mentre il ragazzo si limitò ad annuire
osservandosi
attorno, per ora era ancora tutto normale, tutto banale.
Quello
che era decisamente fuori dal normale invece era il contenuto del
carrello che stava spingendo. Un baule che conteneva tutto
l'occorrente per il suo primo anno scolastico nella nuova scuola, la
sacca che conteneva i suoi libri di testo e da cui si intravedeva
quella che sembrava una divisa nera e una gabbia con dentro un gatto
soriano.
L'unica
cosa che sperava Ted in quel momento era che non fosse tutto uno
stupido scherzo ben organizzato.
-Dovrei...
Attraversa quel muro?- domanda dubbioso mentre la madre annuisce. Era
stata lei a parlare con la vicepreside quando era venuta a fare loro
visita dopo la sua lettera, quindi era quella meglio
informata in
quel momento.
-Esattamente.
Con una bella rincorsa per la precisione.- disse la donna
sorridendogli dolcemente.
Il
ragazzo, leggermente rincuorato, fece per prendere una bella rincorsa
quando qualcosa cozzò contro il suo carrello facendogli
perdere
l'equilibrio e finire col sedere per terra.
-Ouch...!-
fece appena in tempo a dire prima che la mano della madre si
allungasse verso di lui per aiutarlo a rialzarsi, mentre la causa
della sua caduta, una ragazzina con la sua famiglia, non solo non si
era minimamente girata ad aiutarlo, ma aveva appena attraversato la
barriera. Per paura di perderla di vista, Ted fece immediatamente lo
stesso, ma la folla e il caos dall'altro lato l'aveva già
inghiottita.
Il
cielo sopra Londra era plumbeo quella mattina di settembre, le nuvole
gonfie di pioggia oscuravano il sole che solo a tratti filtrava tra
gli spazi mentre le tre sorelle scendevano ordinatamente le scale con
i bagagli al seguito e si schieravano, era proprio il caso di dirlo,
davanti ai genitori per il controllo prima di uscire.
-Possiamo
andare.- sentenziò secca dopo lunghi minuti di analisi
Druella per
poi appoggiarsi con grazia al braccio che il consorte le porgeva per
la smaterializzazione. Le tre sorelle invece si diedero la mano tra
di loro e un elfo le portò nello stesso vicolo in cui i
genitori le
stavano attendendo. Dopo essersi riordinate e aver congedato l'elfo
le due maggiori presero i loro bagagli e li sistemarono su un
carrello avviandosi con passo sicuro verso il muro.
Il
quintetto camminava tutto sommato in silenzio e gli unici suoni che
si sentivano erano i passi rapidi delle ragazze sul pavimento della
stazione e il ritmico cozzare del bastone da passeggio del padre.
-Babbani...!-
sbottò Cygnus con disgusto qualche minuto dopo quando uno di
essi
aveva inavvertitamente pestato il suo mantello.
-Non
sanno stare al loro posto- rincarò la figlia maggiore con un
ghigno
che ricordava molto quello paterno che le fece guadagnare un cenno
del capo di fredda approvazione da parte dei due genitori.
Lo
scambio di battute era passato del tutto inosservato agli occhi delle
due figlie minori che, appoggiate al carrello di quella di mezzo,
stavano confabulando serratissime.
Andromeda
era talmente immersa in quel discorso che neanche si rese conto,
finché non fu troppo tardi, di essersi scontrata con un
ragazzo e
averlo fatto cadere a terra. Stava per chiedergli scusa come riflesso
della sua buona educazione, quando la mano ferma di Druella che la
spingeva in avanti le fece capire che il bambino a terra non era
degno delle sue attenzioni. Si girò quindi immediatamente
senza
riuscire a vederlo bene in viso e corse contro la parete, seguita a
ruota dalla sorella minore.
1° settembre - Hogwarts Express
La
giornata in fin dei conti stava proseguendo bene per Ted. Dopo un
attimo di smarrimento iniziale aveva fatto la conoscenza con un
ragazzo, Arthur Weasley, che era letteralmente ossessionato dai
babbani e che quindi aveva trovato in Ted una fonte praticamente
inesauribile di informazioni riguardo il loro mondo. Dal canto suo si
era molto divertito a rispondere alle sue domande, spesso
completamente senza senso, ma una parte di lui voleva rimanere solo.
Aveva con sé il libro che stava leggendo e che la sera prima
aveva
interrotto proprio al punto cruciale e quindi non vedeva l'ora di
proseguirlo e sapere come andava a finire.
Alla fine, Arthur gli
aveva proposto di raggiungere alcuni suoi amici e giocare a scacchi
magici, ma lui aveva gentilmente declinato l'offerta. Magici o no,
gli scacchi non erano proprio la sua passione e quindi ne aveva
approfittato per rimanere solo con il suo capitolo. Immerso com'era
nella lettura non si guardava attorno, non badava quindi alla gente
che passava o a chi sbirciava nello scompartimento, ora vuoto, alla
ricerca di qualcuno.
Finché
con la coda dell'occhio non vide dei riccioli castani nel corridoio.
Inciampando appena nel mantello andò fino all'ingresso, ma
era stato
troppo lento, la ragazza aveva già proseguito. Ancora una
volta non
era stato in grado di vederla in viso.
-Dannazione!-
sbottò appena tornando al suo libro, leggermente meno
concentrato.
-Lestrange
stammi alla larga ti ho detto! Ora non c'è mio padre a
controllarmi
e sai perfettamente che sto con te in sua presenza solo per farlo
contento!-
La
secondogenita di casa Black evidentemente non riusciva proprio a
sopportare il secondogenito di casa Lestrange a cui invece, salvo
innamoramenti di purosangue più facoltosi e rispettabili,
sapeva
perfettamente di essere destinata. Ciò nonostante
però tentava di
stare con il ragazzo il meno possibile quando aveva la scelta, come
in quel momento e ne aveva approfittato per andare a cercare due sue
amiche un anno avanti a lei che non aveva visto sul binario. Dopo uno
sguardo veloce alla carrozza dei prefetti (dove comunque non
avrebbero dovuto essere, essendo troppo giovani ancora)
cominciò a
far passare scompartimento per scompartimento alla loro ricerca.
Una
volta arrivata a metà treno si chiese se fossero svanite nel
nulla e
solo in quel momento notò seduto solo nello scompartimento
completamente immerso nella lettura il ragazzo che aveva
involontariamente fatto cadere sul marciapiede 9. Evidentemente non
era un babbano come aveva pensato al momento, ma poco importava in
realtà. Non lo conosceva e la madre l'aveva rapidamente
scostata da
lui. Di conseguenza aveva dedotto che non era un mago degno delle sue
attenzioni.
1° settembre - Lo smistamento
La
scuola in cui avrebbe dovuto studiare studiare nei successivi sette
anni era, in una parola sola, stupefacente.
Enorme,
praticamente un castello da quello che aveva potuto vedere e
pullulante di magia, a partire dal soffitto incantato nella sala in
cui erano appena entrati e in cui avrebbero dovuto partecipare alla
cerimonia dello smistamento.
Ted
non aveva capito esattamente cosa avrebbero dovuto fare e non vedeva
Arthur in zona per farselo spiegare quindi aveva deciso di osservare
l'esempio degli innumerevoli compagni
prima di lui. La chiamata infatti avveniva in ordine alfabetico
quindi aveva tutto il tempo di osservare.
-Andromeda
Black!-
La
ragazza che era appena stata chiamata dalla voce ferma e severa della
direttrice di Grifondoro, che lui conosceva già visto che
era anche
la vicepreside e era stata lei a venire a parlare a casa sua dopo la
lettera, si incamminò piano verso lo sgabello, senza esitare
un
secondo, come se sapesse esattamente cosa dovesse fare.
Ted,
dal canto suo, aveva drizzato le orecchie quando aveva salito i pochi
scalini. I riccioli castani che per tutto il giorno lo
avevano seguito! Finalmente
aveva l'opportunità di vedere in viso la misteriosa quanto
sfuggevole ragazza.
Quando
finalmente i suoi occhi incontrarono quelli di Andromeda, anche se
probabilmente lei neanche se n'era accorta, rimase a bocca aperta. Se
i capelli erano belli, se il viso era dolcissimo come solo quello di
una bambina non ancora donna poteva essere, i suoi occhi.. I suoi
occhi neri erano delle calamite per quelli di Ted, profondi come due
pozzi senza fine e illuminati da una luce tutta particolare.
Non
si era reso nemmeno conto di essersi incantato a guardarla,
finché
non sentì il Cappello declamare:
-Serpeverde!-
Nonostante
sapesse esattamente cosa aspettarsi, vedere coi proprio occhi
Hogwarts era comunque una discreta emozione. Entrando nella Sala
Grande si guardò con attorno venendo poi catturata dalla
sorella
maggiore al tavolo verdeargento che avrebbe presto occupato anche
lei.
Infatti,
per lei lo smistamento era una pura formalità essendo
destinata a
quella casa fin dalla nascita per il suo cognome e per il suo sangue.
-Andromeda
Black!- chiamò a voce ferma e severa la McGranitt e lei con
passo
tranquillo si avvicinò allo sgabello sedendosi in punta
senza
neanche sistemarsi il mantello, tanto sarebbe stata una cosa rapida.
-Uhm...
Interessante... Ambiguo...- la voce proveniva direttamente dal
cappello che a voce non udibile nel resto della Sala stava osservando
la sua mente. - Ora io mi chiedo... Serpeverde per il sangue o
Grifondoro per il coraggio che vedo?-
A
quelle parole, probabilmente, se fosse stata un'altra persona sarebbe
letteralmente caduta dallo sgabello.
GRIFONDORO?!
Tanto valeva mandare una lettera a Cygnus in cui diceva di amare i
babbani, il risultato sarebbe stato lo stesso. Una bruciatura
sull'albero di famiglia e la sua testa su un piatto d'argento per la
famiglia Black-Rosier.
No!
NONO! Non poteva assolutamente accadere!!
-No?
In effetti è troppo presto anche per te...- aveva pensato
quelle
cose talmente intensamente che anche il cappello le aveva percepite e
ne aveva evidentemente tenuto conto perché pochi secondi
dopo
declamò a gran voce:
-Serpeverde!-
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Oddio
quanto tempo che non pubblicavo qualcosa O_O (il primo che dice meglio
così, lo crucio ^^). Comunque eccomi tornata in uno dei miei
paring preferiti. Andromeda Ted. Il progetto questa volta è
ambizioso e speriamo che mi venga bene. In pratica, come avrete intuito
se siete arrivati fino a qui, voglio scrivere alcuni momenti della loro
vita dal punto di vista di entrambi. Speriamo di farcela...
In
ogni caso, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. ^^
Un
consiglio, io ho scritto ascoltando l'OST relativo che vi ho linkato,
quindi il mio consiglio è di fare altrettanto. Ovvero di
leggere ascoltando.
A
presto :D