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Autore: I n o r i    27/04/2012    10 recensioni
Lucy Heartphilia si trasferisce a Magnolia nell'inverno dei suoi sedici anni. Ormai abituata a cambiare città o perfino paese da quando ha ricordo, s'impone di rispettare la sua personale ed anche più importante regola: non affezionarsi a nessuno.
Questo, ovviamente, finché non inizia a frequentare la Fairy Tail High School! Amori, amicizie e momenti colmi di gioia l'aspettano...ma la sua nuova e divertente vita potrà durare per sempre?
Enjoy it! :)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gazille non aveva mai avuto paura di niente in tutta la sua vita. Mai una sola volta si era piegato alle prepotenze degli altri, dimostrandosi un debole.

Ma, in quel momento, sentendo le urla di Levi, provenienti da dietro la sua schiena, un brivido gli percorse tutto il corpo. Era mostruosa. E si disse che si, quella era proprio la sua fidanzata.

<< Gazille, muoviti! Non ce la faremo mai ad arrivare in tempo se continui ad andare così lentamente! >> Sbraitò la ragazzetta seduta sopra la sua moto, sporgendosi per guardare la strada.

<< Non muoverti, gamberetto! Se vado più veloce ci ritroveremo presto nella tomba! >>

Aumentò di poco la velocità e sorpassò un'auto, beccandosi le occhiatacce dell'autista dentro di essa.

<< Gira di qua! Di qua! >>

Gazille svoltò improvvisamente alla curva indicatagli da Levi ad una velocità inaudita, facendo prendere un mezzo infarto alla piccoletta, che si strinse a lui automaticamente.

<< Stupido, non così veloce! >>

Il ragazzo sospirò e fece ricorso a tutta la poca pazienza che possedeva per non lasciarla lì in mezzo alla strada.

Levi lo abbracciò nuovamente, questa volta solo per il gusto di farlo. Sapeva che era stata intrattabile, ma in una situazione simile non poteva fare altrimenti.

“Lu-chan, stiamo venendo a prenderti! Farai meglio a non partire!”

 

 

 

 

 

 

Guardò il display del suo cellulare per l'ennesima volta: nessun nuovo sms, nessuna nuova chiamata.

Solo venti minuti. Mancavano solo venti minuti all'arrivo dell'aereo che l'avrebbe portata in Inghilterra.

Stava seduta su uno dei tanti seggiolini della hall dell'aeroporto, insieme ad un collega di lavoro di suo padre, che, secondo lei, doveva essere più una specie di guardia del corpo. In poche parole doveva tenerla d'occhio.

Jude si era recato insieme ad altri membri dell'azienda a sbrigare alcune commissioni, ma sarebbe arrivato sicuramente entro qualche minuto.

<< Claud, posso fare una girata? Sai, per sgranchirmi un po' le gambe, stiamo seduti qui da circa mezz'ora, e mio padre non è ancora tornato. >>

<< Lo sa che non posso lasciarglielo fare, signorina Lucy. >> Claud era un uomo sulla quarantina, un po' grassottello e con pochissimi capelli. Lucy sapeva che, nonostante tutto, era un brav'uomo che in quel momento stava solo facendo il suo lavoro. Non voleva che ci rimettesse lui, per colpa del suo egoismo. Perciò lasciò perdere l'idea di tentare un'ultima fuga e rimase a sedere, continuando a guardare il display del cellulare.

Si morse il labbro inferiore. Dov'era Natsu in quel momento?

 

 

 

 

<< Ragazzi, che diavolo facciamo? C'è un sacco di gente, non riusciremo mai a trovarla! >> Gray stava sudando freddo in quel momento, Juvia giurò di non averlo mai visto così preoccupato.

<< Lu-chan! Lu-chan, mi senti? >> Levi si faceva largo tra la gente all'interno della hall, portandosi dietro Gazille e il resto del gruppo che li aveva raggiunti all'entrata dell'aeroporto.

<< Se non vi scansate di qui vi faccio tutti a fettine! >> Erza le dava manforte, spingendo ogni tanto qualche persona che le ostruiva il passaggio.

<< Erza, ferma, stai calma! >> Gerard, dietro di lei, tentava di tranquillizzarla tenendole la mano.

La folla era talmente tanta che la piccola Levi non riusciva a vedere ad un palmo dal suo naso.

<< Aspettate, ho un'idea! >> Alle parole di Loki il resto del gruppo si fermò, seguendo con lo sguardo il ragazzo che stava raggiungendo un hostess che passava di lì in quel momento.

<< Che diavolo sta facendo? >> Elfman, infuriato come una belva, si avviò verso di lui a grandi passi. Quello non era decisamente il momento di mettersi a fare il play boy!

<< Stupido, andiamo, dobbiamo muoverci! >>

Loki gli rivolse uno sguardo fugace ed Elfman quasi non gli tirò un pugno, se non fosse stato interrotto dalle parole della giovane ragazza davanti a loro.

<< Una ragazza bionda e molto bella? Beh, ne ho vista una poco più avanti, seduta su quei seggiolini laggiù. >> La giovane indicò il posto a cui si stava riferendo e Loki la ringraziò facendole un occhiolino, trascinandosi dietro l'albino e correndo poi dagli altri.

<< Seguitemi! >>

Levi, speranzosa, sorrise e cominciò correre nella direzione indicata dall'hostess, seguita anche dagli altri.

 

 

 

 

Quindici minuti.

Claud si alzò dalla sedia stiracchiandosi, dopo aver ricevuto una telefonata dal padre di Lucy.

<< Signorina Lucy, suo padre ci sta aspettando alla fila per fare il check in. Dovremmo raggiungerlo. >> Le disse gentilmente, porgendole la mano per farla alzare.

<< Ehm...potremmo aspettare altri cinque minuti? >>

Arriveranno, so che arriveranno.

<< Signorina Lucy, suo padre mi ha chiesto di raggiungerlo immediatamente. >>

Lucy si guardò attorno, cercando con lo sguardo dei volti conosciuti.

No, non poteva finire tutti così.

<< Signorina Lucy, la prego, facendo così mi metterà solo nei guai... >> Claud la guardò dispiaciuto.

Lucy sospirò e si alzò a sua volta, lentamente. Sentì i suoi occhi inumidirsi.

<< Va bene...andiamo. >>

 

 

<< LU-CHAN!! >>

 

Quella voce. Lucy conosceva bene quella voce.

Si voltò velocemente e in meno di un secondo, senza neanche accorgersene, si ritrovò con lo sguardo rivolto verso il soffitto ed il sedere a terra.

<< Lu-chan, pensavo che non ce l'avremmo mai fatta! >> Le spuntò davanti agli occhi il viso di Levi, in lacrime. Non riusciva neanche a respirare, da quanto forte la stava abbracciando.

<< Levi, alzati, ti stanno guardando tutti. >>

La ragazzina, alle parole di Gazille, si alzò senza lasciare la mano di Lucy, aiutandola ad alzarsi a sua volta.

 

<< Signorina Lucy, chi sono queste persone?! >> Sentiva la voce preoccupata di Claud da dietro le sue spalle, ma in quel momento non riusciva neanche a formulare un pensiero logico.

Levi-chan, Gazille, Gray, Juvia, Erza, Gerard, Loki, Elfman e Cana.

C'erano tutti. Erano tutti venuti lì per lei.

 

Si portò una mano alla bocca ed iniziò a singhiozzare, inginocchiandosi a terra.

<< Lu-chan... >> Anche la voce di Levi era ancora tremolante, segno che non aveva ancora finito di versare le sue lacrime.

<< Alzati, Lucy. >> La voce di Erza la penetrò come un pugnale. Non c'era cosa più bella di quella.

<< Un vero uomo non piange così...un vero uomo... >> Elfman scoppiò in lacrime lasciando la frase a metà e beccandosi qualche pacca sulla spalla da Gerard.

<< Ragazzi...siete...siete venuti tutti... >> Con un po' di fatica, e con l'aiuto di Loki, riuscì ad alzarsi anche lei.

Cana l'abbraccio spontaneamente, non dandole neanche il tempo di realizzare ciò che stava accadendo. << Lucy, non puoi andartene via...con chi parlerò delle mie sventure amorose? Sei la mia confidente! >> Ridacchiò, forse più per trattenere le lacrime che le stavano scendendo dagli occhi.

<< Oh, Cana... >>

<< Lucy ha aiutato Juvia in molte occasioni! Se non fosse stato per te Juvia non avrebbe mai coronato il suo sogno d'amore! >> Alle parole di Juvia, Gray arrossì leggermente, andando a scompigliare i capelli della bionda davanti a lui.

<< Io non ne sapevo niente,Lucy, avresti dovuto parlarne anche a noi... >> Disse, abbassando lo sguardo.

Gray, il ghiacciolo umano, le stava implicitamente dicendo che non avrebbe voluto vederla partire?

Lucy tirò su dal naso e si asciugò gli occhi con la manica della maglia.

<< Mi dispiace ragazzi...mi dispiace così tanto... >> Le lacrime scendevano copiose e non riusciva a controllarle, nonostante fosse l'ultima cosa che avrebbe voluto fare in quel momento.

<< Signorina Lucy, dobbiamo andare. >> Claud le prese una mano e Lucy si voltò verso di lui.

<< Ti prego, Cluad, dammi ancora un po' di tempo... >>

<< Ma signorina Lucy... >>

<< Lucy, ma dov'è Natsu? >> Gerard interruppe così la conversazione tra i due, facendo la domanda che tutti si stavano ponendo in quel preciso istante.

<< Oh...lui...credo...credo che non verrà... >>

<< Che cosa?! >> Loki, visibilmente irritato, fece capolino davanti a Lucy e le prese le spalle tra le mani, avvicinando i loro visi.

Lucy a quel contatto sussultò, e un'altra lacrima scese copiosa sulla sua guancia.

<< Io pensavo che l'avessi avvertito! >> Continuò il ragazzo, cercando di farla parlare.

<< Ci ho provato...è successo...è successo tutto troppo velocemente, io... >> Il pianto isterico di Lucy interruppe la sua frase.

<< Io lo voglio vedere! >>

 

A quel grido quasi disperato e spezzato dai singhiozzi di Lucy, Loki sussultò.

Aveva sempre sostenuto che Natsu fosse uno stupido di prima categoria, ma il vuoto che Lucy sentiva all'interno del suo cuore poteva essere colmato solo da lui.

In quel momento Loki si sentiva un po' inutile: quanto avrebbe voluto abbracciarla per dirle che andava tutto bene, che lui ci sarebbe stato in qualunque occasione, che l'avrebbe aspettava per tutto il tempo che sarebbe servito, finché non fosse tornata da loro.

Perché ognuno dei ragazzi presenti si era convinto di ciò: Lucy sarebbe tornata da loro, prima o poi.

Questo era l'unico pensiero in grado di dargli forza.

 

Lucy continuava a piangere silenziosamente, facendosi cullare dall'abbraccio di Erza.

Loki strinse le mani in due pugni. Le sue nocche erano incredibilmente bianche.

<< Aspettami qui, Lucy! >> Esclamò, prima di prendere le chiavi della moto di Gazille dalla tasca del giubbotto del ragazzo.

<< Ehi, che diavolo vuoi fare?! >> Quest'ultimo lo prese per il colletto della camicia, strattonandolo.

<< Devo sbrigarmi, o non ce la farò mai ad andare a prendere Natsu! >>

<< Gazille, lascialo andare! >> Alle parole di Levi il moro allentò la presa e lasciò andare Loki, il quale, dopo aver regalato un dolce sorriso a Lucy, cominciò a correre verso l'uscita dell'aeroporto.

“Ce la farò, Lucy!”

 

 

 

 

Natsu suonava insistentemente il campanello della casa difronte alla sua, senza ricevere alcuna risposta.

Possibile che Lucy non fosse in casa a quell'ora del mattino?

Forse si era accorta che era lui la persona alla porta di casa sua, per questo ancora non era venuta ad aprirgli.

Era molto probabile che fosse ancora arrabbiatissima per il giorno prima, e aveva solo ragione.

Natsu sospirò, voltando lo sguardo in alto. Le finestre erano chiuse e le luci spente.

<< Lucyy, andiamo, dobbiamo parlare! >>

Aspettò qualche secondo e la situazione non cambiò minimamente.

Che davvero non fosse in casa? Non erano neanche le otto e mezza del mattino.

Forse suo padre era a lavoro, ma lei non aveva motivo di uscire ad un'ora come quella in piena estate.

Conoscendola, non era proprio da lei.

 

Sapeva che era uno stupido, lo sapeva bene, tutto ciò che le aveva detto il giorno prima erano state vere e proprie baggianate.

L'aveva trattata da schifo solo perché non aveva avuto la meglio con suo padre e perché si sentiva frustrato. Si era chiesto mille volte, quella notte, in che modo avrebbe potuto far si che lei non partisse. Aveva pensato anche alle soluzioni più inverosimili: l'avrebbe presa con sé all'istante, in quel preciso momento, e sarebbero scappati lontano da tutto e da tutti.

Lui dopotutto non aveva più una famiglia su cui fare affidamento, si manteneva con il suo lavoretto part time. Perciò non sarebbe stato un problema, per lui, andarsene veramente da quella città insieme a Lucy.

Certo, gli sarebbero mancati da morire i suoi amici di una vita, con cui era cresciuto e che amava più di se stesso.

Ma pur di far restare Lucy insieme a lui avrebbe tentato di fare l'impossibile.

 

Sospirando risuonò il campanello per l'ennesima volta.

<< Andiamo, Lu... >>

<< Che stai facendo, giovanotto? >>

Natsu a quelle parole si voltò, vedendo una vecchietta al cancello che separava il cortile di Lucy dal viale da cui erano divise le loro due case.

La piccola donna lo guardava stralunata. << Perché, vecchietta? >> Chiese lui, più confuso che mai.

<< Le persone che abitavano in quella casa se ne sono andate, giovanotto. Le ho viste partire stamani. Ormai non c'è più nessuno là dentro, è inutile che continui a suonare. >>

 

Il cuore di Natsu sembrò fermarsi per qualche attimo interminabile, e il respiro gli si mozzò in gola.

No, era impossibile.

<< C-cosa? >>

<< Si, ragazzo. Avevano molte valigie, sono salite su una grande auto, molto costosa. >>

La vecchietta sembrò immergersi nei suoi pensieri, accarezzandosi il mento.

 

No, non poteva avergli fatto una cosa simile.

Lucy non poteva essersene andata senza avergli detto niente. Era scappata, era scappata lasciandolo là, solo.

Proprio come lui aveva fatto la sera prima.

Le aveva esplicitamente detto di risolvere la situazione da sola, ma non intendeva di certo questo!

Stupido, era solo uno stipido!

<< Merda! >> Imprecò, cominciando a correre a più non posso e facendo quasi cadere la vecchietta difronte alla casa, quando le passò accanto.

 

<< Ah...i ragazzi d'oggi... >>

 

 

 

 

 

Loki si fermò ad un semaforo rosso. Merda! Si doveva sbrigare, o non ce l'avrebbe mai fatta!

Guardava impaziente il colore lampeggiante che aveva davanti agli occhi, quasi fosse un modo per farlo diventare verde più velocemente.

“Dai, muoviti, stupido semaforo!”

Appena quest'ultimo cambiò colore, dopo qualche secondo, il ragazzo sgommò e partì a razzo, facendo inchiodare alcune auto davanti a lui.

Se si fosse ritrovato la polizia ad inseguirlo non si sarebbe di certo stupito.

Lui non aveva neanche un permesso per guidare una moto, dopotutto. Forse avrebbe solo dovuto far andare Gazille a recuperare Natsu. Lui sicuramente era più pratico e ci avrebbe messo anche meno tempo, non rischiando la vita ad ogni curva e ad ogni frenata.

Ma la sua voglia di aiutare Lucy -ed anche un po' quella di risaltare ai suoi occhi- l'avevano spinto a fare tutto con impulsività, cosa che non era per niente da lui.

 

Svoltò un'altra curva e ciò che vide lo fece inchiodare in mezzo alla strada, facendosi quasi buttare sotto dall'auto dietro di lui, che, fortunatamente, deviò in tempo.

In un nanosecondo vide Natsu correre all'impazzata nella direzione opposta a quella in cui stava andando lui.

Natsu stava andando...verso l'aeroporto?

Riavviò la moto e si affiancò al marciapiede. << NATSU! >>

Il ragazzo si voltò spaesato e, appena lo vide, corse verso di lui.

<< Loki, devi accompagnarmi immediatamente all'aeroporto! Lucy sta partendo! >>

<< Tu..come..come facevi a saperlo? >>

<< Cosa?! Non è il momento di mettersi a parlare! Ti prego, portami all'aeroporto, sono sicuro che è là! >>

Loki sorrise e fece salire Natsu dietro di lui, per poi ripartire ad una velocità inaudita, facendo spaventare altri poveri e innocenti automobilisti.

 

In quel momento, si rese conto che Natsu e Lucy erano legati da qualcosa di più profondo di ciò che s'immaginava. Si rese conto che niente e nessuno avrebbe mai potuto spezzare quel legame.

Un legame così forte, che neanche il tempo e la distanza avrebbero mai potuto abbattere.

 

 

 

 

 

 

 

Quando i due arrivarono trovarono una Levi in lacrime, seduta su uno dei seggiolini della hall. Gli altri erano accerchiati attorno a lei. Natsu, dalle loro facce, temette di non avercela fatta.

Loki, sfinito, si buttò letteralmente per terra.

<< Natsu! >> Erza, vedendo arrivare il ragazzo, gli andò incontro e lo tirò per un braccio, indicandogli una direzione precisa.

<< Lucy era qui fino a due minuti fa, finché suo padre non è venuto a prenderla, dicendoci di non seguirli! Sono andati a fare il check in, ne sono convinta! Muoviti, corri da lei! >>

Natsu non se lo fece ripetere due volte, e con le poche energie che gli erano rimaste in corpo cominciò a farsi largo fra la gente, suscitando la rabbia di parecchie persone all'interno della hall.

 

<< Lucy! Lucy! >>

 

La bionda riconobbe quella voce, che avrebbe riconosciuto tra mille altre voci, e si voltò di scatto, slegandosi dalla presa ferrea di suo padre.

<< Lucy, che stai facendo?! Dobbiamo andare! >> Jude non accennava a volerle lasciare il braccio, e la strattonò fino a farla quasi cadere.

<< Lasciami, io lo sento! Lui è qui! >>

Il padre di Lucy si guardò un po' intorno, e poi lo vide. Quel ragazzino dai capelli rosa era appena spuntato fuori dal nulla e si stava guardando in torno disperato, evidentemente alla ricerca di sua figlia.

<< Papà...ti prego... >>

Il volto di Lucy in lacrime, in quel momento, gli fece tornare alla mente il dolce viso di Layla.

E il suo cuore, inevitabilmente, si riscaldò.

<< Hai cinque minuti, non uno di più. >> Affermò, lasciandole il braccio e dirigendosi verso Claude.

<< Signor Heartphilia, ma l'aereo sta per partire... >>

Jude guardò Claud con la solita aria di sufficienza con cui guardava il resto del genere umano.

<< Io sono Jude Heartphilia, non cascherà il mondo se aspetteranno qualche minuto in più. >>

 

 

 

 

 

Natsu si guardava frenetico attorno. Di Lucy non c'era traccia, non riusciva a distinguerla tra tutta quella marea di persone. << Lucy! >> La chiamò nuovamente, facendo voltare verso di lui alcuni uomini d'affare, vestiti di tutto punto. Non gliene poteva importare un fico secco se la gente avesse iniziato a ritenerlo un malato mentale, voleva solo trovarla.

 

E, ad un tratto, accadde tutto velocemente. Sentì una presenza alle sue spalle e si sentì stringere forte da dietro la schiena. Due braccia esili gli stavano avvolgendo il bacino, due manine gli stavano stringendo la maglietta bianca che portava.

E quel profumo. Il suo profumo.

 

<< Lu! >> Si voltò immediatamente e la vide, bella in tutto il suo splendore.

Aveva i capelli un po' scompigliati, gli occhi arrossati e le labbra screpolate. Non ci mise molto ad unirle con le sue in un bacio tanto atteso.

Restarono così per un po', senza dire una parola, abbracciati e con le labbra incollate fra loro, mentre decine e decine di persone gli passavano accanto.

Ma in quel momento c'erano solo loro due, Natsu e Lucy. E così sarebbe stato per sempre.

 

Lucy si staccò un po' bruscamente da Natsu, guardandolo negli occhi e rendendosi conto che non avevano molto tempo a disposizione.

<< Natsu...io... >>

<< Non te ne andare. >> Gli sussurrò lui, interrompendola e nascondendo il volto nell'incavo del suo collo.

Lucy, trattenendo le lacrime, gli accarezzò i capelli, mentre lui la stringeva forte, sempre più forte fra le sue braccia.

<< né, Natsu...tu...tu sei stato l'unico, l'unico in tutta la mia vita, con cui ho potuto essere veramente me stessa, in ogni momento...sei stata l'unica persona... >> A quel punto singhiozzò e dovette interrompersi un attimo, dato che le lacrime stavano ricominciando ad uscire dai suoi occhi.

<< L'unica persona che mi abbia sempre considerata solo come Lucy... >>

<< Non piangere, Lu... >> Disse lui, alzando la testa ed asciugandole qualche lacrima con i polpastrelli delle dita.

Lucy ridacchiò, intenerita << Non farlo neanche tu, allora. >> Esclamò, notando gli occhi lucidi di Natsu.

<< Ti ringrazio, Natsu... >>

<< Non parlare come se questo fosse un addio! Non lo è, giusto? >>

Lucy spalancò gli occhi.

Si, quello non era un addio. Non avrebbe mai permesso che fosse un vero addio.

<< L'Inghilterra è lontana, eh? >> Chiese Natsu, forse più a se stesso che a lei.

Lucy annuì, prendendogli una mano e portandosela all'altezza del cuore.

<< Ma questo te lo lascio. >> Gli bisbigliò, sorridendogli.

Natsu annuì, prendendole il volto fra le mani.

 

<< Ti amo. >> Era stato un sussurro detto a fior di labbra. Non era neanche sicuro che lei l'avesse sentito.

Lucy socchiuse semplicemente le labbra e lo baciò.

 

Quel bacio le fece ripercorrere con la mente tutto ciò che avevano passato insieme: il loro primo incontro, la sua dichiarazione finita male, il loro primo bacio sotto la pioggia, quella dolce giornata al mare, la loro prima volta.

Le spuntò un sorriso sulle labbra, e, appena si staccarono, scoppiarono entrambi a ridere.

Ecco, cos'erano: due scemi che ridevano come dei matti, dopo aver pianto lacrime amare per chissà quanto tempo, in mezzo alla hall di un aeroporto.

 

<< Signorina Lucy, suo padre la sta aspettando. >>

Lucy e Natsu si voltarono verso Claude, che li guardava con uno sguardo fra il commosso e il dispiaciuto.

<< Devo andare adesso. >> Esclamò Lucy a bassa voce.

<< Si, lo so. >> Natsu slegò l'abbraccio che li legava e le posò un bacio sulle labbra.

Lucy strinse la maglia del ragazzo nelle sue mani, tirando su dal naso.

<< Mi mancherai così tanto... >>

<< Anche a me, Lu. >>

La bionda si distaccò, perché se non l'avesse fatto in quel momento, non avrebbe mai più avuto il coraggio di lasciare le braccia del ragazzo che amava.

Gli sorrise e si voltò, percorrendo il più velocemente possibile la distanza che la separava da Clude.

Doveva andarsene o non ce l'avrebbe mai fatta.

 

<< Lu! Io ti aspetterò! Ti aspetterò finché non tornerai da me! >>

Lucy si bloccò, sentendo la voce di Natsu -spezzata dal pianto- dirle quelle dolci parole.

Si voltò un ultima volta e gli mimò un “ti amo” con le labbra, a cui lui rispose con un sorriso.

 

La distanza che li separava, ad ogni passo di Lucy, diventava sempre più grande.

Ma il suo cuore, quello l'aveva donato a Natsu, e gli sarebbe sempre appartenuto.

 

 

 

 

Dal vetro dell'aereo Lucy guardava la città in cui aveva vissuto fino al giorno prima farsi sempre più piccola, le case sembravano ormai piccole formiche. Sorrise, toccandosi le labbra, su cui ancora sentiva il sapore di quelle di Natsu.

 

 

<< né, Natsu...gli otto mesi che ho passato con te, sono stati i più belli di tutta la mia vita. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh, vi starete chiedendo cosa ci faccio io qui, dopo pochissimi giorni dall'ultimo aggiornamento!

Ebbene si, sono fiera di me, sono stata veramente velocissima ad aggiornare ( e finalmente, una volta ogni tanto! *-*) Sono stata violentata da una forte ispirazione, ringraziate lei! xD

Ehm, che dire...non so se vi aspettavate un capitolo simile. Anzi, forse vi aspettavate proprio tutto il contrario.

Come proseguirà d'ora in poi la storia? Natsu e Lucy riusciranno ad avere il loro lieto fine?

Rimarrete col dubbio fino al prossimo capitolo! Muahahahah!

No, dai, seriamente, non voglio fare la cattiva, ma anticipandovi le cose poi non sareste più curiose di sapere come finirà, quindi :)

Ovviamente la mia preoccupazione più grande è sempre quella di essere caduta nell'OOC, soprattutto con Natsu. Quindi, se così fosse, non esitate a farmelo notare.

Vi ringrazio di cuore ragazze mie, come sempre, per tutto il grande sostegno che mi fate!

Un bacio a tutte <3

  
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