Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: PeaceS    27/04/2012    2 recensioni
Una storia che solo Hogwarts conosce. Lily Potter è scappata dopo aver distrutto la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo; è andata lontano, dove quel male che coltiva dentro potrà essere liberato o assopito.
Harry non perde speranza, continua a cercarla, ma non è lui a trovarla, ma è lei a ritornare dopo anni di assoluto silenzio.
Una nuova guerra, una nuova setta, un nuovo potere che smuove le forze oscure. Scorpius e il suo amore, quello che sembra tormentare la famiglia Malfoy da secoli.
Ma ora è lui bene, e lei male. Riuscirà, questa volta, l'amore ad averla vinta?

- E tra nove mesi avrai anche qualcun'altro da amare. - disse Scorpius, facendogli sgranare gli occhi. Lily rise, allontanandosi di un paio di passi e stringendo la mano al ragazzo, che la strinse a sé. - Aspettiamo un bambino, papà. - disse, con le lacrime agli occhi, mentre un urlo invase le pareti della tana. Ginny strinse a sé la sua bambina, mentre Harry scuoteva il capo. E capì che quell'amore non sarebbe mai finito, perché avrebbe amato quel bambino come Lils... e insieme ad Albus e James si sarebbero ricostruiti una vita. Una vita fatta di felicità e sorrisi.

Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Lily/Scorpius
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Attenzione! Ammori miei come state? Sono arrivata con un altro capitolo, e credo che saranno altri pochi capitoli e la storia finirà. Insomma, la sto mandando avanti da secoli, sarà anche ora. Sono emozionata, perché questa sarà la prima storia che porterò a fine, e mi sono ripromessa di farlo perché... beh, è la mia bambina, come potrei non farlo? Ora vi metto una foto di Gioia, anche perché in questo capitolo parleremo del rapporto di tutti, mentre nel prossimo della guerra tra bene e male. 

Grazie del supporto, delle recensioni, della gioia che mi regalate ad ogni complimento. Siete voi ad aver scritto questa storia. E chissà, se finisco presto anche Io ci sarò, e fidatevi altri capitoli ed è finita, ci sarà un sequel di Parole. Ora vi lascio alla lettura, e grazie di tutto.

Grazie.

 

"Questo capitolo è dedicato al mio papà, che da poco abbiamo scoperto malato.

Qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa io ti dica... tu sei e sarai sempre l'unico uomo della mia vita. 

Quasiasi cosa succeda... io ti porterò nel cuore, vita mia, e ti amerò sempre."

 

Parole

 

 

 

 

- Ciao. 

Gioia alzò di scatto gli occhi, mentre un sorriso si formava tremulo sulle sue labbra. In un attimo lasciò cadere lo straccio con cui stava pulendo il bancone, buttandogli le braccia al collo. - Pensavo non saresti più venuto. - mormorò, mentre Den se la stringeva al petto, dolcemente.

- Ehi, principessa, io mantengo le promesse. - sussurrò al suo orecchio, facendola ridere. Era passata una settimana, e non vederla era stato un trauma per lui. Insomma, si era abituato a quel sorriso, a quelle mani veloci che si affaccendavano e non riuscivano a stare mai ferme, e a quegli abbracci che sapevano di casa.

- Den... - lo richiamò lei, allontanandosi dalle sue braccia. Il ragazzo la guardò curiosamente, e lei sorrise a labbra piene. 

- Mi baci? - sussurrò Gioia, fissandolo in attesa di una risposta e sperando di non fare una figuraccia. Den rise, e delicatamente afferrò il suo mento, baciandola delicatamente sulle labbra. Gioia strinse i suoi capelli soffici tra le dita, avvicinando ancor di più il suo viso al proprio, respirando nella sua bocca con estasi.

- Ti prometto che appena tutto questo sarà finito... tra noi sarà tutto normale. - mormorò Den, staccandosi appena un po' e stringendo le proprie dita alle sue. Era una promessa quella, e sapeva che l'avrebbe mantenuta. Appena quella guerra sarebbe finita lui sarebbe corso da lei, e se la sarebbe tenuta stretta al petto.

Senza lasciarla più andare via.



- Mi dispiace averti ferito, papà. Essermene andata, sparendo nel nulla, ma l'ho fatto per proteggerti. Volevo che voi aveste una vita normale, con il pericolo lontano da voi, ma in tutti quegli anni che sono stata lontana da voi... non ho mai smesso di amarvi. 

Non ho mai smesso di piangere la vostra mancanza, e stringere al petto una foto della famiglia al completo. Ma ho capito che infondo io sono la vostra felicità come voi siete la mia, e lì ho giurato di proteggervi da tutto e tutti, perfino da me stessa.

Non vi farò mai più del male, te lo prometto. Non mi farò mai più del male, te lo prometto. Ora ho vicino ogni cosa che desideravo avere, e fidati di me quando ti dico che me la terrò stretta al petto fino alla morte. - sussurrò Lily, con il viso di suo padre tra le mani, asciugando una lacrima che era scivolata da quegli occhi verde smeraldo.

- Ti amo, daddy. - mormorò la ragazza, buttandogli le braccia al collo e scoppiando in lacrime, mentre Scorpius e Ginny osservavano la scena dallo stipite della porta. Harry Potter ringraziò ogni protettore di Hogwarts, e strinse al petto la sua bambina.

La sua bellissima bambina, quella che era capace di illuminargli l'esistenza con quel sorriso, colei che aveva reso Harry Potter il bambino che è sopravvissuto... Harry Potter, il padre, il marito e l'uomo più felice della terra. - Ti amo, vita mia. - sussurrò, perché quello era amore.

Perché quell'amore non sarebbe mai finito, l'avrebbero sempre tenuto al petto, come un tesoro inestimabile. Perché lui l'aveva cresciuta, baciata, cullata fino allo sfinimento quando da piccola piangeva per qualcosa; perché le aveva insegnato a camminare, e parlare. 

Perché lui l'aveva consolata quando il primo ragazzo l'aveva ferita, quando aveva portato un vuoto buono a casa. Lui era stata la sua stella, il suo pilastro, la sua gioia di vivere, e viceversa. 

- E tra nove mesi avrai anche qualcun'altro da amare. - disse Scorpius, facendogli sgranare gli occhi. Lily rise, allontanandosi di un paio di passi e stringendo la mano al ragazzo, che la strinse a sé. - Aspettiamo un bambino, papà. - disse, con le lacrime agli occhi, mentre un urlo invase le pareti della tana.

Ginny strinse a sé la sua bambina, mentre Harry scuoteva il capo. E capì che quell'amore non sarebbe mai finito, perché avrebbe amato quel bambino come Lils... e insieme ad Albus e James si sarebbero ricostruiti una vita. Una vita fatta di felicità e sorrisi.

 

 

- Me lo prometti? - disse James, guardando Aerial che annuì. Lui poteva amarla più di sé stesso, ma lei doveva cominciare ad amarsi, o si sarebbe auto-distrutta. - Caeli, amore, sei bellissima, e basta farsi del male. Non c'è niente che non vada in te, non c'è niente. Sei l'essere più bello che essere umano ha mai potuto mettere sulla terra, e sei la mia gioia di vivere. - sussurrò, inginocchiato dinnanzi al suo letto.

Era svenuta, ancora, solo perché vomitava. Perché vomitava fino a graffiarsi l'anima, fino a sentirsi male, fino a diventare pelle ed ossa. Una lacrima solcò il volto della ragazza, mentre Hermione entrò nella sua stanza con una tazza di tè fumante tra le dita. La appoggiò sul suo comodino, e accarezzò la mano di James, chiedendogli con gli occhi di uscire e rimanendo sola con la ragazza.

- Mia madre, quando ero piccola, mi diceva sempre che la bellezza risiede nel cuore di chi ci osserva. Mi diceva che la bellezza non era data da due grandi occhi, o da capelli acconciati alla perfezione, perché quella, con il tempo, sparisce. E' quì, la tua bellezza. - sussurrò Hermione, toccandole il cuore. 

- Tua madre era frustrata, non sapeva accettare che l'amore di tuo padre verso di te fosse più forte di quello che provava lui verso di lei. Sei bella, Aerial, la ragazza più bella che io abbia mai visto. E non sono la sola a dirlo, non continuare a farti del male. Basta, con il farti del male. D'ora in poi ci saremo io e tuo padre con te, a curarti e sostenerti in ogni cosa che tu farai. Ad ascoltarti se ci sarà bisogno di sfogare. A consolarti, se sentirai il bisogno di piangere. A ripeterti che sei l'angelo più bello del paradiso, se ti sentirai in qualche modo diversa. - sussurrò Hermione, accarezzandole il viso. 

Aerial soffocò le lacrime nel suo abbraccio, perché era di quello che aveva bisogno. Di un abbraccio di una madre, delle parole di una madre, del sapore di mamma. - Va tutto bene, shh, va tutto bene. - mormorò Hermione, cullandola in un abbraccio materno.

 

 

Dalla propria stanza a Malfoy Manor, Rose Weasley fu afferrata di spalle e stretta in un abbraccio che profumava di... lui. - Hugo... - balbettò la ragazza, rigirandosi nell'abbraccio e buttandogli le braccia al collo. Erano anni che non lo vedeva, toccava, baciava. Erano anni che non vedeva i suoi occhi azzurri, che non sentiva le sue stupide battute.

- Sorellina, ho sentito la lieta notizia. - disse il ragazzo, sorridendole con dolcezza. 

- Mi sei mancato, stupido! - mormorò Rose, schiaffeggiandolo delicatamente dietro la testa. - Anche tu mi sei mancata, sorellina. - disse Hugo, senza rifiutare quelle braccia che gli circondarono nuovamente il collo. Respirò tra i capelli castani di Rose, stringendosela al petto. Anche a lui erano mancati quei abbracci che sapevano di lei.

- Sarai felice con lui, ne sono sicuro. - mormorò, staccandosi e baciandola sulla fronte. Rose annuì, lasciandolo andare a poco a poco. - Verrò di sicuro al tuo matrimonio. - disse poi, e una lacrima solitaria solcò il volto della ragazza, che annuì. Una mano tesa con le dita ancora contratte, a stringere una giacca immaginaria.

- Sarai sempre l'unico uomo della mia vita, Hugo, l'uomo che mi ha cresciuta nonostante fosse più piccolo di me. Sarai sempre il mio papà speciale. - disse Rose, e questa volta anche una lacrima solcò il volto del ragazzo, che corse ad abbracciarla ancora una volta, facendole alzare i piedi da terra.

- E tu l'unica donna della mia vita, Rosie. - sussurrò Hugo, e Albus, appoggiato contro lo stipite della porta, sorrise, abbassando il volto. Incrociò lo sguardo del fratello di Rose, suo cugino, e gli promise silenziosamente che si sarebbe preso cura di lei.

Sempre.

 

 

- Grazie. - disse Draco Malfoy, mentre la sua futura moglie scuoteva il capo, come per dire "di niente". Ora le sue piccole principesse erano tre. Aerial, Rose e... lei. - Non potrò mai cancellare il passato, Granger. Non potrò mai ritirare ogni insulto, e chiederti scusa. Ma posso dirti che cercherò di rimediare, posso dirti che cercherò di essere un marito e un padre, qualcosa di speciale per voi, e posso assicurarti che non vi tradirò mai, e che voi sarete sempre e comunque la mia famiglia. - sussurrò Draco, abbassando gli occhi imbarazzato.

- E io non posso cancellare il pugno che ti ho dato ed ogni insulto, ma posso ringraziarti per avermi salvato quasi la vita tanti anni fa, e avermi regalato Rose. Posso dirti però che sarò una madre per i tuoi figli, e una moglie che non ti tradirà mai. Perché ora siete la mia famiglia. - disse Hermione, e Draco, soffocando una risata, se la strinse al petto e la baciò sulle labbra.

Perché ora erano l'uno la famiglia dell'altro.

 

 

- Se poi trovi un ragazzo... mi lascerai? - mormorò improvvisamente Lorcan, facendo sobbalzare il fratello. Sua madre Luna, dall'altra parte della stanza, guardò il figlio con dolcezza. La donna servì la cena, e mentre suo marito la baciò con tenerezza sulle labbra, ringraziandola, i suoi figli la guardarono all'unisono. 

I suoi figli. La perdita di Lorcan era stata lacerante, perfida. E aveva pregato che sua madre lo coccolasse quando avrebbe pianto lì, nei cieli, e lei non avrebbe potuto farlo; aveva pregato che sua madre gli insegnasse ogni cosa, ma ora lui era lì. I suoi meravigliosi bambini erano lì.

- Noi amplieeremo la casa, e creeremo due appartamentini ai lati della villetta, così noi potremmo vivere insieme per sempre, anche se voi troverete la vostra anima gemella. - disse Luna, e quando vide gli occhi dei due gemelli illuminarsi, seppe che non avrebbe mai potuto lasciarli andare e lasciare che si separassero. 

Li strinse in un abbraccio dolce e materno, e fu ricambiata da un abbraccio che sapeva di amore. - Sei figa, mamma, tanto quanto un nargillo. - disse Lysander, facendo ridere la madre. - Vi voglio bene. - mormorò poi, baciando prima la fronte di Lorcan, che cominciava ad abituarsi a quei segni d'affetto e volere bene la madre come non mai, e poi a Lysander, che aveva trovato il suo posto nel mondo.

Perchè insieme a suo marito, che le strinse con delicatezza un fianco, erano la cosa più importante della sua vita. - Grazie, mamma. - pensò Luna, alzando gli occhi al cielo sorridente, e facendo un occhiolino al nulla, dove il volto di sua madre la fissava gioiosa nella sua testa.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PeaceS