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Autore: SkyScraperI3    27/04/2012    8 recensioni
Lunghi capelli neri, occhi di un marrone cioccolato, un sorriso che fa invidia al sole, Janet era la nuova attesissima desiderata ragazza al Roundview Highs School di Londra. Tutti coloro che frequentavano quella scuola sapevano dell'arrivo di Janet, cugina di uno dei ragazzi più amati e stronzi del liceo.
E Janet odiava Londra.
Erano due persone che non si conoscevano ma che non trovavano compatibilità con l'altro, e quando si è testardi, orgogliosi e anche un po' acidi, non si lascia correre, ci si batte, si litiga. Ed è esattamente ciò che Janet e Liam facevano tutti i giorni, tutto il giorno.
**
Gli equilibri in una scuola sono precari, particolari ed intrecciati. E quella scuola di equilibri ne aveva tanti, pronti a crollare con un attimo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le giornate in una città come Londra iniziano sempre uguali: il sole che si nasconde dietro le nuvole, l'aria opprimente e la brezza leggera che scompiglia i capelli quel tanto necessario per rovinare il lavoro di interi minuti davanti allo specchio.
Esattamente come la mattina prima Janet si alzò con un'espressione scocciata sul viso, su questo apparve una smorfia non appena vide il cielo grigiastro dalla finestra.
Si chiese se tutte le mattine sarebbero state così o se qualcosa avrebbe cambiato il suo punto di vista per quella città. Non pensava che avrebbe mai potuto pensarlo ma non vedeva l'ora che suo padre ricevesse un altro incarico in un'altra città.
Sperava solo che non l'avrebbero mai chiamato in missione, sarebbe stato un trauma.
Scendendo le scale si ricordò che quel pomeriggio doveva rimanere a scuola per pulire il giardino, sbuffò e salutò velocemente i suoi.


«Buongiorno, straniera!» il riccio la salutò girandole intorno allegro. Sembrava quasi un cane che vede la sua padrona dopo settimane. Janet alzò il mento in segno di saluto e non smise di fissare il display del suo blackberry. Messaggiava con la sua migliore amica, a Lione, e non riusciva a smettere di chiederle novità sulla scuola, sul ragazzo che era stato con lei fino a pochi mesi prima, dei professori, del
primo giorno di scuola.
«Hey, Lione, ci sei?» la ragazza alzò gli occhi al cielo guardandolo male
«Com'è che mi hai chiamato?» lui sorrise e lo ripeté, convinto che fosse un soprannome geniale e simpatico «non farlo mai più» commentò lei piccata.
Il sorriso di Harry si spense, lasciando sparire le due fossette che si erano appena andate a formare e mise il broncio.
Poco dopo i due furono raggiunti da Zayn
«Janet, sei bella ma vestiti quando devi venire a scuola»
«Sì, buongiorno Zayn, è un piacere vederti» rispose lei sarcastica. Il cugino le diede un buffetto sulla guancia e l'abbracciò.
«Malik, Styles, in classe ora!» sbuffando si diressero tutti e tre dentro al grande edificio.
Era il secondo giorno di scuola, ma la gente sembrava ancora tanto, troppo, attratta da Janet.
Cosa ci fosse di tanto speciale era un mistero sia per lei che per il cugino. Solo perchè erano imparentati? O perchè lei era bellissima? Sembrava non avessero mai visto una bella ragazza.

Le lezioni iniziarono e la mattina procedette lenta fino all'ora di pranzo. Durante quelle quattro ore Janet aveva seguito attentamente tutte le spiegazioni. Per quanto si vedesse costretta a nasconderlo, lo studio le piaceva. Trovava in esso una certa consolazione, una certezza; spesso veniva considerata una “secchiona” solo perchè amava studiare, ma in fondo non si smette mai di studiare nella vita, c'è chi inizia prima e chi inizia dopo. Lei aveva iniziato prima degli altri e si sarebbe trovata soltanto più avvantaggiata. E poi diciamocelo, Janet non aveva intenzione di perdere l'anno e non era mai successo, nonostante cambiasse scuola talmente tante volte che i metodi a cui abituarsi erano tanti e le persone da conoscere altrettante, e gli equilibri a cui adattarsi altri ancora.
La campanella suonò pochi minuti prima di mezzogiorno, e un'orda di ragazzi si precipitò in giardino e a prendere del cibo.
Janet uscì lentamente dalla classe di chimica, aggiustandosi la tracolla sulle spalle e praticamente ancora in corridoio si accese una sigaretta, avviandosi in giardino.
Una volta lì, buttò la borsa all'angolo del giardino, espirò un po' di fumo che le entrò negli occhi, annebbiandole la vista.
«Ti fa male fumare, Jan» inclinò leggermente la testa a sinistra e inspirò un altro po' di fumo
«Non fumi, Niall?»Il biondo scosse la testa e abbozzò un sorriso.
Le guance arrossate rivelarono un leggero imbarazzo; non era uno di quei ragazzi che arrossivano facilmente, ma Janet era diversa diversa da tutte quelle che si trovavano a scuola e lo metteva decisamente in soggezione.
Aveva quella puzza sotto al naso che non era troppo fastidiosa. Era maledettamente impertinente e indiscreta, ma non era fastidiosa. Quelle di lì credevano seriamente di essere dee scese in terra, peccavano di superbia solo per la loro bellezza che quattro volte su cinque non era nemmeno tanto speciale.
E poi c'era Emily che era quella quinta che invece di bellezza ne aveva e anche da vendere.
Dire che quella ragazza era bella era un eufemismo.
Fisico da far invidia ad una modella di Hollister, caschetto di capelli neri corvino e occhi verdi come due smeraldi. Tutti, almeno una volta, si erano innamorati di lei; pochi erano caduti nel suo letto.
«Niall, chi è la più figa della scuola qui?» esordì Janet dopo qualche minuto di silenzio
«Emily Morgan, ovvio» la ragazza alzò un sopracciglio chiedendo spiegazioni
Quel nome che per chi era a scuola da un po' era leggenda, per Janet non era che un ammasso di lettere senza volto
«Emily Morgan.. Come posso descrivere Emily?» Fece una pausa pensieroso e si passo una mano fra i capelli biondastri «Emily è una delle ragazze più belle che questo liceo abbia mai visto» Janet fece cadere la sigaretta per terra e la schiacciò con gli stivaletti neri stringati, esortandolo ad andare avanti «è bella fidati e non so che altro poter dire su di lei. Dovresti vederla, davvero» la mora alzò le spalle indifferente e assolutamente non soddisfatta della descrizione fornitagli da Horan.
«Si parla del diavolo..» Janet seguì lo sguardo di Niall, coprendosi il volto con una mano per difendersi dai raggi del sole e i suoi occhi incontrarono una figura slanciata e atletica. Era veramente bella.
Camminava come se la scuola fosse sua, e anche i ragazzi di lì la pensavano cosi, decisamente. Gli occhi di mille persone, più o meno, erano posati su di lei che camminava facendo ondeggiare fianchi e capelli: un caschetto nero corvino che le incorniciava il viso, la cui pelle era leggermente olivastra, gli occhi verdi come due smeraldi brillavano come diamanti al sole.
Regalava sorrisi a tutti coloro che si trovava accanto e sembrava cordiale.
Le ragazze del primo provavano ad emularla e ottenevano da lei soltanto sguardi di compassione e divertimento: nessuno poteva, riusciva o doveva imitare Emily Morgan. Ogni singolo individuo in quel cortile pendeva dalle labbra di Morgan, tutti eccetto Janet.
Si voltò a guardare Niall e lo sorprese con un sorriso inebetito stampato sul volto.
«Niall?! Niall!» lui scosse la testa e continuò a guardare nella direzione di Emily. Circondata da un gruppetto di amiche, la ragazza stava ridendo, scuotendo i capelli, sistemandosi il trucco e parlando tutto contemporaneamente.
Era palese che quella ragazza si sentiva una regina, così sicura di se e convinta di avere il mondo ai suoi piedi. Se Janet nella sua scuola a Lione era considerata una di quelle che se la tirano, i suoi compagni francesi non avevano sicuramente conosciuto qualcuno come Emily Morgan.
La mora decise di fare la grazia alla nuova arrivata e di andare a salutarla.
«Ciao, tu sei.. ehm.. Janet?» la ragazza alzò gli occhi dalla borsa nella quale stava cercando il pacchetto di malboro rosse, ne estrasse una dalla scatolina di cartone e la accese
«In persona» rispose espirando un po' di fumo, Emily abbozzò una tosse infastidita – falsa come le sue ciglia - e le sorrise porgendole la mano
«E tu sei?» domandò Janet, godendo dell'espressione stupita di Emily. Era così egocentrica che pensava tutti la conoscessero.
«Emily, Emily Morgan» la nuova arrivata le rivolse un sorriso fasullo e la squadrò.
«Bene, Emily, a presto ho un giardino da pulire» si voltò verso Niall e gli fece un segno della mano
«Zayn, Louis, Liam e Harry ci aspettano all'altra entrata, dobbiamo muoverci o penseranno che siamo morti» Janet voltò le spalle senza nemmeno aspettare una risposta e si incamminò dai ragazzi sotto gli occhi sconvolti di un quarto delle persone in giardino.
Era la prima ragazza che non si sentiva esteticamente e caratterialmente inferiore e a Emily e la prima che non era stata messa in difficoltà dal suo tono superiore e dai suoi modi antipatici.
D'altra parte Emily si sentiva particolarmente offesa e sfidata dal comportamento della nuova. Capiva che tutti erano ai suoi piedi perchè nuova arrivata e ragazza discretamente carina, anche se meno di lei, ma non capiva come non potesse essersi sentita intimidita. Per di più era a stretto contatto con i ragazzi del suo gruppo, con cui era legata da anni di amicizia, non da un giorno e mezzo.

Mentre applicava per l'ennesima volta il rossetto color pesca sulle labbra piene, si convinse del fatto che i suoi amici non l'avevano accettata perchè era particolarmente simpatica o perchè era bella, ma solo perchè era la cugina di Zayn. Solo per quello.

erre's space.
CHIEDO VENIA. Sono secoli, anni, milleni che non pubblico.... okay non esagero. HAHHAHA
No, facciamo le persone seri *hahahahhaokay* scusatemi çç
Questo capitolo è lungo tre pagine gente, ma non ha un senso ahhahah, nella mia testa avrebbe dovuto contenere molto di più ma così la storia dura più capitoli e voi siete felici........ ok no.
Ma, scherzi a parte, è abbastanza inutile come capitolo se non fosse che viene delineato meglio il carattere di Janet *cheèunabulla* e appare un nuovo personaggio, che è l'immancabile figa della scuola.
Nel prossimo capitolo accadranno delle cose che vi lasceranno stupite AHHAHAHA
Ma domanda importante: le malboro si fumano in Inghilterra? io credo di sì, quindi le ho messe.
SECONDA IMPORTANTISSIMA DOMANDA E SCRIVO GRANDE COSI IN CASO NON LEGGESTE QUESTO SPAZIO LEGGERETE: secondo voi che lavoro fa il papà di Janet? 
A chi indovina do un premio (?)

  
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